Wealth Management: tutto ciò che devi sapere nel 2024


Gli ultimi anni hanno messo a dura prova le società patrimoniali. Con la pandemia il mondo del wealth management (e non solo) ha dovuto fare i conti con un mondo sempre più digitale. Importante in questo frangente è stata la capacità di mantenere vivo e attivo il contatto con i propri clienti. Adesso con la guerra in Ucraina la seconda sfida: cercare di spiegare i mercati e le dinamiche agli investitori, cercandoli di accompagnarli in questo momento di turbolenza finanziaria.

 

❓ Cos’è il wealth management? È un servizio professionale e su misura di gestione dei propri risparmi
🤓 Quali sono le attività principali di un wealth manager? Consulenza finanziaria e gestione dei risparmi
⚖️ Quali cose considerare quando si sceglie un wealth manager? Costi e tipologia di consulenza
💸 Per accedere ad un wealth manager mi servono grossi capitali? Assolutamente no, puoi anche partire con capitali più ridotti

Cos’è il wealth management?

Per capire cos’è il wealth management e perché è così importante è utile partire dalla nostra esperienza di tutti i giorni. La nostra vita quotidiana è costellata di decisioni. A che ora puntare la sveglia? Quale cravatta indossare? Prendere l’ombrello oppure no? La maggior parte delle scelte che si prendono sono le soluzioni di dilemmi relativamente semplici, ai quali si risponde con grande naturalezza, senza quasi rendersi conto di stare prendendo una decisione.

Ma non tutte le scelte hanno la stessa importanza. La vita di un individuo è fatta di poche grandi decisioni, che delineano il corso entro il quale essa si svolge. Cosa studiare all’Università? Conviene cambiare città o chiudere una relazione importante? Quando si parla di argomenti così personali chiaro che non esistono risposte corrette e risposte sbagliate; in questa sede è utile invece osservare che siamo più abituati di quanto pensiamo a prendere decisioni importanti su aspetti che non conosciamo (o che conosciamo molto superficialmente) e che, tuttavia, hanno conseguenze estremamente importanti sulle nostre vite.

Si pensi alle scelte che riguardano la salute. Sarebbe impensabile optare per il fai da te senza rivolgersi alle indicazioni di un medico specialista. Così come la maggior parte delle persone non potrebbe progettare lavori di ristrutturazione della propria abitazione in modo autonomo, senza interpellare un architetto o perlomeno una ditta specializzata.

Lo stesso discorso vale per la gestione del risparmio. Per la maggior parte delle persone la gestione della propria ricchezza (che in inglese si traduce appunto in wealth management) è una partita di lungo termine, perché orientata alla protezione del capitale nel tempo o a obiettivi di spesa lontani. Si tratta di uno di quei problemi per i quali è importante trovare una soluzione che sia definitiva, perché in caso di scelte sbagliate non si può tornare indietro.

Quando si investe, il tempo è l’asset più importante che esiste quindi, ad esempio, investire prima di diventare adulti (anche cifre relativamente piccole) è un ottimo modo per mettersi al riparo da eventuali turbolenze che, inevitabilmente, accadranno lungo il percorso perché, vale la pena ricordarlo, gli investimenti completamente privi di rischi non esistono. La gestione del patrimonio equivale alla gestione del tempo perché la ricchezza si accumula attraverso il lavoro, attività a cui dedichiamo la maggior parte del nostro tempo. Gestendo al meglio il proprio patrimonio si può raggiungere uno stile di vita confortevole e crearsi garanzie per il futuro.

La consulenza e la gestione, le due facce del wealth management

Partiamo dal significato del wealth management. Questo è un servizio professionale e su misura di gestione delle proprie risorse finanziarie, che si rivolge ai clienti con un certo patrimonio finanziario, definiti High net worth individuals (Hnwi).

La principale attività del wealth management è dunque la gestione del risparmio. Esistono anche servizi finanziari molto personalizzati che affiancano ad essa altre funzioni (come la pianificazione successoria e l’ottimizzazione fiscale) ma sono dedicati a un numero ristretto di persone.

