Parlando di fondo pensione, o fondo di previdenza, bisogna considerare che si tratta di uno strumento estremamente interessante e utile per vivere serenamente gli anni successivi al pensionamento. D’altronde, le preoccupazioni sulle pensioni in Italia rappresentano una problematica attuale e molto diffusa tra i lavoratori, specialmente quelli più giovani che si chiedono se riusciranno mai a raggiungere l’età pensionabile e l’età contributiva per ottenere una pensione adeguata nel momento in cui lasceranno il proprio lavoro.
Sapere quindi cos’è e perché è importante un fondo pensione è di fondamentale importanza al giorno d’oggi, soprattutto per i giovani lavoratori e i liberi professionisti che non hanno accesso alla pensione pubblica e dovrebbero il prima possibile creare un fondo pensione. Il gap salariale, infatti, sta crescendo in modo preoccupante e ci si chiede quale sia il modo migliore per mantenere il proprio tenore di vita nel momento in cui, abbandonato il proprio stipendio mensile, si accede alla pensione.
Il fondo pensione integrativo, definito anche fondo di previdenza complementare, è senza dubbio la migliore soluzione al problema. Ma cosa sono realmente i fondi pensione e come funzionano? In questo articolo vi spiegheremo tutto quello che bisogna sapere prima di aprire un piano pensionistico integrativo, inoltre vedremo come scegliere i migliori fondi pensione e cosa valutare nella scelta della soluzione più adatta alle proprie esigenze.
Cosa sono i fondi pensione? | I fondi pensione sono una forma di previdenza complementare che, una volta raggiunta l’età pensionabile, può integrare efficacemente l’assegno previsto dalla pensione obbligatoria. |
Quando conviene aprire un fondo pensione? | Il prima possibile. Maggiore è l’orizzonte temporale per il quale si accantonano e reinvestono le somme destinate al fondo pensione, maggiore sarà il rendimento delle stesse al momento della riscossione. |
Quanti tipi di fondi pensione esistono? | In Italia i principali tipi di previdenza integrativa sono tre: fondo pensione aperto, fondo pensione chiuso e piano individuale pensionistico (PIP). |
La previdenza complementare offre vantaggi fiscali? | Si, la legge dell’1 gennaio 2007 ha previsto una serie di vantaggi fiscali per tutti coloro che accantonano delle somme in un fondo di previdenza complementare. |
Cos’è un fondo pensione: caratteristiche e tipologie
La prima domanda che ci si pone nel momento in cui si parla di pensione integrativa è cosa sia in realtà questo strumento, come funziona un fondo pensione e quale sia la pensione integrativa migliore. Esistono, infatti, diverse tipologie di fondi pensione e prima di scegliere la tipologia di assegno che andrà a integrare la propria pensione statale (o costituisca il proprio sostentamento nel caso dei lavoratori autonomi), bisogna capire le modalità di riscatto dello stesso e quali vantaggi fiscale offre il fondo pensione prescelto.
Iniziamo a comprendere la differenza tra i fondi pensione previsti dalla legge italiana:
- Fondo pensione chiuso;
- Fondo pensione aperto;
- PIP (piani individuali pensionistici).
Fondo pensione chiuso
I fondi pensione chiusi raccolgono i contributi di tutti i lavoratori che decidono di aderirvi e investono queste somme per riuscire, in futuro, ad erogare un assegno che vada a integrare efficacemente le somme spettanti dalla pensione obbligatoria. Costituiscono, allo stesso modo, un vero e proprio capitale di sicurezza per i lavoratori autonomi che, terminata la propria carriera lavorativa, vogliono riscattare quanto accantonato nel corso degli anni di attività.
I fondi pensione chiusi, si consideri, sono strumenti finanziari soggetti alla contrattazione collettiva aziendale o nazionale. Possono essere differenti a seconda del territorio in cui risiede il lavoratore o avere limitazioni e regolamenti differenti di società in società (o a seconda della categoria di lavoratori cui si appartiene).
Fondo pensione aperto
I fondi pensione aperti, invece, sono degli accantonamenti che vengono istituiti presso le banche, le compagnie assicurative o società private che si occupano di gestire i risparmi di chi vi aderisce. Possono accogliere i contributi su base singola o di gruppo (dunque vi si aderisce su decisione individuale o collettiva).
