ETF sulle materie prime (commodities): la guida completa per il 2024

Gli Etf sulle materie prime hanno la potenzialità di cambiare le carte in tavola per quanto riguarda gli investimenti sulle commodities. La compravendita delle materie prime è una delle forme più antiche di investimento finanziario e il commercio dei materiali è storicamente stata una delle prime attività a favorire lo sviluppo dei mercati finanziari.

Nel passato, per investire sulle materie prime era necessario porsi come intermediario tra il produttore e il consumatore, acquistando i beni dove essi costavano meno per poi rivenderli dove la domanda era più elevata e il prezzo più alto. Grazie agli ETF sulle commodities, le materie prime sono diventate un asset di investimento a tutti gli effetti, un bene da acquistare e conservare per poi rivendere cercando di generare profitto.

La particolarità delle materie prime rispetto ad altre classi di investimento, come le azioni e le obbligazioni, sta nel fatto è che a esse corrisponda un bene fisico: se voglio investire in oro ho effettivamente la possibilità di acquistare dei lingotti, conservarli e rivenderli al momento opportuno. Tuttavia l’acquisto dei beni fisici potrebbe non essere pratico. Per questo la maggior parte delle persone, quando acquistano materie prime, ricorrere a strumenti come contratti derivati e fondi, come appunto gli ETF, che permettono di investire in modo semplice e senza costi eccessivi.

In questo articolo proveremo a fornire dei consigli per un investimento in materie prime attraverso ETF. Quando parliamo di investimento in materie prime in questo contesto intendiamo un investimento in un indice, quindi in un paniere di varie materie prime piuttosto che in una singola commodity.

Negli ultimi anni gli ETF sulle materie prime stanno diventando una soluzione sempre più popolare.

A Moneyfarm siamo esperti nella selezione di ETF e nella creazione di portafogli personalizzati e diversificati intorno alle esigenze degli investitori. Se vuoi scoprire senza impegno la nostra proposta di investimento personalizzata intorno alle tue esigenze ti basterà completare il veloce processo online.

Cosa determina il prezzo delle materie prime?

Il prezzo delle materie prime è determinato principalmente da quattro fattori:

– Domanda e offerta per la materia prima: legate a dinamiche economiche, di produzione e geopolitiche
– Dinamiche tecniche legate ai prodotti di investimento specifici
– Flussi finanziari
– Andamento generale del mercato e correlazione con le altre asset class

La domanda e l’offerta dipendono principalmente dall’utilizzo che si fa di una determinata materia prima e per questo è fortemente legata all’andamento generale dell’economia. Più una materia prima è richiesta dalle aziende per i propri processi di produzione, maggiore sarà il suo valore di mercato. Ci sono poi delle particolari dinamiche finanziarie che possono determinare il prezzo di materie prime specifiche: per esempio l’oro tende ad agire come un porto sicuro, apprezzandosi e attirando capitali quando altre asset class preformano negativamente.

Infine, ci sono delle dinamiche tecniche legate alla tipologia di strumento che si sceglie. Quando si acquista un fondo, come un ETF, l’esposizione è solitamente costruita attraverso una serie di contratti derivati. La gestione di questi contratti può avere un effetto concreto sulla performance del fondo: per questo motivo la comprensione del funzionamento degli strumenti è fondamentale per chi si volesse affacciare a questo tipo di investimento.

Come investire su materie prime attraverso gli ETF sulle commodities?

Per investire su un paniere diversificato di materie attraverso un ETF bisogna prima selezionare l’indice sul quale si intende puntare. Gli ETF sono infatti fondi passivi che replicano l’andamento di un indice, ovvero di un paniere di titoli: su Borsa Italiana si possono trovare fondi che investono su indici diversi. Ogni indice ha delle regole specifiche che ne determinano la composizione: per questo motivo ogni indice assegna un peso diverso alle varie commodities che compongono il paniere, ponderando il peso dei vari materiali.

