Come Investire 30.000 o 40.000 euro nel 2025

⏳ Tempo di lettura: 16 minuti

La mini-guida per investire 30.000 o 40.000 euro nel 2025 risparmiando sui costi e ottimizzando le opportunità di rendimento

Scegliere di investire 30.000 o 40.000 euro è il primo passo per costruire un patrimonio solido: una cifra che permette già di diversificare tra strumenti difensivi e asset con maggiori prospettive di crescita.

Nel 2025 il contesto finanziario è diverso rispetto a pochi anni fa. Alcuni elementi da considerare:

  • Inflazione: dopo i picchi del 2022-2023 è tornata su livelli più bassi, ma resta positiva e continua a ridurre il potere d’acquisto della liquidità ferma sul conto.
  • Tassi BCE: è iniziato un ciclo di tagli graduali, che rende meno attraenti i conti deposito e spinge gli investitori a cercare soluzioni diversificate.
  • BTP decennali: offrono rendimenti intorno al 3,5–3,6%, interessanti ma non sufficienti da soli a proteggere e far crescere il capitale.
  • Mercati globali: sempre più accessibili anche ai piccoli risparmiatori, grazie a ETF, piattaforme online e consulenza indipendente con costi contenuti.

In questo scenario, tenere 30.000 o 40.000 euro solo sul conto corrente non è una strategia sostenibile: il rendimento è nullo e l’inflazione ne erode progressivamente il valore reale. Per proteggere e far crescere il patrimonio è necessario costruire un portafoglio bilanciato, in cui strumenti “sicuri” si affiancano a soluzioni più dinamiche.

Investire nel 2025 significa, quindi, trovare il giusto equilibrio tra sicurezza, rendimento e orizzonte temporale, sfruttando le opportunità dei mercati senza rinunciare alla protezione del capitale.

Qual è il modo migliore di investire 30 o 40K?

Creare un portafoglio diversificato che bilanci strumenti difensivi (BTP, obbligazioni, conti deposito) e asset più dinamici (ETF azionari globali).

A chi posso rivolgermi?

Puoi scegliere tra fai-da-te, fondi/ETF gestiti oppure consulenza indipendente.

Quanto può costarmi investire 30.000 o 40.000 €?

I costi variano: fondi attivi fino al 2%, ETF intorno allo 0,2–0,5%, consulenza indipendente 0,3–0,8%. Su 10 anni, anche lo 0,5% fa la differenza.

Vale la pena metterli su un conto deposito?

Solo per il cuscinetto di emergenza o obiettivi a breve termine (1–3 anni). Non protegge dall’inflazione nel medio-lungo.

È possibile investire in maniera sicura 30 o 40K?

Nessun investimento è “sicuro al 100%”. Un profilo conservativo può puntare a obbligazioni governative, BFP e conti deposito, mentre con un bilanciato o dinamico entrano anche azioni ed ETF.

Conviene investire adesso o aspettare?

L’attesa non protegge dall’inflazione. Nel 2025 i mercati globali sono resilienti, i rendimenti obbligazionari più interessanti e i tassi BCE in calo: investire gradualmente è la scelta più logica.

Quanta liquidità devo tenere da parte prima di investire?

Segui la regola dei 3–6–9 mesi di spese correnti come cuscinetto di emergenza. Solo l’eccedenza va investita.

Quindi, come investire 40.000 euro o 30.000 euro in modo efficiente e senza rischi?

Esiste certamente l’opzione del fai-da-te, ma operare sui mercati in autonomia richiede forti competenze e costanza per seguire il proprio piano di investimento. Investire 30.000 euro oggi non è semplice e, se non si ha buona conoscenza del rapporto rischio/rendimento o delle diverse soluzioni che possono proteggere il capitale da un indice inflazionistico in continuo aumento, operare da casa e in completa autonomia potrebbe portare a ingenti perdite di denaro e, in seguito, all’inefficacia dell’intero investimento. 

Per la maggior parte delle persone, la soluzione più indicata è coinvolgere dei professionisti indipendenti in grado di individuare il portafoglio d’investimento ideale e continuare a supportare l’investitore nel tempo: il primo passo per investire 40.000 euro o investire 30.000 euro in sicurezza, infatti, è quello di affidarsi a una guida sicura, che possa aiutare a costruire piani d’azione efficaci e in grado di far resistere i propri risparmi alle forti oscillazioni che stanno scuotendo il mondo della finanza.

