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Investire in BTP: conviene nel 2025?

⏳ Tempo di lettura: 9 minuti

I piccoli risparmiatori italiani sono tradizionalmente attratti dagli investimenti obbligazionari e in particolare dai BTP. La crescita del 2023, quando il rendimento medio dei titoli di Stato italiani ha raggiunto quota 9,19%, li ha resi ancora più popolari, e anche se per il 2024 il rendimento medio è stato di poco superiore al 5%, sono in molti a credere in questi strumenti. Del resto, la sicurezza è uno dei punti di forza di questi titoli, perché il rischio default è piuttosto remoto, anche se presente.

Nel 2025 si assiste a numerose emissioni con indubbi vantaggi: va segnalata quella relativa al BPT Valore di ottobre, molto attrattiva per piccoli investitori, con cedole trimestrali dal 2,6% al 4%. In questo caso si parla di cedole crescenti nel tempo, e il rischio legato all’investimento è molto basso.

Cosa significa Btp? Buoni del Tesoro Poliennali
Sono sicuri? Sono tra gli strumenti finanziari considerati più sicuri
Sono profittevoli? Il rendimento dipende da diversi fattori
È un buon investimento? Dipende, ma è meglio inserire i BTP in un portafoglio più diversificato

La convenienza dell’investimento va valutata tenendo conto di vari aspetti, come l’orizzonte temporale considerato, le previsioni in materia di inflazione e la situazione generale del mercato obbligazionario.  Questa guida sulla convenienza dei BTP ti accompagnerà alla scoperta di questo strumento d’investimento, dai concetti più semplici fino alle valutazioni in merito all’opportunità di entrare nel mercato.

Cosa sono i BTP?

BTP (Buoni del Tesoro Poliennali) sono titoli obbligazionari emessi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per finanziare le spese legate alle infrastrutture pubbliche oppure per dare nuovo impulso allo sviluppo economico del Paese. Soggetti privati e istituzionali investono i loro capitali allo scopo di ricevere il pagamento delle cedole semestrali o ottenere una plusvalenza alla scadenza naturale dei titoli oppure al momento della loro vendita anticipata.

La durata dei BTP oscilla da un minimo di 3 anni ad un massimo di 50 anni. Mentre quelli di breve durata hanno un rendimento più basso, quelli di durata maggiore offrono di più, anche se le condizioni di mercato possono rendere necessaria una vendita dei titoli ben prima della scadenza.

Il MEF periodicamente segnala quali sono le diverse tipologie di BPT emessi. Nella tabella, i principali con relative caratteristiche. Alcuni BTP sono indicizzati all’inflazione, ovvero per questi strumenti la cedola e il capitale vengono rivalutati in base al tasso di inflazione. Alcuni esempi sono BTP Italia e BTP€i.

Tipologia

Durata

Remunerazione

Rimborso

BPT

2, 3, 5, 7, 10, 15, 20, 30, 50 anni

Cedole fisse semestrali, possibile scarto di emissione

Alla pari, in unica soluzione a scadenza

BPT Green

Da 8 a 25 anni

Cedole fisse semestrali, possibile scarto di emissione

Alla pari, in unica soluzione a scadenza

BPT€i

5, 10, 15 e 30 anni

Cedole reali semestrali, possibile scarto di emissione e rivalutazione capitale a scadenza

In unica soluzione a scadenza

BPT Italia

Da 4 a 8 anni

Cedole reali semestrali, rivalutazione semestrale del capitale, premio fedeltà a scadenza

In unica soluzione a scadenza

BTP Futura

Da 8 a 16 anni

Cedole semestrali step-up a tassi prefissati crescenti e premio fedeltà a scadenza

In unica soluzione a scadenza

BTP Valore

4 anni

Cedole trimestrali o semestrali step-up a tassi prefissati crescenti ed extra premio a scadenza

In unica soluzione a scadenza

BTP Più

8 anni

Cedole trimestrali step-up a tassi prefissati crescenti

In unica soluzione a scadenza, con possibilità di rimborso anticipato alla pari alla fine del quarto anno, su richiesta

Dove si possono acquistare i BTP?

Chi è interessato a investire in BTP oggi, deve sapere che i titoli si possono sottoscrivere per un importo nominale pari a 1.000€ e multipli di questa cifra. L’acquisto può avvenire al momento della prima emissione, partecipando all’asta indetta dal Ministero dell’Economia oppure dopo l’emissione, attraverso il mercato secondario.

