Cosa sono i tassi di interesse?

Cosa sono i tassi di interesse?

Il tasso di interesse effettivo è la percentuale degli interessi sul prestito pagati dal mutuatario. È il prezzo di affitto del denaro preso in prestito. È espresso come percentuale per un determinato periodo. Mostra quanto della somma presa in prestito deve essere pagata come interessi. La differenza tra ciò che ricevi e ciò che restituisci si chiama interesse. I tassi di interesse variano a seconda del tipo di valuta utilizzata, del livello di rischio associato alla solvibilità del debitore e della durata del prestito.

🤓Cos’è l’interesse in termini semplici? È la differenza tra ciò che ricevi e ciò che restituisci
☝️Come si indica il tasso d’interesse? Con un valore in percentuale
❓Chi decide i tassi di interesse? Normalmente i tassi di interesse vengono decisi dalle banche centrali
⚠️Importanza dei tassi di interesse per l’economia I tassi di interesse sono fondamentali per l’economia

Interesse Semplice e composto

Prima di pensare a possibili investimenti, è bene capire la differenza tra queste due tipologie di tassi di interesse. L’interesse semplice viene calcolato sul capitale iniziale per ogni intervallo di tempo preso in esame, quindi non è presente un meccanismo di calcolo incrementale sulla somma iniziale. Nel calcolo dell’interesse composto è invece necessario tenere conto degli interessi maturati nei periodi precedenti. Pertanto, il capitale da cui si calcola il tasso di interesse cambia nel caso di interessi composti mentre rimane sempre lo stesso nel caso di interessi semplici.

Tasso di interesse nominale e reale

Il tasso di interesse nominale è il tasso effettivo concordato da entrambe le parti. Ad esempio, il tasso che l’acquirente di una casa versa sul mutuo o quello che un risparmiatore riceve nel proprio conto. Il tasso di interesse reale è invece legato al potere di acquisto della moneta, che solitamente diminuisce a cause dell’inflazione. Per capire meglio questa differenza, ci affidiamo al seguente esempio.

Un risparmiatore che deposita 1000€ su un conto con interesse nominale del 2.5% in un periodo di un anno ottiene, al termine dei 12 mesi, 1025€ in totale. Ma, se durante lo stesso periodo i prezzi fossero aumentati del 3% a causa inflazione, significa che il rendimento reale sarà negativo, e pari a -0.5%, in quanto il risparmiatore dovrà pagare 1030 bene per l’acquisto degli stessi beni.

Come di calcola il tasso di interesse

I tassi di interesse sono il costo che colui che effettua un prestito addebita a colui che lo riceve. Esso si esprime come una percentuale dell’ammontare prestato; se per esempio accendi un mutuo che prevede un tasso di interesse del 3% all’anno, significa che ogni anno dovrai dare alla banca il 3% dell’ammontare che ti ha prestato (scopri come funziona il sistema del credito).

Il tasso di interesse è quindi allo stesso tempo il costo del rischio, il costo del denaro e il costo del tempo. Per chi presta il denaro è il costo del rischio: il rischio di non ricevere indietro i soldi versati. Per chi ottiene il prestito è il costo del denaro: quanto bisogna pagare per ottenere dei capitali. Per tutti gli altri, infine, è il costo del tempo o il costo opportunità: se hai dei risparmi il tasso di interesse generale è il minimo che dovresti ottenere senza fatica, tenendo per esempio il denaro in un conto corrente o comprando strumenti finanziari sicuri. Se decidi di impiegare il tuo denaro in qualsiasi altro modo devi sapere che stai rinunciando a quella rendita. In sintesi, il passare del tempo costa al tuo risparmio un ammontare pari al tasso di interesse.

I tassi di interesse e l’economia

Ovviamente non esiste un tasso di interesse unico. Può benissimo accadere che una banca chieda a diversi individui un tasso di interesse diverso per un prestito dello stesso ammontare. Certamente però i tassi tendono a convergere intorno al livello stabilito dalle Banche Centrali.

