ETF palladio: la guida completa per il 2024


Con l’impennata dei prezzi delle materie prime alla quale stiamo assistendo da inizio anno, molti investitori stanno affinando la propria strategia finanziaria con l’obiettivo, da una parte, di limitare i danni, e dall’altra di massimizzare le proprie possibilità di rendimento con una selezione mirata di commodity.

Soprattutto in questo momento storico, gli ETF sono tra gli strumenti più apprezzati da chi vuole includere le materie prime nel proprio portafoglio, e gli ETF sull’oro non sono l’unica opzione disponibile.

In questa guida ci focalizziamo sugli ETF palladio per capire quali sono le prospettive di questa preziosa materia prima, analizzando anche i possibili scenari futuri e i trend che possiamo aspettarci sul mercato finanziario.

🤔 Cosa sono gli ETF Palladio? Sono dei prodotti finanziari che funzionano come i classici ETF, ma mirano a replicare l’andamento del palladio.
🚘 A cosa serve il Palladio? È molto utilizzato nell’industria automobilistica per la produzione di sistemi di scarico.
💰 Conviene investire in ETF Palladio? Dipende dalla composizione del nostro portafoglio di investimenti

ETF palladio: cosa sono?

Sono molte le occasioni nelle quali abbiamo affrontato il tema degli investimenti in ETF (Exchange Traded Funds) che, a nostro avviso, rimangono tra le soluzioni attualmente più interessanti: il motivo è che offrono notevoli vantaggi come l’estrema liquidità – essendo quotati sono più facili da vendere e comprare – e la versatilità, che permette anche ai piccoli investitori di accedere ai principali indici di mercato.
Se, come sappiamo, gli ETF sono particolari fondi di investimento a gestione passiva che replicano l’andamento di un indice, gli ETF sulle materie prime (che sarebbe più corretto chiamare ETC) si comportano in modo molto simile poiché mirano a replicare l’andamento della commodity scelta.

Le società che gestiscono ed emettono questi ETF hanno a disposizione due strategie di replica:

  • replica fisica: acquistando direttamente la materia prima
  • replica sintetica: acquistando contratti di futures o opzioni sulla materia prima

Al di là delle specificità del singolo prodotto, scegliere gli ETF sul palladio significa quindi poter investire su questa materia prima in modo mediato, senza doverla acquistare e stoccare direttamente.

ETF palladio: su quali investire?

Sul mercato finanziario ci sono diverse opportunità per acquistare una posizione specifica sul palladio, e per gli investitori può essere difficile orientarsi nella scelta: cerchiamo quindi di fare una valutazione tecnica sui prodotti più rilevanti, analizzandone le caratteristiche e le performance dell’ultimo periodo.

WisdomTree Physical Palladium

Il primo prodotto che prendiamo in esame è WisdomTree Physical Palladium ETC (codice ISIM JE00B1VS3002): si tratta di un ETF a replica fisica e dunque garantito dal palladio fisico allocato presso la banca depositaria, HSBC Bank, ed è sicuramente uno degli ETF più liquidi tra quelli disponibili nelle borse europee.

La performance degli ultimi 6 mesi è più che positiva (+22.73%), e confrontare questo dato con il grafico a 5 anni ci permette di fare una considerazione di più ampio respiro sulla corsa alle materie prime che sta caratterizzando questo periodo: nel 2007, anno in cui WisdomTree Physical Palladium ETC ha debuttato sul mercato finanziario, il suo prezzo si aggirava tra i 70 e gli 80 USD, mentre nelle ultime settimane abbiamo assistito a cifre di ben altro tenore, con picchi anche di 250 USD. Da sottolineare, inoltre, che le commissioni sono piuttosto basse (0,49% all’anno) ma che l’indicatore di rischio è tutt’altro che trascurabile (classificazione 6): si tratta dunque di un prodotto destinato agli investitori più esperti.

iShares Physical Palladium

Abbiamo già parlato degli ETF di iShares, i fondi gestiti dal colosso dell’asset management BlackRock e molto popolari tra gli investitori grazie ai costi di gestione contenuti e i rendimenti interessanti.

iShares propone anche diversi ETF sulle materie prime, tra i quali spicca iShares Physical Palladium, un fondo a replica diretta lanciato nel 2011 e che ha come benchmark l’indice London Palladium PM Fix. Con un NAV che oggi sfiora i 65 USD e un rendimento del 9,44% da inizio 2022 – un dato che, lo ricordiamo, non costituisce una garanzia sui i rendimenti futuri – questo prodotto si distingue anche per l’alta volatilità.

