BTP 2067: tutto quello che c’è da sapere sui BTP 50 anni.  La guida per il 2024


Il 4 ottobre 2016 ha fatto notizia il collocamento da parte del Tesoro italiano del BTP 2067. Era la prima volta in assoluto che l’Italia emetteva un BTP con una scadenza di ben cinquant’anni, seguendo a ruota l’esempio di Francia, Belgio e Spagna.
È in questo scenario che il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha emesso il suo primo BTP a tasso fisso con scadenza 1° Marzo 2067 e cedola annua del 2,80%. Un rendimento che ha fatto gola a molti investitori, tenendo conto del lungo periodo di tassi e rendimenti negativi. Gli investitori hanno fatto registrare una domanda pari a 19 miliardi di euro nonostante l’offerta fosse di soli 5 miliardi.
Ma il BTP 50 anni è vantaggioso? Non esiste una risposta univoca, ma cerchiamo di fare il punto su cosa sono i BTP 2067, in cosa si distinguono dagli altri titoli di Stato e a chi è consigliato questo tipo di investimento.

📜 Cosa sono i BTP 2067? Buoni del tesoro con scadenza 2067
👨 A chi sono adatti i BTP 2067? Per gli investitori istituzionali o i piccoli risparmiatori che vogliono diversificare il portafoglio d’investimento
⚠ Potenziali rischi Rischio di credito e rischio di tasso
💳 Come si acquistano? Tramite il mercato secondario

Cosa sono i BTP 2067?

I BTP 2067 sono dei Buoni del Tesoro Pluriennale con scadenza 2067. Emessi nel 2016, hanno quindi una scadenza di ben cinquant’anni, per cui si sono meritati il soprannome di “BTP Matusalemme” da parte della stampa.
Si tratta di obbligazioni emesse dallo Stato Italiano allo scopo di raccogliere capitale presso gli investitori, in cambio di un rendimento che viene corrisposto con cadenza semestrale. Chi ha sottoscritto questi titoli obbligazionari, riceve quindi le cedole pattuite il primo marzo e il primo settembre di ogni anno. Alla scadenza del titolo, lo Stato rimborserà il valore nominale del titolo a conclusione del suo ciclo di vita.

In cosa differiscono dagli altri titoli di Stato?

I titoli di Stato si possono distinguere in base alla scadenza prefissata, che può oscillare da un minimo di 3 anni a un massimo di 50 anni, come in questo caso. In genere i rendimenti sono meno convenienti nei prodotti obbligazionari di breve scadenza, mentre tendono ad essere più appetibili nel caso dei bond di lunga scadenza.
Il rendimento riconosciuto dallo Stato non è l’unico elemento da valutare, perché anche il fattore tempo ha il suo peso, visto che non è facile prevedere lo scenario che si delineerà sui mercati in un arco temporale così lungo.
Un’altra particolarità del BTP 2067 è la cedola semestrale che offre all’investitore la certezza di un rendimento del 2,8% annuo sul valore nominale del prestito. Mentre altre obbligazioni prevedono delle cedole crescenti nel tempo per incentivare l’investitore a tenerle fino alla scadenza, come nel caso del BTP Futura, questo sistema premiale non è previsto nel caso del BTP 2067.

BTP 50 anni: in cosa consistono?

Il BTP è stato collocato ad un prezzo di 99,194 con un rendimento lordo pari al 2,85%. Il rendimento a scadenza (YTM) è del 3,20%. Data la duration particolarmente lunga (26,80 anni), la sua rischiosità da un punto di vista di tasso è elevata.

Il merito creditizio è Investment Grade, avendo un rating pari a BBB-.

BTP 2067: quotazione e rendimento

La quotazione del BTP 2067 all’inizio del 2022 risulta in discesa rispetto all’anno precedente. Mentre nel 2021 il titolo ha fatto registrare il suo massimo storico, pari a 136,65€, nel febbraio 2021, il prezzo massimo fatto registrare nei primi mesi del 2022 è stato di 113,59€.
Tenuto conto della sua svalutazione nel tempo e del fatto che attraversiamo una fase di aumento dei tassi d’interesse, acquistare il BTP 2067 in questo momento sarebbe una scelta azzardata. Chi pensa di acquistare queste obbligazioni allo scopo di rivenderle ad un prezzo più alto, potrebbe essere costretto ad aspettare diversi anni, senza la certezza di riuscire a concludere l’investimento con successo.

Acquistare BTP 2067: come fare?

Gli investitori che non hanno acquistato i BTP 2067 al momento dell’emissione nel 2016, possono acquistarlo sul mercato secondario, come accade anche per le altre obbligazioni emesse dallo Stato Italiano.
In caso di acquisto dopo l’emissione, l’investitore acquisterà i titoli obbligazionari ad un prezzo che sarà maggiore o inferiore rispetto al prezzo nominale. Questo dipenderà dall’andamento del BTP nel tempo, che si consiglia di monitorare per un tempo sufficiente prima di procedere all’acquisto.