In questa guida vogliamo offrire alcuni spunti che dovresti considerare se vuoi iniziare un percorso di investimento con 30.000 o 40.0000 euro. Ecco i temi che andremo a trattare:

  • Come definire i propri obiettivi e il proprio profilo investitore
  • Tutte le opzioni a disposizione dell’investitore
  • Su quali prodotti orientarsi per ottimizzare il rendimento dei propri risparmi;
  • Qual è il momento migliore per investire in base alla somma a propria disposizione;
  • L’effetto dei costi e delle commissioni sui rendimenti del proprio investimento.

Come già anticipato, a investitori meno esperti consigliamo di farsi affiancare da un professionista (clicca qui se vuoi conoscere le strategie Moneyfarm e le loro performance storiche). A Moneyfarm costruiamo piani di investimento personalizzati intorno alle esigenze del cliente. Se vuoi sapere quale delle nostre proposte fa al tuo caso ti invitiamo a completare il breve percorso online.

Investire 30.000 o 40.000 euro in questo momento, conviene?

Molti risparmiatori pensano che l’incertezza economica e geopolitica renda rischioso iniziare a investire nel 2025. In realtà, rimandare l’ingresso nei mercati equivale a perdere potere d’acquisto: l’inflazione, seppur ridimensionata, continua a ridurre il valore reale della liquidità.

Perché non aspettare:

  • I mercati azionari globali si sono dimostrati resilienti, nonostante volatilità e crisi geopolitiche.
  • L’obbligazionario, penalizzato negli anni di rialzi, è tornato a offrire rendimenti interessanti (3–4% su titoli di Stato e corporate di qualità).
  • L’inflazione si è “normalizzata”, ma resta positiva. Tenere soldi fermi in banca significa vederne calare il potere d’acquisto.

Questo non vuol dire che il rischio di mercato non esista e che non ci sia bisogno di monitorare il flusso di notizie e di dati, ma le prospettive di rendimento per l’azionario restano positive.

Come investire 30000 euro? Parti dal tuo profilo

Non esiste un’unica formula valida per tutti: il modo migliore di investire 30.000 euro (o anche 40.000, 10.000 o più magari anche 100.000 euro) dipende dagli obiettivi personali e dal proprio profilo di rischio. Prima di scegliere strumenti e strategie, è fondamentale capire a quale categoria appartieni.

I fattori chiave da valutare:

  • Patrimonio complessivo: quanto del tuo capitale totale stai investendo e quanta parte rimane liquida.
  • Conoscenza dei mercati: esperienza, competenze e tempo che puoi dedicare al monitoraggio.
  • Capacità reddituale futura: stabilità del reddito, possibilità di versamenti periodici e prospettive future di guadagno.
  • Obiettivi dell’investimento: crescita del capitale, integrazione della pensione, acquisto casa, ecc..
  • Orizzonte temporale: breve (<3 anni), medio (3-7 anni), lungo (>7 anni).

Grazie a strumenti digitali e algoritmi di profilazione, come il questionario online di Moneyfarm, è oggi possibile identificare il proprio profilo investitore in modo oggettivo e immediato, con soluzioni personalizzate anche per chi non ha competenze finanziarie approfondite.

Esempi di allocazioni per 30.000 € nel 2025:

Profilo

Azioni globali (ETF)

Obbligazioni (BTP, corporate IG, global)

Liquidità/Conto deposito

Asset satellite (ESG, oro, tematici)

Orizzonte minimo

Volatilità attesa

Conservativo

20%

60%

15%

5%

3–5 anni

Bassa (−10/+12% annuo)

Bilanciato

40%

40%

10%

10%

5–7 anni

Media (−20/+25% annuo)

Dinamico

65%

25%

5%

5%

7–10 anni

Alta (−30/+40% annuo)

Il profilo conservativo privilegia la stabilità e punta a proteggere il capitale, accettando rendimenti contenuti.

Il profilo bilanciato ricerca equilibrio tra crescita e protezione, adatto a chi ha orizzonte medio-lungo.

Il profilo dinamico massimizza il potenziale di crescita accettando oscillazioni maggiori, indicato per chi investe nel lungo periodo.

