Prima di investire si devono fare diverse valutazioni in termini di rischi, costi, adeguatezza ai propri obiettivi e ovviamente di rendimenti.
E proprio su quest’ultimo punto gli investitori si soffermano a lungo, fanno comparazioni, chiedono consiglio ad amici che hanno già investito e si perdono (nel migliore dei casi con successo, nel peggiore con una resa) alla ricerca di informazioni uliti allo loro scelta.
Ma per nostra esperienza possiamo dire che il più delle volte su un punto cadono: qual è la differenza tra il rendimento nominale e quello reale?
Mai fermarsi alle apparenze.
Il rendimento nominale è quello che non tiene in considerazione l’inflazione, mentre per contro, il rendimento reale è quello al quale un investitore dovrebbe prestare maggiore attenzione, in quanto al netto del costo della vita, quindi dell’inflazione.
Al momento si parla più di deflazione che di inflazione ma è chiaro che in particolare per gli investimenti di medio o lungo termine, non si può fare a meno di tenere in considerazione una crescita dell’inflazione nel corso degli anni, che andrà ad incidere sul rendimento ottenuto.
Supponiamo di aver sottoscritto un investimento cha ha come rendimento nominale il 3% e di avere un’inflazione dell’1%. Il rendimento effettivo, quindi reale, sarà del 2% poiché dal rendimento nominale del 3% si dovrà sottrarre quello dell’inflazione dell’1%.
Il potere d’acquisto è uno degli aspetti che pochi tengono in considerazione un po’ perché negli ultimi anni si è manifestato il problema inverso, quello della deflazione, un po’ per mancanza di adeguate conoscenze in materia finanziaria.
Ad esempio uno degli aspetti da valutare sarebbe anche la presenza o meno di un interesse composto, ossia quello che, maturato nel tempo, va ad aggiungersi al capitale inziale, divenendo anch’esso produttivo di interesse. Può essere difficile comprenderne la portata facendosi “due conti” a mente, per cui abbiamo creato un calcolatore per l’interesse composto che ne renda più immediata la comprensione del funzionamento
Questo elemento viene spesso trascurato ma la sua rilevanza è chiara nel calcolo del rendimento reale.
Soffermarsi troppo sul rendimento non è certo la chiave per un investimento efficiente e neppure proficuo a volte; le variabili da considerare sono numerose ma imparare a conoscerle poca alla volta è già un ottimo punto di partenza.
*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.