Quando si tratta di scegliere tra risparmiare e investire, due termini spesso accomunati, siamo di fronte a due approcci diversi ma complementari. Da un lato c’è l’atteggiamento più conservativo di chi vuole accumulare capitale, allo scopo magari di costruire una riserva da cui attingere in caso di necessità. Dall’altro c’è l’approccio di chi si assume un rischio allo scopo di generare un rendimento nel tempo.
Questi due approcci in realtà non sono affatto in contrapposizione, ma sono fasi diverse del ciclo di vita finanziario, in cui risparmio e investimento si alternano e si combinano tra loro. Dopo una fase di accumulo, arriva sempre la fase in cui si investe e si spende il capitale, magari per realizzare obiettivi importanti.
Le fasi del ciclo di vita finanziario sono scandite dall’età e da alcuni eventi importanti, come l’inizio di una carriera professionale, il matrimonio, l’arrivo dei figli, il pensionamento e l’arrivo dei nipoti. Ognuno di questi eventi incide in modo significativo sull’approccio che abbiamo nei confronti del risparmio e degli investimenti.
È per questo che vogliamo affrontare l’argomento in modo trasversale, in base all’età dei risparmiatori e degli investitori.
✅ Primo step per chi ha 40 anni | Risparmiare con la strategia 50/30/20 e poi iniziare a pianificare la previdenza complementare |
📌 Quali sono le priorità tra 40 e 60 anni? | 1. Diversificare 2. Proteggere il patrimonio dall’inflazione 3. Sottoscrivere un fondo pensione |
👨 È tardi pensare alla previdenza complementare dopo i 60 anni? | Non è ancora tardi, ma il tempo stringe e va definito un piano pensione |
🔑 Il punto chiave in tema di risparmio e investimenti | La pianificazione finanziaria |
Il corretto approccio per gli under 40
Dai 18 ai 35-40 anni il focus è sul lavoro ed eventualmente alla costruzione di una famiglia. Quando la carriera lavorativa è ancora all’inizio, risparmiare sembra difficile, se non impossibile. Il piccolo capitale messo da parte per gli imprevisti in genere è posteggiato sul conto corrente o tutt’al più sul conto deposito, perché solitamente non si riesce a risparmiare abbastanza o non si ha abbastanza fiducia nei mercati.
Quest’ultimo approccio conservativo però erode pian piano i risparmi a causa della svalutazione dovuta all’inflazione, vanificando tutti gli sforzi fatti per risparmiare. E se invece provassimo a guardare la situazione da un altro punto di vista?
Gli under 40 si trovano in una fase della vita piena di possibilità. La paura di non riuscire a risparmiare e investire, dovrebbe lasciare il posto alla consapevolezza che a questa età c’è un enorme vantaggio da poter sfruttare quando si parla della finanza: il tempo.
Il tempo gioca a favore dei giovani e anche se partono da capitali piccoli, possono iniziare a pensare al risparmio e agli investimenti come ad una preziosa assicurazione per il futuro, che si costruisce pian piano.
Risparmiare è (quasi) sempre il primo step
Quando si parte da capitali molto piccoli, il primo step è sempre il risparmio. Ci troviamo quindi nella fase di accumulo del capitale, che si può affrontare in modo strategico.
Una delle strategie di risparmio che funziona bene per gli under 40 è quella del 50/30/20. Questa regola consiste nel suddividere le entrate in 3 categorie:
• Il 50% dev’essere dedicato alle necessità, come la spesa, il carburante e il pagamento delle bollette;
• Il 30% sarà invece riservato allo svago, perché dopotutto bisogna anche godersi la giovane età;
• Il 20% delle entrate deve essere invece utilizzato per risparmiare e per pagare eventuali debiti, ad esempio per l’acquisto dell’auto.
La regola del 50/30/20 è semplice da utilizzare e non richiede troppo impegno. Basta calcolare le entrate abituali e dividerle in partenza in queste 3 categorie. In questo modo all’inizio di ogni mese si conosce già l’importo disponibile per ciascuna categoria e diventa più facile rispettare questa regola. Leggi il nostro approfondimento per sapere quanto risparmiare al mese.
