Investire in materie prime è una delle attività finanziarie più antiche, anche se nei secoli ha cambiato le sue modalità, grazie anche agli strumenti tecnologici. Si tratta di un mercato le cui dinamiche sono legate alla domanda e all’offerta, che determinano il prezzo della commodity. Alcune materie prime hanno invece un valore intrinseco, infatti il loro prezzo si mantiene al di sopra di certi livelli anche nei periodi di forte ribasso.
Chi vuole investire in commodities ha davanti a sé moltissime possibilità, sia perché esistono diverse materie prime, sia perché i mercati offrono diversi strumenti finanziari che ruotano attorno al mondo delle commodities. In questa guida passeremo in rassegna le principali materie prime scambiate sui mercati, vedremo come investire in materie prime e quali sono i pro e contro di questo settore.
🛢 Cosa sono le commodities? | Sono tutte le materie prime allo stato grezzo che poi vengono trasformate in beni di consumo |
📈 Come investire in materie prime? | Attraverso l’acquisto di commodities fisiche o di strumenti finanziari come azioni, ETF e CFD |
⌚ Orizzonte temporale | Medio-lungo |
⚠ Quali sono i rischi? | L’alta volatilità e le attività speculative |
Cosa sono le materie prime (commodities)?
Per capire come investire in commodities occorre ricordare intanto di cosa si tratta e quale sia la soluzione migliore per operare in questa tipologia d’investimento.
Per commodities s’intendono tutte le materie prime allo stato grezzo (come oro, petrolio, argento, diamanti, cotone, zucchero, caffè ecc.) che attraverso i processi di lavorazione industriale, consentono la produzione dei beni di consumo.
Investire sulle materie prime ha storicamente rappresentato un investimento interessante specie durante periodi di forte instabilità dei mercati. Come vedremo, alcune commodities sono considerate dei beni rifugio, spesso utilizzati allo scopo di preservare il patrimonio e non solo come investimento in senso stretto.
Negli anni passati il clima di crescente fiducia sul mercato azionario dei paesi sviluppati, ha sfavorito le materie prime, incentivando gli investitori ad investire su asset maggiormente rischiosi. Secondo un sondaggio condotto da Neuberger Berman sui migliori investimenti del 2023, gli investitori preferiscono il mercato azionario nel 51% dei casi, ma le materie prime hanno ottenuto il 43% delle preferenze, guadagnando terreno rispetto al 2021. Il maggiore interesse verso le materie prime potrebbe essere legato al clima di incertezza geopolitica e alla crisi legata alla pandemia tutt’altro che superata.
Le materie prime rappresentano una valida opportunità e la loro esposizione al mercato può essere prevista nei portafogli d’investimento per una serie di validi motivi:
– offrono una diversificazione dai mercati monetari, dalle obbligazioni e dalle azioni;
– si ritiene che siano correlate positivamente con l’inflazione;
– vengono viste in alcuni casi come polizze di assicurazione per eventi estremi (oltre ad iperinflazioni, shock geopolitici, guerre…);
– si ritiene che diano un’esposizione alla crescita economica mondiale.
Investire in materie prime: come fare?
Come investire in commodities? Ci sono diversi modi per entrare in questo mercato, come ad esempio l’acquisto fisico di materie prime (che è possibile solo per alcune di esse), il trading, il fondi d’investimento e gli ETF in particolare. Vediamo in cosa consistono le varie modalità di investimento in commodities e come sfruttarle al meglio.
1. ETF
Gli ETF sono dei fondi d’investimento a gestione passiva che replicano l’andamento di un determinato indice, consentendo un’esposizione su specifici mercati. Gli Exchange Traded Funds nel caso specifico delle commodities sono chiamati ETC (Exchange Traded Commodities) e hanno la particolarità di replicare degli indici legati al prezzo delle commodities o che rappresentano panieri di titoli che sono in qualche modo collegati al mercato delle materie prime.
