Si sente sempre più spesso parlare online di libertà finanziaria. Dopo la pandemia, il dibattito sul futuro del lavoro è sempre aperto, sempre più persone si trovano a disagio con l’idea del classico lavoro salariato e sentono il bisogno di ricercare una rendita passiva, ovvero una fonte di guadagno alternativa che permetta un graduale affrancamento dal sacrificio del proprio tempo per il lavoro. Ma come genere rendite passive? E cosa esattamente si intende con questa formula?
In questo articolo proveremo a dare una spiegazione, cercando di discutere alcuni dei metodi principali per generare delle rendite passive.
💰 Cosa sono le rendite passive? | Rendite che non hanno bisogno dell’impiego di tempo. |
❓ Qual è il contrario di rendita passiva? | Il lavoro salariato. |
📈 Qual è la forma più classica di rendita passiva? | L’investimento. |
🤑 Quanto capitale serve per generare una rendita? | Occorre sicuramente partire da una buona base |
Cosa si intende per rendita passiva?
Una rendita passiva è una definizione piuttosto ampia che comprende una vasta quantità di possibili fonti di reddito. In generale possiamo definire come rendita passiva qualsiasi tipo di rendita che è svincolata dall’impiego del tempo di chi la ottiene. Le rendite da lavoro implicano che la persona dedichi una certa porzione del suo tempo per generare dei redditi. Una rendita passiva è una rendita che viene generata in automatico, senza che la persona che la riceve debba impegnarsi in alcuna attività lavorativa di tipo continuativo. Va da sé, che le uniche rendite passive pure sono quelle da capitale. Investendo il proprio capitale è possibile generare dei flussi di cassa che permettono di avere delle rendite.
Accanto a questa forma tradizionali di rendite passive, soprattutto in seguito alla rivoluzione digitale, sono nate tutta una serie di attività che sulla carta sono in grado di generare profitto con uno sforzo relativamente più basso rispetto al normale lavoro salariato o comunque con uno sforzo iniziale in grado di creare degli asset che generano rendita in modo automatico o semi automatico.
Naturalmente definire questo tipo di rendite “passive” o “semi passive” non è sempre corretto, perché in molti casi queste attività richiedono molti rischi e molto lavoro. Qui di seguito passeremo in rassegna alcune delle attività più comuni che online vengono presentate come strategie per generare rendite passive, provando a dare la nostra opinione se esse siano effettivamente ascrivibili a questa categoria.
Rendite passive con investimenti
Come detto, in senso classico, la rendita passiva per eccellenza è quella che deriva dall’impiego del proprio capitale. Dopotutto mettere a frutto i propri risparmi per generare un flusso di cassa costante è una prospettiva piuttosto allettante. Se questo è il tuo obiettivo, tuttavia, è importante che tu faccia delle considerazioni. Esistono moltissimi asset di investimento in grado di generare una rendita, alcuni (come gli immobili, le azioni o gli ETF a distribuzione) mettono il capitale a rischio, altri sono strumenti di investimento “sicuri” (anche se non c’è nulla di sicuro quando si parla di investimenti).
Come è evidente, per generare un flusso di rendimenti significativo bisogna partire da un capitale piuttosto elevato. Immaginiamo di voler generare attraverso investimenti un flusso di cassa di 30.000 euro l’anno. Per generare questa cifra, bisognerebbe trovare un asset che possa garantire il 6% dei rendimenti annui partendo da un capitale di 500.000 euro o un rendimento del 3% se si partisse da un capitale di 1 milione di euro. Come è evidente per chiunque capisca un minimo di investimenti, generare questo tipo di rendimenti in modo sicuro e continuativo nel tempo non è affatto un gioco da ragazzi. La triste realtà per chiunque volesse generare una rendita passiva dai propri investimenti è che l’unico vero modo per far sì che ciò avvenga e avere già moltissimi risparmi da parte (probabilmente anche oltre le cifre discusse sopra se si vuole generare una rendita e garantire la massima protezione al capitale o perdere importanti opportunità di crescita).
E se avete questo obiettivo ma ancora non avete abbastanza risparmi da parte? Dovreste allora considerare di privilegiare l’obiettivo di accumulazione del capitale a quello della generazione di rendimenti. Purtroppo, tra questi due obiettivi esiste in qualche modo una contraddizione. Per tre motivi principali:
- Gli asset da accumulazione non sono necessariamente gli stessi asset che ottimizzano la crescita del capitale nel lungo periodo (si pensi per esempio alle differenti prospettive di crescita tra le aziende che pagano dividendi e le aziende di tipo growth).
- Intascando la propria rendita passiva si rinuncia all’effetto di composizione degli interessi, che nel lungo periodo è la principale fonte di crescita per quanto riguarda gli investimenti.
- Infine, certi strumenti che garantiscono una rendita con maggiore sicurezza, soprattutto quelli che garantiscono una rendita garantita come le obbligazioni e i conti deposito, non prevedono alcuna rivalutazione del capitale nel tempo, anzi richiedono che esso rimanga bloccato in cambio degli interessi.