A chi è consigliato questo tipo di investimento?

Apprezzate non solo dagli emittenti, ma anche dai potenziali sottoscrittori (soprattutto istituzionali) come fondi pensione o assicurazioni, le obbligazioni a lunghissima scadenza come il BTP 2067 hanno riscosso un discreto successo.
Ma per un piccolo risparmiatore avere in portafoglio degli strumenti con scadenze così lunghe (2025, 2037, 2067) può davvero aver senso? Le criticità come il rischio di credito o il rischio di tasso esistono e possono intaccare negativamente il prezzo dell’obbligazione nel tempo.
Certo, per limitarle bisognerebbe acquistare oggi un titolo a reddito fisso e detenerlo fino a scadenza, ma quanti investitori italiani hanno un orizzonte temporale d’investimento di 50 anni? Più probabile che abbiano un orizzonte più breve, anche se comunque importante.
E l’inflazione? Il 2.80% di rendimento con crescita dei prezzi di beni e servizi prossima allo 0% è una cosa, ma se negli anni salisse avvicinandosi a quella desiderata e continuamente ricercata dalla BCE (2%)? E anche ammesso che l’inflazione non salga e che l’investitore abbia 50 anni di orizzonte temporale, siamo davvero sicuri che al BTP non possa essere preferito un portafoglio multiasset, diversificato e ribilanciato periodicamente al modificarsi delle condizioni di mercato?
Il BTP 2067 può essere un valido strumento se inserito all’interno di un portafoglio d’investimento ben diversificato, per bilanciare con gli asset di tipo azionario. È per questo che dei titoli di Stato a lunga scadenza sono spesso destinati ad investitori istituzionali o fondi pensione, che utilizzano con successo una strategia obbligazionaria.
I titoli di Stato che hanno queste caratteristiche sono invece poco adatti all’investitore retail, che semmai poteva trovare conveniente un acquisto al momento dell’emissione, allo scopo di detenere le obbligazioni fino alla loro scadenza.

Quali sono i potenziali rischi?

Sebbene i titoli di Stato siano tradizionalmente considerati dei prodotti finanziari sicuri, non sono totalmente privi di rischi. In particolare presentano due tipologie di rischio, che sono il rischio di credito e il rischio di tasso.

Il rischio di credito

L’investimento obbligazionario presenta dei rischi che spesso si tende a dimenticare o sottovalutare. Uno tra questi è sicuramente il rischio di credito, legato alla possibile inadempienza del debitore (in questo caso lo Stato Italiano) verso i suoi obblighi di pagamento di interessi e/o di rimborso del capitale.
In sostanza il debitore potrebbe non essere in grado di rimborsare quanto dovuto agli investitori.
Il Grafico 1, mostra come durante la crisi del debito sovrano italiano, nel 2011, lo spread tra BTP 2037 e BUND Tedesco 2037 abbia subìto un importante allargamento, determinato sostanzialmente dal deterioramento della fiducia verso l’Italia, certificato anche dal declassamento del rating S&P fino all’ultimo gradino della scala Investment Grade (BBB-*).

 

SPREAD BTP 2037 – BUND 2037

 

Spread 2011
Grafico 1: Anno 2011. Fonte: Bloomberg

Contestualmente, come si evince dal Grafico 2, i prezzi delle obbligazioni italiane sono crollati. Aspetto non trascurabile se intendi investire i tuoi soldi (soprattutto con uno sguardo alla sicurezza).

PREZZO BTP 2037

BTP
Grafico 2: ISIN: IT0003934657 – Anno 2011. Fonte: Bloomberg

Rischio di tasso

Le obbligazioni a lunga scadenza espongono a un rischio di tasso non indifferente.

Nel Grafico 3, si vede come il BTP 2037 abbia avuto un crollo dei prezzi nel periodo da Gennaio a Luglio 2006, a seguito di un innalzamento dei tassi di interesse di circa lo 0,50%.

PREZZO BTP 2037

BTP
Grafico 3:ISIN: IT0003934657 – Anno 2006. Fonte: Bloomberg

L’obbligazione, avendo una duration lunga, è più sensibile alla variazione dei tassi di interesse.

Inoltre va presa in considerazione l’eredità del QE (Quantitative Easing), ossia un probabile innalzamento dei tassi di interesse nei prossimi 5-10 anni con conseguenti perdite in conto capitale da non sottovalutare. L’impatto sarà tanto più importante quanto più lunga sarà la scadenza.