L’importanza della pianificazione
Se il risparmio è il primo passo da compiere, questo non esclude la possibilità di pensare ai primi investimenti, in un’ottica di lungo periodo. Per riuscire a bilanciare in modo corretto risparmio e investimento, non si può prescindere da una buona pianificazione.
Per pianificare in modo efficiente e permettere ai clienti di risparmiare e investire, noi di Moneyfarm partiamo sempre dalla profilazione, ossia dalla definizione del profilo di rischio dell’investitore. Non tutte le persone che hanno meno di 40 anni hanno le stesse esigenze, quindi è necessario definire alcuni aspetti importanti
- Il livello di tolleranza al rischio, cioè l’attitudine a sopportare il rischio finanziario ed eventuali perdite;
- La perdita accettabile stimata, informazione utilissima per proteggere la capacità finanziaria dell’investitore e le sue necessità di liquidità;
- Gli obiettivi finanziari e quindi l’orizzonte temporale da prendere in considerazione per realizzare un piano di risparmio ed investimenti.
In base a questi 3 parametri, i consulenti di Moneyfarm definiscono una strategia d’investimento ad hoc. Questa strategia tiene conto delle necessità di risparmio dell’investitore, che ad esempio possono essere soddisfatte con un piano di accumulo del capitale (PAC).
ATTIVA UN PIANO DI ACCUMULO CON MONEYFARMAnche sotto i 40 anni si può cominciare a valutare un portafoglio d’investimento in ETF, che permette di minimizzare i costi. Quando si comincia a investire in giovane età, il tempo gioca a favore dell’investitore e lo aiuta a costruire un rendimento in linea con i suoi obiettivi, anche con capitali piccoli.
Mutuo e investimenti: possono coesistere?
L’acquisto della casa e il mutuo sono in molti casi il primo investimento importante dei giovani under 40 e va ben integrato nella strategia d’investimento. La domanda più frequente in questo caso è se mutuo e investimenti possano coesistere.
La risposta è affermativa! Mutuo e risparmio non solo possono coesistere, ma dovrebbero coesistere. Ricordiamo che il mutuo è una delle poche forme di finanziamento che permette di accedere al credito in giovane età anche a condizioni in questo momento mediamente vantaggiose. Per questo motivo, per i giovani che volessero raggiungere l’obiettivo della prima casa il mutuo può essere un alleato importante. Qualora fosse necessario per arrivare all’acquisto, esso diventa di fatto uno strumento di risparmio nel tempo, perché vado a investire nell’immobile capitali che altrimenti andrebbero dispersi attraverso l’affitto. In questo caso è bene affiancare un piano di investimento utilizzando i risparmi in eccesso rispetto alla rata mensile del mutuo e alle spese.
Ma anche chi si trovasse ad avere già i capitali disponibili per l’acquisto della casa, potrebbe considerare l’opzione del mutuo. Infatti in un periodo come quello della durata del mutuo, solitamente di almeno 20 anni, le prospettive di rendimento dei mercati sono superiori agli interessi passivi legati al mutuo. Quindi minimizzare la quantità di capitale impiegata nell’acquisto della casa e investire l’eccesso in un piano di investimento di lungo termine potrebbe risultare una scelta vincente per molti.
Questa strategia permetterà anche di attingere ai capitali investiti per raggiungere altri obiettivi finanziari o per qualsiasi altra evenienza. Se questi capitali dovessero essere invece reperiti attraverso un prestito non finalizzati all’acquisto di un immobile, sarebbero soggetti a tassi di interesse molto più alti, oltre che difficilmente accessibili per importi rilevanti.
Investire per te e la tua famiglia
Dopo il lavoro e il mutuo, mettere su famiglia è uno dei grandi cambiamenti che giocano un ruolo decisivo nelle scelte finanziarie di ogni persona. Alla responsabilità di costruire un futuro per sé, si aggiunge quella di garantire un domani ricco di prosperità anche ai figli.
