Lo spettro dei cambiamenti climatici e dei suoi effetti sull’ecosistema ha spinto le istituzioni e le aziende a catalizzare l’attenzione sulla produzione e lo stoccaggio di energia pulita. L’idrogeno nei prossimi anni potrà diventare un elemento chiave per veicolare questa rivoluzione verde, per questo che gli investitori guardano agli ETF idrogeno con grande interesse.
Fin dagli anni ‘70 sono stati fatti diversi tentativi per utilizzare l’idrogeno come fonte di energia per alimentare i veicoli, ma al momento è una tecnologia troppo costosa per diffondersi su larga scala. L’idrogeno è invece utilizzato per lo stoccaggio dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, inoltre si presta bene all’utilizzo su batterie elettriche che possono alimentare i grandi motori di navi, aerei e altri mezzi pesanti.
Visto che l’idrogeno è un elemento dal forte potenziale, sono nati degli ETF che permettono ai risparmiatori di incrementare l’esposizione all’economia dell’idrogeno pulito. Nel processo di diversificazione del portafoglio d’investimento, potrebbe essere utile prendere in considerazione anche gli ETF sull’idrogeno. Ecco una guida completa per il 2025 per chi desidera investire sull’idrogeno.
🔬 Esistono diversi tipi di idrogeno? | Sì e sono l’idrogeno verde, viola, blu, grigio e nero, che differiscono per la modalità di estrazione |
🔍 Come scegliere i migliori ETF idrogeno? | Valutare i rendimenti, la diversificazione, la dimensione del fondo e i costi |
🏆 Migliori ETF idrogeno | L&G Hydrogen Economy UCITS ETF e VanEck Vectors Hydrogen Economy UCITS ETF |
💡 Alternative agli ETF idrogeno | Investment Certificates |
Idrogeno: come viene prodotto
L’idrogeno è un elemento molto semplice e facile da reperire. Si compone solo di un elettrone e un protone ed è presente in molte molecole, come ad esempio l’acqua (H2O). È importante sapere che l’idrogeno non è tutto uguale, ma ha un impatto ambientale diverso a seconda della molecola da cui viene estratto.
In particolare possiamo distinguere 5 tipi di idrogeno:
- Idrogeno verde è quello che si estrae dall’acqua tramite elettrolisi alimentata da fonti di energia rinnovabile, come ad esempio l’energia eolica, idroelettrica e fotovoltaica;
- Idrogeno viola si estrae sempre dall’acqua, ma l’elettrolisi è alimentata dall’energia nucleare;
- Idrogeno blu si estrae dagli idrocarburi fossili;
- Idrogeno grigio si estrae dal metano;
- Idrogeno nero si estrae dal petrolio.
Le prime quattro tipologie di idrogeno sono quelle che destano maggiore interesse e che potrebbero trainare un nuovo trend nell’industria e nell’economia. In particolare, l’attenzione degli operatori e delle istituzioni è rivolta verso l’idrogeno verde, l’unico realmente pulito e in grado di offrire una soluzione 100% sostenibile per la produzione di idrogeno.
Perché investire in idrogeno?
L’idrogeno è impiegato nell’industria da molti anni, soprattutto per la raffinazione del petrolio e per la produzione di ammoniaca e acciaio. La buona notizia è che la ricerca sta facendo passi da gigante e l’obiettivo è quello di utilizzare l’idrogeno come sostituto del petrolio, allo scopo di alimentare motori di tutte le dimensioni.
In uno scenario di questo tipo è facile intuire come l’idrogeno nei prossimi anni potrebbe portare grandi trasformazioni in diversi settori, dalla produzione industriale all’alimentazione di veicoli, fino alla produzione di energia pulita.
Dal 1975 al 2018 la richiesta di idrogeno ha avuto una crescita del 300%, ma il diffondersi delle tecnologie ad idrogeno potrebbe portare ad un vero e proprio boom di richieste in diversi settori dell’economia. Tuttavia, mentre la domanda continua a crescere la produzione fatica. Secondo un report dell’International Energy Agency (IEA), entro il 2030 la domanda dovrebbe raggiungere 11 milioni di tonnellate, mentre gli obiettivi per la produzione ammontano a 43 milioni di tonnellate.
