Btp 2037: quotazione, rendimento e previsioni

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Gli anni passano, i mercati evolvono eppure i BTP (Buoni del Tesoro Poliennali) rimangono in cima alla lista degli strumenti finanziari più diffusi e amati dagli italiani, che vedono nei titoli a capitale garantito una possibilità di fare investimenti sicuri e redditizi.

I Btp 2037 (in riferimento all’anno di scadenza) hanno riscosso un discreto successo, tenendo presente che queste obbligazioni a lungo termine sono coinvolte da un generale rialzo per il 2025, dopo anni di negatività. Vediamo come funzionano e le prospettive di rendita.

📊 Come cambia il valore nominale di un BTP? Non cambia, è sempre 100
💶 Come si calcola il rendimento dei BTP? Il rendimento è dato dalla somma tra le cedole e il guadagno in conto capitale  (e da eventuali premi)
🧐BTP e BTP Futura sono la stessa cosa? No, si differenziano sia per i tassi cedolari sia per la presenza di eventuali premi fedeltà

Investire in Btp nel 2025

Investire in BTP significa optare per obbligazioni a medio e lungo termine con cedola fissa posticipata che vengono emesse periodicamente dal Dipartimento del Tesoro il quale, garantendone il capitale, si impegna a corrisponderne il valore una volta raggiunta la scadenza.

Nel ventaglio di questi bond figurano anche i Btp 2037 (e i BTP 2047), con diverse tranche di emissioni partendo dal 2005 (Btp con scadenza 1 Marzo 2037 e cedola annua lorda dello 0.95%), che sono ormai venduti solo sul mercato secondario.

Se ti stai chiedendo come investire in obbligazioni forse stai prendendo in considerazione questi titoli di Stato e vuoi sapere se sia una scelta saggia: naturalmente non esiste una risposta univoca a questa domanda perché per fare una valutazione su misura è necessario prendere in considerazione non solo il rendimento e le quotazioni, ma anche altri fattori come la durata, la propensione al rischio – che, per quanto sia considerato basso, è comunque presente – e l’orizzonte di investimento.

La valutazione non può prescindere dal nuovo scenario del mercato obbligazionario, infatti la crescita dei rendimenti dei titoli obbligazionari è un aspetto importante da considerare al momento di comporre il portafoglio d’investimento. Brevemente, ecco cosa valutare quando si decide di investire in questi strumenti:

  • i propri obiettivi in termini di durata (ad esempio se si vuole sostenere un titolo a medio-lungo termine);
  • il periodo storico a livello economico: inflazione, oscillazione dei tassi di interesse e l’andamento dello Stato sono fattori da non trascurare;
  • le cedole e il rendimento effettivo (ovvero includendo il prezzo di acquisto e di rimborso ed eventuali premi);
  • il rischio, attraverso agenzie di rating, e la situazione del debito rispetto al PIL del paese;
  • la tassazione (vantaggiosa in Italia per i titoli di Stato);
  • le caratteristiche della cedola;
  • le commissioni legate all’acquisto dei titoli;
  • come diversificare il portafoglio.

Quotazione Btp 2037

Se, come sappiamo, il valore nominale di un Btp è sempre 100, il valore del suo acquisto sul mercato finanziario è soggetto a continue variazioni: ad esempio il Btp 1 Marzo 2037, con un prezzo di aggiudicazione di 96.57, nel momento in cui scriviamo è quotato 75,95 euro, mentre la quotazione del Btp Futura 2037 si attesta attorno a 79,83 euro.

Andando a vedere gli ultimi dati intorno a questi titoli, il BTP 2037 (con ISIN: IT0003934657) ha attirato l’attenzione del mercato, perché nel 2025 è coinvolto da un rialzo che va ad attenuare leggermente le perdite degli anni passati. 

Perdite che comunque rappresentano un fattore tutt’altro che marginale non solo per chi sceglie queste obbligazioni con l’intenzione di rivenderle a stretto giro – e che quindi rischia una perdita in conto capitale, perché varranno meno di quando le ha acquistate – ma anche per chi è intenzionato a mantenerle fino alla scadenza, quando la situazione potrebbe aver subito variazioni radicali (in meglio, certo, ma anche in peggio).