Qual è il modo migliore di investire 30 o 40K?

Esistono tre strade principali per chi vuole investire somme come 30.000 o 40.000 euro:

  1. Fai-da-te
  • Selezioni in autonomia i titoli e operi tramite broker o piattaforme online.
  • Richiede tempo, competenze avanzate e costanza nel monitorare i mercati.
  • Può ridurre i costi diretti, ma espone al rischio di errori e di scelte emotive.
  1. Fondi ed ETF
  • Soluzioni gestite da professionisti che ti permettono di accedere a portafogli diversificati con un singolo strumento.
  • Gli ETF, in particolare, offrono costi contenuti e trasparenza.
  • I fondi attivi possono avere commissioni più alte e non sempre battono il mercato.
  1. Consulenza finanziaria
  • Un consulente costruisce un piano personalizzato, considerando obiettivi e profilo di rischio.
  • Consulenza indipendente = pagata solo dal cliente, senza conflitti di interesse.
  • Garantisce supporto nel tempo, utile soprattutto nei momenti di volatilità.

Secondo i dati più recenti dell’ESMA, i costi medi dei servizi di investimento in Italia restano tra i più alti in Europa, con un peso significativo sul rendimento finale. Per questo scegliere strumenti trasparenti e consulenza indipendente è ancora più importante.

Infatti, a investitori meno esperti consigliamo di farsi affiancare da un professionista (clicca qui se vuoi conoscere le strategie Moneyfarm e le loro performance storiche). A Moneyfarm, costruiamo piani di investimento personalizzati intorno alle esigenze del cliente. Se vuoi sapere quale delle nostre proposte fa al tuo caso ti invitiamo a completare il breve percorso online.

Canale

Vantaggi

Svantaggi

Costi tipici

Adatto a chi

Fai-da-te

Controllo totale, flessibilità

Richiede tempo, rischio errori

Commissioni di negoziazione + spread

Investitori esperti e autonomi

Fondi/ETF

Diversificazione immediata, accesso ai mercati globali

Fondi attivi costosi, rischio performance inferiori al benchmark

ETF: 0,1–0,5% TER; Fondi attivi: 1–2%

Investitori intermedi

Consulenza indipendente

Piano su misura, supporto costante, trasparenza

Ha un costo fisso/variabile da valutare

In media 0,3–0,8%

Chi cerca guida professionale e riduzione dei rischi

Altre opzioni per investire 30 o 40.000 euro

Oltre al “core” azioni–obbligazioni, queste alternative possono completare il portafoglio. Non sono sostituti dell’allocazione principale: usale come “mattoncini mirati” in base a obiettivi, orizzonte e tolleranza al rischio.

Crowdfunding

Il crowdfunding è una nuova forma di investimento che permette agli investitori di finanziare dei progetti con dei prestiti ottenendo in cambio un interesse. All’investitore viene accordato un interesse prestabilito mentre il capitale viene restituito a scadenza del contratto.

Quando ha senso: per una piccola quota “satellite” con obiettivo di impatto/innovazione o per cercare extra–rendimento non correlato ai mercati quotati. Verifica sempre le autorizzazioni (CONSOB/ESMA) e le informazioni di trasparenza su default e recuperi.

Esistono 4 tipologie di investimenti Crowdfunding:

  • Donation Crowdfunding: donazione che non prevede alcun ritorno economico.
  • Reward Crowdfunding: permette di ottenere un ritorno non solo attraverso una somma di denaro, ma anche materie prime o prodotti che vengono consegnati in anticipo.
  • Lending Crowdfunding: prevede un prestito che, alla scadenza, verrà rimborsato maggiorato degli interessi. Si applica a progetti con garanzie reali e track record di insolvenza
  • Equity Crowdfunding: permette di investire i propri fondi in progetti che si reputano meritevoli di fiducia. Si acquista parte delle quote o delle azioni societarie, diventando titolari dei diritti ad esse collegati.

Errori da evitare: mettere cifre grosse su 1–2 (pochi) progetti. Meglio prevedere una quota indicativa dello 0–5% del portafoglio, meglio con ticket piccoli e numerosi.

