Portafoglio ETF: come creare un portafoglio ETF diversificato

Negli ultimi anni sempre più investitori stanno utilizzando portafogli in ETF per costruire la propria strategia di in investimento. Gli ETF sono fondi passivi che permettono di investire su un indice con semplicità e a costi ridotti. Negli ultimi anni sono stati emessi tantissimi nuovi fondi che permettono di investire su un numero molto ampio di mercati e asset class, geografie, settori e fattori. L’ampia disponibilità di ETF ha garantito all’investitore una grande flessibilità nel costruire portafogli di investimento con fondi passivi.

Maggior vantaggio di investire in ETF Senza dubbio la diversificazione
Un altro vantaggio? Costi bassi
Cosa considerare per inserire gli ETF nel portafoglio Liquidità, costi e struttura
Prima regola per costruire un portafoglio di ETF Individuare i propri obiettivi

A Moneyfarm siamo specializzati nella costruzione di portafogli personalizzati attraverso ETF. Il nostro processo collaudato parte dall’individuazione delle necessità dell’investitore e arriva alla selezione dei fondi migliori tra gli oltre 1000 quotati su Borsa Italiana. In questo articolo spiegheremo i principali vantaggi e i passi da seguire per costruire un portafoglio in ETF. Se invece volessi simulare un portafoglio, scoprendo senza impegno la nostra proposta costruita intorno alle tue esigenze, ti basterà completare questo breve processo online.

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I vantaggi di un portafoglio costruito con ETF

Costruire la propria asset allocation attraverso un portafoglio in ETF presenta numerosi vantaggi. Ne elenchiamo qui di seguito alcuni tra i principali:

  • Diversificazione: gli ETF sono dei fondi di investimento, in quanto tali essi permettono di esporsi a vari fattori di mercato o indici mantenendo un approccio diversificato in modo semplice e immediato. Quando si investe su panieri ampi di titoli ci si mette al riparo dal rischio specifico legato all’andamento di certi titoli o di certe emissioni.
  • Costi bassi: rispetto ai tradizionali fondi di investimento gli ETF hanno costi di gestione piuttosto bassi. I portafogli in ETF diversificati costruiti da Moneyfarm, per esempio, permettono di costruire strategie di investimento diversificate a livello globale con costi di gestione che si aggirano tra i 0,2 e i 0,3 punti base. Questo tipo di possibilità è resa possibile dalla grande efficienza dei fondi passivi.
  • Trasparenza: gli ETF sono strumenti relativamente semplici che permettono di comprendere subito su cosa si sta investendo, aiutando a isolare i fattori chiave per la costruzione di una strategia calibrata con i propri obiettivi.
  • Liquidità: costruire la propria strategia attraverso fondi, rispetto all’acquisto di singoli titoli o emissioni, permette di acquistare e vendere quote in modo più agevole, riducendo i costi legati al trading.

Quali ETF comprare?

Ci sono diversi elementi da tenere in considerazione quanto si decide di scegliere un ETF, il più importante e determinante è: la tua propensione al rischio. Uno dei primi fattori da indagare è questo quanto sei disposto a rischiare nella ricerca del miglior rendimento possibile. Da ricordare che anche in questo caso vale la regola generale della finanza: più rischi più guadagni. Dall’altra parte bisogna però anche tenere conto delle esigenze personali e della propria avversione al rischio.

  • E dunque, nel caso in cui non ti vuoi esporre troppo una scelta potrebbero essere gli ETF a basso rischio (gli obbligazionari dei paesi sviluppati). Le obbligazioni sono titoli di debito che vengono emessi da Stati o aziende per finanziare la spesa corrente. Ovviamente più chi emette è affidabile più è probabile la restituzione di quanto investito. Per questa ragione le obbligazioni dei paesi sviluppati sono degli strumenti sicuri, ma hanno rendimenti molto bassi.
  • Se la tua propensione al rischio è invece media si può pensare di puntare a delle obbligazioni corporate con un buon rating.
    Si tratta dunque di obbligazioni emesse da aziende e che hanno un buon rating di affidabilità. Sono regolamentare dai mercati e sono affidabili tanto quanto lo è l’azienda che li emette.
  • Passiamo ora agli ETF che hanno invece un rischio medio-alto, tipicamente rappresentato dall’azionario dei paesi sviluppati. Ovviamente aumentando il rischio aumenta anche il rendimento.
  • Se si vuole puntare ad un rischio alto si può andare verso le obbligazioni e le azioni dei paesi emergenti. Queste realtà, nonostante anno dopo anno continuano a crescere sono considerati molto rischiosi per due motivi principali. Il primo è che i paesi meno sviluppati sono meno capitalizzati e dunque più soggetti a dei crolli improvvisi o a manipolazioni da parte degli investitori e dai grandi fondi. Il secondo è che i titoli di questi paesi sono denominati nella valuta locale, e questo aggiunge un’incognita al tutto.
  • E infine se si vuole rischiare ancora di più si può puntare sugli ETF delle materie prime. In questo caso ci si espone a rischi veramente alti. In più, da tenere conto, che spesso gli ETF sulle materie prime sono strutturati. Questo significa che possono moltiplicare il reale andamento dell’asset sottostante.

Su quali fattori devi basare la tua scelta?

Sono tre i fattori generali che devi prendere in considerazione quando si vogliono inserire degli ETF nel portafoglio:

  • liquidità: gli ETF sono scambiati in mercati regolamentati, ma se non c’è un volume di scambio sarà difficile vendere vuoi.
  • costi: ogni ETF ha un costo diverso. Questo viene espresso in percentuale sul totale dell’investimento.
  • struttura: ci sono ETF sempre più strutturati. Alcuni possono anche essere considerati come dei moltiplicatori dei sottostanti.