Rendimenti


Tipologia BPT

Rendimento stimato netto (dati 2025)

BTP 2037 (ISIN IT0005433195)

3,35%

BTP Futura 2037 (ISIN IT0005442097)

3,55%

BPT 2037 (ISIN IT0003934657)

3,02%

BPT Green 4.05% (ISIN IT0005596470)

3,22%

In linea generale, il rendimento dei titoli di Stato come i Btp è determinato da diversi fattori come la scadenza dell’emissione o la domanda, ed è composto dalla somma tra le cedole (il cui valore dipende naturalmente dalla tipologia di Btp acquistato: per i Btp 1 marzo 2037 ammonta allo 0.95% annuo lordo, per i Btp 1 febbraio 2037 al 4% annuo lordo) e il guadagno in conto capitale.

Nei conteggi, naturalmente, non bisogna dimenticare le imposte: i Btp, come tutti i titoli di Stato (anche quelli “Matusalemme”, come i BTP 2067), godono di una tassazione agevolata del 12.5% – diversamente dalle obbligazioni private che sono tassate del 26% – la cui ritenuta viene effettuata direttamente in fase di versamento degli interessi periodici.

Proprio sul capital gain vale la pena spendere un paio di parole in più: questa quota, che viene corrisposta alla scadenza del buono – nel caso del Btp 2037, appunto, nel 2037 – consiste nella differenza tra il prezzo corrente di mercato e il prezzo di quando il titolo è stato sottoscritto. Pur essendo considerati investimenti a rischio ridotto, non c’è alcuna garanzia che, a scadenza, il valore dei Btp sia uguale o superiore a quello che avevano nel momento dell’acquisto, e dunque bisogna tenere conto anche della possibile minusvalenza per l’investitore.

Inoltre, se consideriamo che il 2037 è ancora lontano e che l’economia attuale sta vivendo una situazione piuttosto complessa, non si può escludere che il futuro possa prevedere momenti di particolare volatilità. Di contro, il cambiamento della politica monetaria europea, in particolare l’abbassamento dei tassi di interesse da parte della BCE, fa sperare in una ripresa di questo titolo, grazie anche ad un miglioramento dello spread italiano.

Differenze tra Btp 2037, Btp Futura 2037 e BTP Valore

Tipologia BTP

Caratteristiche

BTP 2037

BTP classico, con scadenza nel 2037, con cedola fissa semestrale, sensibile alla variazione dei tassi di interesse e con orizzonte temporale lungo

BTP Futura 2037

BTP rivolto ai risparmiatori, con scadenza nel 2037, cedole step-up (che aumentano periodicamente) e premio di fedeltà in due momenti. Orizzonte temporale lungo ma con cedole vantaggiose perché crescenti

BTP Valore

BTP rivolto ai risparmiatori, con scadenza a 7 anni per l’emissione di ottobre 2025, cedole step-up trimestrali, premio di fedeltà finale, orizzonte temporale piuttosto breve

Dopo le emissioni del 2020, anche nel 2021 lo Stato italiano era tornato a proporre i Btp Futura, obbligazioni pensate per investire nel futuro del paese e per raccogliere la liquidità necessaria per finanziare le misure per la ripresa economica post Covid-19 e la campagna vaccinale.
Questo bond, dedicato esclusivamente ad un pubblico retail, ha una durata di 16 anni e dunque scadrà nel 2037, proprio come il Btp del quale abbiamo parlato fino ad ora, ma a parte questo le due obbligazioni hanno poco in comune.

La prima – sostanziale – differenza riguarda i tassi cedolari: se per quanto riguarda i Btp “tradizionali” la cedola rimane invariata fino a scadenza, nel caso dei Btp Futura queste sono crescenti nel tempo, secondo il cosiddetto meccanismo di step-up: il tasso è dello 0,75% per i primi 4 anni di vita del titolo, sale all’1,2% per gli anni 5-8, all’1,65 per gli anni 9-12 e raggiunge il 2% per gli ultimi 4 anni.