A un fondo pensione aperto possono aderire sia i lavoratori che i soggetti che non svolgono attività lavorativa. In particolare, i lavoratori possono aderire al fondo pensione aperto autonomamente o in modo collettivo: in quest’ultimo caso la legge prevede anche un contributo da parte del datore di lavoro e la possibilità di versare il TFR maturato nel fondo pensione.
PiP (Piani individuali pensionistici)
Il PIP o piano individuale pensionistico è una tipologia di fondo pensione che si realizza esclusivamente presso una compagnia di assicurazioni attraverso un contratto di assicurazione sulla vita e può essere stipulato soltanto su base singola e individuale. I vecchi PIP stipulati fino al 31 dicembre 2006 non possono più accettare nuove adesioni, mentre è possibile aderire ai nuovi PIP conformi al D.Lgs. 252/2005.
In questo caso non è possibile contribuire al PIP con il TFR per i dipendenti pubblici, mentre per i lavoratori privati non è consentito farlo con modalità tacite. Il PIP è una forma pensionistica complementare che ha un patrimonio slegato da quello della compagnia assicurativa che lo istituisce, un aspetto che garantisce la protezione del capitale in quanto non può essere usato per pagare eventuali creditori della società di assicurazione.
Caratteristiche | Fondi Pensione Chiusi | Fondi Pensione Aperti | PIP (Piani Individuali Pensionistici) |
Destinatari | Categorie di lavoratori specifiche | Accessibili a chiunque | Individui interessati a forme pensionistiche private |
Struttura e gestione | Istituiti attraverso contratti collettivi | Gestiti da banche, assicurazioni o società di gestione | Basati su contratti di assicurazione sulla vita |
Modalità di adesione | Riservati ai lavoratori di specifici settori | Adesione volontaria, aperta a tutti | Adesione individuale tramite assicurazioni |
Vantaggi fiscali | Contributi deducibili; tassazione agevolata | Contributi deducibili; tassazione agevolata | Contributi deducibili; tassazione agevolata |
Rendimenti potenziali | Generalmente stabili, con rendimenti moderati | Rendimenti variabili, dipendenti dalle strategie di investimento | Rendimenti legati alle polizze vita e strategie assicurative |
Come funziona un fondo pensione e chi può aderire
Il funzionamento del fondo pensione si basa sul meccanismo della capitalizzazione: ad ogni aderente corrisponde un fondo di previdenza complementare in cui, nel corso del tempo, vengono accumulate le somme versate periodicamente e i rendimenti derivanti dagli investimenti che sono stati fatti nel corso degli anni da parte di chi gestisce i fondi di pensione complementare.
Chi può aderire, dunque, al fondo pensione? La previdenza complementare è aperta a chiunque, dunque sia ai lavoratori dipendenti sia ai lavoratori autonomi e liberi professionisti, ad eccezione dei fondi pensione chiusi che sono riservati a specifiche categorie di lavoratori.
Esistono però diverse tipologie di fondo pensione privato. La prima differenza sta nel periodo di tempo per cui si decide di bloccare le somme versate. Ci sono tipologie di pensione complementare che bloccano i contributi per 25 anni, altre invece che superano i 45 anni: si comprende, quindi, che più tardi si apre un fondo di previdenza complementare e meno anni conviene bloccare le somme.
Il fondo pensione integrativa, inoltre, può avere diversi livelli di rischio a seconda del tipo di investimenti effettuati e della sua composizione. Per questo motivo è importante analizzare a fondo il proprio profilo di contribuente e scegliere il fondo pensione con il livello di rischio più conveniente e adatto alla propria propensione al rischio e ai propri obiettivi finanziari.
Profili di rischio dei fondi pensione e performance degli accumuli previdenziali
Abbiamo detto che è possibile creare un fondo di previdenza complementare basandosi su diversi livelli di rischio. Le problematiche che si devono considerare, infatti, sono le seguenti:
- Rischio di mercato, secondo cui il valore delle attività del fondo pensione può aumentare o diminuire in base alle condizioni del mercato finanziario;
- Rischio di liquidità, per il quale fondo potrebbe non essere in grado di liquidare rapidamente le sue attività per soddisfare la domanda dei partecipanti;
- Rischio di credito, a causa del quale il fondo può essere esposto al rischio di credito se investe in obbligazioni emesse da società o governi con rating bassi o non affidabili;
- Rischio di gestione, alla quale è affidata la performance del fondo. Quest’ultima dipende, per l’appunto, dalla qualità delle scelte fatte in fatto di investimenti.