Trattandosi di strumenti a gestione passiva, gli ETF in commodities riescono a contenere i costi di gestione ed offrono al contempo rendimenti di sicuro interesse. Gli investimenti in ETF con Moneyfarm sono versatili, trasparenti e studiati in modo strategico per diversificare il portafoglio d’investimenti. Qui trovi un approfondimento per capire che cosa sono gli ETF e come funzionano.
Gli investitori che vogliono puntare sulle materie prime, possono avvalersi di una buona strategia di diversificazione grazie agli ETF, allo scopo di minimizzare i rischi di mercato nel tempo.
2. Trading
La negoziazione delle commodities può avvenire anche tramite broker online specializzati o, in autonomia, attraverso una piattaforma di trading online. In questo caso è possibile ottenere profitti sia nei periodi di rialzo dei prezzi, sia nei periodi di ribasso. Questa particolarità rende possibile tradare durante tutti i periodi dell’anno, anche quando la stagionalità o le condizioni atmosferiche penalizzano il prezzo di determinate materie prime.
Il trading con le materie prime richiede una buona conoscenza del mercato in cui si opera, perché può presentare dei rischi molto elevati. Rispetto al mercato azionario, quello delle materie prime è caratterizzato mediamente da una maggiore volatilità. Questa volatilità, unita alla leva finanziaria, può far moltiplicare in modo esponenziale sia i profitti che le perdite.
3. Fondi d’investimento
Quando si parla di fondi d’investimento non si fa riferimento solo agli ETF, ma ad una categoria di strumenti finanziari molto più ampia. Accanto ai fondi d’investimento a gestione passiva, come gli ETF, ci sono anche quelli a gestione attiva, che hanno il vantaggio di frequenti bilanciamenti da parte del gestore del fondo, ma hanno dei costi più elevati.
In entrambi i casi i fondi comuni d’investimento sono fondi che raccolgono il capitale tra gli investitori e lo investono su uno specifico mercato, rispettando il profilo di rischio degli investitori. Uno dei mercati su cui possono concentrarsi i fondi d’investimento è proprio quello delle materie prime, ampiamente utilizzato per differenziare un paniere di titoli.
4. Comprare materie prime
Sebbene l’acquisto fisico di materie prime non sia possibile per tutte le commodities, è una possibilità gradita a molti investitori. L’investimento consiste ad esempio nell’acquisto di oro fisico, tramite lingotti e monete, o di argento, da custodire a casa o in caveau nell’attesa che il loro prezzo aumenti. L’acquisto fisico di materie prime comporta in genere dei costi per il trasporto, la custodia e l’assicurazione.
Questo tipo di investimenti richiede una certa cautela, perché bisogna essere certi dell’autenticità dei beni, soprattutto nel caso di diamanti e oro. Un’altra accortezza importante è quella di accertarsi che ci sia un mercato sufficientemente ampio, così da non avere problemi al momento di rivendere la commodity per realizzare un profitto.
Perché investire in commodities?
Investire in materie prime conviene agli investitori che voglio diversificare il proprio portafogli d’investimento. Questo vale soprattutto per quelle commodities che non hanno una correlazione con le valute e con il mercato azionario e il mercato delle obbligazioni.
In alcuni casi le materie prime sono utilizzate per proteggere il capitale dall’inflazione e dalle crisi cicliche che colpiscono i mercati, perché il loro prezzo tende a rimanere stabile e in alcuni casi a salire anche nei periodi di incertezza in cui gli altri mercati sono in sofferenza.
Quali sono le migliori su cui investire?
Anche tra le materie prime esiste una forte differenziazione. È necessario infatti avere chiaro il periodo di tempo per il quale si è disposti ad investire, quindi se s’intende optare per un investimento a medio-lungo termine o per uno a breve.
In ogni caso scegliere una specifica commodity può significare trovarsi di fronte ad un’alta volatilità, che si deve essere in grado di “accettare” e sostenere. Per questo la scelta di posizioni così specifiche deve essere sempre fatta all’interno di un portafoglio diversificato e con l’aiuto di un consulente.