Non solo: il Btp Futura 2037 ha previsto anche un cosiddetto “premio fedeltà” calcolato sulla base della crescita della nostra economia (quindi del nostro Pil) nel periodo di validità del titolo, e che, diversamente dai precedenti Btp Futura, sarà erogato in due momenti: una tranche dopo i primi 8 anni e una allo scadere dei 16 anni, a patto che l’investitore abbia mantenuto il titolo dalla sua emissione fino alla fine, senza soluzione di continuità. Insomma, un modo per ricompensare tutti coloro i quali hanno creduto nella ripresa dell’Italia.

Appurate le differenze, quale scegliere tra i due bond? In linea generale, il rendimento dei Btp Futura 2037 sembra essere leggermente più appealing, sempre a patto di tenerlo fino a scadenza e di ricevere un premio fedeltà mediamente interessante. Tuttavia, vale sempre la pena ricordare che il mercato finanziario è ricco di alternative che, a parità di rischi, possono portare a rendimenti più sostanziosi.

Una di queste è BTP Valore, con recente emissione nel 2025. Lo Stato ha recuperato circa 16 miliardi di euro da questo strumento vantaggioso, con durata di 7 anni e rendimento crescente. Si può dire che questo titolo è il più simile a BTP Futura, con rendimento crescente del 2,6% per i primi tre anni, al 3,1% per altri due anni e al 4% per gli ultimi due anni, con un impegno temporale molto più breve rispetto ai BTP 2037.

Previsioni sui Btp

Difficile fare previsioni sul futuro dei Btp 2037 a lungo termine senza essere etichettati come profeti di sventura, ma la realtà è che è difficile ignorare un trend che negli ultimi anni si è quasi sempre confermato in discesa.

Per farci un’idea dell’andamento dei Btp 2037 nel prossimo futuro vale la pena fare un passo indietro: già nel 2015 noi di Moneyfarm abbiamo sottolineato la delusione dei titoli di Stato che, da strumento finanziario utile per far crescere i risparmi e proteggerli dall’inflazione grazie a tassi di rendimento adeguati, erano diventati un investimento tutt’altro che redditizio.

Adesso la situazione è sensibilmente mutata, perché i rendimenti offerti dal mercato obbligazionario si stanno facendo interessanti e quindi possono essere considerati, oggi più che mai, una parte importante del portafoglio d’investimento multi-asset.

Ovviamente le previsioni sui rendimenti variano in base al titolo specifico, ma l’agenzia di rating Morningstar DBRS ha catalogato come positivo l’andamento del debito pubblico italiano dell’ultimo periodo, confermando maggiore stabilità per lo Stato italiano rispetto ad altri paesi, come la Francia. Al centro di questo cambiamento c’è una maggiore solidità bancaria, unita al consolidamento fiscale. 

Il modo di procedere rimane lo stesso: diversificare il proprio portafoglio, considerando anche altri strumenti finanziari (a proposito, hai già letto il nostro e-book?).

Rischi

Nonostante nell’immaginario collettivo siano considerati investimenti a basso rischio, i Btp 2037 – così come gli altri – possono nascondere diverse insidie, legate principalmente a tre fattori:

  • l’orizzonte di investimento: in linea di massima, più è lunga la durata del Btp e più i rendimenti possono diventare interessanti, ma 15 anni sono un orizzonte temporale piuttosto importante e chi ha investito si può trovare oggi nella situazione di dover vendere le proprie obbligazioni prima del tempo per far fronte a necessità improvvise, mettendo a repentaglio il proprio guadagno. Optare per strumenti con durata minore (come BTP Valore) potrebbe essere una soluzione;
  • l’inflazione: il fatto che si tratti di investimenti a capitale garantito dallo Stato ci dà la certezza che, alla scadenza dell’obbligazione, ci verrà restituita l’intera somma sottoscritta, ma nel corso degli anni la situazione economica potrebbe cambiare notevolmente, e potremmo incorrere in una svalutazione importante;
  • rischio emittente (definito anche come rischio di credito): si tratta della possibilità – remota a dire il vero, ma da tenere in considerazione – che il Tesoro risulti inadempiente nel pagamento delle cedole o nel rimborso del capitale alla scadenza.

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La strategia “Liquidità+” è stata sviluppata per essere particolarmente idonea a chi ha obiettivi di risparmio a breve termine e vuole beneficiare di rendimenti potenzialmente più elevati, derivanti dalle variazioni dei tassi di interesse.

