Investimenti in arte e collezionismo: la guida completa per il 2024


Dopo il successo degli NFT, che hanno dato nuovo slancio al lavoro di artisti e creatori di opere digitali, in molti si sono chiesti se non sia arrivato il momento di riportare in voga gli investimenti in arte e collezionismo, un’attività che potremmo definire desueta e che ha spesso interessato solo la cerchia degli appassionati e di chi può contare su una disponibilità economica piuttosto elevata. Nonostante richieda un minimo di esperienza e competenza nel campo, l’investimento in arte e collezionismo può essere una buona soluzione per chi è alla ricerca di opportunità alternative per allocare il proprio patrimonio.

🚨 Investire in opere d’arte è rischioso? Sì, soprattutto se non si è esperti.
💰 Conviene investire in orologi di lusso? Sì, ma solo all’interno di una strategia diversificata.
👩🏻‍🎨 Quanto rendono gli investimenti in arte? Dipende dall’opera.

Investire in arte e collezionismo: come funziona?

Da un punto di vista pratico potremmo dire che un investimento in opere d’arte o oggetti da collezione funziona esattamente come un investimento tradizionale: si acquista un bene ad un determinato prezzo al fine di rimetterlo sul mercato dopo un certo periodo di tempo ad un prezzo più alto, generando profitto. La differenza però sta nei criteri di valutazione dell’opera e nelle modalità con le quali il suo valore oscilla, che possono dipendere da una serie di fattori:

  • La notorietà dell’autore o del marchio e la possibilità di stabilirne l’autenticità: è evidente che un semplice disegno a matita su un foglio non abbia alcun valore, ma se si trattasse di uno schizzo preparatorio di Monet la situazione cambierebbe notevolmente.
  • Lo stato di conservazione dell’opera: un orologio d’epoca in perfetto stato e ancora funzionante sarà senz’altro più appetibile sul mercato rispetto allo stesso orologio al quale siano state fatte nel corso degli anni riparazioni e modifiche con pezzi non originali.
  • I trend del momento e il periodo storico che si sta attraversando: anche il mondo dell’arte è soggetto alle mode, e non è raro che uno stile poco fortunato possa, dopo qualche anno, suscitare un rinnovato interesse nel pubblico.

Tutti questi elementi possono incidere sul valore dell’oggetto d’arte e determinare la convenienza o meno di un investimento.

Come investire in arte e collezionismo?

Il primo consiglio per chi vuole investire in arte e collezionismo – ma in generale per chi vuole iniziare ad investire in qualsiasi asset class molto specifica – è naturalmente quello di conoscere la materia: le vaghe reminiscenze scolastiche di storia dell’arte purtroppo non sono una base sufficiente per barcamenarsi con agilità in un mondo popolato principalmente da esperti e appassionati, dotati di competenze estremamente approfondite per comprendere il valore di opere e oggetti antichi. Una volta che avremo raggiunto la giusta preparazione potremo metterci alla ricerca dell’investimento più adatto alle nostre necessità.

Una prima possibilità, ad esempio, è quella di investire in oggetti da collezione di lusso, considerati veri e propri beni rifugio al pari di oro e diamanti. Investire in orologi, ad esempio, può essere un buon modo per allocare il proprio capitale, a patto di scegliere oggetti di alta gamma e dal noto valore “simbolico”: il mondo del luxury, pur essendo esposto alle oscillazioni di mercato, si è sempre dimostrato più stabile di altri e capace di proteggere il valore degli investimenti anche nei momenti di crisi o di criticità. Una seconda ipotesi è quella di investire in opere d’arte vere e proprie: se non si dispone del capitale necessario per acquistare un quadro famoso all’asta – i cui prezzi sono nell’ordine delle centinaia di milioni di euro – si può puntare sugli artisti emergenti. Certo, in questo caso è necessario avere la capacità (e anche la fortuna) di scommettere sul cavallo giusto, trovando un giovane artista poco conosciuto ma molto promettente e le cui opere possano aumentare di valore nel corso dei prossimi anni. Se non abbiamo interesse ad acquistare un oggetto fisico – che, oltretutto, va anche conservato in modo consono per evitare che si deteriori e messo al sicuro – si può optare per asset come gli NFT, veri e propri certificati che attestano la proprietà di un bene digitale. Tuttavia, non si può ignorare che gli investimenti in NFT sono piuttosto rischiosi non solo per il fatto che si tratta di asset piuttosto recenti, ma anche perché il loro valore non viene determinato su basi oggettive ed è quindi estremamente difficile prevedere come si comporterà il mercato in futuro.

Che si decida di puntare su una scultura antica o su un’opera digitale, per investire in opere d’arte o oggetti da collezione bisogna conoscere bene anche i canali di compravendita: se non si hanno contatti diretti con case d’asta, galleristi o collezionisti navigati è sempre meglio affidarsi ad un intermediario qualificato ed evitare il fai da te online, che può costare molto caro.

Quanto si può generare da questi investimenti?

