Migliori ETF Borsa Italiana 2024: Su quali ETF investire in Italia?

Chi frequenta spesso queste pagine o è avvezzo al mondo dei mercati finanziari conosce bene gli investimenti in ETF (Exchange Traded Funds), fondi di investimento la cui peculiarità è quella di adottare strategie passive e quindi replicano l’andamento di un determinato indice o di una asset class. Gli ETF offrono notevoli vantaggi agli investitori e, infatti, sono il cuore della strategia di investimento Moneyfarm: in questo approfondimento analizzeremo il mercato degli ETF in Italia per capire come funziona e come vengono negoziati, per poi passare in rassegna gli ETF su Borsa Italiana a nostro avviso più significativi e interessanti per chi vuole implementare il proprio portafoglio di investimenti. Orientarsi tra molte strategie non è semplice: se vuoi aumentare le tue opportunità di rendimento senza intaccare la tua propensione al rischio, segui il consiglio di altri 90.000 risparmiatori e affidati Moneyfarm, eletto per l‘ottavo anno consecutivo Miglior Servizio di Consulenza Finanziaria Indipendente in Italia.

🇮🇹 Si può investire in ETF su Borsa Italiana? Sì, sul mercato dedicato ETFplus.
🛢 Conviene investire in commodities? Dipende dalla strategia di investimento.
🇺🇸 Posso investire in ETF sull’economia americana? Sì, ad esempio con gli ETF S&P

Il mercato degli ETF in Italia

Arrivati in Italia nei primi anni Duemila, gli ETF (Exhange Traded Funds) sono nati in realtà un decennio prima negli Stati Uniti, dove erano costituiti da indici disegnati ad hoc per seguire l’andamento del mercato. Già nei loro primi mesi di vita gli ETF si sono fatti apprezzare non solo per la semplicità di gestione ma anche per l’estrema liquidità e i costi contenuti, e oggi sono declinati su moltissime classi di attività e specifici temi di investimento. In Italia gli ETF sono ufficialmente entrati nel ventaglio di titoli a disposizione degli investitori dal 2002, e oggi solo su Borsa Italiana sono quotati circa 1.000 ETF.

ETF Plus: il mercato di Borsa Italiana dedicato agli ETF

Fin dai primi anni gli ETF in Italia hanno riscontrato un notevole successo, e proprio per questo nel 2007 è nato il mercato ETFplus, un ambiente unico per la negoziazione di tutte le tipologie di ETF su Borsa Italiana. Per gli investitori operare su una piattaforma dedicata significa poter contare su molte sicurezze in più: ETFplus non solo è un mercato regolamentato e sottoposto alla vigilanza della CONSOB (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa), ma ammette alla quotazione solo gli ETF che soddisfano una serie di requisiti piuttosto stringenti, così da assicurare una negoziazione corretta e trasparente. Anche l’accesso al mercato da parte degli operatori è regolamentato nel dettaglio, e per operare gli intermediari devono avere non solo le qualifiche necessarie, ma anche sistemi tecnologici adeguati e procedure interne di controllo dell’attività di negoziazione.

Quali sono i migliori ETF da acquistare su Borsa Italiana?

Come abbiamo visto, il mercato degli ETF su Borsa Italiana è molto esteso, e ogni investitore può trovare un prodotto specifico che risponde alle proprie esigenze di portafoglio, che si tratti di una migliore diversificazione o di un’esposizione maggiore a determinate asset class. Per fare una panoramica esaustiva abbiamo selezionato i migliori ETF del momento che, a nostro avviso, possono creare delle interessanti opportunità di investimento.