BTP: titoli di stato italiani

BTP, sigla che sta a indicare i titoli di stato emessi dal governo italiano, sono una soluzione di investimento particolarmente apprezzata dagli investitori italiani.

La ragione di tale apprezzamento sta nel fatto che i Titoli di Stato sono degli strumenti che possono adattarsi a svariati progetti e piani di investimento. La loro scadenza, infatti, è altamente personalizzabile (da un minimo di 3 anni a un massimo di 30 anni). 

Quando ha senso: come stabilizzatore del portafoglio e fonte di cedole. Utile per obiettivi a medio periodo.

I BTP, come ad esempio questi, sono prodotti a basso rischio, ma di conseguenza offrono anche rendimenti piuttosto bassi: contenuti in un portafoglio diversificato, ad ogni modo, possono contribuire a stabilizzarlo e, volendo investire 30.000 euro o 40.000 euro, scelte che mirano a destinare parte della somma ad articoli che vadano a contrastare la svalutazione monetaria potrebbero sempre rivelarsi delle idee vincenti:

  • Duration: allinea la scadenza all’orizzonte (brevi se temi rialzi tassi; più lunghe se vuoi massimizzare la cedola accettando oscillazioni).
  • Struttura: valuta tasso fisso vs indicizzato (inflation-linked) e l’eventuale laddering (scadenze scalari) per diluire il rischio tasso.

Errori da evitare: comprare solo il decennale “perché rende di più” senza considerare volatilità e bisogno di liquidità. Gli investimenti in Titoli di Stato, come le obbligazioni governative, non hanno una prospettiva particolarmente favorevole in questa fase di rialzo dei tassi che viviamo.

Obbligazioni aziendali

Le obbligazioni sono uno strumento finanziario che risente sia del rialzo degli interessi sia dell’incremento dell’inflazione: inserendole in piani di investimento ben diversificati, tuttavia, anche oggi sono in grado di contribuire efficacemente sui rendimenti degli stessi. 

Con le obbligazioni, si possono effettuare prestiti ad enti e aziende, che sono tenute a restituire la somma ricevuta entro un determinato periodo di tempo, maggiorata con gli interessi maturati. 

Quando ha senso: per aumentare il carry (cedole) rispetto ai governativi, mantenendo qualità e diversificazione.

Criteri di selezione:

  • Rating: privilegia società con rating elevato (da BBB- in su) per il core. Usa l’HY (società con rating più basso, da BB+ in giù) solo come satellite, a causa della elevata volatilità.
  • Duration & spread: controlla sensibilità ai tassi e premio per il rischio.

Esistono delle tipologie aggiuntive di Obbligazione:

  • Obbligazioni verdi: titoli di debito emessi da entità private o pubbliche, il cui ricavato viene utilizzato per finanziare progetti che hanno unimpatto positivo sull’ambiente. L’investimento in obbligazioni verdi permette di unire il rendimento economico con il contributo a uno sviluppo sostenibile della società e dell’ambiente.
  • Investimenti socialmente responsabili(o SRI, Socially Responsible Investing): includono non solo obbligazioni verdi, ma anche azioni di aziende che seguono principi di responsabilità sociale d’impresa (CSR, Corporate Social Responsibility). Queste società possono essere coinvolte in una varietà di settori, come l’istruzione, la salute, il welfare sociale, il rispetto dei diritti umani, e molto altro.

Buoni Fruttiferi Postali

Buoni Fruttiferi Postali sono strumenti di investimento sicuri e a basso costo per chi fosse alla ricerca di una soluzione per proteggere il proprio capitale. Sono efficaci nel lungo periodo e permettono di guadagnare interessi tali da accrescere notevolmente nel corso degli anni la somma impegnata in partenza.  Possono essere ritirati in qualsiasi momento, ed essendo garantiti dallo Stato si rivelano anche ottime soluzioni per proteggere il proprio capitale dall’inflazione.

Criteri di selezione:

  • Scegliere tra ordinari, a scadenza prefissata o indicizzati all’inflazione. Leggere bene finestre di maturazione degli interessi e condizioni di rimborso.
  • Conti deposito: valuta vincolo vs libero, penali di svincolo, banche aderenti al Fondo Interbancario e soglia garanzia 100.000 € per banca.

Errori da evitare: immobilizzare una quota eccessiva per “inseguire” qualche decimo di punto. Perdere di vista l’inflazione.

