Quello delle obbligazioni sostenibili è un mercato che continua a suscitare notevole interesse tra gli investitori, data la diffusa e crescente attenzione verso i temi ambientali e sociali. Ma quanto conviene investire in questa tipologia di bond? E quali caratteristiche hanno le obbligazioni Eni?
💚 Cosa sono le obbligazioni sostenibili? | Titoli emessi per supportare iniziative che combinano obiettivi ambientali e sociali |
📈 Che rendimento hanno le obbligazioni Eni? | La cedola annua lorda è del 4,30%, più 0,50% se Eni non dovesse raggiungere i propri obiettivi di sostenibilità |
💸Conviene investire in obbligazioni sostenibili? | Sì, se si vuole diversificare il proprio portafoglio ponendo attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale |
Obbligazioni sostenibili: che caratteristiche hanno?
Le obbligazioni sostenibili rientrano nella macrocategoria dei Green, Social and Sustainability (GSS) Bond, titoli emessi per garantire supporto finanziario a progetti e attività che hanno un impatto positivo sull’ambiente e/o sulla società. Mentre i Green Bond, nello specifico, sono concepiti per finanziare (o rifinanziare) iniziative green legate a temi quali l’efficienza energetica, la produzione di energia da fonti pulite o l’uso sostenibile dei terreni, i Social Bond si focalizzano su progetti sociali, nuovi o già in corso. Le obbligazioni sostenibili, o Sustainability Bond, sono infine emesse per finanziare progetti che combinano obiettivi ambientali e sociali.
Quanto cresce il mercato delle obbligazioni green e chi lo domina?
Dal loro esordio nel 2007 (anno in cui la BEI ha emesso il primo green bond) le obbligazioni sostenibili sono state protagoniste di una crescita progressiva, con una decisa accelerazione negli ultimi anni, complice la sempre maggiore attenzione ai temi ambientali.
In particolare, il mercato è cresciuto da un volume di 95 miliardi di dollari nel 2018 a 735 miliardi di dollari nel 2021 (dati Bloomberg). L’anno appena passato, però, è stato estremamente difficile per i GSS (come per altre tipologie di prodotti finanziari): i problemi macroeconomici causati dalla pandemia Covid-19, la crescita dei tassi di interesse e – non da ultimo – le ripercussioni della guerra in Ucraina hanno portato l’emissione annuale di obbligazioni green e sostenibili a calare a 572 miliardi di dollari. Una decisa inversione di rotta che gli esperti prevedono però destinata a capovolgersi già nel 2023, anno in cui il mercato dovrebbe ricominciare a crescere.
A dominare il mercato globale l’Europa, che nel corso del 2021 ha emesso il 56% del totale delle obbligazioni green, il 71% di quelle sociali e il 60% di quelle sostenibili: a determinare questa supremazia sono prevalentemente i progressi normativi in materia ambientale degli ultimi anni (inclusa la Sustainable Finance Disclosure Regulation) e gli sforzi della Commissione Europea in questa direzione.
Quali sono i pro e i contro delle obbligazioni green?
Investire sui green bond significa sostenere iniziative ad alto impatto socio-ambientale, e quindi dare il proprio contributo per favorire il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità riconosciuti a livello internazionale. Essi attirano per questo l’interesse dei cosiddetti Socially Responsible Investors (SRI), investitori che sono particolarmente attenti alle forme di investimento capaci di generare un valore aggiunto per il mondo in cui viviamo.
Di contro, il fatto che queste obbligazioni siano sostenibili non significa che siano di per sé più remunerative di altre. È sempre consigliabile pianificare bene gli investimenti e comporre un portafoglio ben diversificato.
Quali sono le principali soluzioni di investimento focalizzate sulle obbligazioni sostenibili?
Chi desidera investire su questa tipologia di obbligazioni ha a disposizione la valida opzione degli ETF obbligazionari. Di cosa si tratta? Un ETF obbligazionario è un fondo che investe su un determinato indice obbligazionario, cercando di rifletterne 1:1 l’andamento e i rendimenti.