Quando si parla di futuro, è inevitabile pensare anche alla sostenibilità, perché vorremmo veder crescere i nostri figli in un mondo migliore dal punto di vista sociale e ambientale. È questa la motivazione principale che spinge i giovani genitori ad aprire un portafoglio d’investimenti ESG, che tiene conto dell’impatto sociale e ambientale degli investimenti.
Fondo pensione: proteggi il tuo futuro
La certezza di una pensione dignitosa è considerata dai giovani come un miraggio, infatti spesso si affronta questo tema con un misto di ironia e rassegnazione. È troppo presto parlare di pensione quando si hanno meno di 40 anni? La risposta è no, perché se si investe fin da subito con piccole somme mensili, si può generare un tesoretto da utilizzare come pensione integrativa.
Iniziare prima che la pensione sia vicina, ancora una volta permette di sfruttare il fattore tempo. Chi comincia già a 25 o 30 anni può avvantaggiarsi dell’effetto di composizione degli interessi, che migliora i rendimenti degli investimenti di lungo periodo.
Quando si smette di lavorare, la qualità della vita dipende unicamente dal valore della pensione, quindi vale proprio la pena pensarci prima possibile, per garantirsi un futuro sereno. Una pensione integrativa è una scorta da utilizzare come rendita vitalizia o per affrontare delle spese impreviste.
Quando le possibilità di risparmiare e investire sono limitate, è bene utilizzare al meglio tutti gli strumenti a disposizione e uno di questi è il TFR. Piuttosto che accantonare questo capitale e lasciarlo in azienda, è possibile trasferire il TFR in una forma di previdenza integrativa e ottenere così anche ottimi benefici fiscali.
Risparmio e investimenti tra i 40 e i 60 anni
Tra i 40 e i 60 anni si raggiunge il momento culminante della carriera, quindi migliorano le capacità di risparmiare e investire. È proprio in questa fase che si raggiunge la maggiore capacità di accumulo del capitale, una situazione che non si ripeterà e che bisogna sfruttare al massimo.
Nella maggior parte dei casi, ci sono già dei risparmi da parte, che rischiano di assottigliarsi per effetto dell’inflazione. Chi non l’ha ancora fatto, in questa fase della vita deve valutare seriamente di investire questi risparmi, magari attraverso un portafoglio ben diversificato e composto da Asset Class differenti.
L’importanza della diversificazione
Abbiamo accennato alla diversificazione, ma perché è così importante? Quando si investe in prodotti e classi d’investimento differenti, si minimizzano i rischi legati ai singoli prodotti e settori. Un portafoglio d’investimento ben bilanciato che include, ad esempio, materie prime, azioni, obbligazioni, una componente monetaria e liquidità, ottiene buone performance perché ammortizza le possibili basse prestazioni del singolo prodotto.
Una delle strade per realizzare una strategia multi-asset, è investire in ETF. Se fino a qualche anno fa costruire un portafoglio d’investimento era un’operazione complessa e costosa, con gli ETF si sono ridotti i costi per la costruzione di portafogli ben diversificati.
Gli ETF replicano l’andamento di un paniere di titoli e possono attuare una diversificazione molto sofisticata, che può comprendere diversi titoli, aree geografiche e valute. I costi sono decisamente più contenuti rispetto a quelli dei fondi attivi. Oltre alla certezza di avere un rendimento almeno pari a quello dell’indice di riferimento senza il rischio di scegliere dei fondi che lo sottoperformano (cosa che succede secondo molte ricerche nella maggior parte dei casi su orizzonti abbastanza lunghi).
Molti investitori si concentrano soltanto sugli investimenti immobiliari, ignorando che non è l’unica soluzione per gli investitori di lungo termine. Quando si sbaglia un investimento immobiliare ci sono molte implicazioni di cui tenere conto, come il mutuo. Investire nei mercati finanziari con un portafoglio ben diversificato, riduce i rischi specifici e permette di gestire la volatilità senza rinunciare ai rendimenti di medio-lungo periodo.