Oro e altri beni rifugio

In una fase turbolenta come quella che stiamo vivendo investire in oro, o altri materiali preziosi come per esempio i diamanti, sembra la strada maestra per molti investitori.

Questi investimenti sono chiamati “beni rifugio” e sono molto volatili nel breve periodo. Non è assolutamente facile generare rendimenti di medio periodo attraverso essi. Le materie prime tendono ad aumentare il loro valore nel corso del tempo e, pertanto, si prestano ad affari che abbiano obiettivi di lungo e lunghissimo periodo.

Quando ha senso: come assicurazione di portafoglio contro shock e crisi prolungate.

Come selezionare:

  • Preferire ETF/ETC fisici con custodia segregata. Verificare emittente, costi annui e replica.
  • Ricordarsi che il valore dell’oro si esprime in USD: se si investe in euro, si aggiunge il rischio cambio.

Errori da evitare: considerarlo una fonte di reddito (non paga cedole/dividendi) o sovrappesarlo.

Mercato Immobiliare

In Italia, il mercato immobiliare è, già da molti anni, considerato un investimento a basso rendimento.

Quando ha senso: per chi accetta orizzonte a lungo termine e prevede una gestione attiva dei costi. Utile per redditi da locazione o strategie patrimoniali (se si ritiene che l’immobile possa acquisire un valore superiore rispetto al costo d’acquisto iniziale).

Criteri di selezione:

  • Valutare i costi netti (canoni realistici, cedolare secca, IMU, manutenzioni, spese straordinarie, vacancy).
  • Valutare la qualità della location, domanda di affitto e rischio sfitto.
  • Con 30–40k spesso serve l’integrazione con un mutuo: testare la sostenibilità con scenari di tasso e periodi senza inquilino.

Errori da evitare: stimare rendimenti “da vetrina” senza considerare costi e tempi. Concentrare tutto su un singolo immobile.

Conto deposito

Il conto deposito è un altro investimento a basso rischio, che garantisce al risparmiatore un interesse in cambio del vincolo del proprio capitale. In questa fase i rendimenti garantiti dal conto deposito sono piuttosto limitati (ad esempio puoi leggere la nostra analisi del conto deposito offerto da Rendimax e le sue performance paragonate all’offerta di Moneyfarm).

Nell’ottica di proteggere il proprio capitale dall’attuale crescita dell’inflazione, tuttavia, possono rivelarsi molto utili. Sono strumenti che permettono di proteggere il valore della somma che si mette a risparmio, pertanto nel caso in cui si prediliga preservare quest’ultimo piuttosto che incrementare il denaro dei propri fondi, si rivelano una risorsa molto utile. 

Quando ha senso:

  • Per creare un cuscinetto di emergenza da usare in caso di imprevisti.
  • Per obiettivi a breve termine (1–3 anni), dove la protezione del capitale è più importante del rendimento.
  • Per chi cerca uno strumento semplice e garantito, senza esposizione alla volatilità dei mercati.

Criteri di selezione:

  • Tipologia: valutare se serve un conto libero (liquidità sempre disponibile) o vincolato (tassi più alti ma soldi bloccati).
  • Garanzie: assicurarsi che la banca aderisca al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), che copre fino a 100.000 € per correntista.
  • Tasso effettivo: confrontare il rendimento netto (dopo imposta del 26%) e le eventuali penali di svincolo.
  • Durata del vincolo: nel 2025 i rendimenti sono in calo con i tagli BCE. Meglio non bloccare troppo a lungo.

Criptovalute

Se hai a disposizione 30.000 euro è rischioso tentare la fortuna in un mercato volatile come quello delle criptovalute.

Quando ha senso: solo se si hanno grandi competenze economiche e finanziarie e si comprende la volatilità estrema delle criptovalute (il cui valore cambia costantemente).

Criteri di selezione:

  • Custodia sicura: usare solo exchange regolamentati e affidabili. Se vengono investiti importi significativi, trasferire i token su un wallet personale (hardware o software) per ridurre il rischio di hacking o fallimenti dell’exchange.
  • Diversificazione minima: concentrare l’esposizione sulle criptovalute principali (es. Bitcoin, Ethereum) ed evitare di puntare tutto su altcoin poco liquide.
  • Modalità di ingresso: vista l’alta volatilità, può essere utile un PAC (Piano di Accumulo). Investire somme piccole e periodiche riduce il rischio di entrare “tutto insieme” in un momento sbagliato.

