Investimenti a capitale garantito nel 2024. Una guida completa per orientarsi

Nel 2024, con le crisi politiche e l’inflazione in crescita, molti potrebbero pensare che i mercati finanziari non siano un luogo sicuro per i propri risparmi. Per questo gli investitori sono sempre più alla ricerca di investimenti a capitale garantito in grado di proteggere il proprio capitale.

Purtroppo, negli investimenti, non esistono guadagni senza rischi. Gli strumenti a capitale garantito, spesso, non assicurano all’investitore rendimenti sufficienti per contrastare l’inflazione o comunque comportano un sacrificio della performance e, di conseguenza, il potenziale guadagno risulta quasi pari a zero. Si deve considerare anche che in alcuni casi la garanzia opera solo se non si verifica un default dell’emittente.

In questo articolo proveremo a offrirti una piccola guida che ti faccia comprendere come realmente funzionano e quali potenzialità offrono gli investimenti a capitale garantito.

Esistono rendimenti garantiti? Esistono rendimenti che assicurano una remunerazione fissa ma la cui garanzia del capitale e/o del pagamento degli interessi può essere soggetta a determinate condizioni e scenari
Le obbligazioni sono sempre sicure? Non sempre, si può incorrere in rischi
E i conti deposito? Non sempre, dipende dallo stato di salute della Banca
Capitale garantito o riduzione del rischio? Riduzione del rischio

Investimenti a capitale garantito: cosa sono e come funzionano

Quando parliamo di investimenti a capitale garantito, facciamo riferimento a degli strumenti finanziari che comportano un rischio limitato per il soggetto investitore. Infatti, alla scadenza fissata dal contratto, l’investitore ha diritto ad avere indietro il capitale versato e, a seconda della tipologia di contratto, anche determinati interessi, la protezione contro alcuni eventi gravi oppure una somma indicizzata.

Sebbene non si tratti di una forma di investimento totalmente esente da rischi, la bassa rischiosità di questa tipologia di prodotto comporta dei rendimenti altrettanto bassi. In alcuni casi, vengono adottati degli accorgimenti per scoraggiare l’uscita dall’investimento prima della scadenza:

  • Nelle gestioni patrimoniali separate possono essere previste delle penali d’uscita;
  • Nel caso dei conti deposito l’uscita anticipata può impattare sul tasso d’interesse riconosciuto;
  • Nelle obbligazioni non c’è invece nessuna garanzia di riprendere il valore a 100 in caso di vendita anticipata, perché dipende dall’andamento del mercato.

Si tratta di clausole che possono rendere ancora meno conveniente la scelta di questo strumento finanziario.

Le condizioni contrattuali e le scadenze sono definite chiaramente in anticipo, così l’investitore non ha sorprese e può valutare liberamente se scegliere o meno la tipologia di investimento a capitale garantito, valutandone in anticipo i risultati. Degli strumenti di questo tipo sono ad esempio i conti deposito, le polizze assicurative e le obbligazioni.

Investimenti a capitale garantito al 4% netto? Un tema del passato

Per ovvie ragioni gli strumenti a “rendimento fisso” o “garantito” sono molto popolari tra gli investitori, soprattutto nei periodi in cui l’andamento economico e monetario della borsa italiana risulta particolarmente incerto.

Se si guarda la classifica degli strumenti di investimento più scelti dagli italiani i primi posti sono quasi tutti occupati da tipologie di investimento che offrono una qualche sorta di protezione. Dopotutto chi non vorrebbe investire i propri soldi avendo la totale certezza di guadagnare, senza correre alcun rischio (o al massimo con un basso rischio)?

In passato investire in un conto deposito o nei titoli di stato avrebbe garantito all’investitore rendimenti anche molto generosi (tutti ricordiamo la pubblicità del conto deposito che garantiva un investimento sicuro con rendimento al 4% netto). Dopo un lungo periodo di bassi rendimenti, questi sono oggi tornati a salire.

Ma come individuare la strategia di investimento ideale?

Quando si parla di investimenti, purtroppo, non esistono scorciatoie o metodi infallibili, ma esistono prodotti con vantaggi e svantaggi, da selezionare in modo accurato a seconda delle proprie esigenze. Orientarsi tra i moltissimi strumenti che permettono un rendimento sicuro, una garanzia del capitale o una qualche sorta di protezione è molto complesso. Per questo motivo abbiamo preparato una pratica guida sugli “investimenti garantiti” (ben diversi dagli investimenti sicuri al 4% netto) che ti aiuterà a orientarti all’interno dell’attuale offerta, per capire quale sia davvero la soluzione più adatta a te.