I principali ETF sull’idrogeno
Visto l’interesse degli investitori, sono stati lanciati diversi ETF sull’idrogeno, così da permettere ai risparmiatori di investire in questa tecnologia. Si tratta di strumenti molto giovani, che hanno debuttato solo nel 2021. Vediamo quali sono i migliori ETF sull’idrogeno e le loro caratteristiche.

L’immagine è puramente a scopo illustrativo
L&G Hydrogen Economy UCITS ETF
Lanciato nel febbraio 2021, l’L&G Hydrogen Economy UCITS ETF ha una capitalizzazione di 292 milioni di euro, ha sede in Irlanda e utilizza il dollaro come valuta di riferimento. Il suo portafoglio è ben diversificato, infatti le prime 10 azioni rappresentano solo il 38,43% dell’indice.
Si tratta di aziende che lavorano nei settori dell’industria (53,59%) e delle materia prime (24,19%) e in piccola parte nei settori dei beni voluttuari (9,79%). Anche la ripartizione geografica del fondo esprime un’alta diversificazione. Questo ETF ha un costo annuale di gestione dello 0,49%, con una performance dal lancio di -54,11%.
VanEck Vectors Hydrogen Economy UCITS ETF
L’ETF VanEck Vectors Hydrogen Economy UCITS è stato lanciato nel marzo 2021 e ha una capitalizzazione più bassa, pari a 47 milioni di euro. Anche questo ETF idrogeno ha sede in Irlanda e utilizza il dollaro come valuta di riferimento. Si tratta di un fondo più concentrato, perché le prime 10 azioni (sul totale di 25) rappresentano il 78% dell’indice.
Sono aziende che operano soprattutto nel settore delle materie prime e dell’industria, distribuite in modo ben diversificato sul Pianeta. Si tratta di un ETF sull’idrogeno con una spesa totale annuale di gestione dello 0,55%, con un rendimento dal lancio di -75,33% che mostra tutta la difficoltà del settore in questi ultimi anni, benché con segnali di ripresa.
Global X Hydrogen UCITS ETF USD Accumulating
Il Global X Hydrogen UCITS ETF USD Accumulating è un ETF idrogeno lanciato a febbraio 2022, con un patrimonio in gestione piuttosto piccolo di appena 4 milioni di euro e un costo totale di gestione pari allo 0,50%. Questo ETF replica l’andamento dell’indice Solactive Global Hydrogen, il quale a sua volta replica le performance delle società internazionali attive nell’industria dell’idrogeno.
È un ETF con replica fisica totale e dividendi accumulati e reinvestiti nell’ETF. La performance dal lancio è di -72,48%, ma nell’ultimo mese ha registrato un andamento positivo con un rendimento di +10%. Il Global X Hydrogen UCITS ETF USD Accumulating ha inoltre una volatilità elevata del 42,34% a 3 anni e del 41,20% a 1 anno.
Invesco Hydrogen Economy UCITS ETF Acc
Invesco Hydrogen Economy UCITS ETF Acc è un ETF idrogeno che replica l’indice WilderHill Hydrogen Economy, il quale a sua volta replica le performance delle società internazionali che operano nell’industria dell’idrogeno. È stato lanciato a settembre 2022 e gestisce un patrimonio di soli 3 milioni di euro.
Questo ETF sull’idrogeno ha una spesa totale annuale di gestione dello 0,60%, la più alta tra gli ETF idrogeno disponibili per gli investitori italiani. Con una volatilità a 1 anno del 21,42%, l’Invesco Hydrogen Economy UCITS ETF Acc ha registrato una performance di -43,54% dal lancio, ma nell’ultimo mese ha ottenuto un aumento del rendimento pari a +14,35%.
ETF idrogeno: quali sono i migliori?