Se sei interessato a saperne di più, ti invitiamo a dare un’occhiata al nostro video dedicato sul canale Youtube e ad approfondire le varie tipologie di ETF con le nostre guide, aggiornate al 2023:
- ETF oro
- ETF materie prime
- ETF S&P 500
- iShares ETF
- ETF idrogeno
- ETF caffè
- ETF petrolio
- ETF energie rinnovabili
- ETF green economy
- ETF argento
- ETF rame
- ETF platino
- ETF acqua
- ETF nickel
- ETF obbligazionari
- ETF Russia
- ETF gas naturale
- ETF palladio
- ETF grano/wheat
- ETF farmaceutici/healthcare
- ETF ad accumulazione o a distribuzione
- ETF mercati emergenti
Proteggere il patrimonio dall’inflazione e massimizzarlo
Tra i 40 e i 60 anni si può contare su una buona capacità di risparmio, ma l’inflazione rischia di vanificare tutti gli sforzi fatti per accantonare il capitale. Come proteggere il patrimonio dall’inflazione? La soluzione è mettere a frutto i risparmi allo scopo di generare dei rendimenti.
La gestione patrimoniale Moneyfarm tiene conto del profilo di rischio dell’investitore e valuta per prima cosa la sua tolleranza al rischio, le sue esperienze finanziarie, la perdita accettabile stimata e gli obiettivi finanziari che individuano un preciso orizzonte temporale.
L’obiettivo della gestione patrimoniale è proteggere il capitale e farlo crescere nel tempo. Questo è possibile grazie alla definizione di un portafoglio d’investimenti in linea con gli obiettivi dell’investitore. Si tratta di investimenti flessibili e senza vincoli, che non escludono la possibilità di incrementare il capitale investito attraverso un piano di accumulo.
Investire o lasciare i soldi sul conto corrente?
Gli italiani sono per definizione dei grandi risparmiatori e soprattutto nei periodi di crisi, tendono a lasciare i risparmi/capitali fermi sul conto corrente, accantonando ogni proposito di investimento. Purtroppo lasciare i risparmi sul conto è una scelta che può costare cara, per almeno 3 ragioni:
- Il conto corrente ha costi di gestione sempre più alti;
- Il capitale si assottiglia gradualmente per effetto dell’inflazione;
- Nel lungo periodo si rinuncia all’effetto di composizione degli interessi, che invece si potrebbero reinvestire per far crescere i rendimenti.
L’avversione al rischio che spinge i risparmiatori a lasciare il denaro sul conto corrente, produce l’effetto contrario a quello voluto. Piuttosto che proteggere il capitale, lo erode pian piano.
Con il supporto di professionisti in grado di elaborare una strategia finanziaria adeguata, si può prendere in considerazione un orizzonte temporale medio-lungo e diversificare il portafoglio d’investimento. La differenziazione delle Asset Class riduce l’eccessiva esposizione alle fluttuazioni dei mercati e permette comunque di generare un rendimento di lungo periodo.
Un portafoglio ad hoc per i figli
Quando i figli crescono e non sono più solo dei bambini, cambiano le necessità di spesa e i costi tendono a salire. Basti pensare a quanto costa un liceo internazionale oppure quanto costa mantenere un figlio fuorisede, soprattutto quando frequenta le lezioni universitarie in una grande città come Milano.
Per affrontare le nuove esigenze legate ai figli con una certa serenità, si può pensare ad un Piano di Accumulo del Capitale, che magari vada ad alimentare una gestione patrimoniale. Facendo lavorare in sinergia PAC e gestione patrimoniale, si riesce a risparmiare e investire per tutte le esigenze che riguardano i figli.
Il principale vantaggio di questo approccio è la flessibilità, perché si sa che le necessità dei figli possono cambiare molto rapidamente. Disinvestire dai PAC Moneyfarm non comporta nessuna penale e in ogni momento si possono mettere in pausa o fermare i versamenti periodici.
Hai già pensato alla tua pensione?
Se tra i 40 e i 60 anni non si sta già pensando ad una pensione integrativa, probabilmente c’è qualcosa di sbagliato nella pianificazione finanziaria e si dovrebbe porre subito rimedio.