ETF robotica e intelligenza artificiale

Complice anche la pandemia da Covid-19, a livello globale l’innovazione tecnologica ha fatto passi da gigante, e sono molte le aziende e i settori che hanno iniziato ad investire in questo campo, riconoscendone il grande potenziale. I mercati naturalmente non hanno perso tempo, dando vita ad una serie di ETF robotica e, più in generale, sulle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale: questi fondi replicano l’andamento di indici azionari spesso molto diversi tra loro, che spaziano dall’informatica all’ingegneria passando per le aziende più innovative che stanno investendo in ricerca tecnologica. Un ETF robotica e intelligenza artificiale decisamente interessante è L&G ROBO Global Robotics & Automation (ISIN IE00BMW3QX54), gestito da Legal & General Investment Management, un gruppo storico che ad oggi gestisce 1.500 miliardi di euro in tutto il mondo. Il fondo mira a replicare le performance dell’indice ROBO Global Robotics and Automation, che è composto da società che si occupano della tecnologia e delle sue applicazioni nel campo della robotica e delle automazioni in generale. Se invece si vuole puntare direttamente sulle giovani aziende ad alto potenziale ma che non sono quotate si può scegliere il private equity, una forma di investimento a medio-lungo termine spesso scelta da investitori istituzionali. I principali ETF private equity su Borsa Italiana sono gestiti da iShares e Lyxor, ma si tratta di fondi pensati per gli investitori più esperti e con una buona predisposizione al rischio.

ETF sulle materie prime (commodities)

Nelle prime settimane del conflitto tra Russia e Ucraina si è parlato molto degli ETF materie prime, che sono spesso considerate dei beni rifugio e i cui prezzi sono schizzati alle stelle anche a causa della difficoltà di reperimento. L’estrema volatilità ha caratterizzato tutto il comparto, coinvolgendo sia le hard commodities – cioè metalli e risorse energetiche – sia le soft commodities – vale a dire tutti quei prodotti che vengono coltivati o allevati, ma gli ETF commodities disponibili su Borsa Italiana hanno continuato ad attirare l’attenzione di molti investitori. Sono molte, infatti, le strategie che si possono attuare: ad esempio, si può puntare su prodotti molto specifici come i metalli preziosi (gli ETF oro su Borsa Italiana sono diversi) oppure scegliere fondi che mirano a replicare indici di più ampio respiro e che comprendono anche metalli industriali come rame, alluminio, zinco e materie prime legate al mondo dell’energia come petrolio e gas naturale. Uno dei benchmark più noti è, ad esempio, il Bloomberg Commodity Index, composto da contratti future su una ventina di materie prime.

ETF S&P 500

Non solo settori commerciali o materie prime: oggi è anche possibile investire sull’economia di un paese nel suo complesso, come avviene con gli ETF S&P, che investono sui componenti dell’indice americano che rappresenta le 500 aziende quotate più grandi dell’economia a stelle e strisce. Si tratta di un paniere storico creato da Standard & Poor’s ed è il principale benchmark azionario di Wall Street. A nostro avviso, chi vuole prendere una posizione sull’azionario americano potrebbe puntare su iShares Core S&P 500 UCITS ETF Usd Acc (ISIN IE00B5BMR087), un fondo ad accumulazione – dunque non distribuisce i dividendi – che appartiene ad una classe di rischio media (4 su 7) e che da inizio anno registra una performance positiva (+1,47%). Con più di 53 miliardi di dollari di attività nette e più di 13 anni di attività, questo ETF ha soddisfatto a pieno titolo i criteri del processo di selezione Moneyfarm. Per prendere una posizione sull’azionario di altri paesi, invece, si possono sottoscrivere su Borsa Italiana ETF Dax (il principale indice tedesco) o ETF Nasdaq 100 (l’indice che raccoglie le principali società non finanziarie sia americane sia estere quotate sull’omonimo mercato).

ETF sull’acqua

Chi vuole implementare il proprio portafoglio con investimenti legati a risorse naturali indispensabili troverà interessanti gli ETF sull’acqua, che si concentrano su un mercato tanto complesso quanto centrale per il futuro del nostro pianeta. Tra gli ETF sull’acqua disponibili su Borsa Italiana a nostro avviso spicca L&G Clean Water UCITS ETF (IE00BK5BC891), un fondo che mira a cogliere le grandi opportunità di crescita nel settore globale dell’acqua potabile replicando le performance del Solactive Clean Water Index NTR, che coinvolge società che forniscono servizi tecnologici, digitali e ingegneristici al settore. Si tratta di un indice ponderato, vale a dire che il peso di ciascun titolo non può superare la soglia del 15%, proporzione che viene ripresa in modo simile anche nella ponderazione del fondo. Nonostante sia molto recente, questo ETF ha già registrato buone performance, e da inizio anno si attesta intorno al +0,92%: una soluzione interessante per chi necessita di diversificare il proprio portafoglio con un prodotto specifico sull’acqua.