Profilo di Rischio | Descrizione | Allocazione Tipica | Orizzonte Temporale | Rendimento Atteso |
Basso | Investimenti focalizzati su strumenti a reddito fisso di alta qualità, con bassa volatilità. | Prevalenza di obbligazioni governative e corporate di alta qualità. | Breve termine (fino a 5 anni). | Bassi, ma con elevata stabilità. |
Medio | Combinazione bilanciata di strumenti a reddito fisso e azioni, offrendo un equilibrio tra rischio e rendimento. | Mix di obbligazioni e una quota moderata di azioni. | Medio termine (5-10 anni). | Moderati, con una certa esposizione alla volatilità del mercato. |
Alto | Maggiore esposizione a strumenti azionari e mercati emergenti, con l’obiettivo di massimizzare i rendimenti. | Percentuale significativa di azioni e investimenti in mercati emergenti. | Lungo termine (oltre 10 anni). | Elevati, ma con maggiore volatilità e rischio associato. |
Come influisce l’inflazione sulla pensione integrativa?
L’inflazione è un elemento cruciale da considerare quando si pianifica il risparmio per la pensione, poiché può erodere il valore reale dei tuoi risparmi nel tempo. L’inflazione rappresenta l’aumento generale del livello dei prezzi e, quando i prezzi salgono, ogni euro che hai risparmiato acquista meno di prima.
Quando si investe in un fondo pensione, il rendimento deve essere sufficientemente alto non solo per generare un guadagno, ma anche per compensare l’effetto dell’inflazione. Se il rendimento del tuo fondo pensione è inferiore al tasso di inflazione, infatti, il potere d’acquisto del tuo capitale accumulato nel tempo diminuirà.
Ad esempio, se il rendimento annuo del tuo fondo pensione è del 3% ma l’inflazione è del 2%, il tuo rendimento reale sarà solo dell’1%. Questo significa che, sebbene il valore nominale dei tuoi risparmi sia aumentato, il loro valore reale, ovvero la quantità di beni e servizi che possono essere acquistati, è aumentato solo dell’1%. Pertanto, al momento di scegliere un fondo pensione è importante considerare non solo il rendimento nominale, ma anche l’impatto dell’inflazione sul rendimento reale.
Costi dei piani di accumulo previdenziale
Informandosi sui fondi pensione integrativi, una questione cruciale emerge spontaneamente: quanto si paga per questi investimenti? La consapevolezza dei costi associati ai fondi pensione è vitale per effettuare una scelta con saggezza.
Per confrontare efficacemente i costi delle diverse opzioni pensionistiche, è indispensabile utilizzare l’Indicatore Sintetico di Costo (ISC). Questo strumento esprime in termini percentuali l’incidenza annua dei costi a carico dell’iscritto, fornendo una panoramica chiara e immediata delle spese sostenute. Ogni fondo ha il dovere di rendere pubblico l’ISC, permettendo così un confronto trasparente e informato tra le diverse opzioni disponibili sul mercato.
Affrontare i costi dei fondi pensione integrativi richiede quindi un’attenzione meticolosa e informata, ponendo l’ISC sotto la lente d’ingrandimento per garantire un futuro finanziario sereno e protetto (a livello puramente esemplificativo, puoi leggere la nostra analisi del fondo pensione offerto da Intesa Sanpaolo e le sue performance paragonate all’offerta di Moneyfarm).
Integrazione tra TFR e previdenza complementare
È possibile destinare il TFR a un fondo di pensione complementare. Questo accade automaticamente se entro 6 mesi dal momento dell’assunzione non si decide se mantenere le somme TFR in società o trasferirle al fondo pensione integrativo. Si ottiene lo stesso risultato anche se il lavoratore attiva il fondo pensione complementare in un momento successivo ai primi 6 mesi di assunzione.
Investire il TFR in un fondo pensione comporta una serie di vantaggi fiscali, infatti mentre la tassazione del TFR lasciato in azienda è del 23%, quella applicata al TFR conferito in un piano pensione può andare dal 9% al 15% in base all’anzianità di contribuzione. Bisogna poi considerare che anche la tassazione dei rendimenti di un fondo pensione possono essere soggetti a dei benefici fiscali, infatti la quota relativa a rendimenti generati da titoli di Stato può usufruire di una tassazione agevolata del 12,5%.
Le Prestazioni offerte dalla previdenza integrativa
Anche qui è possibile scegliere tra più opzioni e le stesse dipendono principalmente dal modo in cui il lavoratore, giunto ad età pensionabile, intende sfruttare le somme che nel tempo ha accantonato nel fondo pensione privato.
