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Investire in BOT conviene? Tutti i pro e contro

⏳ Tempo di lettura: 7 minuti

Tradizionalmente considerati uno strumento sicuro, i bot sono utili per per proteggere i risparmi dall’inflazione, se concepiti per integrare una strategia investimento diversificata che preveda, accanto ai titoli del debito pubblico, prodotti più remunerativi. In fatto di rendimenti, infatti, i risultati dei bot possono essere molto deludenti rispetto alle aspettative. Investire in bot oggi conviene ancora e, se sì, in quale ottica?

Cosa sono i bot? Titoli di Stato italiani a scadenza breve
Investire oggi in bot conviene? Non per chi punta ad un rendimento alto
Conviene a chi cerca minore rischio
Come si guadagna sui bot? Scarto di emissione
Qual è la tassazione sul rendimento? Aliquota del 12,50%

Cosa sono i BOT?

Conviene investire in BOT nel 2025? Prima di provare a rispondere a questa domanda, vediamo più da vicino cosa sono i BOT e come funziona il meccanismo di sottoscrizione e di remunerazione.

I BOT sono titoli del debito pubblico italiano a scadenza breve impostata a 3, 6, 12 mesi o, nel caso dei BOT flessibili, di altra durata comunque compresa entro i 12 mesi. La remunerazione è basata sullo scarto di emissione, ovvero sulla differenza tra prezzo di rimborso e di sottoscrizione. Il prezzo di acquisto, infatti, è sempre inferiore al valore nominale dei titoli.

Vantaggi e svantaggi dei BOT

Investire in Buoni Ordinari del Tesoro (BOT) rappresenta una scelta che necessita di una valutazione approfondita dei suoi vantaggi e svantaggi, al fine di comprendere se si adatti alle esigenze specifiche dell’investitore.

Vantaggi dell’investimento in BOT

Sicurezza elevata: uno dei principali benefici nell’investire in BOT è la loro elevata sicurezza. Essendo titoli di Stato, presentano un rischio di emissione estremamente basso. La garanzia fornita dallo Stato riduce significativamente il rischio di insolvenza, rendendoli strumenti particolarmente sicuri, soprattutto in contesti di incertezza economica.

Gestione semplificata: la gestione dei BOT è relativamente semplice, per cui sono accessibili anche per gli investitori meno esperti. La loro natura e il meccanismo di funzionamento sono di facile comprensione, semplificando così la gestione dell’investimento.

Questi strumenti sono adatti a chi cerca minor rischio e desidera investire in qualcosa che darà un rendimento fisso, in base a caratteristiche chiare e scadenze definite. Ideali a chi si approccia per la prima volta agli investimenti.

Svantaggi dell’investimento in BOT

Rendimenti ridotti: in confronto al passato, il rendimento attuale dei BOT è notevolmente inferiore. Questo aspetto è particolarmente rilevante in un contesto di tassi d’interesse bassi, dove le alternative di investimento potrebbero offrire rendimenti superiori.

Costi associati: nonostante la semplicità di gestione, è fondamentale considerare i costi associati all’investimento in BOT. Questi includono la tassazione, agevolata al 12,5%, le commissioni di acquisto e vendita, nonché il costo del mantenimento del conto titoli. Tali spese possono incidere sull’effettivo rendimento netto dell’investimento.

Questi strumenti non sono adatti a chi desidera un rendimento più alto, anche a costo di affrontare alcuni rischi. Inoltre bisogna valutare le spese associate a questi tipi di investimenti. Non sono i più indicati per investitori esperti.

Come funzionano l’asta e i BOT

I BOT sono collocati attraverso aste competitive con cadenza semestrale o annuale la cui gestione è affidata alla Banca d’Italia. Gli operatori autorizzati possono esprimere un totale di 5 offerte con l’indicazione del rendimento.

Il meccanismo d’asta prevede un collocamento supplementare riservato agli operatori specialisti. In aggiunta all’asta dei BOT a 12 mesi e a 6 mesi, il calendario prevede emissioni discrezionali di BOT a 3 mesi e con durata diversa secondo le esigenze di tesoreria.

La durata e il prezzo dei BOT

Per investire in BOT è necessario aprire un conto titoli presso un intermediario finanziario. L’acquisto prevede un taglio minimo di 1.000 euro o multipli. La sottoscrizione dei BOT è soggetta a commissioni di importo variabile secondo la durata residua dei titoli. Il collocamento dei titoli di Stato è vincolato al rispetto di un tetto per le commissioni.

Rendimento dei BOT: cosa aspettarsi?