Le Banche Centrali hanno il potere di controllare alcuni tassi principali del sistema bancario, fungendo in un certo senso da banca delle banche. Possono controllare, per esempio, quanto interesse otterranno le banche se depositano denaro presso di esse. Oppure quanto costera’ alle banche prendere liquidità in prestito (scopri cos’è la liquidità). Modificando questi tassi (detti tassi principali), tutti gli altri tassi dell’economia si muovono di conseguenza. Attraverso il movimento dei tassi le banche centrali hanno il compito di garantire la stabilità dell’economia e dei prezzi.

Per spiegarla in modo semplice: quando i tassi sono elevati, le persone tenderanno ad accumulare denaro in strumenti finanziari, perché il vantaggio di investire sarà meno evidente; allo stesso tempo, chi ha bisogno di capitale sarà meno invogliato a chiederlo. Al contrario, quando i tassi sono bassi, la quantità di liquidità nell’economia aumenta. Al variare del livello dei tassi, dunque, varia la quantità di moneta in circolo.

Le Banche Centrali cercano di gestire questo difficile equilibrio con lo scopo di mantenere livelli stabili di inflazione: quando l’economia rallenta, la banca centrale prova a stimolarla e a evitare la deflazione abbassando i tassi; al contrario, quando l’economia è in crescita, la banca centrale prova a frenare l’inflazione alzando i tassi. Ovviamente il loro compito si limita a provare a dominare la tendenza già in atto nell’economia che vede i tassi salire in fasi positive – per via della grande domanda di credito – e scendere in fasi di ristagno.

I tassi di interesse e i mercati finanziari

I tassi di interesse sono uno degli indicatori chiave dell’economia e ovviamente il loro livello influisce moltissimo sull’andamento dei mercati finanziari e sulle decisioni degli operatori di borsa.

Pensa per esempio al mercato delle obbligazioni, che altro non sono che prestiti sotto forma di strumenti finanziari: quando i tassi salgono, le obbligazioni emesse in precedenza perdono di valore; viceversa quando i tassi scendono. Oppure pensa al mercato azionario, che di solito cresce quando i tassi bassi aumentano il livello di liquidità nell’economia.

I tassi di interesse hanno talmente tante implicazioni per ciò che riguarda l’ecosistema economico, che si può dire esista un parallelismo tra il ciclo dei tassi e il ciclo finanziario. Questo vuol dire che per ogni fase del ciclo è necessario rivedere la propria strategia di investimento su quasi tutte le asset class.

In finanza non esistono strategie per tutte le stagioni né scorciatoie. La nostra squadra di asset allocation monitora costantemente i mercati e le aspettative sui tassi, eseguendo simulazioni e facendo previsioni sull’andamento di tutti gli asset (scopri come si costruisce l’asset allocation e come lavora la nostra squadra di gestione). È un lavoro molto complesso che si concretizza in ribilanciamenti periodici, ovvero modifiche graduali alla composizione dei portafogli dei nostri clienti che hanno l’obiettivo di massimizzarne i rendimenti in qualunque fase del ciclo dei tassi.

Domande frequenti

Cosa significa alzare i tassi di interesse?
Per i consumatori l’aumento dei tassi di interesse significa che avranno costi maggiori per coprire i prestiti in essere dal momento che dovranno pagare una cifra più alta rispetto a quella richiesta in prestito. Questo ha un impatto diretto appunto sui prestiti ma anche sui mutui e sulle carte di credito

Che cos’è il tasso di interesse?
Il tasso di interesse viene calcolato in percentuale e indica il costo che l’ente che fornisce il prestito addebita alla persona che riceve il prestito stesso

Chi decide i tassi di interesse?
I tassi di interesse vengono decisi dalle banche centrali

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*Gli investimenti in strumenti finanziari sono soggetti alla variabilità del mercato e possono determinare la perdita, in tutto o in parte, del capitale inizialmente investito.

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