ETF mercati e paesi emergenti: la guida completa per il 2024


Con l’inizio del 2023, contrassegnato dall’inflazione e dalla crisi in Ucraina, è diventata sempre più impellente la necessità di investire con un approccio globale agli investimenti. Investire in ETF sui mercati emergenti è un ottimo modo per poter ottenere un’esposizione diversificata e sfruttare le opportunità presenti sui mercati globali.

In questo articolo proveremo a fornirti una guida per quanto riguarda l’investimento in mercati emergenti. Importante ricordare che gli investimenti in ETF emergenti sono molto volatili e richiedono molta competenza. Essi possono rappresentare una componente, anche molto rilevante, di un portafoglio di investimento diversificato. Maggiore sarà la possibilità di esporsi al rischio da parte dell’investitore, maggiore sarà la possibilità di investire su questa asset class.

Se vuoi scoprire di più sul tuo profilo investitore e quale quota di ETF sui paesi emergenti è ideale per il mantenimento di un livello di rischio coerente nel tuo portafoglio, completa il breve processo online per scoprire senza impegno la nostra proposta di investimento personalizzata.

✅ Si può investire in ETF sui mercati emergenti? Assolutamente sì.
☝️ Quali sono le strategie degli ETF sugli emergenti? La strategia passiva e la strategia diversificata.
🔒 Quali sono i vantaggi degli ETF? Diversificazione, costi e trasparenza.
💸 Gli ETF aiutano ad aumentare la liquidità dell’investimento? Sì, perché sono strumenti quotati.

ETF mercati emergenti: cosa sono?

Un ETF sui mercati emergenti è un exchange-traded fund (ETF) che si concentra sui titoli delle economie dei mercati emergenti, come l’America Latina, l’Asia e l’Europa orientale. Gli indici azionari e obbligazionari sui mercati emergenti sono numerosissimi e pertanto gli ETF sui mercati emergenti (azionari o obbligazionari) possono investire su un diverso mix di geografie ed economie emergenti a seconda dell’indice sul quale puntano.

Un’economia di mercato emergente è un economia che sta vivendo un processo di sviluppo da un sistema chiuso a un’economia di mercato. Gli investimenti nei mercati emergenti offrono rendimenti potenziali elevati ma anche rischi superiori a quelli di altri investimenti finanziari, data l’instabilità politica e la volatilità economica che caratterizza molti paesi dei mercati emergenti. La performance dei mercati emergenti è solo parzialmente legata alla performance dei mercati tradizionali, pertanto investire nei mercati emergenti può rappresentare un ottimo elemento di diversificazione in un portafoglio ben bilanciato. Gli ETF dei mercati emergenti tendono anche ad essere più liquidi dei fondi comuni di investimento che operano in queste aree, perché gli ETF possono essere acquistati e venduti istantaneamente in borsa.

Come investire sui mercati emergenti: i vantaggi degli ETF

Gli ETF sui mercati emergenti sono composti da titoli dei mercati emergenti, che possono offrire opportunità di crescita molto interessanti per gli investitori, perché sfruttano il processo di ammodernamento e industrializzazione presente in quei paesi. Sebbene l’investimento nei mercati emergenti sia senza molti dubbi un’opportunità finanziaria importante per gli investitori, saper selezionare singoli titoli e indici in questi mercati non è affatto semplice perché richiede una valutazione approfondita del contesto economico di questi paesi (che non sempre hanno standard di trasparenza paragonabili a quelli delle economie sviluppate). Questa è una delle principali ragioni per cui è più conveniente puntare su un ETF sui mercati emergenti invece di cercare di individuare e valutare i singoli titoli in autonomia.

Attraverso gli ETF sui mercati emergenti, l’investitore può inserire nel proprio portafoglio un investimento diversificato sui mercati emergenti in base alle proprie preferenze regionali o di asset class. All’interno dell’ampia classe di ETF dei mercati emergenti, alcuni fondi si concentrano su determinate capitalizzazioni di mercato, titoli ad alto dividendo o fondi con allocazioni elevate verso settori specifici, garantendo all’investimento un’ampia flessibilità dal punto di vista della strategia.