Questo vuol dire che tutti coloro che avessero l’obiettivo di generare una rendita passiva attraverso i propri investimenti, dovrebbero considerare una strategia di accumulazione per accrescere il proprio capitale (come, per esempio, una gestione patrimoniale associata a un piano di accumulo) di partenza al posto di ottimizzare immediatamente la propria strategia verso la generazione degli investimenti.
Creare rendite passive: 10 esempi di rendite passive
Se siete alla ricerca di idee ed esempi su come generare rendite passive qui di seguito passeremo in rassegna alcune delle soluzioni più comune tra quelle che vengono ricercate e discusse online.
1. ETF
Per generare una rendita passiva con gli ETF bisogna puntare su strumenti ad accumulazione, ovvero quelli strumenti che redistribuiscono all’investitore i dividendi che le aziende sottostanti pagano. Una strategia da considerare in questo caso potrebbe essere quella di scegliere un fondo smart beta che privilegi le aziende che pagano maggiori dividendi. Il vantaggio degli ETF è quello di garantire un’ampia diversificazione e di permettere la rivalutazione del capitale nel lungo periodo seguendo l’andamento del mercato, lo svantaggio è quello di non ottimizzare l’investimento per la crescita rinunciando all’effetto di accumulazione degli interessi.
2. Azioni
Lo stesso risultato che si ottiene con gli ETF si può ottenere facendo una selezione di azioni che pagano dividendi. A tutti i vantaggi e gli svantaggi elencati sopra si aggiunge l’onere di creare e mantenere il portafoglio di investimento nel tempo.
3. Conti deposito
I conti deposito sono uno strumento di rendita per eccellenza. Per generare rendimenti significativi è tuttavia necessario partire da un capitale investito molto alto.
4. Titoli di stato
Anche i titoli di stato come le obbligazioni più in generale possono garantire una rendita, anche in questo caso bisogna partire da un capitale molto alto a meno che non si voglia aumentare il rischio orientandosi verso emissioni di governi a più alto rischio di default.
5. Trading online
A differenza di quanto si crede il trading online non rappresenta assolutamente un’entrata di tipo passivo. La maggior parte delle persone che si cimenta in questa attività genera perdite ma per coloro che ottengono guadagni fare trading rappresenta praticamente un lavoro a tempo pieno.
6. Certificati di deposito
I certificate di deposito sono strumenti derivati che garantiscono un flusso di rendimento visto la complessità e i costi di questi strumenti essi non sono indicati per un investimento così ingente da essere in grado di generare una rendita passiva.
7. Canali social (Instagram, TikTok, Twitch, Youtube)
Monetizzare la propria attività sui social media è secondo molti una rendita passiva, ma gestire una pagina e trovare un modo per guadagnarci è in realtà un lavoro a tempo pieno.
8. Vendere prodotti in dropshipping
Stesso vale per la vendita di prodotti in dropshipping attraverso Amazon. Anche in questo caso mettere in piedi un negozio online di successo non è affatto un’attività semplice e necessita di moltissima dedizione e lavoro.
9. Acquistare casa, box, uffici o negozi e metterli in affitto
Gli investimenti immobiliari sono certamente una strada per generare rendite passive. Si tratta di un mondo così vasto nel quale è tuttavia è assolutamente complesso, oltre che dispendioso, operare. Se vuoi saperne di più consulta la nostra guida sull’investimento immobiliare.
10. Opere dell’ingegno o diritti d’autore
Guadagnare attraverso le opere d’ingegno e i diritti d’autore è sicuramente una strada per generare rendite passive. Il problema è che per generare dei guadagni consistenti attraverso questa via, bisogna innanzitutto essere capaci di creare un’opera che abbia un mercato (si tratti di un libro o di una canzone). Notoriamente i profitti che si ottengono dai diritti d’autore sono piuttosto ridotti; quindi, cercare di creare una rendita passiva è piuttosto difficile.
Generare rendite passive
Come avete capito al mondo non esiste nulla di semplice e gratuito, altrimenti ci troveremmo tutti perennemente in vacanza o a riposo su un’isola tropicale. Per generare una rendita passiva servono tanti soldi o tanto lavoro. Questo non vuol dire che l’idea non vada perseguita, ma al posto di cercare scorciatoie bisogna armarsi di pazienza e rimboccarsi le maniche, iniziando ad accumulare il proprio capitale con un percorso di investimento o a lavorare con dedizione alla propria attività imprenditoriale.
Domande frequenti
Si possono generare rendere passive tramite gli ETF?
Sì, bisogna puntare su strumenti ad accumulazione e considerare fondi che privilegiano azioni in grado di pagare maggiori dividendi.
Cosa si intende per rendita passiva?
In generale possiamo definire come rendita passiva qualsiasi tipo di rendita che è svincolata, in tutto o in gran parte, dall’impiego del tempo di chi la ottiene.
Il trading online è una rendita passiva?
No, oltre a essere un’attività piuttosto rischiosa è un’attività che richiede gran l’utilizzo di grande parte del tempo di chi la mette in atto.
*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.