In entrambi i casi l’investitore deve rivolgersi ad un intermediario autorizzato, come banche o società d’investimento. Prima dell’asta viene annunciato il quantitativo di titoli emessi e il prezzo verrà fissato secondo la logica della domanda e dell’offerta. In caso di acquisto sul mercato secondario, l’investitore sottoscrive titoli già in circolazione, venduti da altri investitori al prezzo determinato dal mercato.

Qual è il rendimento netto dei BTP?

Per capire se conviene investire in BTP oggi, bisogna partire dalla valutazione del rendimento, che può avere origine diversa a seconda delle scelte dell’investitore. Sebbene si tratti di un investimento considerato sicuro, esiste la possibilità di ottenere un rendimento negativo.

Il tasso cedolare

I BTP garantiscono delle cedole periodiche che comportano degli incassi regolari e stabiliti in partenza. Nella maggior parte dei casi il tasso cedolare è fisso, come ad esempio nel caso del BTP 2067 o del BTP 2072. A volte le cedole sono invece crescenti nel tempo, come accade nel BTP Futura. In entrambi i casi il tasso delle cedole è prestabilito, così l’investitore ha la certezza dell’ammontare dell’incasso.

Lo scarto di emissione

Lo scarto di emissione può comportare una plusvalenza se l’emissione è sotto la pari e quindi il valore di emissione è più basso di quello di rimborso. Si ottiene invece una minusvalenza quando l’emissione è sopra la pari e quindi il valore di emissione è superiore al valore di rimborso. Esiste anche la possibilità che valore di emissione e di rimborso siano uguali.

La vendita prima della scadenza

L’investitore non è obbligato a detenere i BTP fino alla scadenza, ma può anche venderli sul mercato secondario al prezzo di mercato. Il prezzo dei titoli oscilla in continuazione e in genere è più basso quando il tasso d’interesse scende.

La vendita prima della scadenza può quindi generare un rendimento positivo o negativo: poiché questo è uno degli aspetti più critici dei BTP, vale la pena ricordare che esiste BTP Più, il primo titolo dedicato ai piccoli risparmiatori con opzione di rimborso anticipato del capitale alla pari dopo 4 anni.

Quando investire in titoli di Stato?

La conoscenza del mercato obbligazionario permette di valutare le condizioni più favorevoli per l’acquisto del BTP, anche se si tratta pur sempre di un mercato poco volatile, con oscillazioni di prezzo poco marcate. Una strategia d’investimento di lungo periodo e orientata alla diversificazione, riduce l’importanza del momento d’ingresso nel mercato.

Conviene acquistare BTP quando lo spread è alto?

Quando lo spread è alto, cresce il differenziale tra i BTP a 10 anni e i bund tedeschi di pari durata. In queste condizioni la fiducia dei mercati è sbilanciata verso i titoli tedeschi, mentre cala la fiducia verso quelli italiani. Lo spread alto spesso spaventa gli investitori, che sono portati a vendere i loro BTP e offrono quindi agli altri investitori un’occasione per acquistare ad un prezzo più vantaggioso.

Conviene investire in titoli di Stato italiani?

Chi sceglie di investire in BTP può contare sulla solidità di uno Stato sovrano, che rende il rischio emittente più basso. Anche quando le prospettive di rendimento sono rosee, è necessario dedicare del tempo ad un’attenta riflessione sulla validità dell’investimento.

È bene considerare che si tratta di un investimento medio lungo, che genera un rendimento spesso inferiore rispetto a quello del mercato azionario. A parità di orizzonte temporale, bisogna quindi valutare altre opzioni d’investimento e confrontarle con i BTP, in modo da farsi un’idea delle potenzialità di altri mercati.

Quanto investire in BTP?

Una solida strategia d’investimento dovrebbe sempre valutare il capitale da investire, non in relazione ad un unico asset, come i BTP, ma al portafoglio d’investimento nel suo complesso. Invece di chiedersi quanto investire in BTP, bisognerebbe riflettere su quale percentuale di capitale allocare sugli strumenti obbligazionari, così da creare un portafoglio ben bilanciato.

Acquistare BTP allo scopo di mantenere un portafoglio diversificato è una valida strategia per distribuire il rischio su più asset di tipo diverso. I portafogli d’investimento Moneyfarm non solo sfruttano il potenziale offerto dalla diversificazione, ma possono anche sfruttare le leve dell’interesse composto per far crescere in modo esponenziale i rendimenti.