Quando ci si affida a dei professionisti per la gestione del proprio risparmio, il servizio che riceviamo può essere di due tipi: la consulenza, ovvero la fase di pianificazione in cui un consulente, partendo dalla situazione finanziaria dell’investitore, gli consiglia gli strumenti finanziari più adeguati, e la gestione, ovvero l’attività di acquisto titoli sui mercati finanziari per conto del cliente. Quest’ultima attività è quella svolta per esempio da un fondo comune d’investimento o da un Exchange Traded Fund.

Per la gestione esistono due tipi di mandato: quello che si dà agli Organismi di investimento collettivo del risparmio (Oicr) accettandone semplicemente lo statuto, e il mandato delle gestioni patrimoniali.

Lo statuto degli Oicr riguarda tutti gli strumenti di gestione collettiva del risparmio come Fondi, Etf e Sicav, che raccolgono capitali e li investono sui mercati finanziari seguendo una strategia.

Le gestioni patrimoniali prevedono invece un mandato personale: l’investitore dà mandato a un professionista di gestire la propria situazione finanziaria. Il livello di personalizzazione del servizio può essere variabile; l’acquisto di quote di un Etf o un fondo può essere preceduto da un’attività di consulenza orientata alla creazione di un portafoglio bilanciato, che può includere magari una varietà di fondi o altri strumenti.

Il regime fiscale delle gestioni

Quando si affida il proprio patrimonio in gestione, chi riceve il mandato agisce da sostituto d’imposta. Questo vuol dire che si occuperà di svolgere gli adempimenti fiscali al posto dell’investitore. In Italia la tassa sui rendimenti da capitale è al 26%. Gli Oicr vengono considerati da un punto di vista fiscale come un unico strumento, la tassazione viene imposta nel momento di vendita dello strumento. Quando si apre una gestione patrimoniale si accede invece a un regime fiscale particolare: tutti gli strumenti che vengono acquistati dal gestore non vengono tassati singolarmente. Al contrario si applica a essi un’unica imposta valida sul risultato generale della gestione pagata una volta all’anno. Questo regime permette di compensare plusvalenze e minusvalenze evitando di dover pagare l’imposta sugli strumenti positivi nel caso in cui il risultato generale della gestione fosse negativo.

La consulenza indipendente e i costi

Quando si riceve consulenza nell’ambito del wealth management bisogna prestare attenzione principalmente a due cose: i costi e la tipologia di consulenza. I costi ovviamente dipendono dal tipo di servizio offerto, ma possono influire negativamente sul risultato della gestione. Per quanto riguarda la consulenza è importante apprezzare il valore aggiunto che può portare la consulenza indipendente. Il consulente indipendente è un professionista al servizio dell’investitore, viene pagato per la consulenza che fornisce ed è libero di suggerire all’investitore qualsiasi soluzione finanziaria ritenga necessaria. Il consulente non indipendente, al contrario, riceve un compenso dalle aziende che offrono i prodotti che consiglia all’investitore creando in questo modo una potenziale distorsione dell’interesse. La normativa MIFiD II tutela l’investitore sia per quanto riguarda la trasparenza sui costi, sia per quanto riguarda l’indipendenza (scopri in che modo).

Wealth management online

Esiste la convinzione che il servizio di wealth management, o di gestione patrimoniale, possa essere fruito solo da detentori di grandissimi patrimoni. Oggi la tecnologia digitale permette di abbattere i costi superflui e di offrire un servizio altamente specializzato anche alle persone con patrimoni inferiori ai 100.000 euro, quindi anche “solo” 10.000 euro o 20.000 euro o chissà magari anche 50.000 euro.

 

Domande Frequenti

Come funziona la gestione patrimoniale?
La gestione patrimoniale permette agli individui di delegare la gestione dei propri patrimoni a soggetti terzi, entro i limiti del loro mandato

Quanto costa una gestione patrimoniale?
Il costo di una gestione patrimoniale parte da 0,5% circa e può arrivare fino al 3% circa. I costi dipendono dal servizio sottoscritto

Come vengono tassate le gestioni patrimoniali?
Secondo la legislazione attuale, le gestioni patrimoniali prevedono una tassazione del 26% sui risultati maturati a partire dalla seconda metà del 2014

Hai trovato questo contenuto interessante?

Hai già votato, grazie!

*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.