Eurizon Capital Sgr: investire in fondi Eurizon nel 2024


Nel mare magnum degli investimenti finanziari esistono soluzioni apprezzate da chi fatica a diversificare il proprio portafoglio a causa del capitale ridotto a sua disposizione, oppure da chi desidera operare sul mercato in modo importante ma non possiede il tempo o le competenze per occuparsene in prima persona: parliamo dei fondi comuni di investimento, proposti e gestiti da società come Eurizon Capital SGR.

In questo articolo analizzeremo le caratteristiche principali e i profili di rischio dei fondi comuni di investimento, con un focus sui fondi Eurizon e le loro quotazioni. 

🧐 Cos’è Eurizon Capital? È una SGR (società di gestione del risparmio) del gruppo Intesa Sanpaolo
☘️ I fondi Eurizon sono sostenibili? La società ha applicato restrizioni o esclusioni verso le emittenti con profilo ESG basso
👔 I fondi Eurizon sono solo per i clienti istituzionali? No, la società offre prodotti pensati anche per l’universo retail

Eurizon Capital SGR

Eurizon Capital è una società di gestione del risparmio (SGR) del Gruppo Intesa Sanpaolo, alla quale fanno riferimento, in Europa, anche altre aziende come la controllata lussemburghese Eurizon Capital S.A. e le italiane Epsilon SGR e Eurizon Real Asset SGR.

Parliamo dunque di una realtà di spicco nel mondo dell’asset management che propone una vasta gamma di prodotti finanziari che spazia dai fondi obbligazionari a quelli azionari (sia italiani sia lussemburghesi) e che si rivolge non solo ad una clientela istituzionale, ma anche all’universo retail.

Come la maggior parte delle SGR, anche Eurizon Capital ha integrato all’interno delle proprie strategie la sostenibilità, allineando buona parte dei propri fondi al cosiddetto regolamento “green”, vale a dire il regolamento europeo sulla trasparenza della finanza sostenibile (Sfdr) entrato in vigore a marzo dello scorso anno. In linea con la tendenza sempre più diffusa da parte dei risparmiatori di optare per investimenti ESG (Environmental, Social and Governance), Eurizon ha applicato restrizioni o esclusioni verso tutte quelle emittenti con un profilo ESG basso e che operano in settori considerati “non socialmente responsabili” come, ad esempio, quello del carbone termico o della manifattura di armi.

Migliori fondi Eurizon per il 2024

Scegliere i fondi comuni di investimento significa optare per strumenti che mettono insieme le somme di più risparmiatori e le investono – attraverso le società di gestione come, appunto, Eurizon – come se si trattasse di un unico patrimonio: in questo modo, unendo le forze, si può accedere a opportunità che sarebbero precluse ai singoli. Ogni investitore possiede alcune quote del fondo, proporzionali rispetto al capitale investito, e tutti i soggetti coinvolti godono degli stessi diritti oltre, naturalmente, ad essere esposti anche ai medesimi rischi.

L’universo dei fondi comuni è estremamente variegato, e non esistono fondi Eurizon migliori di altri in assoluto: per scegliere quelli più adatti al nostro portafoglio bisogna partire dalle necessità individuali, valutando accuratamente non solo la nostra propensione al rischio e l’importo che vogliamo destinare a questo tipo di investimento, ma anche le caratteristiche peculiari del singolo prodotto.

Fatta questa dovuta premessa, tra i prodotti proposti da questa società il fondo Eurizon Azioni Italia di Classe R (dunque sottoscrivibile anche dagli investitori retail) sembra essere, ad oggi, uno dei più interessanti. Si tratta di un fondo qualificato come sostenibile e responsabile e, sulla base delle sue performance nei 5 anni precedenti, è classificato nella categoria 6: dunque ha un profilo di rischio elevato a fronte di un rendimento potenziale più alto.

Tuttavia, un aspetto da non sottovalutare è che si tratta di un fondo gestito attivamente e, come tale, può intraprendere anche operazioni speculative con l’obiettivo di generare performance migliori dell’andamento generale del mercato, pur mantenendo un grado di discrezionalità rispetto al benchmark (cioè il parametro di riferimento) contenuto.

