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Tasse sull’acquisto della prima casa: la guida completa

❓ Quanti tipi di tasse ci sono per acquistare una casa? Ci sono 4 tipologie di tasse
👦🏽 Ci sono agevolazioni per i più giovani? Sì, chi ha meno di 36 anni può approfittare di interessanti agevolazioni
⏱️ Quando si pagano queste tasse? In fase di acquisto, presso il notaio
☝️Tetto massimo dell’ISEE per le agevolazioni 40.000 €

Quando si acquista una proprietà, è necessario considerare attentamente le tasse di vendita in quanto possono essere molto diverse per la prima o la seconda casa. In questo articolo vogliamo spiegarti quali sono tutte le tasse previste per l’acquisto della prima casa e di quali vantaggi fiscali puoi usufruire come nuovo proprietario, così da permetterti di avere una guida chiara e completa sia di tutte le spese che dovrai affrontare sia di quanto puoi risparmiare!

Tasse per l’acquisto della prima casa: quali sono e a quanto ammontano

Se ti stai chiedendo quali tasse si pagano per l’acquisto di una prima casa, devi sapere che vi sono quattro diverse tipologie di imposte obbligatorie e, nello stabilire il tuo budget e calcolare il mutuo, devi tenerne sempre conto. Dal momento che potrebbe non essere semplice distinguerle, soprattutto se è la prima volta che ti informi su questo genere di argomenti, le abbiamo suddivise e descritte una ad una: in questo modo sarà più semplice comprendere quali saranno le spese per la tua prima casa, a cosa corrispondono e a quanto ammontano!

Ricorda che il pagamento delle tasse per l’acquisto della prima casa viene eseguito presso il notaio (che a sua volta richiede un personale compenso), nel momento in cui si procede alla registrazione dell’atto di compravendita e iscrizione dello stesso presso i registri catastali e uffici cui si deve relativa notifica. Per avere un’idea sul costo del servizio della trascrizione dell’atto, puoi leggere la nostra guida sul compenso del notaio. Ricordiamo che tutti gli atti per l’acquisto della prima casa sono esenti da imposta di bollo.

IVA

È applicabile solo se l’acquisto proviene da una società di costruzioni o società focalizzata sulla vendita di immobili. L’importo si basa sul valore dell’immobile dichiarato sul rogito e non sull’effettivo costo di mercato. Per tutti i più giovani, e dunque per chi ha un’età inferiore ai 36 anni e non dispone di un reddito superiore a 40.000€, questa imposta è detraibile proprio in fase di dichiarazione dei redditi. Potrai dunque utilizzare le somme detratte per pagare le altre tasse obbligatorie previste per l’acquisto della prima casa.

IMPOSTA DI REGISTRO

L’imposta di registro dev’essere pagata nel momento in si registra l’atto di acquisto della prima casa. Le somme devono essere versate all’Agenzia delle Entrate e agli uffici competenti. Si tratta di un’imposta indiretta e colpisce tutti i trasferimenti di ricchezza, dunque anche un acquisto relativo alla prima casa. Le imposte di registro, inoltre, sono alternative all’IVA: quando si effettua il pagamento di quest’ultima, pertanto, non si sarà soggetti anche alle prime. La normativa di riferimento è il DPR n° 31/1968 e prevede alcune eccezioni di applicazione. 

IMPOSTA IPOTECARIA

Questa tassa attiene alle operazioni di trascrizione degli atti, compresa l’iscrizione nei Pubblici Registri Immobiliari, la rinnovazione e la cancellazione dell’ipoteca. Anche acquistando casa tramite agenzia, bisogna corrispondere questo tributo obbligatorio per mezzo dell’F24 con codice 1530: l’operazione può essere fatta dal privato cittadino o dal notaio. Se la casa viene acquistata da un privato e non si tratta di abitazioni di tipo lusso, l’ammontare dell’imposta ipotecaria è pari a 50€. Se l’acquisto viene effettuato tramite impresa di costruzione, invece, ammonta a 200€. In tutti gli altri casi l’importo è pari al 2% del valore catastale dell’immobile.

IMPOSTA CATASTALE

Si tratta di una somma da versare presso il Catasto Immobili dell’Agenzia delle Entrate ed è dovuta per l’atto di registrazione del trasferimento immobiliare dal venditore all’acquirente. Legalizza anche il passaggio delle proprietà per successioni e donazioni, ed è prevista in caso di usufrutto o diritto di abitazione su un fabbricato. A meno che il trasferimento non avvenga verso enti come Regione, Provincia e Comuni, il suo costo è generalmente di 50€. L’imposta catastale si applica anche quando si richiede una voltura, pertanto devono pagarla anche gli eredi e i donatori. 

A quanto ammonta la tassazione prevista per l’acquisto della prima casa?

Per rispondere a questa domanda, si devono considerare prima altri fattori:

  • L’età anagrafica di chi vuole acquistare la prima casa;
  • La tipologia di venditore da cui si acquista la prima casa.

Acquisto da privato

Chi ha più di 36 anni e acquista la prima casa da un privato dovrà pagare imposta di registro pari al 2%, imposta ipotecaria pari a 50€ e imposta catastale pari a 50€. Nel caso l’acquirente abbia meno di 36 anni e reddito inferiore a 40.000€ potrà usufruire di una particolare agevolazione che lo rende esente dal pagamento di queste tre imposte.

