Anticipo TFR: la guida completa per ottenerlo

Richiedere l’anticipo del trattamento di fine rapporto può essere una buona soluzione per avere liquidità e finanziare spese come la ristrutturazione della casa dei figli. La scelta di anticipare il TFR, in ogni caso, deve essere giustificata da motivi specifici e, inoltre, rispettare requisiti precisi che riguardano sia il lavoratore che l’azienda. Vediamo in dettaglio quali sono, quando è possibile richiedere l’anticipo del TFR e quale tassazione si applica nei diversi casi; non dimenticare inoltre che qui abbiamo spiegato, più nel dettaglio, cos’è il TFR.

Quali sono i requisiti per la richiesta del TFR anticipato? Anzianità, motivi qualificati, tetto annuo aziendale
Quale importo è possibile richiedere? Fino al 70% del TFR già accantonato
Come si calcola la tassazione sull’anticipo del TFR? Dipende dalla motivazione
I dipendenti pubblici possono richiedere l’anticipo del TFR? Non in costanza di rapporto di lavoro

Quando è possibile avere un anticipo del TFR?

Per i dipendenti privati l’anticipo del TFR è un diritto sancito dal Codice Civile, nel limite massimo del 70% del fondo già accumulato. La richiesta deve essere giustificata secondo le motivazioni previste dalla normativa, rispettando i requisiti e le condizioni di legge. Altro discorso riguarda i dipendenti pubblici: il TFR anticipato, in questo caso, non è possibile: è, tuttavia, prevista la possibilità di accordarsi con la banca per entrare in possesso del trattamento di fine servizio in anticipo rispetto ai tempi di liquidazione standard dell’Inps.

La parola degli esperti

Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR), noto anche come liquidazione, rappresenta un elemento cruciale nella pianificazione finanziaria di ogni lavoratore. Nonostante la sua importanza, molti tendono a sottovalutarne l’ottimizzazione, rischiando così di non sfruttarne appieno il potenziale. Spesso, il TFR viene percepito semplicemente come un bonus aggiuntivo, ma è fondamentale riconoscerlo come una risorsa strategica per il raggiungimento di obiettivi finanziari significativi, quali la pensione.

La gestione efficace del TFR può trasformarlo in un pilastro della sicurezza finanziaria a lungo termine. Una delle scelte più sagge è quella di trasferire il TFR in un fondo di previdenza complementare. Questa opzione non solo promette rendimenti potenzialmente superiori, ma offre anche vantaggi fiscali considerevoli. Ad esempio, i rendimenti del TFR gestito in azienda si attestano intorno all’1,5% annuo, più il 75% dell’inflazione. Invece, investire il TFR in strumenti previdenziali che si concentrano sui mercati azionari può legare la redditività del TFR alla crescita economica globale, offrendo una diversificazione benefica.

Dal punto di vista fiscale, inoltre, la previdenza complementare è più vantaggiosa, con una tassazione che può scendere fino al 9%, contro il 23% del TFR in azienda. Contrariamente a quanto si possa pensare, lasciare il TFR in azienda non offre maggiore flessibilità nell’utilizzo delle risorse. Infatti, accantonando il TFR in un piano di previdenza integrativa, si ha accesso a risorse maggiori e a strumenti più flessibili per obiettivi di breve e medio termine. Una parte significativa dei conferimenti in un piano di previdenza integrativa può essere sbloccata dopo otto anni, per esempio per l’acquisto o la ristrutturazione di un immobile, a differenza del TFR aziendale che rimane vincolato alla permanenza in azienda.

Quali sono i requisiti per ottenere il TFR anticipato?

L’anticipo può essere più o meno sostanzioso a seconda della motivazione che lo giustifica. Un aspetto da considerare, inoltre, è il tetto annuo che riguarda il datore di lavoro per l’anticipo del TFR, nei limiti del 10% degli aventi diritto e del 4% della forza lavoro.

