Risparmio medio delle famiglie italiane: ecco una panoramica generale


Come noto gli italiani sono un popolo caratterizzato da una spiccata tendenza al risparmio e – anche grazie a questa virtù – da un’elevata ricchezza pro capite. Pur continuando a crescere senza sosta, questa ricchezza ha assistito negli anni a una progressiva concentrazione. In tema di investimento, al contempo, è emersa una diversificazione rispetto all’approccio “classico”, incentrato sull’acquisto di obbligazioni e altri strumenti ritenuti (un tempo) poco rischiosi. Più in generale, come si sono evolute le strategie di risparmio alla luce della crisi, dei rincari dei beni (energetici e non) e delle incertezze del mercato interno e internazionale?

💸 Quanto vale il risparmio medio delle famiglie italiane? 5.200 miliardi di euro (dato 2021)
❓ Cos’è cambiato negli ultimi 10 anni? La composizione del portafoglio e la distribuzione della ricchezza
💵 Quanto pesa la liquidità? Contante e depositi bancari valgono circa il 30% del portafoglio
🚀 Quali attività finanziarie sono cresciute di più? Polizze assicurative, azioni e fondi comuni

Quanto vale il risparmio medio di una famiglia italiana?

Il risparmio delle famiglie, da sempre, è considerato il “petrolio” dell’Italia. A dispetto della sua fama “godereccia”, il popolo italiano si distingue, a livello di finanzario, per un comportamento parsimonioso. Rispetto ad altri vicini europei, evidenzia inoltre una minore tendenza a finanziare i consumi tramite il debito: ciò, pur considerando gli aumenti di spesa dovuti alla crisi e alle incertezze legate al reddito e al costo del denaro.

In termini numerici, quanto vale il risparmio medio delle famiglie italiane? Per rispondere a questa domanda possiamo fare riferimento a una ricerca recentemente diffusa dalla Fabi, il sindacato autonomo dei banchieri. A fine 2021, la ricchezza finanziaria complessiva ha raggiunto un valore di 5.256 miliardi di euro, con un aumento di 1.700 miliardi rispetto al 2011. Al di là dei numeri, a cambiare è stata la distribuzione della ricchezza e l’approccio al tema degli investimenti: vediamo come.

Qual è il risparmio medio annuo delle famiglie italiane?

Sotto la spinta dell’inflazione e della crisi, gli italiani hanno reagito aumentando la propensione al risparmio. Se facciamo riferimento ai dati contenuti nel rapporto annuale Censis 2021, vediamo come le riserve, nel 2019, corrispondessero all’8% circa del reddito disponibile. Questa percentuale è salita al 15,6% nel 2020 per poi assestarsi intorno al 13% a fine 2021. Nel 2021, in particolare, il risparmio medio annuo famiglie italiane ha mosso qualcosa come 320 miliardi di euro. L’atteggiamento delle famiglie, dunque, resta in difesa. Al tempo stesso, aumenta la consapevolezza circa l’esigenza di gestire la ricchezza in modo strutturato, grazie a strategie di gestione patrimoniale mirate, aperte a strumenti relativamente “rischiosi” per cercare di mettere in salvo il potere d’acquisto.

Quali sono le scelte più popolari in tema di risparmio?

Un tempo, bot e obbligazioni – insieme alla casa di proprietà – erano scelte praticamente obbligate per assicurare i risparmi. Se l’immobiliare resta ancora fra gli investimenti preferiti, lo stesso non si può dire delle obbligazioni. Stando alla stessa ricerca, infatti, il calo negli ultimi 10 anni è stato del 67%, pari a 233 miliardi di euro. A crescere, di contro, è stato l’investimento in azioni e polizze assicurative e la quota destinata ai fondi comuni. Nell’ultimo caso, la crescita ha riguardato soprattutto i fondi di diritto estero (da 89 miliardi a 536 miliardi) rispetto a quelli di diritto italiano (da 146 miliardi a 234 miliardi).

Quanto pesa la liquidità?

Il risparmio medio delle famiglie italiane si focalizza, per circa il 31% del portafoglio, sulla liquidità, ovvero sul contante e sui depositi bancari. Questa voce corrisponde a circa 1.630 miliardi di euro e, in termini percentuali, non mostra variazioni significative rispetto al 2011. La prudenza, dunque, resta l’atteggiamento principale nell’allocazione del risparmio. Aumenta, però, la capacità di variare il rischio finanziario, per reagire alla crescita dell’inflazione coniugata ai bassi salari.

Quanto valgono le altre attività finanziarie?

La vocazione al risparmio è da sempre radicata nel dna dell’Italia. L’approccio alla gestione patrimoniale, tuttavia, è in evoluzione e sempre più orientato a un obiettivo finanziario in equilibrio fra sicurezza e rendimento. Questo, anche alla luce dei timori sollevati dall’aumento del costo del denaro (leggi il nostro approfondimento Inflazione: siamo di fronte a una nuova era?) e alla perdita di potere d’acquisto. Tra le conseguenze di questo scenario c’è la tendenza a diversificare il portafoglio, orientandosi su strumenti più o meno rischiosi.