Per individuare i migliori ETF idrogeno dobbiamo tenere conto innanzitutto dei rendimenti. In merito agli ETF analizzati, possiamo dire che VanEck Vectors Hydrogen Economy UCITS ETF ha avuto un rendimento migliore rispetto all’L&G Hydrogen Economy UCITS ETF. Trattandosi di fondi molto giovani, la situazione potrebbe cambiare nei prossimi anni.
Oltre al rendimento ci sono anche altre aspetti di cui tenere in considerazione, come la diversificazione, la dimensione del fondo e i costi di gestione più competitivi. Nel confronto tra gli ETF idrogeno, invece, questi 3 parametri premiano senza dubbio l’ETF sull’idrogeno L&G Hydrogen Economy UCITS ETF.
Le alternative agli ETF idrogeno
Chi vuole investire su questa tecnologia può ricorrere ad uno strumento finanziario diverso rispetto agli ETF idrogeno, che sono gli Investment Certificates, che possono aiutare gli investitori a ottimizzare la fiscalità con una riduzione delle minusvalenze accumulate.
I Certificates che operano nel settore dell’idrogeno sono due. Solactive Hydrogen Top Selection Index (premiato come miglior certificato del 2020 agli Italian Certificate Awards) include 15 diverse azioni, le cui aziende sono dislocate negli Stati Uniti per il 50%. ICF Hydrogen Select, invece, comprende 25 aziende impegnate nella produzione di idrogeno e nella realizzazione di celle a combustibile, motori a idrogeno e batterie per l’alimentazione di veicoli.
Conviene davvero investire sull’idrogeno?
Abbiamo visto che quello dell’idrogeno è un mercato molto promettente, ma ci sono anche delle criticità che si devono prendere in considerazione. Estrarre idrogeno da energie a basse emissioni è ancora molto costoso. Entro il 2030 si prevede una riduzione dei costi del 30%, ma siamo ancora lontani dal traguardo.
Oggi l’idrogeno è prodotto con l’utilizzo di gas naturale e carbone e la sua produzione comporta un’elevata quantità di emissioni di CO2. Il percorso verso la prospettata evoluzione green è ancora lungo e richiederà un forte impegno sia alle imprese che alle istituzioni.
Queste riflessioni ci portano ad un’altra criticità, rappresentata da una normativa che ostacola la produzione di idrogeno da fonti di energia rinnovabile. È auspicabile l’adozione di standard internazionali comuni che riguardino sia l’impatto ambientale del mercato dell’idrogeno, sia la sicurezza che nello stoccaggio e nel trasporto dell’idrogeno.
Se è vero che l’idrogeno sarà l’elemento del futuro e farà registrare un boom, è probabile che bisognerà aspettare ancora qualche anno prima che questo mercato sia maturo. Nel frattempo le alternative non mancano di certo e nel panorama degli ETF ci sono tanti validi asset da utilizzare per la composizione di un portafoglio d’investimento efficiente e diversificato.
Domande frequenti
L’estrazione dell’idrogeno può avvenire in modi diversi: dall’acqua mediante elettrolisi alimentata da energie rinnovabili o da energia nucleare, dagli idrocarburi fossili, dal metano e dal petrolio.
Nei prossimi anni potrebbe sostituire il petrolio per alimentare motori di tutte le dimensioni. Potrebbe veicolare la transizione ecologica e favorire la produzione di energia pulita.
L’estrazione dell’idrogeno è ancora molto costosa, soprattutto se si vuole estrarre producendo poche emissioni di CO2. La legislazione ostacola la produzione di idrogeno da fonti di energia rinnovabile, ma si tratta di un mercato che potrebbe far registrare una forte crescita nei prossimi anni.
Tra i migliori ETF sull’idrogeno ci sono il VanEck Vectors Hydrogen Economy UCITS ETF e L&G Hydrogen Economy UCITS ETF.
È possibile investire sull’idrogeno attraverso strumenti finanziari come gli ETF, oppure acquistando direttamente le azioni o le obbligazioni delle aziende operanti nel settore dell’idrogeno.
L’Idrogeno potrebbe diventare una risorsa fondamentale in futuro, ma la sua produzione è ancora troppo complessa e costosa, soprattutto per quanto riguarda l’idrogeno verde completamente sostenibile.
*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.