Per comporlo, i gestori di fondi selezionano le obbligazioni (in questo caso green, sociali e sostenibili) che forniscono il campione più rappresentativo dell’indice, in base a qualità del credito, esposizione, correlazioni, durata e rischio. Investire su un ETF obbligazionario permette di ridurre sensibilmente il rischio di credito (grazie alla diversificazione dell’investimento) e di esporsi molto velocemente a mercati e fattori diversi: si tratta quindi di una soluzione conveniente e più sicura rispetto alla selezione di una singola tipologia di obbligazioni.
Obbligazioni ENI: una panoramica
Nel mese di gennaio 2023 Eni è tornata a lanciare un bond dedicato al pubblico italiano, per la prima volta legato ai propri obiettivi di sostenibilità: l’offerta delle obbligazioni, avviata il 16 gennaio di quest’anno, è stata chiusa anticipatamente solo 5 giorni dopo, grazie all’elevata domanda da parte degli investitori italiani.
Le Obbligazioni hanno una durata di 5 anni e sono state emesse alla data del 10 febbraio 2023 per un ammontare di 2 miliardi di euro ad un prezzo pari al 100% del loro valore nominale.
La domanda complessiva è stata di oltre 10 miliardi di euro, con richieste pervenute da oltre 300 mila investitori: si tratta di un record assoluto per una emissione obbligazionaria corporate single tranche destinata al retail in Italia.
A quali obiettivi sono legate le obbligazioni ENI?
I green bond sono collegati al conseguimento di alcuni specifici obiettivi di sostenibilità:
- Net Carbon Footprint Upstream (Scope 1 e 2) pari o inferiore a 5,2 MtCO2eq al 31 dicembre 2025 (-65% rispetto alla baseline del 2018);
- capacità installata per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili pari o superiore a 5 GW al 31 dicembre 2025.
Che rendimento hanno le obbligazioni ENI?
La cedola annua lorda delle obbligazioni Eni è stabilita al 4,30% e rimarrà invariata fino alla scadenza del 10 febbraio 2028 nel caso in cui la società raggiunga gli obiettivi appena descritti. In caso di mancato raggiungimento anche solo di uno dei due target, il tasso di interesse relativo alla cedola pagabile alla data di scadenza sarà incrementato dello 0,50%.
Obbligazioni ENI e altre obbligazioni sostenibili: conviene investire?
Come dicevamo, il rendimento dei green, social and sustainable bonds non è per forza più alto delle obbligazioni tradizionali: paragonando l’andamento dell’indice MSCI World Socially Responsible Investment con quello dell’indice azionario globale MSCI World ci si rende facilmente conto che negli ultimi anni le performance sono state simili, con l’indice SRI che in alcuni periodi ha sovraperformato e in altri invece sottoperformato l’indice generale.
Ma le obbligazioni sostenibili rappresentano una forma di investimento interessante, oltre che per ragioni etiche, in ottica di diversificazione del portafoglio. È sempre consigliabile valutare e selezionare attentamente il titolo, l’asset class o l’ETF obbligazionario su cui si intende puntare.
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Costruiamo i nostri portafogli ESG basandoci su ETF sostenibili, restringendo cioè l’universo investibile a società che rispettano criteri di sostenibilità e che vengono attentamente selezionate e monitorate nel tempo. Affidarsi a un consulente finanziario indipendente è la scelta migliore per muovere i primi passi nella pianificazione finanziaria, per valutare le opzioni migliori rispetto al momento di mercato o ad una situazione personale o familiare specifica.
Il nostro team di consulenti è sempre a disposizione per aiutarti a comporre il portafoglio ESG più adatto a te, per permetterti di investire in maniera responsabile mantenendo il focus sulla diversificazione e sulle metriche di rischio-rendimento, per guidarti nella scelta di un piano di accumulo del capitale o di altre soluzioni.
Conclusioni
Investire in obbligazioni sostenibili conviene, dunque? Sì, se si ha a cuore la sostenibilità ambientale e sociale e si desidera puntare su un mercato che, nonostante le difficoltà del 2022, è sempre più promettente. È in ogni caso essenziale valutare i prodotti più adatti alle proprie esigenze, alle risorse a disposizione, all’orizzonte temporale di riferimento e al livello di rischio che si è disposti ad assumere. Indispensabile, infine, comporre un portafoglio ben diversificato.
*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.