Il consiglio per i meno esperti resta sempre quello di affidarsi a un professionista del wealth management o a un consulente indipendente. Se vuoi scoprire la nostra proposta di investimento calibrata intorno alle tue esigenze ti basterà completare il breve percorso online.

Le obbligazioni: guadagnare con la cedola

Le obbligazioni, ancora nel 2024, saranno tra le scelte più comuni tra gli investimenti con capitale garantito (pur essengo lontane dagli investimenti sicuri al 4% netto), per la loro apparente semplicità.

Acquistare un’obbligazione è l’equivalente di effettuare un prestito. Mettiamo caso che tu acquisti un’obbligazione per 100€ con scadenza tra 10 anni e un tasso di interesse del 2% annuo. Questo vuol dire che alla data della scadenza riceverai indietro i tuoi 100 euro e che, ogni anno, sarai premiato con una cedola del 2€, che rappresenta il tasso di interesse a te destinato per aver prestato i soldi.

Chi cerca investimenti sicuri al 100% (ricordando gli investimenti sicuri al 4% netto), tuttavia, deve tenere in considerazione il fatto che in realtà non esistono obbligazioni a capitale garantito. Se dovessimo dividere le obbligazioni per tipologia di emittente avremmo principalmente due grandi famiglie:

  • le obbligazioni governative;
  • le obbligazioni corporate.

Le prime sono emesse dai governi per finanziare il proprio debito pubblico (ogni anno il governo emette nuove obbligazioni per ripagare la parte del debito andata a scadenza, così da poter ripagare i creditori). Le obbligazioni corporate sono emesse invece dalle aziende per finanziare le proprie attività.

Conoscere l’emittente di un’obbligazione è molto importante: questo perché, anche se si tratta di strumenti a rendimento garantito, esiste sempre una certa percentuale di rischio per la quale l’emittente non ripaghi i propri debiti, causando la perdita del capitale investito. Questo caso è comunemente definito rischio di credito e, seppur controllabile, non va sottovalutato, anche perché di solito i rendimenti maggiori vengono promessi dagli emittenti più a rischio.

Il default può avvenire sia da parte di un governo che da parte di un’azienda privata. Ti ricordi i bond argentini, che all’inizio degli anni 2000 promettevano ai risparmiatori dei rendimenti vicini al 10%, salvo poi lasciare tutti coloro che avevano prestato soldi al governo di Buenos Aires a bocca asciutta? E la disavventura degli obbligazionisti di Banca Etruria e delle Banche Venete finite in risoluzione?

Oltre a considerare questi innegabili dati di fatto, devi inoltre ricordarti che la certezza di ottenere un rendimento, quando si investe capitale in obbligazioni, dipende dalla capacità di detenere l’investimento fino a scadenza. Il prezzo delle obbligazioni sul mercato, infatti, non è fisso e per questo, vendendo in anticipo, potresti trovarti costretto a disinvestire in condizioni sfavorevoli e realizzare delle perdite.

Le obbligazioni vengono spesso scambiate tra gli investitori sul mercato secondario. Il loro prezzo varia a seconda di quanto manca alla data di scadenza e sulla base delle oscillazioni dei tassi di interesse. Quando i tassi si alzano, il valore delle obbligazioni scende (perché sul mercato si trovano strumenti più vantaggiosi).

Nel caso delle obbligazioni a lunga scadenza è, quindi, fondamentale valutare la dinamica futura dei tassi d’interesse, perché se i tassi sono in crescita aumentano le probabilità di registrare una perdita di denaro. Più la scadenza di un prodotto è lontana, più ovviamente il suo valore sarà suscettibile alla dinamica dei tassi. Per ottenere il massimo dall’investimento in obbligazioni è necessario valutare tutti questi fattori.

Un particolare tipo di obbligazioni sono le cosiddette obbligazioni strutturate. Si tratta di prodotti molto complessi che vincolano il pagamento della cedola al verificarsi o meno di certe condizioni, oppure al valore di un indice o di un’azione in particolare. Possono sicuramente essere utili in determinate occasioni, ma attenzione: presentano una struttura di remunerazione molto vantaggiosa per le banche che, facendo leva sulla scadenza del prodotto, godono in anticipo della commissione. Quindi, qualora ti venissero proposte, fai ancora più attenzione.

Le obbligazioni subordinate sono invece quelle che prevedono il pagamento delle cedole e il rimborso del capitale solo dopo che sono stati soddisfatti i creditori non subordinati. È un’eventualità che si presenta in presenza di particolari difficoltà economiche dell’emittente.