In generale, è possibile tra diverse prestazioni di un fondo pensione:
- Trasformare il fondo pensione in una rendita vitalizia, con la quale ricevere le somme accantonate nel fondo pensione insieme all’assegno previsto dalla pensione pubblica. Il grande vantaggio di questo tipo di prestazione del fondo pensione è che può essere soggetto a reversibilità;
- Riscatto del 50% della rendita vitalizia e del 50% del capitale, ottenendo nell’immediato la metà del capitale accantonato e riscuotendo la seconda metà insieme all’assegno della pensione obbligatoria;
- Liquidazione del fondo pensione al 100% del capitale, riscuotendo interamente e in un’unica soluzione tutte le somme che si sono accantonate. Questa soluzione è possibile soltanto se il capitale non supera un determinato ammontare specificato dall’INPS.
Modalità di anticipazione del fondo pensione
L’anticipo dei fondi pensione può essere richiesto quando si devono affrontare delle spese straordinarie per via di cure mediche o problematiche sanitarie, per acquistare o ristrutturare la prima casa (propria o dei propri figli), o per motivi personali diversi. Nel primo caso l’anticipo del fondo pensione permette di riscattare soltanto il 75% dell’intero capitale e non si deve rispettare nessuna particolare scadenza.
Nel secondo e nel terzo caso, invece, cioè quando viene richiesto l’anticipo del fondo pensione per l’acquisto della prima casa o per dei motivi personali, il fondo di pensione integrativa deve essere stato mantenuto per almeno 8 anni e si possono riscuotere rispettivamente il 75% del capitale maturato e il 30% dello stesso.
Modalità di riscatto
Il riscatto prevede semplicemente un prelievo anticipato delle somme accantonate, variando a seconda che sia stato aperto un fondo pensione su base individuale o un fondo pensione su base collettiva. Nel primo caso si possono riscuotere soltanto la metà delle somme maturate e solo se il soggetto risulta disoccupato da almeno un anno. Qualora il soggetto non lavori da almeno 4 anni, invece, le somme possono essere riscattate al 100%, realizzando così un riscatto totale del fondo pensione per disoccupazione.
Per l’adesione su base collettiva, oltre alle condizioni menzionate per il riscatto individuale, si può aggiungere anche l’eventualità in cui lavoratore abbia smesso di lavorare per una determinata società e abbia, di fatto, cambiato la propria azienda.
Garanzie della pensione complementare
I fondi pensione offrono diverse garanzie che ne fanno uno strumento solido e sicuro per investire nel proprio futuro.
- Regolamentazione e vigilanza: i fondi pensione sono sottoposti a rigidi controlli e normative imposte dalle autorità di vigilanza (come la COVIP in Italia), garantendo trasparenza e sicurezza per gli investitori.
- Diversificazione degli investimenti: per ridurre i rischi associati alle fluttuazioni dei mercati finanziari, i fondi pensione diversificano gli investimenti in diversi strumenti e settori, distribuendo così il rischio e proteggendo il capitale investito.
- Gestione professionale: i fondi pensione integrativi sono gestiti da società di gestione specializzate e altamente qualificate, che operano nel rispetto delle politiche di investimento e dei limiti di rischio stabiliti dalla normativa.
- Segregazione dei patrimoni: i patrimoni dei fondi pensione sono separati dal patrimonio delle società di gestione, garantendo la protezione del capitale degli investitori anche in caso di problemi finanziari o fallimento delle società di gestione.
- Portabilità: in caso di cambio di lavoro o di fondo pensione, gli iscritti possono trasferire la propria posizione individuale (accantonamenti e rendimenti maturati) da un fondo all’altro senza perdere i diritti acquisiti.
Per scegliere la pensione integrativa migliore valuta attentamente i tuoi obiettivi, il profilo di rischio e le condizioni offerte dai diversi fondi. Confronta costi, rendimenti e servizi offerti. Per approfondire e trovare la soluzione più adatta a te, consulta questo utile articolo.