Anzianità di servizio

L’anticipazione del TFR deve rispettare, anzitutto, un criterio di anzianità di servizio, ovvero 8 anni di anzianità contributiva in qualità di lavoratore dipendente.

Requisiti soggettivi

In linea generale, la richiesta può essere presentata solo una volta ad esclusione delle spese sanitarie. Affinché sia accolta dal datore di lavoro, dovrà rispettare i limiti soggettivi ovvero l’anzianità di servizio e il tetto del 70% rispetto alla quota di Tfr accumulata. L’azienda, inoltre, potrebbe negare l’anticipo allo scattare dei limiti annuali del 10% e del 4%: una considerazione da fare soprattutto per le aziende con pochi dipendenti per cui non vi è obbligo di soddisfare la richiesta del lavoratore. Un altro aspetto non trascurabile riguarda i lavoratori in cassa integrazione o impiegati presso aziende in crisi, fallimento o liquidazione.

Motivazioni per la richiesta di anticipo TFR

In base alla motivazione possono variare i requisiti e le tasse sull’anticipo del tfr, Vediamo cosa cambia, caso per caso, e quando è possibile richiedere l’anticipo tfr senza motivazione.

Anticipo TFR per acquisto prima casa

Fra le motivazioni valide per l’anticipo del tfr c’è l’acquisto dell’abitazione principale per il lavoratore o per i figli. Il beneficio può essere richiesto anche per finanziarie opere di manutenzione ordinaria o straordinaria, ristrutturazioni e risanamento conservativo di edifici. In caso di ristrutturazione è necessario verificare i vincoli che riguardano, ad esempio, la volumetria e la destinazione d’uso.

Anticipo TFR per spese mediche

L’anticipo del TFR per motivi di salute può essere richiesto in ogni momento entro il 70% del Tfr accumulato. Questa richiesta deve essere supportata dalla documentazione medica atta a giustificare le esigenze sanitarie che possono riguardare anche i familiari del lavoratore.

Anticipo TFR per copertura spese durante periodi di congedo

Fra i casi previsti dal Codice Civile per avere l’anticipo del Tfr c’è la necessità di finanziare spese connesse ai periodi di congedo parentale e, inoltre, alle attività di formazione del lavoratore.

Per cosa non è possibile richiedere il TFR?

In linea generale non esistono preclusioni per richiedere il Tfr, data la possibilità di giustificare l’anticipo per motivi personali. In questo caso, tuttavia, l’azienda non è obbligata a concederlo. Il datore di lavoro può definire condizioni di migliore favore – non peggiorative – per i lavoratori, sempre nel rispetto delle disposizioni di legge. Il Tfr anticipato, inoltre, non è concesso ai lavoratori con cessione del quinto dello stipendio in corso o ai dipendenti di aziende in crisi.

Come richiedere l’anticipo del TFR

La richiesta di anticipo del TFR dovrà essere presentata per iscritto al titolare, allegando la documentazione a supporto (ad esempio prescrizioni mediche o atto notarile per acquisto prima casa). Per compilare la richiesta puoi utilizzare un modulo standard, reperibile con facilità online. Il datore di lavoro, a sua volta, dovrà fornire una liberatoria da far sottoscrivere al dipendente.

Anticipo TFR per i dipendenti privati

I lavoratori privati hanno facoltà di richiedere l’anticipo del tfr nei casi già descritti (e in base alla durata della contribuzione), salvo eccezioni come il quinto dello stipendio in corso. A seconda del motivo della richiesta cambierà la tassazione (aliquota) applicata all’importo liquidato. A fare la differenza è anche la modalità di accantonamento del Tfr: optando per il fondo pensione scattano diversi vantaggi, come una rivalutazione complessivamente migliore rispetto al tfr in azienda (vedi il video dedicato all’argomento).

Anticipo TFR per i dipendenti pubblici

A differenza dei lavoratori privati, i dipendenti pubblici non possono chiedere l’anticipo del Tfr in costanza di rapporto di lavoro. Il trattamento di fine rapporto, infatti, può essere liquidato solo alla cessazione del servizio. L’anticipo del Tfr riguarda, nello specifico, un accordo con l’istituto bancario per velocizzare l’erogazione del trattamento di fine servizio rispetto alla scadenza standard dell’Inps, a fronte del relativo tasso di interesse.