ETF obbligazionari

Particolarmente appetibili per chi è abituato ad investire in obbligazioni, gli ETF obbligazionari investono, appunto, in indici obbligazionari, ma trattandosi di ETF le quote vengono negoziate in borsa proprio come se si trattasse di azioni. Quando si tratta di titoli di debito, però, i criteri di selezione acquistano ancora più importanza: le obbligazioni relative al debito delle aziende, ad esempio, sono in genere considerate meno liquide e più rischiose rispetto ai titoli di stato, e benckmark apparentemente simili tra loro possono includere tipologie di obbligazioni molto diverse che, a loro volta, danno il via a rendimenti molto diversi. Trattandosi di prodotti molto peculiari, il consiglio è quello di rivolgersi a degli esperti che sappiano consigliare la soluzione più idonea. In Moneyfarm privilegiamo gli ETF obbligazionari più scambiati (e quindi più liquidi) e meno costosi, così da mantenere sempre bilanciati i rischi e le opportunità di rendimento. Ad esempio, per i titoli di Stato abbiamo selezionato Lyxor Euro Government Bond (ISIN LU1650490474), cui è stato assegnato un profilo di rischio medio basso, e Lyxor US Treasury 10+Y (Dr) Monthly Hedged (ISIN LU1407890976), che è relativo ai buoni del Tesoro statunitensi con scadenza superiore a 10 anni. Se vuoi sapere di più sul nostro criterio di selezione degli ETF da includere nei portafogli, scopri la nostra strategia compilando senza impegno il form online.

ETF Cyber security

Un altro tema caldo degli ultimi anni – sia nel mondo “reale” sia in quello finanziario – è la sicurezza informatica, che spesso tiene banco sulle prime pagine dei giornali per le numerose violazioni di dati che avvengono quotidianamente ai danni di aziende e privati cittadini. Questo è uno dei motivi che, insieme alle performance generalmente positive, spinge sempre più traders ad inserire in portafoglio alcuni degli ETF Cyber Security disponibili su Borsa Italiana: l’offerta è piuttosto ricca ma in linea generale possiamo dire che si tratta sempre di prodotti pensati per strategie di lungo termine, come spesso accade con i titoli legati alle innovazioni tecnologiche che impatteranno sul nostro futuro. Un altro aspetto da non sottovalutare riguarda la mancanza di uno storico consolidato sul quale si possa fare affidamento: nonostante i rendimenti passati non siano indicativi di quelli futuri, il fatto che tutti gli ETF sulla cyber security siano molto recenti rende più complesso fare delle previsioni e aumenta inevitabilmente il margine di rischio. Discorso simile va fatto anche per gli ETF Cloud e gli ETF Metaverso, che su Borsa Italiana sono approdati solo di recente e che quindi, pur offrendo un’esposizione interessante agli strumenti e le tecnologie chiave del momento, devono ancora trovare il proprio equilibrio sui mercati. Fatte le dovute premesse, l’ETF Cyber Security più valido al momento sembra essere Rize Cybersecurity and data privacy UCITS (ISIN IE00BJXRZJ40), il primo prodotto di questa tipologia nato in Europa e potenziato da Tematica Research, una nota società di ricerca specializzata in approfondimenti azionari ed economici che mette la propria esperienza al servizio del fondo per individuare le potenzialità di sviluppo future.