BTP 2067: previsioni

Prima di valutare un investimento con il BTP 2067, è bene tenere conto delle previsioni sul suo andamento futuro e sullo scenario dei mercati che appare più probabile. I due fattori di cui tenere in considerazione sono l’inflazione e l’aumento dei tassi d’interessi.
Siamo in una fase caratterizzata dall’aumento dei tassi d’interesse e come abbiamo visto a proposito del rischio di tasso, si tratta di uno scenario che può impattare in modo significativo sui prodotti obbligazionari di lunga scadenza come il BTP 2067.
Anche sul fronte dell’inflazione lo scenario è tutt’altro che roseo, soprattutto dopo che la situazione geopolitica in Europa è precipitata, con la crisi tra Russia e Ucraina. La Russia è da sempre considerata il granaio d’Europa e l’applicazione di sanzioni da parte delle altre potenze mondiali non potrà che comportare un incremento dei prezzi, a cui stiamo già assistendo.
In uno scenario di questo tipo, le previsioni in merito al BTP 2067 sono tutt’altro che positive. In generale non è un buon momento per valutare l’acquisto di un prodotto obbligazionario e questo vale soprattutto per i titoli caratterizzati da una scadenza tanto lunga.

Investire in BTP in periodo di crisi

Quando si attraversano dei periodi di crisi, come quello che stiamo vivendo a causa della pandemia e delle tensioni tra Russia e Ucraina, gli investitori tendono a rifugiarsi sui prodotti che reputano più sicuri, anche se i rendimenti appaiono poco convenienti.
In questo momento di forte instabilità geopolitica, un investimento in bond è consigliabile solo allo scopo di diversificare il portafoglio d’investimento, nell’ambito di una strategia multiasset, che ad esempio comprende una componente obbligazionaria e una azionaria.

Anche se i rendimenti dei bond stanno diventando sempre più appetibili per gli investitori, è bene non lasciarsi trasportare da facili entusiasmi e restare saldamenti ancorati ad una strategia ben bilanciata e diversificata.
Per l’investitore retail l’investimento in bond in un contesto di crisi come questo è invece da sconsigliare. Di certo non mancano le alternative e resta comunque possibile trovare delle buone opportunità anche durante le crisi cicliche che attraversano i mercati.
Per valutare bene dove e come allocare le proprie risorse, è bene affidarsi all’esperienza di consulenti finanziari indipendenti. I consulenti di Moneyfarm sono specializzati nella costruzione di portafogli d’investimento che tengono conto del profilo di rischio dell’investitore, di un preciso orizzonte temporale d’investimento e dei suoi obiettivi finanziari. Solo su queste basi è possibile creare dei portafogli che sono cuciti su misura sulle esigenze del singolo risparmiatore.

La strategia multi-asset elaborata dal consulenti Moneyfarm potrà includere anche una componente obbligazionaria. La gestione del portafoglio d’investimento terrà conto dei nuovi scenari che si stanno delineando con la crescita dei tassi d’interesse, così da apportare le modifiche necessarie per ottimizzare le opportunità di mercato nel lungo periodo.

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La filosofia “Liquidità+” è stata ideata per essere particolarmente adatta a chi ha obiettivi di risparmio a breve termine e vuole trarre vantaggio da rendimenti potenzialmente più elevati, derivanti dalle variazioni dei tassi di interesse.

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*Sebbene sia un investimento a basso rischio, non è un portafoglio di liquidità pura e il valore dei tuoi investimenti potrebbe ridursi, rendendoti meno di quanto hai investito.

Conclusioni

I BTP con scadenza 2067 hanno rappresentato una grande novità nel panorama italiano, ma un possibile investimento va valutato tenendo conto della situazione attuale che stiamo vivendo e di tutti i fattori che possono avere un peso sul suo andamento futuro.
Crescita dei tassi d’interesse, inflazione, crisi geopolitica in Europa ed emergenza sanitaria sono tutti fattori da soppesare con attenzione, soprattutto se si guarda ad un prodotto obbligazionario di lunga scadenza. Di certo si tratta di valutazioni tutt’altro che facili, che richiedono esperienza e un’adeguata conoscenza dei mercati.
Per valutare se è opportuno inserire nel tuo portafoglio d’investimento dei titoli del Tesoro pluriennale come i BTP 2067, puoi affidarti alla consulenza di Moneyfarm. Un consulente esperto ti guiderà attraverso l’analisi del tuo portafoglio, allo scopo di valutare un’ottimale gestione di tutti gli asset già presenti e di quelli da inserire in base alla strategia delineata.

Domande frequenti

Come acquistare BTP 2067?

Chi non è riuscito a comprare i BTP 2067 nel momento dell’emissione, può acquistare le obbligazioni nel mercato secondario, al prezzo determinato dal mercato.

Qual è la differenza rispetto agli altri titoli di Stato?

La differenza principale è la durata molto lunga, per cui queste obbligazioni sono chiamate anche “BTP Matusalemme”. La cedola è semestrale e il rendimento medio annuo è del 2,8% del valore nominale.

Quali sono i rischio dei BTP 2067?

I rischi principali sono il rischio di credito, che si verifica in caso di inadempienza da parte dello Stato, e il rischio di tasso, che invece si verifica in caso di crollo dei prezzi.

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*Gli investimenti in strumenti finanziari sono soggetti alla variabilità del mercato e possono determinare la perdita, in tutto o in parte, del capitale inizialmente investito.

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