Investire in startup: la guida completa per il 2024


La rivoluzione digitale che ha colpito l’economia negli ultimi anni ha sconvolto il panorama delle imprese globali. Moltissime nuove aziende che fino a 10-15 anni fa neanche esistevano si sono imposte diventando i grandi colossi economici della nostra epoca.

Aziende come Amazon, Meta e Google fino a pochi anni fa erano semplicemente delle startup, fondate da giovani imprenditori con grandi idee grazie ai finanziamenti di investitori di venture capital che hanno avuto la lungimiranza di credere nel loro progetto. Ma quella dei giganti del settore tech è solo la punta dell’iceberg di un movimento, quello delle startup, che ha fatto la fortuna di moltissimi fondatori e investitori. Per questo sempre più persone sono interessate all’investimento in start up innovative nel 2022. Gli investimenti in start up innovative sono solitamente appannaggio di investitori istituzionali molto specializzati.

Ma le numerose storie di successo di startup sostenute da aziende di venture capital hanno anche attirato sempre più attenzione da parte degli investitori privati, che sognano di scovare la prossima Google o la prossima Amazon. La realtà è però piuttosto complessa e non è sempre semplice avere accesso a questo tipo di investimento. In questo articolo proveremo a offrire una piccola guida per chi stesse pensando di investire in start up innovative, cercando di evidenziare opportunità e rischi.

Cosa sono le start up? Aziende innovative ad alto potenziale di crescita
Quali sono i rischi dell’investimento in start up? Poca liquidità, molto rischio e guadagni lontani nel tempo
Quali sono i vantaggi dell’investimento in start up? In rari casi vedere raddoppiato il proprio capitale
Gli investimenti in start up sono agevolati? Si può detrarre il 30%

Come investire in startup?

Investire in startup consente agli investitori di acquistare azioni nelle prime fasi del percorso di crescita di un’azienda a un prezzo interessante. Queste azioni possono aumentare di valore se l’azienda in questione continua a prosperare, ma possono anche andare a 0 qualora la startup dovesse chiudere i battenti, evenienza che accade piuttosto di frequente.

Esistono diversi modi per investire in startup:

  • Investimento diretto: questa opzione comporta l’investimento diretto di in quote dell’aziende. Sebbene questo tipo di investimento sia proposto talvolta attraverso i consulenti finanziari o attraverso la banca, si tratta di un’opzione accessibile solo a chi ha molti fondi da investire o a chi ha contatti diretti con i fondatori della startup.
  • Investimento online: in genere attraverso una piattaforma di co-investimento o una piattaforma di equity crowdfunding. Questa opzione ha aperto le porte dall’investimento in startup a investitori retail con risorse più limitate.
  • Investimento attraverso fondi: un altro modo per investire in startup è attraverso un fondo specializzato gestito professionalmente che seleziona una serie di startup. Questa opzione rende l’investimento in startup più liquido e diversificato, delegando la totalità della scelta al gestore del fondo.

Ovviamente questo tipo di investimento è solitamente riservato a investitori specializzati e istituzionali. Per tutti gli investitori retail che stanno pensando di fare il passo verso gli investimenti in startup, è fondamentale comprendere i metodi e le tecniche per mitigare il rischio e massimizzare i potenziali rendimenti.

Investire in startup innovative: punta su un approccio diversificato

Una delle considerazioni chiave per coloro che volessero cimentarsi nell’investimento in startup è assicurarsi prima di aver ben diversificato il proprio portafoglio.

Investire esclusivamente in particolari mercati, settori o società può comportare un’esposizione a problemi specifici e rischi che sono piuttosto frequenti nella fase iniziale di una startup e potrebbero essere potenzialmente dannosi per il tuo portafoglio.

Pertanto, investire in diverse asset class, regioni e settori è un approccio comune tra gli investitori esperti e che dovrebbe essere la stella polare per chi volesse investire in startup. Questo vuol dire che l’investimento in startup è un investimento ad alto rischio ed ha senso solo all’interno di una strategia diversificata di gestione portafoglio che comprenda diverse asset class e un approccio olistico alla gestione del rischio.

Sebbene sia comune inseguire il sogno di generare alti rendimenti attraverso la speculazione o individuare la prossima grande azienda, è importante ricordare che nella maggior parte dei casi l’investimento in startup va inserito in una logica ben ponderata di portafoglio. In parole più semplici questo vuol dire che solamente una parte minoritaria dei propri asset va dedicata a questo tipo di investimento ad alto rischio.

Bisogna poi ricordare che l’investimento in startup è un investimento poco liquido. Fino alla data della quotazione, che potrebbe avvenire dopo moltissimi anni, sono solitamente pochi i momenti nei quali si può liquidare il proprio investimento. Questo vuol dire che l’investimento in startup potrebbe richiedere moltissimi anni per maturare e anche la diversificazione degli orizzonti temporali è un aspetto da tenere in considerazione.