ETF gas naturali

Anche se per comodità siamo abituati a chiamarli così, gli ETF Gas Naturali sono nella realtà dei fatti degli ETC (Exchange Traded Commodities), vale a dire strumenti che non sono soggetti al vincolo di diversificazione e permettono di investire in una materia prima specifica come, appunto, i gas naturali. Un’altra particolarità degli ETC è che sono a replica sintetica e hanno come sottostanti dei futures, contratti derivati stipulati ad un prezzo fisso e con una data di scadenza e che non sono rivolti agli investitori retail: chi scegliesse direttamente i futures, infatti, si esporrebbe al rischio di dover immagazzinare il bene qualora il contratto fosse portato a scadenza. Gli ETF sui gas naturali più performanti sono spesso anche quelli dalla struttura più complessa, e l’ETF WisdomTree Natural Gas 1x Daily Short (ISIN JE00B24DKH53) ne è un esempio lampante: si tratta di uno strumento short di classe 1 che consente di assumere un’esposizione corta, vale a dire che replica al contrario la variazione giornaliera dell’indice. Nonostante le vicissitudini del comparto, negli ultimi 6 mesi il fondo ha registrato una performance molto positiva (+106.59%), ma a fronte di una classe di rischio molto elevata (7\7), caratteristiche che lo rendono un’opzione decisamente poco percorribile per la maggior parte degli investitori.

ETF grano

Inserire in portafoglio una selezione di ETF Grano consente di avere un’esposizione sul principale prodotto alimentare del mondo, nonché sulla primissima materia prima coltivata in larga scala. La guerra tra Russia e Ucraina, che sono principali esportatori di grano, nei primi mesi del 2022 ha dato il via ad un vertiginoso aumento dei prezzi a causa di un’offerta che non era più in grado di soddisfare la domanda, una situazione resa ancora più complessa dai mutamenti climatici e dalla siccità che hanno penalizzato buona parte dei raccolti (una problematica condivisa anche da altre materie prime: basta guardare l’andamento dell’ultimo periodo degli ETF caffè su Borsa Italiana). Ciò non toglie che gli ETF grano siano sempre molto apprezzati dai trader, che continuano a considerarli un ottimo strumento non solo per diversificare il portafoglio ma anche per proteggere il capitale dalla svalutazione. Tra gli ETF wheat su Borsa Italiana, uno dei più storici è sicuramente WisdomTree Wheat (ISIN GB00B15KY765), un ETC interamente collateralizzato che offre un’esposizione al rendimento complessivo dei future sul grano. L’indicatore di rischio, che ipotizza che il prodotto venga detenuto per un anno, classifica il prodotto al livello 5 su 7, e in uno scenario sfavorevole (come quello che, di fatto, abbiamo vissuto nei mesi scorsi) il rendimento annuo potrebbe sfiorare il -40%: anche se non è possibile perdere più del capitale investito, è evidente che la scelta di integrare un prodotto di questo tipo nel proprio portafoglio deve fare parte di una strategia d’investimento ben definita.

ETF Farmaceutici ed Healthcare

Come abbiamo già avuto modo di osservare in altri approfondimenti, chi ha investito nei grandi colossi farmaceutici prima della pandemia – sia acquistando direttamente azioni di una singola azienda sia optando per gli ETF – ha potuto avvantaggiarsi di performance estremamente positive. Esaurita o quasi la parentesi pandemica, gli ETF farmaceutici e Healthcare possono comunque risultare interessanti per gli investitori perché offrono il rendimento medio del comparto, e quindi riescono a mediare le eventuali performance negative di una società con quelle positive di un’altra. Considerate le peculiarità di un settore in cui la ricerca necessita di molti anni e molti tentativi per trovare soluzioni convincenti, gli investimenti in ETF farmaceutici si prestano soprattutto a orizzonti temporali lunghi, e tra gli strumenti più interessanti in questo senso troviamo iShares Healthcare Innovation UCITS ETF (ISIN IE00BYZK4776). Il fondo si concentra sul settore dell’innovazione sanitaria e nonostante un 2022 particolarmente negativo a nostro avviso mantiene un buon potenziale di crescita sul lungo periodo.

