Come leggere la busta paga? La guida completa


La busta paga, nata in origine per contenere il salario degli operai, è il documento contabile contenente le informazioni essenziali relative al rapporto di lavoro e alla retribuzione mensile. Controllare la busta paga è importante per verificare se lo stipendio netto e lordo è indicato in modo corretto e, inoltre, se il numero di ore lavorate e il conteggio delle ferie e dei permessi rispecchiano gli accordi contrattuali. Scopriamo nel dettaglio come si legge e come riconoscere le sezioni che la compongono.

📄 Che informazioni contiene la busta paga? Elementi fissi e variabili dello stipendio
❓ Quali dati riporta? Retribuzione netta e lorda, trattenute, ritenute, ferie e permessi
💰 Come si compone la retribuzione? Elementi ordinari, elementi aggiuntivi, voci annuali e retribuzione differita
💸 Come si calcola il netto in busta paga? Retribuzione lorda meno totale delle trattenute

Come si compone la busta paga?

Al di là delle differenze di dettaglio (date dalle caratteristiche specifiche del modulo adottato dalla singola azienda), la struttura della busta paga presenta una struttura suddivisa in tre sezioni principali. Dopo l’intestazione – contenente i dati identificativi dell’impresa e del dipendente –, il cedolino contiene un corpo centrale dove sono riportati gli elementi variabili dello stipendio. A seguire è possibile consultare i dati previdenziali e fiscali che determinano la retribuzione netta.

L’intestazione della busta paga

Nella sezione superiore della busta paga troviamo i dati riguardanti il datore di lavoro e il dipendente, fra cui il livello di inquadramento contrattuale. Un altro dato contenuto nell’intestazione è il mese di retribuzione. Più in basso sono indicati i contatori statistici, ovvero i giorni e le ore lavorate e i giorni di detrazione fiscale. Infine troviamo gli elementi fissi della retribuzione: paga base, contingenza, scatti di anzianità, superminimi e altri elementi legati al contratto nazionale.

Dati identificativi delle parti (lavoratore e datore di lavoro)

Oltre al nome e al codice fiscale/numero partita Iva dell’azienda o dell’ente, il datore di lavoro è identificato tramite la posizione previdenziale e assicurativa (matricola Inps e posizione Inail). Nel caso del lavoratore, oltre ai riferimenti anagrafici e al codice fiscale sono indicati il numero di matricola aziendale, la data di assunzione, la qualifica e il livello.

Corpo del cedolino

Vediamo ora come si legge in busta paga la tredicesima, insieme agli altri importi che compongono lo stipendio lordo. Il corpo della busta paga – ovvero la sezione centrale del cedolino – contiene le voci variabili della retribuzione in competenza o in trattenuta. Oltre alla retribuzione ordinaria effettiva (calcolata in base al numero di giorni / ore lavorate) sono indicati eventuali straordinari, permessi e recuperi. Come si legge la malattia in busta paga? Anche in questo caso la voce è riportata – così come l’infortunio – nel corpo della busta paga. Qui vengono specificati inoltre i giorni di festività goduti e non, la maternità obbligatoria, gli assegni familiari e l’importo dei rimborsi (spese viaggio e ticket mensa).

Composizione della retribuzione

L’imponibile previdenziale coincide con la retribuzione lorda indicata in busta paga. Come leggerla per ricavare lo stipendio che il lavoratore andrà effettivamente a percepire? Per ottenere il netto in busta dobbiamo sottrarre allo stipendio lordo i contributi, così da ricavare l’imponibile fiscale. A questo andrà sottratto, a sua volta, l’IRPEF (al netto delle detrazioni) e inoltre le addizionali regionali e comunali. La terza parte della busta paga riporta le ferie e i permessi e il TFR. Le voci contenute in questa sezione consentono di calcolare lo stipendio netto, dato dalla retribuzione lorda (totale competenze) meno il totale delle trattenute. Nel piede del cedolino sono generalmente indicati i cosiddetti progressivi annuali, ovvero INPS, INAIL, IRPEF e TFR e i contatori di ferie e permessi maturati goduti e non.

Elementi ordinari

La retribuzione, solitamente definiti dalla contrattazione collettiva nazionale, è data dalla somma di elementi ordinari ed elementi aggiuntivi. Fra i primi rientrano la paga base, ovvero il minimo contrattuale. In aggiunta la retribuzione può prevedere un superminimo individuale, gli scatti di anzianità e l’indennità di contingenza (in alcuni casi compresa nei minimi così come l’elemento distinto della retribuzione o EDR). Alcune mansioni beneficiano inoltre di un’indennità di funzione in busta paga.

Elementi aggiuntivi

Tra gli elementi aggiuntivi della retribuzione troviamo le indennità di trasporto, di mensa, di vacanza contrattuale e le indennità di cassa o di maneggio contrattuale. Sono previste inoltre voci retributive con cadenza ultramensile (oltre alla tredicesima e alla quattordicesima, i premi di risultato e di produttività e gli elementi perequativi) e voci di retribuzione differita, come il trattamento di fine rapporto (TFR), l’indennità sostitutiva e gli incentivi all’esodo. 