Un altro vantaggio fondamentale di investire sui mercati emergenti attraverso gli ETF è quello della liquidità. I mercati emergenti non hanno lo stesso livello di sviluppo e gli stessi volumi dei mercati sviluppati e ciò si potrebbe tradurre in una maggiore difficoltà per quanto riguarda la negoziazione dei titoli. Gli ETF, essendo quotati sui mercati locali e ampiamente diversificati, rendono più semplice la negoziazione delle quote.

Cosa si intende per mercati emergenti?

Gli investitori sono attratti dall’investimento in mercati emergenti per la prospettiva di rendimenti elevati, perché le economie emergenti hanno un potenziale di crescita del Pil maggiore, e ciò dovrebbe tramutarsi in migliori performance azionarie nel lungo periodo.

Tuttavia, insieme a rendimenti più elevati di solito si accompagnano rischi molto maggiori e non sempre le economie emergenti riescono a sovraperfomare gli indici azionari più avanzati (come per esempio l’S&P 500). Alcuni dei rischi tipici delle economie emergenti sono l’instabilità politica, problemi infrastrutturali interni, volatilità valutaria. Inoltre, le borse locali potrebbero non offrire mercati abbastanza regolamentati e liquidi agli acquirenti. I mercati emergenti generalmente non hanno il livello di sviluppo delle istituzioni di mercato e di regolamentazione tipici dei mercati sviluppati. Un aspetto chiave delle economie di mercato emergenti è che nel tempo esse adottano riforme e istituzioni simili a quelle dei paesi sviluppati.

Le economie di mercato emergenti tendono ad allontanarsi dalle attività incentrate sull’agricoltura e dalla dipendenza delle risorse naturali, diversificando la propria economia verso la manifattura e altre industrie più evolute I governi delle economie di mercato emergenti di solito perseguono strategie industriali e commerciali deliberate per incoraggiare la crescita economica e l’industrializzazione. Queste strategie includono la crescita guidata dalle esportazioni e l’industrializzazione al fine di sostituire le importazioni. A ciò si affiancano spesso programmi nazionali per migliorare le capacità produttive come l’investimento nei sistemi educativi, la costruzione di infrastrutture e riforme per creare un ambiente migliore per gli investitori.

Svantaggi nell’investimento in mercati emergenti

Investire in ETF nei mercati emergenti può avere anche dei rischi, il primo tra tutti è il rischio di volatilità, in realtà comuni a qualsiasi investimento sui mercati emergenti. La performance delle aziende nei mercati emergenti è correlata a quella dell’economia e del commercio mondiali e la diversificazione offerta dai mercati emergenti non è sufficiente per proteggersi dalle dinamiche negative che spesso colpiscono le economie più fragile più di quelle sviluppate.

Il secondo rischio a cui l’investitore deve stare attento è quello legato alla concentrazione, geografica o per settori. Molti ETF sui mercati emergenti tendono a essere concentrati su poche geografie principali (soprattutto la Cina) e in generale tendono a ricalcare la diversificazione settoriale delle economie in cui investono, il che potrebbe portare all’eccessiva correlazione con la performance di certi settori (per esempio le materie prime). Gli ETF a gestione ottimizzata permettono di superare questi rischi ma in generale questi sono fattori a cui prestare molta attenzione.

Come vengono classificate le economie dei mercati emergenti? Gli indici sui mercati emergenti

Non esiste un sistema univoco per classificare le economie emergenti. I livelli di reddito, la qualità dei sistemi finanziari e i tassi di crescita sono alcuni dei criteri, ma la classificazione dipende dall’obiettivo che viene prefissato. Ad esempio, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) classifica 23 paesi come mercati emergenti, mentre Morgan Stanley Capital International (MSCI) classifica 24 paesi come mercati emergenti. Standard and Poor’s (S&P) include nel suo indice 23 paesi e Russell solamente 19, mentre secondo Dow Jones sono 22 i paesi definiti mercati emergenti. Gli ETF sui mercati emergenti solitamente si basano su uno di questi indici, pertanto è estremamente importante per l’investitore capire a quale indice fare riferimento. Questo perché la performance dei mercati emergenti è condizionata da alcune caratteristiche comuni, ma esistono anche dei fattori locali che possono condizionare gli investimenti.