Alcuni indici, per esempio, hanno una policy di ponderazione che assegna a tutte le materie prime incluse nel paniere un uguale peso. Altri indici hanno delle policy che avvantaggiano alcune famiglie di materie prima specifiche rispetto ad altre. Ad esempio, alcuni indici sono fortemente sovraesposti per quanto riguarda le materie prime energetiche come il carbone e il petrolio.

Il Bloomberg Commodity Index, lo S&P GSCI (BCOM) e il Rogers International Commodity Index (RICI) sono i principali indici sulle materie prime. Gli indici di commodities comprendono di solito, oltre a metalli preziosi, una parte non trascurabile di “energy” (petrolio, gas naturale) e “industrial metals” (rame, alluminio, zinco e altri). I settori “energy” e “industrial metals” sono per loro natura esposti al ciclo economico, in quanto dipendono più direttamente dalla dinamica della domanda e dell’offerta, dalla salute delle economie emergenti, dai cicli di import/export.

Per replicare il valore dell’indice, i gestori degli Etf possono seguire due strategie di replica principale: la replica fisica, che implica l’acquisto e la conservazione delle materie prime, e la replica sintetica, che utilizza contratti derivati (di tipo futures) per tracciare il prezzo dell’indice.

Conoscere il meccanismo di rotazione dei futures sulle materie prime è un elemento fondamentale per selezionare il giusto Etf. Alcuni Etf adottano una strategia di rotazione dei contratti automatica, andando a sostituire a intervalli regolari i contratti in scadenza con nuovi strumenti. Altri Etf provano ad applicare strategia più flessibili che lasciano maggiore libertà al gestore nella scelta di quando vendere e acquistare i contratti.

Ecco alcune delle nostre guide relative agli investimenti in materie prime:

• Investimenti in oro
• Investimenti in diamanti
• ETF rame
• ETF acqua
• ETF argento
• ETF platino
• ETF oro
• ETF nickel

Conviene oggi investire sugli Etf sulle materie prime globali? Investire in commodities nel 2023

Le materie prime globali sono storicamente un asset class piuttosto volatile, anche se investire su un indice, o un paniere, può aiutare a ridurre la volatilità attraverso la diversificazione. Come abbiamo detto l’andamento del prezzo degli ETF sulle materie prime globali si basa sull’andamento dei principali indici globali (ad esempio Bloomberg Commodity Index) è contengono principalmente da energia, cereali e metalli.

Nel decennio appena passato le materie prime hanno avuto risultati deludenti rispetto a quelli di altre asset class volatili come l’azionario. Il punto più basso si è raggiunto durante la pandemia, quando con l’economia bloccata il valore del petrolio è andato per la prima volta in negativo. Da quel momento è iniziata la ripresa delle materie prime, che hanno avuto un exploit sull’onda della ripresa economica.

La crescita del prezzo durata fino agli inizi del 2023, al di là delle vicissitudini particolari di ogni materia prima, è legata principalmente a tre fattori:

1. La crescita della domanda legata principalmente alla rapida ripresa economica.
2. La limitazione dell’offerta legata ai problemi della catena di approvvigionamento.
3. Le tensioni geopolitiche, specialmente quelle legate alla guerra in Ucraina, che hanno creato problemi per quanto riguarda la catena del valore dei bei energetici e di alcuni beni agricoli.

Alcune di queste tendenze continueranno nel 2023.  Le recenti tensioni geopolitiche possono sostenere il valore dei beni energetici nel lungo termine. Evidentemente ci sono materie prime specifiche che hanno prospettive migliori, ma si tratta di una tipologia di investimento molto specializzata e piuttosto volatile, che ci sentiamo di sconsigliare a investitori non professionisti.

Per quanto riguarda i portafogli Moneyfarm, che sono costruiti secondo una logica multi-asset, le materie prime svolgono nel portafoglio il ruolo di diversificatore. Un diversificatore è un asset che viene inserito in portafoglio con l’obiettivo di mitigare le eventuali perdite di altre asset class, in particolare azioni e obbligazioni.