Rendimenti medi BTP 2025

Vediamo nel dettaglio quali sono i rendimenti medi intorno a questi strumenti, prendendo in considerazione il 2025. Secondo gli ultimi dati pubblicati dal MEF, lo stock dei Titoli di Stato in circolazione al 30 settembre 2025 è di 2.596 miliardi di euro, con una vita media delle emissioni di 7,01 anni. I rendimenti medi delle ultime aste sono indicati in tabella.

Asta

Rendimento BPT

BTP a 10 anni, asta del 14-10-2025

2,23%

BTP a 3 anni, asta del 14-10-2025

2,36%

BTP a 15 anni, asta del 14-10-2025

3,87%

BTP a 7 anni, asta del 14-10-2025

3,05%

BTP a 10 anni, asta del 26-09-2025

3,62%

BTP Green a 13 anni, asta del 26-09-2025

3,46%

BTP a 5 anni, asta del 26-09-2025

2,94%

BPT€i a 15 anni, asta del 24-09-2025

2,13%

Il rendistato 2025, tenendo conto che l’anno ancora non è terminato, vede una media del 3,065%, prendendo in considerazione tutti i titoli italiani, non solo i BTP.

Quali sono i migliori BTP in cui investire?

La scelta dei BTP su cui investire è strettamente legata alle aspettative dell’investitore e di sicuro una prima scelta da fare è quella tra i BTP di lunga o breve durata. Il rendimento può essere sensibilmente diverso e crescere con la durata, ma quando la scadenza si allunga, crescono anche le probabilità di una vendita anticipata prima della scadenza.

Se l’obiettivo dell’investitore è investire sui BTP per proteggersi dall’inflazione, si può valutare un BTP indicizzato all’inflazione, ma solo nel caso in cui si ritenga che questo dato possa crescere ancora. Le aspettative sull’inflazione vanno poi messe a confronto con i rendimenti offerti dai vari tipi di BTP. Non esiste il miglior BTP in assoluto, ma solo quello più adatto alle esigenze e alle aspettative dell’investitore.

Investire in BTP: pro e contro

Vantaggi

Svantaggi

Basso rischio, certezza delle cedole

La rendita non è elevata

L’investimento è a reddito fisso

L’inflazione può impattare in negativo

Tassazione agevolata al 12,5%

Tassi di interesse e spread influenzano la rendita

Buon investimento da affiancare ad altri più rischiosi

Rischio di dipendere dal mercato nazionale riducendo la diversificazione

Solidità derivata dallo Stato

Rendita inferiore a quella del mercato azionario

Il vantaggio principale dei BTP è legato alla certezza delle cedole semestrali, che sono predeterminate in partenza. Questo dato va poi incrociato con il rendimento potenziale conseguibile alla scadenza o in caso di vendita anticipata. Il rischio emittente contenuto è un altro punto di forza dei BTP, che restano strumenti in grado di dare una certa garanzia di sicurezza.

Tra gli svantaggi dobbiamo segnalare la convenienza ridotta dei BTP a breve scadenza. I Buoni del Tesoro con scadenza più lunga offrono invece un elemento di incertezza in più, perché espongono alla possibilità di una vendita anticipata, che può aumentare notevolmente il rischio.

Differenza BOT e BPT

BOT e BTP sono i principali Titoli di Stato a cui fare riferimento, anche se presentano caratteristiche peculiari e molto differenti tra loro. La principale differenza sta nella durata: mentre i BPT possono arrivare anche a durate medio-lunghe (anche di 50 anni), intorno ai BOT bisogna considerare un tempo molto più breve, inferiore ai 12 mesi.

Le rendite vanno quindi di pari passo: generalmente sono più elevate quelle dei BTP, in primis perché prevedono periodi molto più lunghi. Entrambi i titoli sono emessi dallo Stato Italiano, per cui possono essere considerati molto più sicuri rispetto a strumenti legati ai mercati finanziari e alla borsa.

Cambia anche la tipologia di rendita. Il rendimento del BOT è legato alla differenza tra il costo di acquisto e quello del rimborso, assegnato alla scadenza. Il rendimento del BTP invece è dato sia dalla differenza tra prezzo iniziale e rimborso sia dalla cedola, una percentuale calcolata sulla base del capitale. Senza contare che alcuni BTP prevedono premi finali specifici.