In media un lavoratore dipendente percepisce una pensione che va dal 60 al 70% rispetto al suo stipendio e questa percentuale scende al 40 o 50% nel caso di un lavoratore autonomo. Al momento della pensione si corre il rischio di dover abbassare notevolmente il proprio tenore di vita, se non si pone rimedio con una pensione integrativa.
Come illustrato nel portale Missione Pensione, i vantaggi della pensione integrativa sono diversi, dalla fiscalità al contributo datoriale, dalla possibilità di sfruttare il TFR alla consulenza personalizzata per pianificare il futuro e garantire il benessere economico durante gli anni della pensione.
Il percorso d’investimento dopo i 60 anni
Superata la soglia dei 60 anni, l’aspettativa di vita è ancora lunga e il momento del pensionamento si avvicina. Dopo tanti anni trascorsi a lavorare, molto probabilmente si sono accantonati dei risparmi e il mutuo è già estinto.
Nel ciclo di vita finanziario, dopo i 60 anni in genere ci lasciamo alle spalle la fase di accumulo, ma arriva il momento di preservare il capitale raccolto e investire tenendo bene a mente degli obiettivi ben precisi. Gli investimenti vanno quindi modulati in base ai nuovi obiettivi.
I vantaggi della pianificazione
Senza il peso del mutuo e con un bel po’ di risparmi da parte, è certamente possibile concedersi qualche sfizio. Del resto, l’accumulo di capitale è finalizzato in ultima analisi alla possibilità di vivere una vita piena e realizzare i piccoli e grandi sogni che custodiamo nel cassetto.
È chiaro che queste spese in più che possiamo concederci dopo i 60 anni, non possono gravare sulla famiglia o i figli, né possono compromettere in alcun modo la stabilità economica raggiunta. È per questo motivo che bisogna affidarsi alla pianificazione.
Il vantaggio di questo approccio è la possibilità di affrontare queste spese con una certa leggerezza. Una volta messo il futuro economico in cassaforte con un’attenta pianificazione e una strategia d’investimento di lungo periodo, è più facile concedersi il lusso di spendere senza preoccupazioni.
Come proteggere il futuro dei familiari
A qualunque età la famiglia resta sempre il cuore pulsante della nostra vita e va tutelata e protetta anche a livello finanziario. Visto che dopo i 60 si raggiunge una maggiore capacità di investire, vale la pena dirottare parte di questi investimenti a beneficio dei familiari, come i figli o i nipoti.
È possibile costruire dei portafogli d’investimento che tengono conto delle specifiche esigenze dell’investitore, che possono variare in base all’età o ai progetti di vita. Quando si lavora su un orizzonte temporale medio-lungo, il piano d’investimento viene bilanciato in base alla situazione dei mercati, così da mantenere inalterato il livello di rischio prescelto.
I portafogli d’investimento per i familiari che vanno per la maggiore sono quelli responsabili e sostenibili, che tengono conto di fattori importanti come la governance e l’impatto ambientale e sociale degli asset finanziari.
Con i portafogli responsabili ESG si amplifica l’impatto positivo dell’investimento. Oltre a generare un rendimento per se stessi e le persone care, si favorisce lo sviluppo di società che rispettano dei rigidi criteri di sostenibilità. Anche i portafogli ESG sono diversificati e costruiti in modo da ottimizzare il rapporto rischio-rendimento.
La serenità della previdenza complementare
Superati i 60 anni, la pensione è sempre più vicina e chi non ha ancora adottato un piano di previdenza integrativa, dovrebbe farlo prima possibile perché il tempo stringe. La buona notizia è che anche negli ultimi anni prima della pensione è ancora possibile accantonare delle risorse per alimentare un Piano Pensione.
La scelta è tra un Piano Individuale Pensionistico (PIP) e un Fondo Pensione pensato per integrare la pensione pubblica. Visto che non manca molto per il pensionamento, questo piano si può sfruttare per attuare una strategia di pianificazione che soddisfi in modo definitivo la necessità di una pensione integrativa.