Errori da evitare:

  • Sovrappesare: allocare troppo capitale sulle cripto (meglio non più dell’1–2% del portafoglio totale).
  • Usare leva finanziaria: amplifica i guadagni ma anche le perdite, con rischi molto alti.
  • Seguire la FOMO (Fear of Missing Out): comprare sull’onda dell’entusiasmo dopo un forte rialzo spesso porta a perdite.
  • Ignorare la fiscalità: in Italia le plusvalenze sulle cripto sono tassate al 26%, con obbligo di dichiarazione.

Strumento

Rendimento potenziale

Rischio

Liquidità

Orizzonte

Note pratiche

Crowdfunding (lending/equity)

Medio-alto (5–12%)

Alto (default, illiquidità)

Bassa

3–7 anni

Satellite, solo se accetti illiquidità

BTP

~3,5–3,6% (10Y)

Basso/medio (rischio tassi, Paese)

Alta

3–10 anni

Tassazione 12,5%, utile come stabilizzatore

Corporate bond / Green bond

3–4% (IG); 4–6% (HY)

Medio

Media

3–7 anni

In crescita la domanda di green/SRI

BFP

2,5–3%

Molto basso

Alta (rimborsabili)

Medio-lungo

Garanzia statale, semplicità

Conto deposito

2,5–3,3% lordo

Basso

Media (vincoli)

Breve (1–3 anni)

Rendimenti in calo con tagli BCE

Oro

Nessuna cedola, solo apprezzamento prezzo

Medio/alto

Alta (via ETC/ETF)

Lungo periodo

Bene rifugio, diversificazione

Immobiliare

2–4% netto annuo (locazioni)

Medio/alto

Bassa

Lungo (10+ anni)

Costi elevati, capitali aggiuntivi richiesti

Criptovalute

Molto alto (ma incerto)

Molto alto

Alta (exchange)

Variabile

Estrema volatilità, quota max 1–2%

Investire 30.000 o 40.000 euro nel modo migliore? Prova il Pac

Un investimento di 30.000 o 40.000 può essere un’importante base per costruire la propria ricchezza finanziaria nel tempo. Una volta investito, potresti considerare un Piano di Accumulo (PAC), una strategia che prevede di investire somme fisse a intervalli regolari (es. mensili), invece di destinare tutto il capitale in un’unica soluzione.

Quali sono i vantaggi?

  • Permette di accrescere il proprio investimento ed è anche una buona strategia per mediare il prezzo di ingresso sul mercato, diminuendo la possibilità di entrare in un momento sfortunato.
  • Personalizzabile: si tratta di affari che facilmente si adattano alle esigenze e obiettivi dell’investitore, che pertanto può ottenere soluzioni interessanti anche senza ingenti somme di denaro
  • Permette di aumentare gradualmente i propri investimenti: attraverso versamenti periodici. Per chi cerca di accantonare nel tempo una buona quantità di denaro, senza che i versamenti influiscano negativamente sulla qualità della vita o pesino sulle spese mensili. 

Nel contesto attuale di mercati globali:

  • Gli investitori utilizzano sempre più i PAC per diluire il timing risk e gestire in modo graduale l’ingresso sui mercati.
  • Molte piattaforme digitali permettono oggi di automatizzare il PAC, anche con importi ridotti (100–200 € al mese).

Strategia

Capitale iniziale

Versamenti mensili

Capitale totale versato

Valore stimato dopo 5 anni (4% annuo medio)

Lump sum

30.000 €

30.000 €

~36.500 €

PAC

15.000 € subito

250 €/mese

30.000 €

~35.800 €

Lump sum

40.000 €

40.000 €

~48.700 €

PAC

20.000 € subito

330 €/mese

40.000 €

~47.800 €

Il lump sum (tutto subito) tende ad avere un valore finale leggermente superiore se i mercati crescono in modo lineare.

Il PAC riduce però il rischio di entrare in un momento sbagliato (es. subito prima di una correzione), distribuendo l’investimento nel tempo e rendendo più stabile il percorso.