Un altro rischio da tenere a mente è che anche nei rari casi in cui la start up su cui si è puntato riesca a sopravvivere alla fase di crescita iniziale, non è affatto facile individuare il momento giusto in cui uscire dal proprio investimento e andare a profitto.

Immaginare quale sarà il valore futuro a lungo termine dell’azienda spesso può essere complicato. Potrebbe essere molto più semplice prevedere i rendimenti attesi e costanti di aziende blue chip affermate, con un certo grado di congettura.

Come selezionare la startup sul quale investire?

Partendo dal presupposto che non è mai facile selezionare la startup giusta e non esiste una ricetta precisa, ecco alcuni suggerimenti e alcuni aspetti da considerare quando si è alla ricerca di una startup nel quale investire.

  • Team di gestione: quanto sono esperti i fondatori e il team. I fondatori possono creare un team in grado di eseguire la strategia di crescita e creare valore per gli azionisti?
  • Modello: Modello di business e modello di reddito. La startup ha un modello di business innovativo e dirompente? E quanto sono realistiche le proiezioni che la portano verso il profitto.
  • Mercato: opportunità, dimensioni e potenziale di crescita generale del mercato di riferimento
  • Finanziamenti: di quanto capitale ha bisogno l’azienda e in che modo la direzione impiegherà i fondi per creare valore?
  • Momentum: cosa ha ottenuto l’azienda fino ad oggi. Ha una forte pipeline di clienti o una trazione commerciale?

Sebbene nessun di questi fattori sia di per sé più importante di altri, molti ritengono che la valutazione del team di gestione sia fondamentale per la decisione finale se investire o meno. Soprattutto per startup che si trovano nelle fasi iniziali del loro percorso.

Sgravi fiscali degli investimenti in start up innovative

Una buona notizia per l’investitore che opta per l’investimento in strat up è che sono previsti molti interessanti sgravi fiscali. La legge prevede una detrazione IRPEF del 50% per chi investe nel capitale di rischio di startup innovative. Ai fini della fruizione dell’incentivo e prima dell’effettuazione dell’investimento, il legale rappresentante della startup deve presentare istanza sulla piattaforma informatica “Incentivi fiscali in regime «de minimis» per investimenti in start-up e PMI innovative”. L’investimento deve essere mantenuto per almeno tre anni e può essere effettuato direttamente anche attraverso fondi. Per investimenti effettuati in startup innovative, l’investimento agevolabile ammonta ad un massimo di 100mila euro per ogni anno.

Come controllare i rischi investendo in startup: l’opinione di Moneyfarm

Ci sono molti vantaggi nell’investire in start up. Una start up di successo può far moltiplicare il tuo capitale a un tasso molto superiore al rendimento tradizionalmente offerto dai mercati finanziari o da un investimento tradizionale. Il problema che la maggior parte delle start up non supera i primi due anni di vita e che in caso di fallimento l’investitore in start up solitamente perde la totalità di quanto investito.

L’investimento in start up è anche un investimento piuttosto illiquido ed è meglio farlo nell’ambito di una strategia ben diversificata. Molte nuove start up punteranno gli occhi esclusivamente sulla crescita nei primi anni, piuttosto che sul pagamento dei dividendi e sulla quotazione. Di conseguenza è probabile che, anche nel raro caso in cui l’azienda che hai puntato raggiunga il successo, non si potrà godere dei vantaggi dell’investimento prima di moltissimi anni.

Qualunque percorso tu scelga per investire in una startup, tuttavia, si consiglia una ricerca approfondita e un’attenta analisi prima di perseguire questo tipo di opportunità. La due diligence è un elemento chiave per qualsiasi investimento soprattutto quando si opera in mercati specializzati e privati come quello delle startup.

Domande frequenti?

Quali sono gli sgravi fiscali dell’investimento in start up?

La legge prevede una detrazione IRPEF del 50% per chi investe nel capitale di rischio di start up innovative per un massimo di 100.000 euro l’anno.

Come si può investire in start up?

Attraverso l’investimento diretto, acquistando quote della società attraverso piattaforme specializzati di crowdfunding online o anche attraverso un fondo.

Quali è la più importante caratteristica di una start up di successo?

Il team di gestione, ovvero quanto sono esperti i fondatori e il team. I fondatori possono creare un team in grado di eseguire la strategia di crescita e creare valore per gli azionisti? Questa è la domanda a cui dovresti provare a rispondere se stai pensando a investire in start up innovative.

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*Gli investimenti in strumenti finanziari sono soggetti alla variabilità del mercato e possono determinare la perdita, in tutto o in parte, del capitale inizialmente investito.

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