Il portafoglio “Liquidità+” non impone vincoli temporali, essendo strutturato per un orizzonte temporale inferiore ai 2 anni, ma concedendo la libertà di decidere in ogni momento di ritirare o reindirizzare l’investimento verso un altro portafoglio. I fondi monetari inclusi in “Liquidità+” sono gestiti dal nostro team di Asset Allocation, che ne monitora costantemente le performance e il livello di rischio, apportando modifiche se necessario.

*Nonostante sia un investimento a basso rischio, non è un portafoglio di liquidità pura e il valore dei tuoi investimenti potrebbe calare, restituendoti meno di quanto hai investito.

Conviene investire in BTP oggi?

Da una parte, sottoscrivere obbligazioni a lungo termine come i Btp 2037 può rivelarsi una scelta più rischiosa che in passato per via dei rendimenti non proprio vantaggiosi a fronte di un impegno molto lungo e per la complessa situazione economica degli ultimi anni.

Dall’altra, in situazioni specifiche, includere obbligazioni e titoli di Stato in un portafoglio diversificato può essere una strategia vincente per migliorare le prospettive di rendimento tenendo sotto controllo il rischio.

I migliori rendimenti che stano facendo registrare i titoli obbligazionari, stanno cambiando le carte in tavola e impongono di riconsiderare questi strumenti finanziari alla luce delle nuove potenzialità. Si tratta di valutazioni complesse che possono mettere in difficoltà l’investitore. Per non sbagliare, affidati all’esperienza dei consulenti Moneyfarm.

C’è chi vede nel 2025 un anno propizio per investire in BTP italiani, proprio a causa della congiuntura economica positiva: l’abbassamento dello spread, la marcia indietro della BCE sui tassi di interesse e l’andamento generale della gestione del debito italiano potrebbero favorire questi strumenti e renderli redditizi. Ma come per qualsiasi investimento, è consigliato studiare attentamente la situazione ed affidarsi agli esperti prima di decidere.

Domande frequenti

Cosa sono i BTP?

Sono obbligazioni a medio e lungo termine con cedola fissa posticipata ed emesse dal Dipartimento del Tesoro, che si impegna a corrisponderne il valore una volta raggiunta la scadenza.

Cosa si intende con capital gain per i BTP?

Il capital gain è una quota che viene corrisposta alla scadenza del buono, e si calcola facendo la differenza tra il prezzo corrente di mercato e il prezzo che il titolo aveva quando è stato sottoscritto.

Conviene investire in BTP?

Pur essendo molto popolari, i BTP potrebbero non portare a grandi rendimenti: a parità di rischio esistono soluzioni di investimento potenzialmente più interessanti e remunerative. Va anche valutato che ci sono differenze sostanziali tra le diverse emissioni di BTP.

Cos’è il BTP Valore?

Questo BTP è un titolo di Stato molto più vantaggioso rispetto ad emissioni precedenti soprattutto per via della durata, inferiore se confrontata con altri strumenti. Inoltre le ultime emissioni 2025 prevedono cedole step-up che crescono nel tempo e un premio finale, con taglio minimo acquistabile di 1000 euro.

Conviene investire in titoli di Stato nel 2025?

Nonostante le oscillazioni negative degli anni precedenti, nel 2025 potrebbe essere molto conveniente investire in BTP, soprattutto a causa di uno spread Btp-Bund attuale basso. L’Italia è quindi considerato uno Stato meno rischioso quando si parla di questi investimenti, anche grazie ad un rating maggiormente positivo (conseguenza delle strategie di gestione fiscale e del debito pubblico).

Quali sono le prossime emissioni di BTP italiane?

Le prossime aste di BTP a medio e lungo termine sono previste per l’11 e il 30 dicembre 2025.

Cos’è il BTP Italia 2025?

L’emissione di maggio 2025 ha previsto un BTP con durata di 7 anni con rendimento collegato all’inflazione, con tasso annuo all’1,85%, cedole semestrali e premio finale all’1%. Il capitale viene rivalutato semestralmente ed è garantito alla scadenza nel 2032. 

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*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.