Al netto dei costi, il rendimento dei BOT è molto risicato. Non a caso, più che un investimento, i titoli del debito a breve scadenza sono considerati come strumento di protezione dall’inflazione e di liquidità alternativo al contante, utilizzato in questo senso sia dai privati che dalle organizzazioni finanziarie.

Anche così concepiti, non sempre sono prodotti del tutto soddisfacenti, se consideriamo il trend in fatto di rendimenti. Diversificare il portafoglio è, quindi, una scelta obbligata anche per gli investitori che privilegiano un basso profilo di rischio.

Rendimenti medi BOT 2025

I rendimenti dei BOT variano in base alla durata e alle condizioni d’asta. Ad inizio ottobre 2025, Banca d’Italia ha comunicato quali sono i rendimenti medi lordi dei titoli pubblici a reddito fisso. Nel complesso, il rendimento medio lordo dei BOT attualmente è di 1,985%, in lieve aumento rispetto al mese antecedente. Va ricordato che, trattandosi di un valore medio, questo può variare in base all’asset specifico.

Andando a vedere nel dettaglio il rendistato, ovvero il rendimento medio lordo dei titoli di Stato italiani, Banca d’Italia ha comunicato dati interessanti, che abbiamo riportato in tabella (dati aggiornati al 1 ottobre 2025).

Fascia di vita residua

Rendistato

1 anno – 1 anno 6 mesi

2,071

1 anno 7 mesi – 2 anni 6 mesi

2,170

2 anni 7 mesi – 3 anni 6 mesi

2,348

3 anni 7 mesi – 4 anni 6 mesi

2,549

4 anni 7 mesi – 6 anni 6 mesi

2,839

6 anni 7 mesi – 8 anni 6 mesi

3,185

8 anni 7 mesi – 12 anni 6 mesi

3,539

12 anni 7 mesi – 20 anni 6 mesi

3,984

20 anni 7 mesi e oltre

4,330

Prendendo in riferimento i mesi da gennaio a ottobre 2025, il rendimento medio dei BOT italiani ha visto delle oscillazioni dall’inizio dell’anno, con lieve discesa nei mesi primaverili e una risalita successiva. La Banca d’Italia ha stimato i rendimenti mensili medi nel seguente modo:

Mese

Indice generale

Rendimento medio BOT (Rendibot)

Gennaio 2025

3,195

2,539

Febbraio 2025

3,080

2,389

Marzo 2025

3,287

2,299

Aprile 2025

3,072

2,092

Maggio 2025

2,997

1,976

Giugno 2025

2,929

1,947

Luglio 2025

2,969

1,941

Agosto 2025

3,008

1,964

Settembre 2025

3,053

1,985

Come si può vedere, i rendimenti medi dei BOT sono molto inferiori rispetto a quelli previsti per tutti gli asset valutati dalla Banca d’Italia, per cui sostanzialmente meno convenienti in termini di rendita.

Aste previste per gli ultimi mesi 2025

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha previsto nuove emissioni anche nell’ultimo trimestre 2025, con precise aste e scadenze per la presentazione delle domande. Elenchiamo qui di seguito tutte le aste previste per gli ultimi mesi 2025.

Mese

Comunicazione al mercato

Presentazione domande da parte del pubblico

Data asta

Ottobre 2025

7 ottobre 2025
25 ottobre 2025

9 ottobre 2025

28 ottobre 2025

10 ottobre 2025

29 ottobre 2025

Novembre 2025

7 novembre 2025

21 novembre 2025

11 novembre 2025

25 novembre 2025

12 novembre 2025

26 novembre 2025

Dicembre 2025

4 dicembre 2025

22 dicembre 2025

9 dicembre 2025

24 dicembre 2025

10 dicembre 2025

29 dicembre 2025

I BOT, che vengono emessi a 3, 6 e 12 mesi, prevedono un rimborso ad unica scadenza, e sono considerati strumenti a reddito fisso. Va ricordato che possono partecipare alle aste le banche, le imprese di investimento e le società di intermediazione immobiliare autorizzate. I risparmiatori possono quindi sottoscrivere questo asset tramite l’asta, partecipando entro le date indicate.

Chi è interessato a partecipare può prenotare, almeno con un giorno di anticipo, presso una realtà autorizzata. Va ricordato che le istituzioni bancarie non possono superare determinate soglie previste per legge in termini di commissioni, per cui diffidate da costi particolarmente elevati. Ad esempio per i buoni con durata pari o inferiore a 80 giorni, non possono superare lo 0,05% del loro valore.

In sintesi: conviene investire in BOT?