Visto che il costo dell’inflazione diventa sempre più importante, oggi acquistano più rilevanza le obbligazioni indicizzate all’inflazione, che in determinate fasi di mercato possono diventare molto convenienti.

Se vuoi approfondire questo tema ti invitiamo a leggere la nostra guida “investire in obbligazioni“.

I conti deposito

Un’altra scelta estremamente popolare è quella di aprire un conto deposito. Questo strumento, infatti, promette un rendimento garantito in cambio del vincolo del tuo capitale per un certo periodo. Sicuramente investire capitali nei conti deposito è un’ottima soluzione per chi volesse proteggere i propri risparmi nel brevissimo termine. Ma il problema di fondo per chi ha in mente di investire su orizzonti temporali più lunghi, purtroppo, consiste nella difficoltà di trovare dei conti deposito in grado di soddisfare le proprie aspettative (ad esempio puoi leggere la nostra analisi del conto deposito offerto da Che Banca e le sue performance paragonate all’offerta di Moneyfarm).

Prima di optare per il conto deposito, di cui abbiamo discusso anche l’aspetto della sicurezza, quindi, ti deve essere ben chiaro l’obiettivo: se hai bisogno di parcheggiare della liquidità per un tempo limitato, si tratta della soluzione migliore, perché un orizzonte temporale brevissimo ti darebbe poche garanzie di guadagno attraverso i mercati finanziari. Se invece il tuo orizzonte temporale è più lungo, ha poco senso scegliere questa opzione: i tuoi risparmi meritano di essere difesi dall’inflazione, ovvero investiti con un’asset allocation dinamica, che ti mette al riparo dai rischi della svalutazione monetaria.

Un altro aspetto da considerare è la qualità dell’emittente, che ha un peso determinante sia sull’affidabilità dell’investimento sia sul rendimento offerto, che tende ad essere più alto quanto più bassa è la solidità dell’emittente.

Polizze di investimento a capitale garantito, assicurazioni, fondi a capitale garantito

Esiste poi una serie molto varia di prodotti che promettono protezione, garanzia del capitale o addirittura rendimenti assicurati.

Uno dei più diffusi sono per esempio le polizze a capitale garantito. Queste polizze investono su titoli di stato extra sicuri e garantiscono all’investitore una cedola. Le gestioni separate prevedono però una parte in titoli di capitale e c’è la tendenza a prevedere la garanzia del capitale solo per delle limitate finestre temporali.

Polizze e strumenti assimilabili hanno forme giuridiche molto varie e spesso complesse – si passa dagli strumenti strutturati, ai fondi a capitale garantito – e garantiscono vari livelli di protezione attraverso strategie di investimento difensive. Molti prodotti di questo tipo prevedono semplicemente delle scelte di investimento che mirano a controllare il rischio, mentre altri prevedono l’utilizzo di strumenti derivati o di assicurazioni che garantiscono la totalità o parte del capitale.

Dare una valutazione complessiva di questi prodotti non è semplice, ma può essere utile seguire alcune linee guida generali. Ovviamente, in un contesto di tassi bassi, questi prodotti offrono rendimenti sempre più annacquati, tanto che c’è chi parla di fine del rendimento garantito per i prossimi anni.

In generale questi strumenti sono molto costosi e molto articolati, oltre a presentare vincoli stringenti. Bisogna stare molto attenti prima di selezionarne uno, perché il rischio più comune è quello di trovarsi vincolati per molti anni a un prodotto non conveniente, magari costoso e non in grado di generare profitti. È anche vero che nel caso delle gestioni separate si potrebbe presentare il problema opposto, perché rispetto ad altri strumenti obbligazionari, è possibile riscontrare una maggiore lentezza nell’adeguamento dei tassi d’interesse dei relativi titoli.

Certificati di Deposito

I Certificati di Deposito rappresentano uno strumento d’investimento molto sicuro, ideale per chi preferisce un approccio più conservativo alla gestione dei propri risparmi. Si tratta di depositi a termine, per i quali l’investitore si impegna a lasciare un determinato ammontare di denaro presso una banca o un’altra istituzione finanziaria per un periodo prestabilito, che può variare da pochi mesi a diversi anni. In cambio, alla scadenza del periodo di deposito, l’investitore riceve il capitale originale più gli interessi maturati. Il tasso di interesse è solitamente fisso e viene concordato al momento del deposito.