Questo ruolo si è particolarmente apprezzato, per esempio, durante la crisi Ucraina dove l’andamento del prezzo delle materie prime ha mitigato la volatilità sull’azionario.

Su periodi sufficientemente lunghi, le materie prime, come indice diversificato, hanno mostrato rendimenti positivi e una correlazione negativa con le principali asset class. Di conseguenza l’inclusione di una quota di materie prime in una strategia bilanciata tende a migliorare i profili di rischio-rendimento dei portafogli grazie ai benefici della diversificazione.

Nel grafico sull’andamento delle materie prime si apprezza la volatilità di alcune delle commodities principali

Il posizionamento attuale sulle materie prime

Lo sbilanciamento attuale degli indici di materie prime verso segmenti fortemente legati all’andamento dell’economia, come il petrolio e i materiali industriali, ci ha portato a riconsiderare la nostra esposizione agli indici di materie prima a inizio 2020, andando a puntare in modo più specifico sull’oro.

L’evidenza empirica suggerisce infatti una minore sensibilità dell’oro alle fasi del ciclo economico: questo vuol dire che le componenti che determinano la domanda di oro non sono strettamente legate all’andamento dell’economia. Pur non essendoci un consensus definito sul tema, una delle teorie preponderanti evidenzia come l’oro sia più attraente per gli investitori quando i tassi reali di interesse sono bassi (o negativi) e le prospettive di inflazione di lungo termine sono in crescita, uno scenario molto simile a quello attuale.

La scelta recente di Moneyfarm di sostituire l’esposizione alle Commodity con una esposizione all’oro è quindi da considerarsi una scelta “tattica”, coerente con quella che al momento rappresenta la nostra view di mercato e mirata a proteggere il patrimonio dei clienti in una fase di mercato incerta.

I migliori ETF materie prime su cui investire? Gli Etf sulle commodities su Borsa Italiana

Un aspetto importante da guardare quando si selezionano ETF sulle commodities su Borsa Italiana sono la strategia di rotazione e l’indice di riferimento.

• Come specificato sopra, i principali indici sulle materie prime sono vari e includono un paniere di materie prime vario. Il Bloomberg Commodity Index, per esempio, è più esposto ai metalli preziosi rispetto ad altri indici.
• Un altro elemento da guardare è la strategia di ottimizzazione. Gli Etf sulle materie prime sono a replica sintetica, questo vuol dire che costruiscono l’esposizione attraverso contratti derivati. Ciò ovviamente comporta dei costi, che devono essere tenuti in considerazione nella scelta del fondo. Alcuni gestori offrono ETF sulle materie prime che non sono puramente passivi, che rinnovano i contratti in maniera automatica cercando di ridurre il costo di emissione. Altri ETF hanno un approccio ottimizzato, cercando di ottimizzare la rotazione dei contratti riducendo l’eventuale effetto negativo sulla performance. Ovviamente questi fondi hanno un costo di gestione solitamente maggiore.

A Moneyfarm utilizziamo un processo di selezione molto rigoroso per selezionare i migliori ETF sulle materie prime da proporre ai nostri clienti. Tra gli ETF sulle materie prime quotati su Borsa Italiana quello che secondo la nostra metodologia è risultato il migliore è l UBS CMCI COMP SF UCITS ETF EUR HED A-AC. Questo fondo, pur avendo un costo di gestione leggermente superiore ad altri fondi della gamma, ha dimostrato di poter ottenere una performance migliore riducendo i costi di carry grazie alla strategia di replica ottimizzata.

Se vuoi scoprire la strategia di replica più adatta alle tue esigenze, ti basterà completare il breve processo online.

Domande Frequenti

Come si investe nelle materie prime?
Hai diversi modi a disposizione, ma per esempio potresti investire in ETF sulle materie prime

In quale materia prima investire?
Una delle materie prime migliori su cui investire è sicuramente l’oro

Quali sono i migliori ETF sul petrolio?
Ce ne sono molti ma ad esempio il Lyxor STOXX Europe 600 Oil & Gas UCITS ETF è tra i migliori