Invesco Physical Palladium

Ultimo ETF sul palladio nella nostra carrellata, Invesco Physical Palladium è un prodotto a replica fisica che, pur non prevedendo un periodo minimo di detenzione, è in realtà pensato per investitori con un orizzonte di medio-lungo periodo e che prevedono di mantenerlo in portafoglio per almeno 5 anni.
Il TER è tra i più bassi (commissione fissa 0.19%), mentre la classe di rischio è la seconda più alta (6 su 7): ciò significa che le perdite potenziali dovute alla performance futura del prodotto possono essere notevoli.
Per fare un quadro ancora più concreto, analizziamo alcuni degli scenari di performance riportati nel KIID di questo ETC: in uno scenario favorevole, l’investimento di 10.000 USD fatto oggi potrebbe rendere il 55,88% tra 5 anni, ma in uno scenario di crisi si potrebbe registrerebbe una perdita del -29.06%, percentuale che potrebbe addirittura scendere a -92,48% nel caso si decidesse di vendere dopo il primo anno.

Come investire in ETF palladio?

Come abbiamo visto, investire nel palladio attraverso gli ETF è la soluzione più semplice e trasparente per puntare su questa materia prima senza doverla acquistare né dover negoziare direttamente dei contratti derivati, un’operazione decisamente complessa e rischiosa anche per gli investitori più navigati.

Nella nostra carrellata abbiamo parlato di ETF Palladio a replica fisica e sintetica, ma non sono le uniche opzioni disponibili: esistono infatti prodotti ancora più evoluti come gli ETF Palladio a leva, che hanno come obiettivo quello di amplificare l’andamento dell’indice o del parametro di riferimento sottostante con un’esposizione sul mercato più alta rispetto a quanto viene investito: si possono trovare quindi ETF Palladio a leva 2, ETF Palladio a leva 3 e via dicendo, dove il numero sta a significare la leva che viene applicata. A questi si aggiungono poi gli ETF Palladio short, vale a dire degli ETF che funzionano all’inverso e consentono una speculazione ribassista, guadagnano quando il prezzo della materia prima scende. Gli ETF short e gli ETF a leva possono anche essere combinati tra loro, dando vita a strumenti estremamente complessi e articolati, che richiedono particolari competenze finanziarie e, soprattutto, la conoscenza dettagliata del mercato.

Scegliere di diversificare il proprio portafoglio di investimenti attingendo anche ad un paniere di materie prime può essere una scelta strategica vincente, a patto di affidarsi a consulenti esperti e capaci di trovare il giusto mix tra rischio e opportunità. Più di 80.000 risparmiatori hanno scelto Moneyfarm per investire il proprio patrimonio, far crescere i rendimenti e tenere sempre sotto controllo gli aspetti critici. Se vuoi valutare nuove opportunità di investimento e tutelare i tuoi risparmi, compila senza impegno il form online.

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Previsioni sugli ETF sul Palladio: conviene investire? Pro e contro

Il primo passo per chi è interessato ad investire in questa commodity – e, in generale, in tutti i prodotti legati a materie prime specifiche – è quello di conoscerne le caratteristiche, le proprietà e i campi di applicazione, per poterne valutare le reali potenzialità.

Per quanto riguarda il palladio nello specifico, questo materiale è largamente utilizzato nell’industria automobilistica per la produzione di sistemi di scarico meno inquinanti, e non è un mistero che il raggiungimento della neutralità carbonica e, più in generale, la riduzione dell’impatto ambientale sono temi molto cari all’Europa e tutelati da una normativa che diventerà sempre più stringente nei prossimi anni.

Un altro aspetto da tenere in considerazione è la rarità del palladio, la cui offerta negli ultimi anni è stata nettamente inferiore alla domanda e, per questo motivo, nel 2018 questo prezioso metallo ha registrato un trend più che positivo, superando addirittura il prezzo dell’oro.

Tuttavia, se questi dati possono far propendere per un aumento del valore del palladio nel breve termine, non dobbiamo dimenticare che la tendenza per il futuro è la mobilità elettrica, che di fatto non necessita di questa materia prima. La ricerca in questo campo è in continua e costante evoluzione, e non si può escludere che, in futuro, si possano trovare soluzioni alternative all’utilizzo del palladio, che dunque potrebbe subire una forte svalutazione.