Una delle principali caratteristiche dei Certificati di Deposito è la loro sicurezza: essi sono assicurati fino a un determinato importo, il che li rende particolarmente attraenti per gli investitori che desiderano proteggere il proprio capitale dal rischio di perdita. Tuttavia, è importante sottolineare che il ritiro anticipato dei fondi può comportare delle penalità. Pertanto, i Certificati di Deposito sono più adatti per chi può permettersi di immobilizzare il proprio capitale per il periodo di tempo concordato.

Investire in periodo di crisi

È frequente, tra gli investitori, il timore di investire nei periodi di crisi: quello che stiamo vivendo con lo spettro della pandemia ancora presente e la guerra in Ucraina ne è un perfetto esempio. In questi frangenti gli investitori inesperti scelgono di non investire i propri risparmi, o si rifugiano in strumenti finanziari a basso rischio come gli investimenti a capitale garantito. La scelta migliore, tuttavia, anche in periodi di crisi è quella di non uscire dai mercati finanziari.

In realtà questa scelta conservativa non è giustificata dalla situazione dei mercati, che anche in questi periodi di incertezza offrono delle buone opportunità di investimento. Sebbene nei periodi di crisi il rischio sia più elevato, dopo la flessione dei mercati è possibile ottenere dei rendimenti attesi più interessanti nel lungo periodo.

Un portafoglio d’investimento ben diversificato riesce a reggere bene le oscillazioni di breve periodo, perché la composizione del portafoglio permette di bilanciare gli asset in difficoltà con le buone performance degli altri strumenti in portafoglio. I consulenti esperti sanno come muoversi nei periodi di instabilità dei mercati e possono guidarti nella scelta degli strumenti finanziari più adatti ai tuoi obiettivi e al tuo profilo di rischio. Puoi richiedere una consulenza personalizzata oggi stesso, affidandoti agli esperti di Moneyfarm.

Con Liquidità+, guadagna un rendimento superiore al 3,9%*

Il nostro prodotto “Liquidità+” emerge come un’opzione di investimento progettata per potenziare la liquidità degli investitori, garantendo, allo stato attuale, un rendimento lordo annualizzato superiore al 3,9%. Questa proposta si distingue per il suo moderato profilo di rischio, dovuto all’investimento in fondi monetari che si focalizzano su asset a basso rischio quali obbligazioni, certificati di deposito e titoli commerciali. La tattica “Liquidità+” è concepita per essere particolarmente idonea a coloro che perseguono obiettivi di risparmio a breve termine e vogliono godere di rendimenti potenzialmente più elevati, risultanti dalle crescite dei tassi di interesse. Il portafoglio “Liquidità+” non presenta restrizioni temporali, essendo pensato per un orizzonte temporale inferiore ai 2 anni, ma offrendo la flessibilità di decidere in ogni istante di ritirare o trasferire l’investimento su un altro portafoglio. I fondi monetari inclusi in “Liquidità+” sono amministrati dal nostro team di Asset Allocation, che ne supervisiona continuamente le performance e il livello di rischio, effettuando adeguamenti ove necessario. Per maggiori informazioni e per avviare il tuo viaggio di investimento con “Liquidità+”, sei invitato a visitare la pagina specifica.

 

*Benché sia un investimento a basso rischio, il portafoglio non è esclusivamente di liquidità e il valore degli investimenti potrebbe diminuire, restituendoti meno di quanto investito.

Investimento a capitale garantito o riduzione del rischio?

Come avrai capito il panorama degli strumenti “sicuri” o degli “investimenti garantiti” è molto ampio, ma non tutti gli strumenti mantengono le loro promesse. Il rischio di mercato, inoltre, non è l’unico a cui il capitale degli investitori viene sottoposto, anche quando si fa un investimento a capitale garantito: esiste un rischio di mercato, un rischio di tasso, un rischio di credito e un rischio di liquidità.

Quello che poi devi capire è se hai davvero la necessità di incassare delle cedole periodiche. L’idea di ricevere un rendimento costante (come quello offerto dalle obbligazioni) è allettante, ma è davvero conveniente? Ottenere un rendimento ha senso se si ha l’obiettivo di garantirsi una rendita, ma nella maggior parte dei casi le strategie che reinvestono i proventi sono, nel lungo termine, decisamente più convenienti per effetto dell’interesse composto, in grado di aumentare il rendimento in modo esponenziale nel tempo.