Garanzia | Descrizione |
Capitale accumulato | Il risparmiatore ha la certezza di recuperare il capitale versato, al netto di eventuali perdite di mercato. |
Anticipazioni | Possibilità di richiedere anticipi in situazioni specifiche, come spese sanitarie, acquisto o ristrutturazione della prima casa. |
Reversibilità | In caso di decesso, il capitale accumulato può essere trasferito ai beneficiari designati. |
Riscatto anticipato | Permesso di riscattare il capitale in caso di gravi eventi come disoccupazione di lunga durata o invalidità. |
Protezione fiscale | Tassazione agevolata sui rendimenti e sulla pensione complementare rispetto ad altre forme di risparmio. |
Fiscalità dei piani di previdenza
Dal primo gennaio 2007 chi istituisce un fondo pensione e si informa approfonditamente su come funziona può accedere a svariati vantaggi fiscali che comportano una tassazione agevolata della rendita vitalizia. In particolare , per diminuire la tassazione dei fondi pensione si può accedere a:
- Deducibilità del fondo pensione, poiché il fondo pensione è deducibile dalla dichiarazione dei redditi;
- Prelievi fiscali più vantaggiosi per i rendimenti ottenuti attraverso l’investimento in BOT o da altri impieghi;
- Aliquota decrescente sulla rendita vitalizia che diminuisce di anno in anno fino ad un minimo del 9%.
Deducibilità contributi dal reddito |
Fino a 5.164 euro l’anno, anche per i familiari a carico |
Tassazione rendimenti |
Aliquota del 20% anziché del 26% |
Tassazione pensione integrativa |
Aliquota ridotta al 15% che può ridursi fino al 9% in base agli anni di partecipazione |
Consigliamo, ad ogni modo, di rimanere sempre informati su un’eventuale riforma fiscale dei fondi pensione, che potrebbe modificare in parte quanto riportato qui sopra.
Incidenza dei fondi pensione sulla dichiarazione dei redditi
Per concludere la nostra guida sui fondi pensione integrativi è utile aggiungere che coloro che li possiedono non devono effettuare alcuna relativa dichiarazione sull’ISEE. Il fondo pensione, infatti, non dev’essere dichiarato sull’ISEE, poiché le somme che vanno ad essere accantonate vengono già dichiarate sotto altre voci e non costituiscono una forma di reddito o un rapporto finanziario a sé stante.
Differenza tra fondi pensione e PAC
Chi intende accantonare delle somme per godere in futuro di tranquillità economica, potrebbe chiedersi quali differenze ci siano tra i fondi pensione integrativa e un piano di accumulo su cui versare anche solo 100 euro al mese, generalmente indicato come PAC. Ebbene, la differenza sostanziale consiste nel fatto che il PAC risulta essere più flessibile del fondo pensione complementare, poiché permette di reinvestire su un paniere di strumenti molto più variegato e diversificato, in grado di controllare e applicare diversi livelli di rischio.
Qualora non si abbiano le competenze per gestire autonomamente questa tipologia di investimento, affidarsi alla gestione patrimoniale è la scelta più adatta. Questa soluzione, infatti, consentirà inoltre di comprendere se per il proprio profilo di contribuente sia più conveniente un fondo pensione o un PAC e, nel primo caso, capire quali rendimenti offra il miglior fondo pensione.
Come scegliere il miglior fondo pensione
Sul mercato esistono numerosi tipi di fondi pensione diversi, perciò non è semplice individuare quello giusto. Tuttavia, esistono alcuni fattori da considerare per scegliere il miglior fondo pensione in modo consapevole, ossia quello più adatto alle proprie esigenze.
Ecco quali sono gli elementi principali da valutare in queste circostanze:
- Profilo personale: il primo aspetto da analizzare nella scelta di un fondo pensione è senza dubbio il proprio profilo personale. In base alle proprie necessità personali, all’età anagrafica al momento della sottoscrizione del fondo pensione e ai propri obiettivi, infatti, è possibile orientarsi su alcune tipologie specifiche di fondi pensione. Ad esempio, le persone più giovani possono preferire dei fondi pensione che offrono rendimenti potenziali più elevati a fronte di un rischio maggiore nel breve termine grazie alla possibilità di mitigare i rischi nel lungo periodo, per esempio scegliendo un fondo pensione azionario più volatile ma anche potenzialmente più redditizio.
- Tipo di fondo pensione: in genere i fondi pensione aperti sono più flessibili, mentre i fondi pensione chiusi o negoziali sono riservati solo a specifiche categorie di lavoratori. Ci sono poi anche i PIP (Piano individuale pensionistico), una forma pensionistica basata su un contratto di assicurazione sulla vita che offrono maggiori opzioni di personalizzazione.