Siamo abituati a pensare ai collezionisti come a persone guidate esclusivamente dal gusto personale e dall’amore per l’arte e la bellezza, ma in realtà la maggior parte di chi si diletta nella compravendita di opere d’arte lo fa con l’obiettivo di trarne un profitto. Sapere quanto possono rendere gli investimenti in arte e collezionismo non è affatto semplice, perché il mercato dell’arte è estremamente complesso ed è regolato da logiche che vanno oltre il mero valore dell’oggetto, ma sappiamo anche che è in forte crescita e che le opere d’arte tendono ad aumentare il proprio valore nel tempo: in questo senso, l’acquisto di un dipinto o di un oggetto da collezione di per sé non porta alcun guadagno, ma come investimento di lungo termine può essere una scelta remunerativa. Tuttavia, ai guadagni dobbiamo sempre sottrarre i costi che dobbiamo sostenere per mantenere questi oggetti preziosi, come ad esempio il restauro, la manutenzione, la locazione della cassetta di sicurezza in cui conservarli, l’assicurazione e via dicendo.

Conviene nel 2023? Pro e contro

Come abbiamo accennato nei paragrafi precedenti, l’arte e gli oggetti da collezione fanno parte dei cosiddetti “beni rifugio”, vale a dire che sono in grado di mantenere invariato il proprio valore anche nei momenti più bui dei mercati. Investire in questi asset può quindi essere una buona soluzione non solo per proteggere il proprio patrimonio da eventuali peggioramenti della situazione economica globale, ma anche per creare rendimenti quasi certi in un’ottica di lungo termine. Inoltre, non si può negare che l’investimento in arte regali delle soddisfazioni che le azioni o altri strumenti non possono offrire: la possibilità di possedere un bene tangibile che possiamo toccare con mano. Di contro, però, per fare questa tipologia di investimenti servono grandi capitali, e i prezzi difficilmente scendono sotto le decine di migliaia di euro: investire tutte le proprie risorse nell’acquisto di un dipinto o di un oggetto da collezione è estremamente rischioso in ottica di diversificazione, che è la parola d’ordine degli investimenti. A questo si aggiunge la concreta possibilità di fare un pessimo affare: uno dei rischi più sottovalutati è quello di fare un acquisto “di pancia”, seguendo solamente il nostro gusto personale o il trasporto che sentiamo per quel particolare oggetto, perché la componente emotiva è uno dei fattori che può spingerci a pagare l’oggetto più di quanto valga.

Alternativa d’investimento: mercati finanziari

Alla luce di quanto abbiamo visto è lecito chiedersi se esistano delle alternative valide agli investimenti in arte e collezionismo, altrettanto capaci di portare rendimenti sicuri sul lungo termine. Senza dubbio i mercati finanziari offrono una grande varietà di strumenti che possono rispondere alla necessità delle diverse tipologie di investitori, soprattutto quelli che hanno un orizzonte temporale ampio. L’esperienza ci insegna che la strategia di investimento più efficace è quella che abbina lungimiranza, diversificazione e attenzione ai costi: gli etf sulle materie prime, ad esempio, permettono di investire in beni “concreti” come l’oro o il platino ma a costi decisamente più bassi, poiché si tratta di fondi di investimento a gestione passiva. Chi invece volesse a tutti i costi acquistare un’opera d’arte ma non avesse la possibilità economica di farlo potrebbe rivolgersi ai mercati finanziari proprio per costruire il capitale necessario, scegliendo investimenti ad alto rendimento o, meglio ancora, un piano di accumulo capitale (PAC) per vedere il proprio risparmio crescere nel tempo.

Perché Moneyfarm è il consulente di cui avevi bisogno?

Si può unire la propria passione per gli oggetti d’arte e da collezione con la voglia di ottenere rendimenti? Certo che sì, a patto di affidarsi a un team di consulenti finanziari esperti, capaci di navigare nei mercati e aiutarti a prendere le scelte più adatte rispetto alle tue necessità. Se, ad esempio, il tuo obiettivo è quello di incrementare il capitale, forse la soluzione migliore non è investire in arte ma investire in un portafoglio strategico e diversificato, che ti porti rendimenti nel rispetto della tua propensione al rischio. Se invece ritieni che una ricca collezione di orologi di lusso ti aiuterà a mantenere il tuo tenore di vita per tutta la vecchiaia, probabilmente non hai mai preso in considerazione l’idea di un piano pensione flessibile e fiscalmente efficiente. Il miglior consulente è quello che tutela i tuoi interessi e ti aiuta a trovare le soluzioni migliori per raggiungere i tuoi obiettivi, che si tratti della protezione del tuo risparmio o dell’acquisto di un oggetto da collezione che desideri da tempo: scopri tutti i vantaggi di Moneyfarm, eletto per il sesto anno consecutivo Miglior Servizio di Consulenza Finanziaria Indipendente in Italia.

Domande Frequenti

Come si può investire in arte e collezionismo?

Il modo migliore è rivolgersi direttamente agli esperti di case d’asta o ad intermediatori del settore, per essere sicuri di acquistare un oggetto originale e di valore.

Esistono investimenti alternativi a quelli in opere d’arte e oggetti da collezione?

Sì, sui mercati finanziari esistono molti strumenti pensati per investimenti di lungo termine, ma che garantiscono anche una corretta diversificazione a fronte di costi contenuti: gli ETF sono un ottimo esempio.

Conviene investire in arte se non si è esperti dell’argomento?

Decisamente no: non padroneggiare la materia espone l’investitore a molti rischi, primo tra tutti quello di comprare un’opera contraffatta o di pagare un oggetto molto più del suo reale valore.

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*Gli investimenti in strumenti finanziari sono soggetti alla variabilità del mercato e possono determinare la perdita, in tutto o in parte, del capitale inizialmente investito.

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