Portafoglio ETF azionario o obbligazionario?

La risposta non è così semplice. Dipende in primis molto dal momento storico in cui ci troviamo. Investire esclusivamente sull’obbligazionario può infatti rivelarsi una scelta nel lungo periodo perdente. Anche quando si è in una fase di accumulo scegliere il lato obbligazioni, pensando di perdere così il meno possibile, può far perdere molte opportunità.

Ovviamente non è da dimenticare il caso, ma sono molto rari, dove insieme al proprio consulente si decide di non rischiare troppo puntato solo sull’obbligazionario. La logica da seguire è dunque quella di affidarsi sempre ad un esperto e di valutare attentamente il proprio portafoglio e gli obiettivi prefissati.

Come creare un portafoglio in ETF?

Non esiste un modo univoco per costruire un portafoglio in ETF. Quello che bisogna tenere a mente è che gli ETF sono uno strumento per perseguire una determinata strategia di investimento. Prima di passare, dunque, alla selezione dei fondi, bisogna avere ben chiaro cosa si intende fare. Quali sono gli obiettivi dell’investimento e l’esposizione al rischio desiderata e come si traducono nella costruzione del portafoglio?

Si sta costruendo un portafoglio in ETF obbligazionario, azionario o bilanciato? Una volta delineata la strategia, si passa alla selezione dei fondi specifici che possono permetterci di raggiungerla. Bisogna quindi seguire un processo strutturato che parta dagli obiettivi di investimento e arrivi fino alla costruzione del portafoglio. Qui di seguito elenchiamo le tappe essenziali che seguiamo nella costruzione dei portafogli degli investitori:

  • Individuazione degli obiettivi di investimento e del profilo investitore: quando si investe ci si espone al rischio di mercato con l’obiettivo di generare dei rendimenti nel tempo. Il livello di rischio e rendimento potenziale corretto varia per ogni investitore: esso dipende dalla situazione particolare di ognuno è può essere influenzato da fattori come la tolleranza al rischio, la situazione patrimoniale, gli obiettivi dell’investimento e l’orizzonte temporale.
  • Costruzione dell’asset allocation: una volta delineato il profilo e gli obiettivi dell’investitore bisogna individuare il mix di asset più adeguato per raggiungerli. Questo vuol dire selezionare la combinazione di asset che garantisca un rendimento potenziale adeguato entro limiti di rischio controllati. Quanta percentuale di azionario e quanta percentuale di obbligazioni o materie prime è necessario inserire nel portafoglio? Questo processo è l’asset allocation ed è un processo complesso che richiede un monitoraggio continuo dei mercati, la formulazione di previsioni sull’andamento di diverse asset class e una gestione del rischio di tipo professionale.
  • Selezione degli strumenti: una volta individuata la percentuale ideale delle varie asset class da inserire nel portafoglio si può passare alla selezione dei fondi. Immaginiamo di voler allocare il 40% del nostro portafoglio sull’azionario americano. Tra i numerosi ETF presenti su Borsa Italiana per investire sull’azionario americano se ne dovrà selezionare uno valutando fattori come il costo, l’affidabilità del provider e la liquidità: per fare ciò è utile creare un processo di selezione. A Moneyfarm abbiamo creato un processo che tiene conto di 9 fattori per selezionare i migliori ETF.
  • Monitoraggio e scelte tattiche: una volta che il portafoglio è costruito sarà necessario monitorarlo nel tempo e gestirlo per essere sicuri che esso resti coerente con gli obiettivi e le mutate condizioni di mercato. Non solo: nel tempo il peso dei diversi fondi tende a discostarsi da quello ideale per via della performance diversa che i vari ETF fanno registrare. Inoltre qualora si volessero investire nuove risorse nel portafoglio bisogna capire quali quote acquistare per non discostarsi dall’asset allocation ideale. Per questo è importante ribilanciare il portafoglio con continuità, operando all’occorrenza anche cambi di strategia e scelte tattiche per cogliere le opportunità che si dovessero presentare sul mercato.

La creazione e gestione di un portafoglio in ETF non è dunque un processo facile. Il fai da te è sconsigliato a investitori non esperti.

Crea la tua strategia in ETF

Se necessiti di un supporto professionale nella creazione di un portafoglio in ETF, potresti valutare l’opzione di rivolgerti a un consulente che si occupi per te della creazione e della gestione continua del portafoglio. Completando il veloce processo online potrai simulare la creazione di un portafoglio in ETF adatto alle tue esigenze e valutare senza impegno insieme ai nostri consulenti l’opportunità di investimento.

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Quale piattaforma utilizzare?

In questo caso la scelta dipende da due variabili: quanto vuoi investire e la tua operatività. In generale conviene aprire un deposito titoli tramite il proprio conto online o registrarsi ad una piattaforma con accesso diretto al mercato.

Conclusioni

Come detto in questo articolo gli ETF possono essere un buono strumento all’interno di un portafoglio molto ben diversificato. Essendoci diverse propensioni al rischio è sempre meglio discuterne con il proprio consulente di fiducia, per capire come meglio inserire ETF all’interno della propria gestione patrimoniale.

Domande frequenti

Come diversificare il proprio portafoglio?
Il modo migliore per diversificare il proprio portafoglio è includere prodotti finanziari diversi

Come strutturare portafoglio investimenti?
Non esiste una regola fissa ma in generale dovresti includere una percentuale in azioni, una percentuale in obbligazioni e un’altra percentuale in liquidità

Quanti ETF in portafoglio?
Non esiste un numero fisso ma dovresti puntare ad avere diversi ETF in diverse classi, in diverse regioni geografiche e in diversi settori

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*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.