ETF paesi emergenti: approccio passivo vs approccio ottimizzato

A volte la selezione di un ETF o l’altro per investire sui mercati emergenti può portare a un risultato molto diverso. L’allocazione valutaria può rappresentare per esempio un importante elemento di differenziazione sui risultati di mercato. Per questo motivo, molti ETF sui paesi emergenti adottano delle strategie di ottimizzazione che vanno oltre la mera replica degli indici azionari. Questa gestione ottimizzata viene ottenuta attraverso il controllo di alcuni fattori (come il rischio valutario) o la correzione degli indici per far si che alcune aree o settori non siano troppo rappresentati o che alcune geografie considerate più rischiose siano escluse dall’investimento. In alternativa, i fondi tracker che utilizzano un semplice approccio ponderato per la capitalizzazione di mercato, offrono agli investitori un’allocazione più prevedibile e coerente. Questi ultimi hanno solitamente dei prezzi più accessibili: pertanto nella selezione degli ETF bisognerà porre molta attenzione nel rapporto costi/benefici tra l’extra performance attesa dovuta alle strategie ottimizzate e il costo extra.

I migliori ETF sui mercati emergenti

A Moneyfarm siamo esperti nella selezione di ETF per costruire strategie di investimento diversificate. Monitoriamo costantemente il panorama dei fondi presenti su Borsa Italiana e attraverso un sistema di scoring a molti fattori selezioniamo i migliori fondi per i nostri clienti.

Per quanto riguarda gli investimenti azionari abbiamo selezionato per i nostri portafogli l’iShares Core MSCI Emerging Markets IMI UCITS ETF (Acc). Questo fondo offre volumi ampi e un costo di gestione piuttosto limitato (0,18%). Il fondo offre una replica fisica (con campione ottimizzato) dell’indice emergente MSCI.

Per quanto riguarda le obbligazioni utilizziamo ISHARES JPMOR $ EM BOND EU HED UCITS ETF e SPDR® Bloomberg Emerging Markets Local Bond UCITS ETF (Dist) per l’investimento in valuta locale.

Diversifica il tuo portafoglio: il miglior modo di investire negli ETF sui mercati emergenti nel 2024?

Investire nei mercati emergenti è una strategia utilizzata dagli investitori per diversificare i propri portafogli di investimento. Esiste una grande opportunità di crescita per i mercati emergenti. A seconda della propria tolleranza al rischio e dell’orizzonte temporale, un portafoglio diversificato dovrebbe contenere una quota congrua di investimenti in azioni dei mercati emergenti.

Domande frequenti

Cosa si intende per mercati emergenti?

Un’economia di mercato emergente è generalmente un’economia che sta vivendo una fase di sviluppo, costruendo le basi per una moderna economia di mercato.

Quali sono i principali indici sui mercati emergenti?

Esistono varie classificazioni, quella del Fondo Monetario Internazionale (FMI) classifica 23 paesi come mercati emergenti, Morgan Stanley Capital International classifica 24 paesi come mercati emergenti. Altri indici sono Standard & Poor’s e Russel’s.

Conviene investire sui mercati emergenti?

Certo, considerando la propria tolleranza al rischio e l’orizzonte temporale, un portafoglio diversificato dovrebbe contenere una quota congrua di investimenti sugli emergenti nell’ambito di una strategia diversificata.

Hai trovato questo contenuto interessante?

Hai già votato, grazie!

*Gli investimenti in strumenti finanziari sono soggetti alla variabilità del mercato e possono determinare la perdita, in tutto o in parte, del capitale inizialmente investito.

Avatar Centro Studi Moneyfarm