Quanto tenere liquido prima di investire?

Prima di destinare 30.000 o 40.000 euro agli investimenti, è fondamentale valutare quanto capitale mantenere liquido. Il cosiddetto cuscinetto di emergenza serve a coprire spese impreviste senza dover disinvestire nei momenti meno opportuni.

Perché è importante:

  • Protegge da imprevisti (spese mediche, auto, lavoro).
  • Evita di vendere investimenti in perdita se i mercati sono in fase negativa.
  • Garantisce tranquillità psicologica: investire sapendo di avere riserve aiuta a restare disciplinati.

La regola dei 3–6–9 mesi:

  • 3 mesi di spese correnti: minimo indispensabile per single con reddito stabile.
  • 6 mesi di spese correnti: raccomandato per famiglie con figli o mutuo.
  • 9 mesi (o più): consigliato per chi ha redditi variabili o attività autonome.

Profilo

Spese mensili

Cuscinetto minimo (3 mesi)

Standard (6 mesi)

Esteso (9 mesi)

Single, reddito stabile

1.500 €

4.500 €

9.000 €

13.500 €

Famiglia con figli

3.000 €

9.000 €

18.000 €

27.000 €

Lavoratore autonomo

2.500 €

7.500 €

15.000 €

22.500 €

Investire 30.000 euro nel 2025, quanto costa?

Quando si parla di investimenti, avere un’idea chiara delle commissioni e dei costi, che siano fissi o variabili, è fondamentale:

Voce

Descrizione

Impatto sull’investitore

Note 2025

Commissioni di gestione

Quota annua pagata per la gestione del fondo o servizio di consulenza

Erode i rendimenti in modo diretto

Fondi attivi spesso oltre 1%, molto più alti rispetto agli ETF

TER (Total Expense Ratio)

Costo complessivo di un fondo/ETF (gestione, custodia, spese amministrative)

Più alto il TER, minore il rendimento netto

ETF intorno allo 0,1–0,5%; fondi attivi 1–2%

Commissioni di performance

Percentuale extra prelevata se il fondo supera il benchmark

Può ridurre i guadagni quando i mercati vanno bene

Più diffuse nei fondi attivi

Costi di negoziazione e spread

Spese di acquisto/vendita titoli e differenza denaro/lettera

Impatto maggiore per chi opera spesso

Ridotti usando broker low-cost o piattaforme digitali

Imposta di bollo

0,2% annuo sul valore degli strumenti finanziari

Costante e indipendente dalla performance

Si applica a tutti gli strumenti finanziari

Tassazione rendimenti

26% su capital gain, dividendi e cedole; 12,5% su titoli di Stato

Riduce i profitti netti realizzati

Fondamentale pianificare anche la fiscalità

Consulenza indipendente

Remunerata solo dal cliente, nessun conflitto di interesse

Più trasparente e spesso meno costosa

In crescita grazie a piattaforme digitali

Consulenza non indipendente

Può ricevere retrocessioni dalle case prodotto

Rischio conflitto d’interessi

Più diffusa nei canali bancari tradizionali

Novità 2025 (Rapporto ESMA 2024)

In Italia i costi medi restano tra i più alti d’Europa

I risparmiatori rischiano di perdere migliaia di euro in più nel lungo termine

Ancora più cruciale puntare su ETF e gestori indipendenti

Fiscalità sugli investimenti nel 2025

In Italia, i rendimenti da investimenti sono soggetti a tassazione. Conoscere le aliquote e le regole fiscali è essenziale per valutare il rendimento netto, non solo quello lordo.

Aliquote principali:

  • Capital gain e cedole/dividendi: 26%.
  • Titoli di Stato italiani ed equiparati (es. BTP, BOT, Buoni Fruttiferi Postali): 12,5%.
  • Imposta di bollo: 0,2% annuo sul valore degli strumenti finanziari (esclusi conti correnti sotto 5.000 €).