Trattenute/Ritenute fiscali

Come leggere la busta paga per ricavare lo stipendio netto? Per prima cosa vanno considerate le trattenute date dall’aliquota contributiva. L’importo così ricavato, a sua volta, viene diminuito delle ritenute fiscali, calcolate in base alle aliquote IRPEF applicate allo scaglione di reddito in specifico. I dipendenti, inoltre, devono versare l’addizionale regionale e l’addizionale comunale, entrambe suddivise in undici rate cui si somma il conguaglio indicato nella retribuzione di fine anno.

Aliquote Irpef 2023

Scaglione di reddito Aliquota
Fino a 15.000 euro 23 %
Da 15.000 a 28.000 euro 25 %
Da 28.000 a 50.000 euro 35 %
Oltre i 50.000 euro 43 %

LUL o calendario delle presenze

Oltre al numero di ore lavorate, il calendario delle presenze (LUL) deve riportare le ore di straordinario, le assenze retribute e non, le ferie e i riposi. 

Contatori statistici: ferie, ROL, ex festività, banca ore

La sezione relativa ai contatori statistici riporta il conteggio delle ferie e dei permessi maturati e residui. I ROL (Riduzione Orario di Lavoro) sono permessi retribuiti di cui il lavoratore può usufruire per specifiche motivazioni familiari e personali. La banca ore comprende le ore in eccedenza accantonate dal lavoratore per essere utilizzate come riposi compensativi in alternativa al sistema degli straordinari. Le ex festività consentono di usufruire di un permesso aggiuntivo in caso di necessità. 

Fringe benefit

I benefit sono riportati nel corpo della busta paga contenente le voci variabili. I cosiddetti benefici accessori, benefit secondari o fringe benefit identificano i “compensi in natura” come l’auto aziendale, i buoni pasto e il telefono aziendale. Il valore inserito in busta paga corrisponde all’importo annuale del beneficio suddiviso in 12 mensilità.

Welfare aziendale e benefit in busta paga

Alcune tipologie di benefici non concorrono alla formazione dell’imponibile e sono esenti dalla tassazione in busta paga. I piani di welfare aziendale devono perseguire finalità specifiche e devono essere rivolti a  categorie omogenee di dipendenti o alla generalità dei lavoratori dell’azienda. Il regime agevolato si applica anche agli stagisti e al personale assunto con contratto di somministrazione a tempo determinato.

Firma della busta paga

Il lavoratore deve certificare la presa visione del prospetto paga firmando la copia cartacea o accettando le condizioni del documento elettronico. La firma non certifica l’avvenuto pagamento ma solo la presa visione del documento.

TFR nel fondo pensione: perché conviene?

Abbiamo visto come leggere la busta paga per controllare le ferie residue, i contributi versati e le voci relative al contratto nazionale e agli accordi sottoscritti col datore di lavoro. La busta paga consente di verificare inoltre le detrazioni spettanti al lavoratore, ad esempio per i figli a carico. Dal punto di vista fiscale un altro vantaggio importante è la possibilità di dedurre

il fondo pensione dal reddito IRPEF. I contributi versati alla previdenza complementare, infatti, possono essere portati in deduzione per un beneficio massimo di 5.164 euro l’anno. L’importo viene sottratto dall’imponibile IRPEF con la possibilità di ridurre lo scaglione e l’aliquota marginale (vedi come investire il TFR nel fondo pensione).

Conclusioni

La liquidazione, ovvero il TFR in busta paga è indicato nella parte bassa del documento, specificando se l’importo è accantonato oppure maturato nel mese di riferimento o nell’anno precedente. Un aspetto da considerare, in questo senso, è la tassazione applicata al TFR a seconda che sia lasciato in azienda o versato in un fondo di previdenza complementare. Nel secondo caso l’aliquota fiscale può risultare più vantaggiosa e scendere fino al 9 %. La differenza riguarda, inoltre, la rivalutazione che, nel caso del TFR in azienda, dipende dalla media mobile del PIL a 5 anni. Chiedi consiglio ai consulenti Moneyfarm per approfondire i vantaggi di trasferire il TFR in un fondo pensione

Domande frequenti

Come si legge la busta paga?

Il cedolino è suddiviso in tre sezioni: intestazione, corpo della busta paga e sezione dedicata ai dati previdenziali e fiscali. Il corpo centrale contiene gli elementi variabili della retribuzione come gli straordinari e le festività.

Quali sono gli elementi che compongono la retribuzione?

Lo stipendio mensile è dato dalla somma di elementi ordinari (minimo contrattuale, superminimi, scatti di anzianità, indennità di funzione), elementi aggiuntivi (come l’indennità di mensa), voci annuali (tredicesima, quattordicesima, premi di produttività) e voci di retribuzione differita come il TFR.

Come si ottiene il netto in busta paga?

Per calcolare lo stipendio netto è necessario sottrarre alla retribuzione lorda le trattenute fiscali e previdenziali e le ritenute fiscali, basate sulle aliquote IRPEF e sugli scaglioni di reddito. Nel calcolo dell’imponibile fiscale ai considerano anche le somme destinate ai fondi di previdenza complementare che contribuiscono a ridurre l’imponibile per un massimo di 5.164 euro l’anno. 

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