1. Oro
L’oro è una materia prima che si presta a diverse tipologie di investimento, come l’oro fisico, le monete d’oro, i lingotti e ovviamente l’oro finanziario. È una commodity che ha un suo valore intrinseco e il suo prezzo non è correlato a quello degli altri mercati. Sono molti gli investitori che scelgono di investire in oro per diversificare gli investimenti e minimizzare i rischi.
2. Diamanti
Anche i diamanti sono un bene rifugio, che però è caratterizzato da una minore liquidità che potrebbe rendere più difficoltoso rivendere la commodity. Chi sceglie di investire in diamanti deve focalizzarsi su 4 espetti importanti, che sono il colore dei diamanti, la purezza, i carati e il taglio delle pietre.
3. Gas naturale
Il gas naturale tra i combustibili fossili è considerato il più pulito ed è una risorsa che di certo avrà un ruolo nella transizione green. È una commodity molto volatile, che potrebbe rendere altamente rischioso un investimento in gas naturale nel breve periodo. Resta comunque un valido strumento per differenziare il portafoglio d’investimento, magari grazie agli ETF gas naturale.
4. Platino
Tra i metalli preziosi, il platino è il più sottovalutato, ma presenta delle ottime possibilità d’investimento (anche tramite gli ETF platino) perché si presta all’utilizzo in diversi settori. Non è utilizzato solo nella gioielleria, ma anche nel settore farmaceutico e automobilistico. Rispetto all’oro, il platino è 15-20 volte più scarso e questo particolare contribuisce a mantenere un prezzo più alto.
5. Palladio
Le possibilità di investimento con il palladio sono molte e vanno dall’acquisto di lingotti allo scambio di strumenti finanziari come gli ETF palladio, i CFD e il tradizionale mercato azionario. È un metallo raro, ma si presta a diversi utilizzi nell’industria, con la domanda della commodity in crescita.
6. Argento
Rispetto ai metalli più rari che abbiamo visto, c’è una grande disponibilità di argento, ma anche la sua domanda sta crescendo. L’argento è utilizzato nella costruzione dei pannelli solari e la rivoluzione green lascia supporre che sarà sempre più richiesto. È possibile investire in argento tramite lingotti, monete, azioni, CFD e anche ETF argento.
7. Grano
Passando al comparto agricolo, si tratta di materie prime che in genere sono soggette alla stagionalità e che possono subire delle contrazioni di prezzo a causa di eventi atmosferici o instabilità geopolitiche. Gli investimenti in grano sono stati fortemente influenzati dalla guerra in Ucraina, che ha fatto lievitare i prezzi di questa commodity. Si può investire tramite gli ETF grano/wheat, titoli azionari e CFD.
8. Caffè
La domanda di caffè è stabile durante tutto l’anno, ma la stagionalità è un fattore che fa contrarre il prezzo ciclicamente. Chi sceglie di investire in caffè sa bene che è una materia prima altamente volatile, perché oggetto di grandi speculazioni finanziarie. È una commodity valida per differenziare il portafogli d’investimento tramite gli ETF caffè.
9. Nickel
Il nickel è utilizzato in moltissimi settori, quindi la domanda è piuttosto stabile durante tutto l’anno. Chi investe negli ETF nickel o in altri strumenti finanziari che sfruttano questa commodity, sanno bene che la volatilità è alta per effetto della forte speculazione finanziaria.
10. Rame
Negli ultimi anni il prezzo del rame è cresciuto parecchio e anche gli ETF rame e i titoli che lo compongono hanno di certo beneficiato di questo trend rialzista. Anche nel mercato del rame c’è una forte volatilità. È un metallo che si presta a molti utilizzi e la richiesta proviene soprattutto dalle industrie cinesi.
11. Cacao
Il mercato azionario del cacao è uno dei più giovani e in fase di espansione. La richiesta è molto alta, ma gli investitori devono fare attenzione alle forti oscillazioni di prezzo dovute alle speculazioni e alla stagionalità delle coltivazioni.