Tassazione sull’anticipo del TFR

nel 2024, la tassazione dell’anticipo TFR continua a variare a seconda della motivazione per cui viene richiesto l’anticipo e della modalità di accumulo del TFR stesso. Ecco alcuni punti chiave da considerare.

Tassazione standard del TFR: la tassazione del TFR erogato a fine rapporto o anticipato segue il meccanismo della tassazione separata, che tende a essere più favorevole rispetto alla tassazione ordinaria. Se il TFR è stato accumulato in azienda, l’aliquota applicata può variare dal 17% al 23%, a seconda della dimensione dell’azienda. Se, invece, il TFR è stato maturato in un fondo pensione, la tassazione applicata varia dal 9% al 15%.

Tassazione dell’anticipo del TFR: gli anticipi del TFR sono soggetti a tassazione in base alla motivazione specifica per la quale vengono richiesti:

  • per spese mediche, l’aliquota applicata è del 15%, che può scalare annualmente dello 0,3% dopo 15 anni di contribuzione, fino a raggiungere il 9%;
  • per l’acquisto o ristrutturazione della prima casa, l’aliquota è fissa al 23%;
  • per anticipi richiesti senza una motivazione specifica, la tassazione applicata è anch’essa del 23%.

TFR e Fondo pensione

L’anticipo del tfr è solo una delle questioni che riguardano la gestione della liquidazione. Un altro elemento molto importante riguarda la scelta di lasciare il Tfr in azienda o destinarlo a un fondo pensione. A meno di specifica richiesta, la seconda è l’opzione di default per la destinazione del Tfr, anche in caso di silenzio assenso. Investi il TFR nel piano pensione se vuoi usufruire di vantaggi come la deducibilità delle somme versate (fino a 5.165 euro) e condizioni più vantaggiose in fatto di aliquote e rivalutazione.

Conclusioni

Al di là dei vincoli descritti, la richiesta anticipata del TFR può limitare il vantaggio dall’interesse composto prodotto dal fondo: riducendo la base dell’investimento, infatti, si ridurrà anche la possibilità di usufruire degli interessi. Il consiglio, se possibile, è di non intascare il Tfr, bensì lasciarlo accantonato nel fondo pensione per realizzare un rendimento più alto (vedi le condizioni del PIP Moneyfarm). Questa scelta può essere affiancata da altri prodotti finanziari per accantonare un gruzzolo e migliorare, in prospettiva, la consistenza della pensione. Un piano di gestione patrimoniale – corredato o meno da un piano di accumulo del capitale – può risultare congeniale per i lavoratori autonomi e per coloro che non hanno la possibilità di lasciare il Tfr in azienda.

Domande frequenti

Come funziona l’anticipo del Tfr?

L’anticipazione del trattamento di fine rapporto può essere richiesta dai lavoratori dipendenti del settore privato, nei limiti del 70% rispetto al fondo accantonato, per avere liquidità volta a soddisfare esigenze specifiche. Il datore di lavoro non è tenuto a erogare l’importo se le richieste superano una certa soglia di dipendenti (4% della forza lavoro e 10% degli aventi diritto).

Quali sono le motivazioni valide per la richiesta del tfr anticipato?

I motivi per l’anticipo del tfr possono riguardare l’acquisto o la ristrutturazione dell’abitazione principale in cui vivono il lavoratore o suoi figli (a condizione di avere 8 anni di anzianità contributiva) o le spese sanitarie.

Come si calcola la tassazione sull’anticipo tfr?

La tassazione applicata al tfr dipende dalla motivazione ed è compresa tra il 23% e il 15% (in caso di anticipo per spese mediche, dove l’aliquota può scendere fino al 9% oltre i 15 anni di contribuzione).

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