Investire la liquidità in eccesso in BOT, senza diversificare opportunamente le risorse finanziarie, non è una strategia lungimirante se consideriamo gli interessi e i costi. Va considerato, comunque, che, in aggiunta al mercato primario, ovvero all’asta in fase di emissione, i BOT possono essere negoziati sul mercato secondario, ovvero il MOT (Mercato Telematico Obbligazionario), sfruttando una fase rialzista dei prezzi.

Se preferisci un approccio semplice puoi puntare su prodotti finanziari più redditizi, delegando ad un consulente finanziario la composizione e la gestione del portafoglio. Volendo, in aggiunta puoi attivare un piano di accumulo del capitale per incrementare su cadenza periodica la base di investimento e migliorare così le aspettative di rendimento. Sfrutta la leva dell’interesse composto con Moneyfarm attivando un piano di investimento su misura.

Conclusioni

Come abbiamo visto, investire in BOT ha pro e contro. Tra gli elementi svantaggiosi ci sono i bassi rendimenti, rispetto ai quali altri strumenti finanziari, come gli ETF, risultano senza dubbio più appetibili.

Affidarsi a un Robo Advisor come Moneyfarm è una valida alternativa per gestire il portafoglio online in modo semplice, puntando a un migliore rapporto rischio investimento e a un risultato soddisfacente, grazie alla diversificazione degli asset e alla riduzione dei costi di gestione.

Domande frequenti

Investire in BOT: come funziona?

I BOT sono titoli del debito pubblico italiano con scadenza a 3, 6 0 12 mesi o compresa entro l’anno (BOT flessibili). L’emissione avviene con aste competitive sul rendimento a cui possono accedere gli intermediari autorizzati. Sottoscrivendo un conto titoli, i privati possono prenotare l’acquisto dei BOT con taglio minimo di 1.000 euro o multipli. Lo scambio può avvenire anche sul mercato secondario (MOT), rivendendo o acquistando i titoli prima della scadenza.

Conviene investire in BOT?

Investire in BOT oggi non è una scelta remunerativa, pur trattandosi di uno strumento piuttosto sicuro con rischio di emissione molto basso. Può essere comunque una scelta dettata da esigenze di protezione dall’inflazione e di allocazione della liquidità in eccesso.

Qual è il rendimento dei BOT?

Il rendimento dei BOT è dato dallo scarto di emissione, ovvero dalla differenza tra valore nominale e prezzo di acquisto. Tale scarto è, a conti fatti, quasi nullo se consideriamo i costi, in primis la commissione applicata dalla banca e poi la tassazione (agevolata al 12,50%) sui guadagni. In generale, il BOT non offre rendimenti soddisfacenti e dovrebbe essere affiancato da strumenti più remunerativi (come gli ETF) per realizzare un investimento effettivo.

Quanto rende un BOT a 1 anno?

In base al tipo specifico di BOT, alla scadenza e alle sue caratteristiche, può essere più o meno remunerativo. Un BOT ad un anno mediamente nel 2025 ha un rendimento del 2,071%, molto basso se si considerano altri strumenti di rendimento, a cui bisogna poi sottrarre ancora i costi di commissione e la tassazione.

Quanto si guadagna con un BOT?

Il guadagno medio di un BOT non è tra i più vantaggiosi, perché bisogna valutare il margine tra il costo di acquisto e il suo valore nominale al momento della scadenza. Togliendo imposte e commissioni, il guadagno effettivo è molto basso (anche intorno all’1,5%), ma questo strumento finanziario rimane uno dei più sicuri e meno rischiosi in cui investire.

Quali sono i rischi degli investimenti in BOT?

I rischi intorno agli investimenti in BOT sono piuttosto bassi, al minimo per questo tipo di strumento. I principali sono collegati soprattutto alle oscillazioni di mercato e all’inflazione (seppur sono contenuti). Questi strumenti sono direttamente collegati allo Stato italiano, che ha una buona affidabilità nonostante il debito elevato. La durata breve dell’investimento attutisce comunque molti rischi legati alle possibili evoluzioni economiche.

Quali sono i migliori BOT in cui investire oggi?

Anche se in assoluto non esistono strumenti migliori di altri in cui investire, per trovare il migliore BOT del periodo bisogna valutare le caratteristiche dell’emissione, la durata, la scadenza, i propri obiettivi specifici. Il rischio minimo si può individuare in BOT dalla durata molto breve, come quelli a 6 mesi, con rendimenti vicini. Ma si può anche optare per scadenze più flessibili diversificando il portafoglio. Per capire qual è il migliore strumento, valutare sempre il rendimento reale, al netto di tasse e commissioni.

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*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.

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