Alla luce di questi dati, quindi, investire in ETF palladio può rivelarsi vantaggioso per alcuni investitori e troppo rischioso per altri: la scelta di un paniere di materie prime deve tenere conto della composizione del proprio portafoglio d’investimenti senza mai sottovalutare l’importanza della diversificazione: solo così si può trovare un equilibrio tra opportunità di rendimento e propensione al rischio.

Investire in ETF Palladio in periodo di crisi (covid-19 e guerra Russia-Ucraina)

Se fino ad ora abbiamo fatto un quadro generale sugli ETF Palladio, non possiamo non prendere in considerazione gli avvenimenti degli ultimi due anni, che hanno radicalmente influito sui prezzi delle materie prime e, più in generale, sul modo di fare investimenti in periodi di crisi.

Il primo grande stravolgimento si è avuto con il Covid-19: l’interruzione della catena di approvvigionamento globale e i conseguenti squilibri tra domanda e offerta hanno determinato un aumento vertiginoso del prezzo delle materie prime. A nostro avviso, per il 2023 è lecito aspettarsi una, seppur lenta, normalizzazione, con meno colli di bottiglia e un ritorno a considerare le materie prime come il palladio una asset class capace di proteggere gli investimenti.

Il secondo aspetto da considerare è poi la guerra tra Russia e Ucraina, che sta influenzando l’economia UE: per quanto riguarda il palladio, si stima che il 45% venga da Mosca, che è il primo produttore globale di questa preziosissima materia prima. A fine febbraio 2022, con l’attuazione delle prime sanzioni, il prezzo del palladio ha registrato aumenti vertiginosi tra il 5% e il 6% nel giro di poche ore, e il perdurare del conflitto sta dando duri colpi non solo al settore automobilistico ma anche a quello dell’elettronica, che necessita del palladio per la produzione di chip e dispositivi.

La situazione è ancora molto critica e fare previsioni è molto complesso, ma nel breve termine possiamo aspettarci altre oscillazioni importanti dei prezzi delle materie prime.

Investire in ETF: qual è la differenza tra Moneyfarm e la tua Banca?

In Moneyfarm abbiamo messo gli ETF al centro della nostra strategia di investimento perché crediamo siano uno strumento capace di dare vantaggi enormi a livello di costi\benefici e permettono di prendere un’esposizione realmente diversificata, investendo su mercato globali con commissioni estremamente basse (circa lo 0.2%).

Il nostro processo di selezione degli ETF è estremamente rigoroso e si distingue da quanto proposto dagli istituti bancari perché valutiamo la qualità effettiva dei prodotti attraverso una serie di criteri come il Tracking Error (cioè la differenza tra la sua performance e la performance dell’indice al quale l’ETF fa riferimento), l’alta liquidità, l’affidabilità della casa produttrice, i costi ridotti.

Anche la creazione di portafogli diversificati è un elemento chiave della nostra offerta: nella nostra esperienza, infatti, prendere un’esposizione diversificata è, sul lungo periodo, la vera componente di performance, e riduce significativamente il rischio.

Inoltre quella di Moneyfarm è una consulenza indipendente: questo significa che non abbiamo interesse nel vendere prodotti specifici ma nell’aiutare i clienti a raggiungere i propri obiettivi, ed è per questo che siamo stati votati come Miglior Servizio di Consulenza Finanziaria Indipendente dagli italiani per il settimo anno consecutivo.

Se stai cercando un investimento su misura capace di tutelare i tuoi risparmi e massimizzare i rendimenti nel rispetto della tua reale propensione al rischio, scopri le nostre proposte di investimento compilando senza impegno il form online.

Domande Frequenti

Perché investire in ETF Palladio invece di acquistare la materia prima?

Gli ETF sono una soluzione più semplice e trasparente: in questo modo non si è ad acquistare la materia prima, né a doverla stoccare, né tantomeno a dover negoziare direttamente i contratti derivati.

Quanto vale il palladio?

È un metallo piuttosto raro, la sua domanda negli ultimi anni è stata nettamente superiore all’offerta e dunque il suo valore è aumentato notevolmente.

Aumenterà il valore del palladio in futuro?

Si stima che, complice la guerra tra Russia e Ucraina, il valore del palladio manterrà il proprio trend positivo per diverso tempo, ma non bisogna sottovalutare che la tendenza per il futuro è la mobilità elettrica, una tecnologia che potrebbe non necessitare di questa materia prima.

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*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.