Chi ha necessità differenti o vuole diversificare il proprio portafoglio in modo più strategico potrebbe, invece, optare per dei fondi passivi come gli ETF: se cerchi una soluzione su misura per te scopri il servizio di consulenza MoneyFarm, e affidati ai nostri professionisti per costruire un portafoglio di investimento efficiente e in grado di aumentare le tue prospettive di rendimento.

Fondi Eurizon quotazioni

Per comprendere le quotazioni dei fondi comuni di investimento è importante capire di quale tipologia di fondo stiamo parlando: nel caso dei fondi cosiddetti “aperti” il valore unitario della quota è determinato con cadenza giornaliera e varia nel tempo in base alle performance degli investimenti operati dal fondo stesso, mentre nel caso dei fondi “chiusi” le quote vengono emesse durante un arco temporale e ad un prezzo prestabiliti, e quindi sono da considerarsi fisse.

Se prendiamo come esempio il fondo Eurizon Azioni Italia di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente, trattandosi di un fondo aperto possiamo vedere che, nel momento in cui scriviamo, è quotato a 23.380 euro con una variazione dello 0.39%.

È inoltre interessante notare che l’importo minimo di sottoscrizione per questo fondo ammonta a 500 euro, caratteristica che lo rende particolarmente allettante agli occhi dei piccoli risparmiatori insieme alla possibilità di richiedere il rimborso delle proprie quote in qualsiasi momento e senza necessità di preavviso.

Come scegliere i fondi Eurizon?

Come sappiamo, il valore della quota è solo un parametro tra i tanti da prendere in considerazione per essere sicuri di scegliere il prodotto finanziario più adatto alle nostre tasche e alle nostre preferenze.

Prima di investire i nostri risparmi in un fondo (Eurizon e non solo) è importante valutare anche:

  • quali spese comporta: non bisogna trascurare i costi degli investimenti in fondi comuni (commissioni, provvigioni, spese di gestione etc) che, a volte, possono essere considerevoli e possono incidere in modo sostanzioso sui rendimenti finali;
  • se si tratta di un fondo attivo o passivo: una strategia attiva che mira a “battere” l’andamento di mercati è più propensa ad effettuare operazioni di tipo speculativo;
  • l’eventuale conflitto di interesse: il nostro consiglio è sempre quello di affidarsi ad una consulenza realmente indipendente, in grado di proporre soluzioni su misura.

Conclusioni

Lo diciamo spesso, ma repetita iuvant: non esiste una soluzione standard che funziona per tutti, ogni investitore ha necessità e obiettivi diversi ai quali si può rispondere solo ed esclusivamente con una strategia mirata. In questo senso, i fondi comuni di investimento possono essere prodotti validissimi se inseriti all’interno di un portafoglio diversificato e, soprattutto, equilibrato in termini di rendimenti potenziali e costi da sostenere.

La strategia MoneyFarm è semi-passiva e, nel paniere di prodotti che caratterizzano i nostri portafogli, prevediamo anche strumenti come gli ETF, con una composizione che varia nel tempo per rispondere ai mutamenti del mercato e sfruttare tutte le opportunità.

Domande frequenti

Cos’è una SGR?

SGR è l’acronimo di Società di Gestione del Risparmio. Le SGR sono istituti di intermediazione finanziaria che offrono diversi servizi, tra i quali la gestione dei portafogli di investimento e la gestione collettiva del risparmio attraverso i fondi comuni.

Qual è il miglior fondo di Eurizon Capital?

Non esistono fondi migliori di altri in assoluto, ma ad oggi il prodotto più interessante sembra essere Eurizon Azioni Italia, un fondo classificato nella categoria 6 e qualificato come sostenibile e responsabile.

Che differenza c’è tra un fondo attivo e un fondo passivo?

Un fondo attivo ha l’obiettivo di battere l’andamento dei mercati e ottenere una performance superiore a quella del benchmark di riferimento, mentre un fondo passivo mira a replicare la performance del benchmark.

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*Gli investimenti in strumenti finanziari sono soggetti alla variabilità del mercato e possono determinare la perdita, in tutto o in parte, del capitale inizialmente investito.

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