A nostro avviso, il miglior modo per controllare il rischio è creare un asset allocation dinamica e diversificata, magari investendo gradualmente con un Pac, per diminuire l’incidenza del momento d’ingresso e controllare il rischio di mercato. Nei nostri portafogli a più basso rischio, preferiamo combinare Etf su obbligazioni diversificate con altri asset. Segmentiamo le obbligazioni per livello di rischio, tipo di emittente e collocazione geografica. Effettuiamo ribilanciamenti periodici per adattare la strategia alle varie fasi di mercato.

La diversificazione ci permette di evitare la concentrazione geografica del rischio e, allo stesso tempo, di massimizzare i rendimenti inserendo nel portafoglio un mix di obbligazioni con profili rischio/rendimento diversi. Preferiamo dunque reinvestire il flusso cedolare (le cedole che le obbligazioni pagano periodicamente), così da generare nuova ricchezza nel lungo termine. Questo ci dà anche la possibilità di creare portafogli a basso rischio e che hanno dei costi di gestione bassi (per fare la differenza nel lungo termine) e ti permettono di liquidare il tuo investimento quando vuoi, senza spese aggiuntive.

Purtroppo non esistono scorciatoie per generare guadagni realmente interessanti e, soprattutto, non esiste la soluzione perfetta. Se cerchi dunque il modo migliore per fare un investimento a capitale garantito nel 2023, ciò che è importante è non prendere la via più complicata e non optare per il prodotto più complesso: nella maggior parte dei casi le uniche persone che guadagnano da questi prodotti sono coloro che percepiscono le commissioni.

Piuttosto che spendere energie nella ricerca di strumenti a capitale garantito, si può valutare un approccio diverso, che punta sulla pianificazione finanziaria e sulla gestione efficiente del rischio, attraverso la diversificazione e un’asset allocation mirata.

Qualora volessi investire una parte più o meno consistente dei tuoi risparmi, ti consigliamo anche la lettura di alcune nostre guide dedicate:

Differenze tra investimenti sicuri e portafogli socialmente responsabili

Come già detto, gli investimenti a capitale garantito (come i vecchi investimenti sicuri al 4% netto) sono strumenti finanziari a basso rischio, che assicurano la restituzione del capitale investito alla scadenza del contratto, oltre a possibili interessi, protezione contro eventi specifici o somme indicizzate. Nonostante il basso profilo di rischio, tali strumenti tendono a offrire rendimenti modesti, correlati alla sicurezza che propongono. Per disincentivare l’uscita dall’investimento prima della scadenza, possono essere presenti clausole penalizzanti, come penali in caso di recesso anticipato dalle gestioni patrimoniali separate, o impatti sui tassi d’interesse riconosciuti per i conti deposito. Le obbligazioni, diversamente, non offrono garanzie di recuperare il valore nominale in caso di vendita prima della maturazione, in quanto il loro valore dipende dall’andamento del mercato.

I portafogli socialmente responsabili, o investimenti ESG, includono attività finanziarie selezionate secondo criteri ambientali, sociali e di governance, perseguendo non solo il rendimento economico ma anche un impatto positivo su ambiente e società. I portafogli ESG sono costruiti principalmente attraverso ETF sostenibili e mantengono una struttura di costo simile ai portafogli tradizionali, senza maggiorazioni per il fattore sostenibilità. Sebbene siano prodotti orientati all’etica e all’impatto sociale, possono presentare un rischio di mercato maggiore rispetto agli investimenti a capitale garantito​​​​.

In passato, gli investimenti a capitale garantito, come i conti deposito o i titoli di stato, offrivano rendimenti attrattivi, talvolta fino al 4% netto. Tuttavia, il contesto dei rendimenti è mutato e, dopo una fase di bassi rendimenti, questi stanno tornando lentamente ad aumentare, richiedendo una selezione più accurata e un confronto con altre strategie di investimento, compresi i portafogli ESG.

Domande frequenti

Quali sono gli investimenti a capitale garantito?

Tra i migliori titoli in cui investire per garantirsi una rendita ci sono le obbligazioni, in alternativa si può aprire un conto di deposito, investire in una polizza di investimento a capitale garantito e nelle assicurazioni.

Qual è il modo migliore per limitare il rischio?

La soluzione più indicata è quella di un’asset allocation dinamica e ben diversificata. Si può contenere il rischio anche con investimenti progressivi e graduali, che riducono l’incidenza del momento dell’ingresso a mercato, come nel caso dei Pac.

Quali sono gli investimenti più sicuri?

Parlando di investimento, nessuno fra questi può mai essere definito sicuro al 100%. Si può, tuttavia, rendere un investimento il più sicuro possibile adottando un’efficiente strategia di gestione del rischio.

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*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.