ETF Semiconduttori

Pur essendo tra gli ultimi arrivati su Borsa Italiana – il più datato è di VanEck ed è stato quotato nel 2020 – gli ETF semiconduttori hanno riscosso immediato successo tra gli investitori che vogliono includere nel proprio portafoglio tutti quei materiali fondamentali per l’industria high tech, che sta vivendo anni di grande crescita. Ad oggi lo strumento più equilibrato in termini di performance e classe di rischio per noi rimane iShares PHLX Semiconductor ETF (ISIN US4642875235), un fondo quotato al Nasdaq e che ha saputo trarre profitto più di altri dalle opportunità offerte dal settore. La sua buona qualità è testimoniata non solo da un net asset in costante aumento (oggi supera i 7 miliardi di dollari statunitensi), ma anche dal massimo punteggio ottenuto nel rating MSCI ESG e dal fatto che il TER è rimasto decisamente contenuto rispetto ai suoi competitor (0.35%). Chi avesse necessità di diversificare il proprio portafoglio con prodotti di questo tipo potrebbe anche optare per una strategia diversa privilegiando gli ETF terre rare disponibili su Borsa Italiana, che investono in un paniere di titoli di società che generano la maggior parte dei propri profitti dai metalli strategici utilizzati per la produzione dei semiconduttori.

ETF paesi emergenti

Chi ha una spiccata avversione al rischio difficilmente prende in considerazione gli ETF paesi emergenti che, a fronte di rendimenti generalmente più alti, espongono il capitale a rischi più elevati per via dell’instabilità politica e della volatilità economica che spesso caratterizza questi mercati. Tuttavia, fondi di questo tipo possono giovare a quei portafogli che necessitano di una strategia più diversificata o di una particolare rappresentazione geografica o settoriale: in Moneyfarm selezioniamo accuratamente ognuno degli ETF che proponiamo ai nostri investitori, e tra gli ETF paesi emergenti disponibili su Borsa Italiana per l’azionario abbiamo scelto iShares Core MSCI EM IMI UCITS (ISIN IE00BKM4GZ66): si tratta di uno dei fondi più economici del settore (TER 0.18%) ed ha come benchmark l’indice MSCI Emerging Markets Investable Market, che misura la performance delle società a grande, media e piccola capitalizzazione nei mercati azionari emergenti.

ETF energie rinnovabili

La transizione energetica è certamente una delle sfide più attuali, e i governi di tutto il mondo stanno mettendo a disposizione molte risorse per attuarla in diversi settori, dall’industria all’edilizia privata: investire in ETF energie rinnovabili può essere una buona occasione per cavalcare questo megatrend, che durante la crisi ha dimostrato di saper tenere il passo sui mercati finanziari registrando performance meno negative rispetto a molti altri. Gli ETF energie rinnovabili sono ETF tematici e, in un certo senso, funzionano come gli ETC: pur essendo fondi di investimento a gestione passiva fanno riferimento ad un comparto o un segmento specifico, proprio come gli ETC fanno riferimento ad una singola commodity. Tra gli ETF energie rinnovabili con ranking migliore troviamo sicuramente quelli proposti da Lyxor, iShares e L&G: in particolare merita di essere menzionato Lyxor MSCI New Energy ESG Filtered (FR0010524777) che oggi, dopo la fusione, fa parte del pacchetto offerto da Amundi e mira a replicare le performance di prodotti e servizi nel settore delle fonti energetiche alternative, delle batterie e delle tecnologie di reti intelligenti. Il fondo è classificato al livello 5 su 7 nell’indice di rischio e, a discrezione della società, gli utili e le plusvalenze possono essere reinvestiti nel fondo oppure distribuiti agli azionisti sottoforma di dividendi. Come alternativa all’investimento nelle energie rinnovabili è anche possibile puntare direttamente sulle risorse essenziali per la transizione ecologica e il raggiungimento della neutralità carbonica, inserendo in portafoglio una selezione degli ETF idrogeno e ETF litio negoziati su Borsa Italiana.