- Costi: un fattore essenziale nella scelta del fondo pensione migliore è l’analisi dei costi. Ciò è possibile attraverso il confronto di alcuni parametri come l’ISC (Indicatore sintetico di costo), un indicatore che esprime il costo annuale di un fondo pensione in modo semplice e immediato. Ad esempio, sul sito di COVIP, la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, è possibile consultare le tabelle che facilitano la comparazione dei fondi pensione in base all’ISC, effettuando anche confronti specifici in base al tipo di fondo pensione (aperto, negoziale e PIP), al periodo di permanenza (2, 5, 10 o 35 anni) e alla categoria di investimento (obbligazionario, garantito, azionario o bilanciato).
- Rendimenti e performance: prima di sottoscrivere un fondo pensione è altrettanto importante analizzare le performance storiche. Benché i rendimenti passati non siano una garanzia sui rendimenti futuri, infatti, esaminare le prestazioni ottenute fino a quel momento dal fondo pensione di proprio interesse consente di compiere una scelta più informata e consapevole.
FAQ
I fondi pensione sono un tipo di investimento a lungo termine che consente alle persone di mettere da parte denaro per la pensione. I contributi vengono investiti in una varietà di strumenti finanziari, come azioni, obbligazioni e immobili, con l’obiettivo di generare un rendimento maggiore rispetto ai conti di risparmio tradizionali.
Il guadagno con i fondi pensione dipende dalle performance degli investimenti scelti e dalla durata dell’investimento. Poiché i fondi pensione sono progettati per essere a lungo termine, c’è la possibilità di generare un rendimento significativo nel corso del tempo. Tuttavia, i fondi pensione comportano anche un certo livello di rischio poiché i rendimenti sono influenzati dalle condizioni del mercato.
Conviene certamente aprire un fondo pensione se si ha un orizzonte di lungo termine e si vuole generare un reddito supplementare in futuro per la pensione. Inoltre, i fondi pensione possono essere una buona scelta anche per coloro che desiderano diversificare i propri investimenti e/o non hanno la conoscenza o il tempo per gestire attivamente il proprio portafoglio. I fondi pensione aperti tardivamente, inoltre, possono comunque costituire una certezza economica nel momento in cui si raggiunge l’età pensionabile, anche se in questo caso offriranno rendimenti più bassi per via del ridotto orizzonte temporale.
Un fondo pensione chiuso è riservato ai lavoratori di un determinato settore o azienda e spesso è gestito da un ente di categoria o un’azienda specifica. Offre piani pensionistici negoziati collettivamente e non è aperto al pubblico generale. Al contrario, un fondo pensione aperto è accessibile a qualsiasi individuo, indipendentemente dal settore di appartenenza, e viene gestito da società di gestione del risparmio. Entrambi i fondi permettono di accumulare risorse per la pensione con vantaggi fiscali.
Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) è una quota di retribuzione che l’azienda accantona per ogni lavoratore e che viene liquidata al momento della cessazione del rapporto di lavoro. Il lavoratore può scegliere di destinare il proprio TFR a un fondo pensione complementare. Questa scelta può comportare vantaggi in termini di rendimenti potenzialmente superiori e benefici fiscali, ma è importante valutare le proprie esigenze finanziarie e previdenziali a lungo termine prima di prendere una decisione.
Le prestazioni erogate da un fondo pensione integrativo al momento del pensionamento sono soggette a tassazione separata. L’aliquota imposta dipende dall’età del beneficiario al momento del pagamento e dalla durata del piano pensionistico. Generalmente, l’aliquota è ridotta rispetto a quella ordinaria sul reddito e può essere ulteriormente diminuita se le prestazioni sono erogate in forma di rendita anziché capitale.
Il fondo pensione più vantaggioso è quello che si adatta meglio alle proprie esigenze personali, una decisione da prendere dopo un’attenta valutazione di costi, rendimenti e tipo di investimenti legati al fondo pensione.
Solitamente è opportuno versare almeno 100-150 euro al mese in un fondo pensione, oppure intorno al 10-15% del proprio stipendio, tuttavia per stabilire un valore più preciso e corretto bisogna tenere in considerazione diversi aspetti come l’età anagrafica, il reddito e i propri obiettivi pensionistici futuri.
Anche i fondi pensione presentano alcuni svantaggi, come il vincolo temporale del pensionamento i rendimenti solitamente più contenuti rispetto ad altre forme di investimento. Per questo si possono valutare anche altre soluzioni alternative o complementari al fondo pensione, come un PAC, un Piano di Accumulo del Capitale, o una gestione patrimoniale professionale.
*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.