Perché è ancora un buon momento per investire?

Questo articolo è tratto dal documento strategico Moneyfarm per il 2023. Qualora te lo fossi perso qui puoi accedere al documento completo.

Investire o non investire: questo è il problema. Parafrasando la celebre frase dell’Amleto di William Shakespeare, questo è il vero dilemma su cui molti investitori stanno ragionando, visto quanto accaduto nel 2022.

Cerchiamo di fare chiarezza.

Sicuramente se si guarda alla storia dei mercati finanziari degli ultimi anni non si può negare che il sistema ha saputo autoregolarsi, evolversi, smussare i propri limiti, e garantire agli investitori un percorso di crescita costante. Il mercato ha permesso agli investitori di cavalcare la rivoluzione industriale e il sistema ha saputo reggere in maniera piuttosto solida alcune crisi rilevanti come la grande recessione del 2008 e la pandemia da Covid.

Secondo alcuni, le contraddizioni sistematiche esplose con molta evidenza nel 2022 ci orienterebbero verso un nuovo paradigma che vedrebbe, da una parte, la fine della fase espansiva guidata dell’innovazione tecnologica, che ha aumentato la produttività e compresso i costi (più in generale la conclusione dell’era della grande moderazione) e dall’altra la recrudescenza delle grandi tensioni geopolitiche e il rallentamento della globalizzazione.

Sicuramente crediamo che tutte queste tendenze debbano essere osservate con attenzione: lo abbiamo fatto negli ultimi mesi e continueremo a valutare le possibili diramazioni future. Non bisogna però fare l’errore di confondere i piani temporali, scambiando cioè il breve con il lungo termine. Azione che potrebbe compromettere i propri investimenti.

Perché investire?

Ci sono almeno 6 motivi per avere ancora fiducia in un sistema economico e finanziario in grado di evolversi, adattarsi e prosperare:

  • Investire per battere l’inflazione. E’ facile farsi prendere dallo sconforto in periodi di alta volatilità e decidere di disinvestire gran parte del proprio capitale o provare a battere il mercato, cercando di vendere anticipando la fase negativa. Mosse capibili ma che non giovano  nel lungo periodo: come mai? Analizziamo le performance di 11.565 clienti in una fase particolarmente volatile tra marzo e aprile 2020, in piena crisi pandemica da Covid. Cosa abbiamo osservato? Chi ha cercato di battere il mercato ha ottenuto un rendimento mediano del 9,3%, mentre chi ha disinvestito si è fermato al 3,2%. Il vincitore è l’investitore che nonostante il momento di forte instabilità è rimasto fedele al proprio piano di investimenti senza mai disinvestire. Questi soggetti hanno infatti realizzato un rendimento mediano del 14,8% *.
  • La spinta innovativa da un punto di vista tecnologico non è finita. Si è molto parlato della crisi delle Big Tech e del settore growth, ma noi vediamo un forte potenziale e crediamo che non ci siano mai state tante industrie o tecnologie così innovative. Queste tecnologie avranno sicuramente un ruolo nel trovare una soluzione ai tanti sbilanciamenti che osserviamo intorno a noi, ma potranno anche diventare una fonte di rendimento per gli investitori.
  • Raggiungere gli obiettivi di medio termine. Sono diverse le mete che ognuno di noi ha in mente di voler realizzare nei prossimi anni. I genitori di figli piccoli potrebbero, per esempio, voler offrire ai propri bambini una buona educazione e opportunità extra-scolastiche per rafforzare le competenze future. Oppure, le giovani coppie vorrebbero sposarsi o comprare casa. In ogni caso si tratta di spese di non poco conto che richiedono una pianificazione di lungo periodo e investimenti studiati ad hoc con il proprio consulente di fiducia.
  • Il premio al rischio resta significativo, sia per quanto riguarda l’azionario, che per l’obbligazionario. Questo vuol dire che nonostante la liquidità potrebbe essere un’alternativa attraente, l’approccio multi-asset diversificato resta la via maestra.
  • Troppo presto per dichiarare la fine dell’era della grande moderazione. I mercati hanno più fiducia nella capacità delle banche centrali di controllare l’inflazione di quanto esse la abbiano in sé stesse. Crediamo dunque che l’inflazione potrà essere domata e che la prospettiva di un nuovo periodo di stabilità economica sia concreto.
  • La pensione sempre più vicina. Investire con una prospettiva di lungo termine e con gli strumenti giusti ti potrebbe permettere di scegliere di anticipare la pensione, prima della scadenza fissata dal legislatore.
  • La transizione verde non ha perso spinta e la sfida per salvare il pianeta sarà nei prossimi anni un catalizzatore sempre più forte di investimenti.

Tutti i punti sopra elencati ci spiegano, non solo che ancora oggi vale la pena continuare ad investire, ma anche che questo è un buon momento per farlo. Per questo motivo, anche quest’anno, rinnoviamo la nostra fiducia nell’approccio diversificato e multi asset e continuiamo a ritenere che l’investimento sia il miglior modo per proteggere l’interesse finanziario dei nostri clienti in un mondo incerto. Anche quando si cammina negli ambienti più ostili o estremi, il viaggio – se affrontato nel modo giusto – può diventare una piacevole avventura.

*Nota metodologica. I rendimenti sono stati analizzati aggregando a livello di utente e confrontando il capitale investito con gli afflussi netti. I rendimenti proposti in questa analisi sono un proxy e non sono i rendimenti effettivi dei portafogli dei clienti, né ciò che i nostri clienti vedono nella piattaforma. Sono comunque un solido indicatore della performance degli investimenti. La distribuzione degli asset tra portafogli di diverso livello di rischio è analoga nei 3 segmenti. Possiamo quindi scartare l’ipotesi che i rendimenti superiori conseguiti dagli investitori lungimiranti siano dovuti a portafogli più aggressivi.

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*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.