ETF Criptovalute

Nonostante non esistano degli ETF bitcoin su borsa italiana, è possibile investire in ETF criptovalute ed ETF blockchain che utilizzano come benchmark titoli di società che si occupano dell’infrastruttura, la tecnologia blockchain appunto, e del suo funzionamento: in questo modo l’investitore potrà comunque prendere una posizione sul settore ma senza esporsi ai rischi collegati alla moneta virtuale, da sempre imprevedibile e caratterizzata da estrema volatilità. Tra questi fondi uno dei più rilevanti a nostro avviso è Invesco Global Blockchain UCITS ETF (ISIN IE00BGBN6P67), che investe in società che si occupano di soluzioni tecnologiche e altre attività legate alla blockchain come, ad esempio, il mining di criptovalute.

ETF petrolio

L’oro nero ha vissuto un anno estremamente complesso, ed è difficile dire con certezza se per il resto del 2023 continuerà a dimostrarsi volatile oppure troverà una sorta di stabilizzazione. Quando si valuta di includere ETF Petrolio nel proprio portafoglio di investimenti è importante tenere a mente non solo le dinamiche tra domanda e offerta – che incidono sulle performance di breve termine – ma anche sulla progressiva sostituzione del petrolio con fonti energetiche rinnovabili e sempre più green. Detto questo, questi prodotti possono rispondere bene a specifiche necessità di diversificazione, e uno degli ETF petrolio più interessanti su Borsa Italiana è WisdomTree Wti Crude Oil (ISIN GB00B15KXV33), un fondo nato nel 2006 e interamente collateralizzato che mira a replicare l’omonimo indice Bloomberg. Classificato nella seconda classe di rischio più alta (6 su 7, senza tenere conto del rischio di cambio), questo ETF è uno dei più utilizzati al mondo ed è pensato per offrire agli investitori un’esposizione al rendimento complessivo dei contratti future sul greggio.

Perché è vantaggioso investire in ETF?

Sappiamo bene che la diversificazione e la lungimiranza sono due aspetti fondamentali di ogni investimento, ecco perché in Moneyfarm abbiamo scelto gli ETF per la nostra strategia: oltre ad essere strumenti estremamente liquidi e versatili, aiutano a ripartire l’investimento in modo efficace, così da aumentare la sicurezza e le opportunità di rendimento. Inoltre, pur essendo negoziati direttamente in borsa come normali titoli azionari, gli ETF hanno costi di gestione molto bassi, e permettono quindi l’impatto delle commissioni sui rendimenti.

Come iniziare a investire in ETF

Oltre agli istituti di credito oggi esistono molte piattaforme online che permettono ai singoli risparmiatori di investire in ETF, ma molto spesso le logiche di conflitto di interessi e la poca trasparenza non danno garanzie sul fatto che gli interlocutori stiano scegliendo ciò che è meglio per il nostro capitale. Scegliere Moneyfarm invece significa affidarsi ad un consulente finanziario indipendente, che viene remunerato per darti consigli validi e non per venderti un fondo specifico. Fai come hanno già fatto 90.000 risparmiatori e inizia ad investire con il primo Robo Advisor d’Italia, eletto per il settimo anno consecutivo Miglior Servizio di Consulenza Indipendente.

Domande Frequenti

Gli ETF sono legali in Italia?
Certamente: gli ETF sono nati negli Stati Uniti e approdati in Italia all’inizio degli anni Duemila, e oggi ne sono quotati circa 2.000 su ETFplus, il mercato dedicato su Borsa Italiana.

È rischioso investire in ETF criptovalute?
Ogni investimento porta con sé un margine di rischio, ma investire negli ETF criptovalute invece che nelle monete virtuali permette di prendere una posizione sul settore ma limitando – per quanto possibile – i rischi legati alla volatilità e l’imprevedibilità.

Conviene ancora investire in ETF farmaceutici e healthcare?
Chi ha investito in ETF farmaceutici e healthcare prima della pandemia ha certamente ottenuto rendimenti più che soddisfacenti, ma questi fondi possono risultare significativi anche oggi perché offrono il rendimento medio del comparto, permettendo di capitalizzare eventuali scoperte e innovazioni in campo farmaceutico.

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*Gli investimenti in strumenti finanziari sono soggetti alla variabilità del mercato e possono determinare la perdita, in tutto o in parte, del capitale inizialmente investito.

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