Se dieci anni fa l’investimento azionario rappresentava circa il 19% del risparmio medio delle famiglie italiane, oggi questa voce raggiunge quasi il 24% in valore percentuale sulla composizione del portafoglio (1.251 miliardi). Evidente, nell’ultimo decennio, anche la crescita dei fondi comuni che dal 6% del 2011 conquista il 15%  (da 235 a 661 miliardi). Crescono anche le polizze assicurative, per un controvalore di 1.213 corrispondente al 23% dei risparmi complessivi.

Quali sono le tendenze nel resto d’Europa?

La liquidità resta la scelta preferenziale per gestire il risparmio, anche nel resto d’Europa e nel caso di tedeschi e spagnoli,  per cui il contante e i depositi bancari rappresentano un salvagente irrinunciabile. In Germania, la percentuale di risparmio investita in liquidità supera addirittura il 39% rispetto al 31% dell’Italia. Subito dopo vengono azioni e fondi comuni di investimento, con una quota variabile rispetto alla ricchezza finanziaria complessiva: si va dal 26% della Germania al 29% della Francia fino al 43,8% della Spagna.

La quota investita in polizze assicurative è mediamente del 32,7% (in linea con le preferenze dei cittadini tedeschi) e ancora più alta se consideriamo i francesi (34,3%). Nel caso delle famiglie italiane, come abbiamo visto, la percentuale sul totale è del 23%, in crescita del 78% nell’ultimo decennio. Di fronte al calo subito dalle obbligazioni negli ultimi anni, l’Italia resta comunque fra i Paesi con più titoli di stato in portafoglio rispetto alla media europea.

Nell’insieme, il rapporto tra patrimonio finanziario e immobiliare (al netto dell’indebitamento) e reddito nazionale si conferma virtuoso nel caso delle famiglie italiane se lo paragoniamo, ad esempio, a ciò che accade in Germania. Una conferma che, però, si accompagna alla concentrazione della ricchezza nelle fasce di popolazione più facoltose e negli over 50.

Come cambia la spesa delle famiglie italiane?

La propensione al risparmio resta complessivamente elevata e le famiglie italiane si confermano più parsimoniose e meno propense all’indebitamento rispetto alla media dei vicini europei. Andando ad analizzare quanto e per cosa spendono le famiglie italiane, tuttavia, vediamo come le spese obbligate incidano sempre più sul totale dei consumi. Crescono le spese per l’abitazione, il cibo e i trasporti, complice la crisi energetica e il costo sostenuto delle bollette. A risentirne sono le spese voluttuarie, come il budget destinato ai viaggi che, molto spesso, tende ad essere ridimensionato rispetto al passato.

Conclusioni

A incidere sulle scelte finanziarie è, inevitabilmente, l’andamento dell’inflazione, una vera e propria scure che rischia di abbattersi sul risparmio medio della famiglia italiana. Come tutelarsi dal rischio di inflazione record? Da questo punto di vista, lasciare la liquidità sul conto corrente non offre garanzie assolute: al di là dei costi di gestione, la svalutazione è dietro l’angolo. L’evidenza è che un atteggiamento troppo difensivo non necessariamente è il più vantaggioso. L’alternativa è cercare di valorizzare il capitale, considerando che nel lungo periodo l’investimento sui mercati finanziari può dare risultati migliori: ovviamente, per chi sa trovare il giusto compromesso tra rischio e prospettive di rendimento. Iscriviti a Moneyfarm per scoprire il piano di gestione patrimoniale più adatto a te, in base al tuo reddito, ai tuoi risparmi e ai tuoi obiettivi finanziari. 

Domande frequenti

Quanto vale complessivamente il risparmio medio delle famiglie italiane?

Secondo una ricerca della Fabi, il sindacato autonomo dei banchieri, la ricchezza finanziaria ammontava complessivamente a circa 5.200 miliardi di euro a fine 2021, in crescita di 1.700 miliardi rispetto a dieci anni prima.

Cos’è cambiato rispetto al 2011?

La distribuzione della ricchezza ha subito un’evidente concentrazione. Al contempo, sono cambiate le tendenze in tema di risparmio e di investimento. A differenza delle obbligazioni, in calo rispetto al passato, sono cresciute le polizze assicurative, le azioni e i fondi comuni. Stabile invece la liquidità che rappresenta tuttora circa il 30% del risparmio medio della famiglia italiana. I timori legati alla svalutazione e alla perdita di potere d’acquisto si traducono nella tendenza a diversificare il portafoglio e le strategie di investimento, alla ricerca del giusto compromesso fra costi di gestione, rendimento e protezione del capitale.

Cosa emerge dal confronto col resto d’Europa?

Rispetto ai vicini europei, le scelte di risparmio delle famiglie italiane sono accomunate dalla preferenza per la liquidità (31% del portafoglio). Nel caso dei cittadini tedeschi e spagnoli, quest’ultima sale rispettivamente al 39,2% e 36,4%. La crescita dei prodotti assicurativi (23% del totale in Italia) risulta ancora più evidente in Paesi come la Francia (34,3%) e la Germania (32,9%). Altro punto in comune è la crescita di azioni e fondi comuni di investimento.

Hai trovato questo contenuto interessante?

Hai già votato, grazie!

*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.