La prestazione pensionistica viene erogata al raggiungimento dei requisiti per il pensionamento, ma c’è anche la possibilità di chiedere un’anticipazione delle somme maturate a determinate condizioni. In caso di decesso dell’aderente, i fondi accantonati nel Piano Pensione possono essere riscattati dagli eredi o dai beneficiari indicati. Anche se si preferisce non pensare a questa eventualità, è bene sapere che saranno le persone più care a beneficiare del capitale accumulato.
Una volta definita una strategia per la pensione integrativa, vale la pena chiedersi come si vuole utilizzare la pensione e magari programmare delle spese. Tanti pensionati scelgono ad esempio di dedicarsi ai viaggi, per sfruttare al tempo stesso la rendita pensionistica e il tempo libero ritrovato.
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Il nostro servizio “Liquidità+” si configura come un’opzione di investimento progettata per ottimizzare la liquidità degli investitori, assicurando, a oggi, un rendimento lordo annualizzato che eccede il 3,9%. Questa proposta si evidenzia per il suo rischio mitigato, grazie all’investimento in fondi monetari che si impegnano in asset a basso rischio come obbligazioni, certificati di deposito e paper commerciali.
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Conclusioni
Ogni fase del ciclo di vita finanziario ha le sue peculiarità, che rappresentano una guida nel tentativo di bilanciare le esigenze di risparmiare e investire. Come abbiamo visto, il risparmio non esclude gli investimenti e viceversa, ma si tratta piuttosto di razionalizzare le spese e pianificare, così da far coesistere entrambi questi approcci.
Alcune regole valgono invece a tutte le età, perché prescindono dalla capacità di risparmio e investimento. Quando si inizia una pianificazione finanziaria, è importante prendere in considerazione un periodo di tempo che sia ragionevolmente lungo.
Il tempo è una leva che rende proficuo anche l’accantonamento periodico di piccole somme di denaro, come succede di frequente sotto i 40 anni. Grazie ad un orizzonte temporale abbastanza lungo, si minimizza il rischio legato alle crisi cicliche dei mercati finanziari.
Un altro fattore che contribuisce ad ottimizzare il rapporto rischio-rendimento è la diversificazione. Se un prodotto o un settore finanziario ha delle performance inferiori alle aspettative, con un’adeguata diversificazione si riducono i rischi e si può garantire un rendimento crescente nel tempo.
Ogni strategia di risparmio e investimento deve tenere conto anche dei costi di gestione, che hanno un notevole impatto sugli investimenti. Un modo efficiente per ridurre questi costi è costruire un portafoglio d’investimento con gli ETF, che hanno delle commissioni molto limitate, oltre ad offrire il vantaggio della flessibilità.
Ogni piano di risparmio o di investimento dovrebbe essere monitorato nel tempo, per adattarsi ai cambiamenti dei mercati oppure alle nuove esigenze dell’investitore. Il suggerimento migliore che possiamo dare ai risparmiatori di tutte le età è affidarsi a degli specialisti per la gestione del capitale.
Vista l’ampia offerta di strumenti finanziari, capire dove e quando investire è tutt’altro che facile. Chi si affida a Moneyfarm, può contare su un consulente dedicato per ottimizzare il risparmio e creare un portafoglio d’investimento su misura.
Domande frequenti
Come risparmiare con capitali molto piccoli?
Può aiutare la strategia 50/30/20: dedica il 50% delle tue entrate alle necessità, il 30% allo svago e il 20% al risparmio. Questo metodo funziona meglio se adotti un approccio flessibile, magari con l’aiuto di un’app dedicata.
Come proteggere i risparmi dall’inflazione?
Il metodo migliore è quello di mettere a frutto il capitale accumulato generando dei rendimenti. Esistono diversi strumenti a tua disposizione, come gli ETF e una strategia d’investimento multi-asset.
Qual è il modo migliore per investire per i figli?
La creazione di un portafogli d’investimento diversificato è una soluzione sempre valida, magari da alimentare gradualmente con un PAC. I portafogli sostenibili ESG sono anche sostenibili e migliorano l’impatto del tuo investimento.
*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.