Strumento

Aliquota fiscale

Note

Azioni, ETF azionari, obbligazioni corporate

26%

Su plusvalenze, cedole e dividendi

Titoli di Stato italiani (BTP, BOT) e assimilati esteri “white list”

12,5%

Agevolazione fiscale

Buoni Fruttiferi Postali

12,5%

Interessi tassati in via agevolata

Conti deposito

26% sugli interessi

+ bollo 0,2% sul capitale

Oro finanziario (ETC/ETF)

26%

Su plusvalenze alla vendita

Criptovalute

26%

Su plusvalenze >2.000 € annui

Bollo sugli strumenti finanziari

0,2% annuo

Applicato sul valore complessivo a fine anno


La fiscalità può cambiare negli anni, ma nel 2025 resta invariata rispetto al 2024. Per ottimizzare il rendimento netto, considera anche la tassazione quando costruisci il portafoglio.

Il migliore investimento con 30.000 o 40.000 oggi?

Esistono molte opportunità d’investimento e per l’investitore non risulta sempre semplice orientarsi. La maggior parte delle persone hanno la necessità di costruire un piano per proteggere e accrescere il capitale nel lungo termine.

Dai un’occhiata alle nostre guide, aggiornate al 2025, relative all’investimento di diverse somme di denaro, dalle più piccole alle più grandi, e scopri qual è la soluzione migliore che fa per te:

Esplorare le Opportunità del Risparmio Gestito

Il risparmio gestito è una delle strade più utilizzate da chi preferisce delegare la gestione del capitale a professionisti, anziché occuparsi in autonomia delle scelte di investimento.

Perché considerarlo nel 2025:

  • Permette di diversificare facilmente, anche con capitali come 30.000 o 40.000 euro.
  • Offre accesso a competenze specialistiche per analizzare mercati e scenari.
  • Aiuta a bilanciare rischio e rendimento in base agli obiettivi personali.
  • Minimizza gli errori tipici del fai-da-te, come entrare o uscire dai mercati nei momenti sbagliati.

Cosa significa?

  • Un gestore costruisce un portafoglio su misura, valutando orizzonte temporale, obiettivi e propensione al rischio.
  • L’investitore riceve un supporto continuativo e può concentrarsi sulle proprie esigenze senza dover monitorare i mercati ogni giorno.
  • Grazie alle piattaforme digitali, il risparmio gestito è diventato più accessibile e trasparente: anche con cifre non elevate si possono attivare soluzioni professionali a costi ridotti.

Domande frequenti

Meglio investire tutto subito o usare un PAC?

Se l’orizzonte è lungo e tolleri la volatilità, il lump sum tende a rendere di più in media; se vuoi ridurre il rischio di timing, usa un PAC (anche 50% subito + 50% a rate) per entrare gradualmente.

Quanto capitale devo tenere liquido prima di investire?

Applica la regola 3–6–9 mesi di spese correnti: 3 mesi (single con reddito stabile), 6 mesi (famiglia/mutuo), 9 mesi+ (autonomi/redditi variabili). Solo l’eccedenza va investita.

Ha senso il conto deposito nel 2025?

Sì, per cuscinetto e obiettivi < 2–3 anni. I tassi sono in calo con i tagli BCE: meglio durate non troppo lunghe. Non sostituisce un portafoglio d’investimento perché non batte l’inflazione nel medio-lungo.

BTP o ETF: cosa scegliere con 30–40k?

Funzioni diverse: i BTP stabilizzano e pagano cedole (aliquota 12,5%); gli ETF azionari globali puntano alla crescita. Spesso la soluzione migliore è entrambi in un portafoglio diversificato (peso deciso dal profilo).

Quanto possono pesare i costi sul rendimento?

Molto: su 30.000 € a 10 anni al 4% lordo, 1,0% di costi può lasciarti ~2.500 € in meno rispetto a 0,4%. Riduci: ETF low-cost, consulenza indipendente, negoziazione efficiente, ribilanciamenti non troppo frequenti.

Quanta parte posso mettere in criptovalute o altre alternative?

Solo quota satellite e consapevole: cripto 0–1/2% (profili dinamici), oro 0–5%, crowdfunding/immobiliare indiretto 0–10%. Priorità al core (ETF azioni globali + obbligazioni IG/governativi).

Qual è la tassazione principale sugli investimenti in Italia (2025)?

26% su capital gain/cedole/dividendi (azioni, ETF azionari, corporate, cripto); 12,5% su titoli di Stato e BFP; bollo 0,2% annuo sugli strumenti finanziari. Valuta sempre il rendimento netto, non solo il lordo.

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*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.