Acquisto da un’impresa edile

Qui c’è da fare un’ulteriore distinzione, poiché i costi delle imposte sull’acquisto della prima casa variano a seconda che l’immobile sia stato costruito da meno di 4 anni o da un periodo più lungo:

  • Costruzione terminata da meno di 4 anni – le tasse previste sono l’IVA al 4%, mentre le imposte di registro, ipotecaria e catastale sono pari a 200€ cadauna. Per gli under 36 con reddito inferiore a 40.000€ c’è l’esenzione per le tre imposte e l’IVA è considerata detraibile.
  • Costruzione terminata da più di 4 anni – le tasse previste sono soltanto l’imposta di registro al 2% del valore catastale, più l’imposta ipotecaria e tassa catastale di valore pari a 200€ cadauna. Anche in questo caso gli under 36 con reddito inferiore a 40.000€ risultano esenti dal pagamento delle tasse per l’acquisto della prima casa.

Per godere del regime di agevolazioni sulle aliquote e sull’esenzione dalla tassazione per l’acquisto della prima casa, tuttavia, è necessario rispettare alcuni requisiti:

  • Non si deve acquistare un immobile di lusso o immobili di categorie catastali A/1, A/8, A/9 o edifici di particolare pregio storico o artistico;
  • Non bisogna essere proprietari, usufruttuari di altre case presenti nello stesso Comune nel quale si vuole effettuare l’acquisto della prima casa, così come non bisogna essere titolari di uso o abitazione di altre case presenti nello stesso territorio;
  • E’ inoltre necessario dichiarare di non essere titolari di alcun altro atto d’acquisto che abbia usufruito delle agevolazioni previste per la prima casa e, in caso contrario, bisogna impegnarsi a rivendere l’immobile entro un tempo massimo di 12 mesi;
  • Bisogna, infine, stabilire la propria residenza presso l’immobile che si vuole acquistare come prima casa, entro un tempo massimo pari a 18 mesi.

Dopo aver acquistato la prima casa esistono altre tasse periodiche obbligatorie?

Si, chiunque diventi proprietario di un immobile come una prima casa diventa automaticamente soggetto ad imposizioni fiscali a cadenza annuale, altrimenti definite imposte comunali. Tra queste sono naturalmente comprese le bollette di luce e gas, ma vi sono altre imposte più specifiche, che si applicano su base obbligatoria. Tra queste vi sono:

  • IMU e Tasi – entrambe le imposte si riferiscono soltanto alle prime case che vengono considerate immobili di lusso. In tutti gli altri casi non si è tenuti a pagarle;
  • Tari – si tratta dell’imposta sullo smaltimento rifiuti. L’importo della Tari è variabile e dipende dalla tipologia e ampiezza dell’immobile, oltre che dal numero di componenti del nucleo familiare;
  • Canone RAI – questa tassa è dovuta soltanto da coloro che possiedono un’antenna e un apparecchio audiovisivo. In ogni caso l’imposta è applicata automaticamente e nel caso non si detenga una TV bisogna chiedere personalmente l’esenzione.

Quali tasse si pagano per l’acquisto della prima casa?

Esistono quattro diversi tipi di imposte obbligatorie: IVA, imposta di registro, imposta ipotecaria e imposta catastale. In tutti i casi, l’IVA è applicabile solo se l’immobile che si intende acquistare viene acquisito da un’impresa edile ed è stato terminato da meno di 4 anni. Gli under 36 con ISEE inferiore a 40.000 euro sono esenti dalle tasse e, per questi soggetti, l’IVA è sempre detraibile.

Domande Frequenti

Come fare il calcolo delle tasse per l’acquisto della prima casa?

Il preciso ammontare delle tasse proporzionali dovute per l’acquisto della prima casa viene calcolato sulla base del valore catastale dell’immobile e non sull’effettivo valore di mercato.

Quando si pagano le tasse per l’acquisto della prima casa?

Il pagamento delle tasse per l’acquisto della prima casa avviene presso il notaio, nel momento in cui si redige l’atto di compravendita. Sarà il notaio a versare le somme previste per l’IVA e le imposte di registro, ipotecarie e catastali presso gli uffici abilitati a riceverle. La procedura viene eseguita entro un mese dall’avvenuta stipula del contratto.

I giovani godono di agevolazioni sulle tasse dovute per l’acquisto della prima casa?

Si, la legge italiana prevede l’esenzione dalle imposte di registro, ipotecarie e catastali per tutti i giovani che non hanno compiuto i 36 anni di età e detengono un ISEE di valore inferiore a 40.000 euro.

Quali sono i requisiti per ottenere le agevolazioni sulle tasse per l’acquisto della prima casa?

Oltre al requisito dell’età anagrafica (inferiore a 36 anni) e il limite imposto per l’ISEE (40.000€) si deve dichiarare al momento della sottoscrizione dell’atto di non essere titolari, usufruttuari o detenere diritti di abitazione su altri immobili presenti nello stesso Comune in cui si trova la casa indicata nell’atto di compravendita. Si deve inoltre trasferire la propria residenza nella stessa entro un limite massimo di 18 mesi, in caso contrario si perde il diritto ad usufruire dell’esenzione tasse e l’IVA non sarà più considerata detraibile.

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*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.