Investire in materie prime: pro e contro
Chi non conosce i mercato delle materie prime e vuole sapere come investire in commodities, deve sapere che è un mercato complesso, che è fortemente influenzato da molti fattori. Il trasporto, lo stoccaggio e la logistica influenzano i prezzi, ma anche l’andamento delle valute può avere il suo peso, visto che si tratta di asset scambiati su base globale.
Come abbiamo sottolineato più volte, la forte volatilità dei prezzi è un fattore di rischio da non sottovalutare. Spesso queste oscillazioni sono legate a speculazioni che non è facile prevedere, neppure se l’investitore monitora con costanza i mercati.
Si tratta di un mercato che ha indubbiamente dei vantaggi, perché offre la possibilità di diversificare il portafogli d’investimento e proteggere il capitale dal rischio inflazione. La bassa correlazione tra l’andamento delle materie prime e quello e quello del mercato azionario e obbligazionario è un altro fattore chiave che rende le commodities delle interessanti soluzioni d’investimento.
Conviene investire in materie prime nel 2023?
I fattori che tendono a trainare il rialzo dei prezzi delle materie prime sono l’alta inflazione, una crescita della domanda o una contrazione dell’offerta. Monitorare questi aspetti per gestire di conseguenza l’operatività, può rendere l’investimento più remunerativo, anche se non è così semplice come sembra.
Sebbene le buone performance di alcune commodities potrebbe tentare l’investitore di sbilanciare la sua esposizione su questi mercati, la convenienza maggiore deriva dalla possibilità di differenziazione con un asset che ha una bassa correlazione con il mercato azionario.
Investire in materie prime in periodo di crisi
Come abbiamo visto a proposito del grano, la situazione geopolitica in Ucraina ha avuto un grande impatto sull’andamento della materia prima, facendo schizzare il prezzo in poco tempo. Che si tratti di metalli o di commodities del comparto agricolo, la situazione politica ed economica dei Paesi dove sono presenti le miniere o le coltivazioni, ha sempre un grande peso e l’investitore deve sempre tener conto di questo.
Il mercato delle materie prime presenta comunque delle grandi opportunità anche nei periodi di crisi e molto spesso disinvestire per paura del periodo di incertezza, fa perdere all’investitore dei profitti interessanti. Questo vale per tutti i mercati, ma soprattutto per quello di alcune materie prime considerate dei beni rifugio.
Conclusioni
Il settore delle materie prime è affascinante e ricco di possibilità, visto che c’è una grande scelta sia di commodities, sia di strumenti finanziari ad esse legati. È anche un settore complesso, che può assicurare grandi rendimenti, ma anche pesanti perdite sul portafoglio, per effetto della volatilità che potrebbe far cadere in errore l’investitore inesperto.
Per evitare sgradevoli sorprese consigliamo, ancora una volta, di non operare in autonomia e di rivolgersi sempre ai dei professionisti del settore indipendenti, quindi senza conflitto d’interessi come quelli MoneyFarm, che sapranno costruire un portafoglio diversificato sulla base delle vostre specifiche e personali esigenze.
Domande frequenti
Quali sono gli strumenti per investire in materia prime?
Oltre all’acquisto fisico della materia prima, si può valutare l’utilizzo di strumenti finanziari come le azioni, i futures, i CFD e gli ETF. Prima di scegliere quel strumento usare, è bene avere chiara una strategia d’investimento e degli obiettivi di breve, medio o lungo termine.
Quali sono i rischi del mercato delle commodities?
Uno dei rischi principali è la volatilità che caratterizza questi mercati, ma anche la complessità del settore, che è spesso influenzato da stagionalità, eventi atmosferici, instabilità politica ed economica e da una forte attività speculativa.
Investire in materie prime conviene?
Le opportunità di ottenere dei profitti di certo non mancano, ma per bilanciare il rischio è più prudente utilizzare le materie prime per diversificare il portafoglio d’investimento. Puntare solo su questo mercato per inseguire dei buoni rendimenti, può essere molto rischioso.
*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.