Conviene quindi puntare sui BOT o sui BTP? In primis bisogna capire quale obiettivo si sta perseguendo: se si desidera investire in uno strumento a breve durata, i BOT sono maggiormente indicati. Tendenzialmente investendo in BPT si accede a rendite maggiori, ma va anche considerato che ci sono comunque dei rischi, ad esempio legati all’inflazione, anche per gli strumenti a lunga durata.

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Il nuovo strumento Moneyfarm Liquidità+ si configura come un’alternativa di investimento progettata per valorizzare la liquidità degli investitori, assicurando, attualmente, un rendimento lordo annualizzato del 3%. Questa proposta si distingue per il suo rischio misurato, grazie all’investimento in fondi monetari che si rivolgono su asset a basso rischio come obbligazioni, certificati di deposito e strumenti commerciali.

La strategia di Liquidità+ è stata creata per essere particolarmente adatta a chi ha obiettivi di risparmio a breve termine, come un orizzonte temporale inferiore a 2 anni, e desidera beneficiare di rendimenti potenzialmente più elevati, derivanti dalle variazioni dei tassi di interesse.

Il portafoglio Liquidità+ non stabilisce vincoli temporali, ma offre la libertà di decidere in ogni momento di ritirare o reindirizzare l’investimento verso un altro portafoglio. I fondi monetari inclusi in Liquidità+ sono gestiti dal nostro team di Asset Allocation, che ne monitora costantemente le performance e il livello di rischio, apportando modifiche se necessario.

*Benché sia un investimento a basso rischio, non è un portafoglio di liquidità pura e il valore dei tuoi investimenti potrebbe calare, ottenendo meno di quanto hai investito.

Conclusioni

I BTP sono degli strumenti d’investimento molto attraenti per gli investitori che amano rifugiarsi su asset considerati sicuri e poco rischiosi. Non esiste il rischio zero quando si tratta di investimenti, anche se l’Italia offre ancora buone garanzie di solidità come emittente.

Una volta stabilito che i Buoni del Tesoro sono una buona opzione all’interno del portafoglio d’investimento, si può valutare quanto e come investire in BTP oggi. È questo il momento di valutare esigenze, obiettivi e aspettative dell’investitore, così da scegliere i BTP e la strategia più idonea.

In queste fasi decisionali così complesse, avere al fianco un consulente indipendente come Moneyfarm può fare la differenza. I consulenti guidano il risparmiatore nella scelta degli asset adatti e costruiscono un portafoglio d’investimento personalizzato.

Domande Frequenti

Conviene investire in BTP?

La convenienza dell’investimento è legata alla durata del BTP, alle prospettive sull’inflazione e alla possibilità di una vendita dei titoli prima della scadenza.

Qual è il rendimento dei BTP?

Il rendimento è legato al tasso cedolare offerto, alla possibilità che si tratti di un’emissione sopra o sotto la pari e all’eventualità di una vendita prima della scadenza. Il rendimento medio per il 2024 è stato attorno al 5%, ma è importante ricordare che le performance passate non sono garanzia di quelle future.

Quanto investire in BTP?

Il capitale da destinare ai BTP va valutato in proporzione agli altri asset presenti nel portafoglio d’investimento, in base ad una solida strategia di asset allocation.

BTP Valore 2025: la nuova emissione conviene?

La più recente emissione di BPT Valore, da lunedì 20 ottobre a venerdì 24 ottobre 2025, prevede un BPT della durata di 7 anni con cedola step-up, ovvero con una crescita programmata in diverse fasi. Si tratta di un titolo molto apprezzato, con tassi minimi garantiti al 2,6% per tre anni, che salgono a 3,1% per i due anni seguenti e arrivano al 4% per gli ultimi due anni.

Quali sono le prossime emissioni di BTP?

Il calendario del MEF prevede diverse emissioni di BTP (dal BTP Valore al BTP€i a seguire), per almeno due aste mensili per l’ultimo trimestre 2025.

Quali sono i rischi degli investimenti in BPT?

Investire in BPT è meno rischioso rispetto agli investimenti in azioni, ma ugualmente ci sono dei rischi da considerare, soprattutto se la durata del titolo è molto lunga. In questo caso infatti possono impattare fattori economici come l’inflazione, a variare in negativo la rendita futura.

Qual è la tassazione dei PTB?

In Italia la tassazione intorno ai BTP è agevolata al 12,5%. Molto bassa rispetto ad altre imposte, ma comunque da considerare quando si decide di investire in questi strumenti finanziari.

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