Quanto costa sposarsi in comune nel 2024?


Il matrimonio tradizionale con addobbi a profusione e un ricevimento sontuoso è un must per molte coppie, disposte a fare grandi sacrifici pur di celebrare le nozze con tutti i crismi, secondo la tradizione. A conti fatti, tuttavia, puntare sulla sobrietà – ovvero, su un matrimonio semplice con rito civile – può essere una scelta sensata. Non c’è paragone a livello di costo: sposarsi in Comune richiede un budget minimale e, inoltre, permette di organizzare le nozze in tempo record. Vediamo quanto si risparmia e qual è l’iter da seguire.

⚭ Conviene sposarsi in comune? Si, per minimizzare il budget e velocizzare i tempi
💰 Qual è il costo minimo per sposarsi in comune? Qualche centinaio di euro per le pubblicazioni e l’affitto della sala comunale
🤑 Quanto costa affittare la sala? 100 – 500 € per le location standard
❓ Chi può celebrare il matrimonio civile? Un ufficiale di Stato Civile o un cittadino maggiorenne autorizzato

Sposarsi in comune: costi

Un matrimonio in stile classico richiede un investimento notevole, per quanto sia organizzato con largo anticipo e in modo intelligente. Per avere un’idea indicativa puoi leggere la nostra guida Quanto costa un matrimonio nel 2022 e provare a stilare un budget di massima. Come vedrai, mantenersi su cifre contenute è molto difficile: tante coppie, non a caso, impiegano anni prima di accantonare la somma necessaria. Non tutti sono disposti a una lunga attesa, o a concentrare tutte le proprie energie sull’obiettivo matrimonio. L’alternativa c’è: “ripiegare” su una soluzione più accessibile e sposarsi in comune. Quanto costa? In sintesi, le spese minime sono le seguenti:

  • Marca da bollo da 16 euro per le pubblicazioni (se i futuri sposi risiedono in comuni diversi, ne serviranno due)
  • Affitto della sala comunale, se richiesto: costo indicativo tra i 100 e i 500 euro o più per le location “alternative”, più eventuali addobbi floreali

A queste voci, ovviamente, va sommato il costo delle fedi e degli abiti, del fotografo, del ricevimento e di tutti gli extra che gli sposi vorranno concedersi. Il budget dipenderà dalle preferenze personali, ma in generale sarà nettamente inferiore rispetto al costo di un matrimonio in chiesa, grazie alla possibilità di optare per abiti, decorazioni e menu più semplici e informali.

Pubblicazioni di matrimonio: cosa sono?

Oltre a essere vantaggioso a livello di costo, sposarsi in comune conviene dal punto di vista organizzativo. L’iter burocratico consiste essenzialmente nella richiesta di pubblicazioni di matrimonio, da presentare presso il comune di residenza di uno o entrambi gli sposi. Le pubblicazioni riportano la sede – ma non la data – delle nozze e servono a “pubblicizzare” l’evento (nell’ipotesi di un’eventuale opposizione al matrimonio). Dopo aver eseguito le opportune verifiche, l’ufficiale di stato civile darà il via libera alla pubblicazione nell’Albo pretorio online. Per celebrare le nozze con rito civile bisognerà attendere almeno il 4° giorno successivo al rilascio del certificato di eseguite pubblicazioni. Una volta completate, le pubblicazioni restano valide per 180 giorni: trascorso questo intervallo, i “ritardatari” dovranno rinnovarle.

Documenti necessari

Per sottoscrivere la richiesta di pubblicazioni e il relativo questionario, i futuri sposi dovranno presentarsi entrambi – o solo uno munito di delega – presso l’ufficio Matrimoni del comune, muniti di documento di identità, atto di nascita e certificato contestuale. Chi è divorziato dovrà produrre coppia dell’atto di matrimonio e della sentenza di divorzio. Nel caso dei cittadini stranieri, alla richiesta di pubblicazioni andrà allegato un nulla osta rilasciato dal Consolato o dall’autorità straniera.

Celebrazione del matrimonio civile

Il matrimonio dovrà essere celebrato da un ufficiale di Stato Civile: sindaco, vicesindaco, assessore, consigliere comunale o dipendente del Comune. In alternativa è possibile delegare la celebrazione a un cittadino maggiorenne coi requisiti per l’elezione a consigliere comunale (essenzialmente il diritto di voto), escludendo i parenti di primo grado degli sposi.

Qualche consiglio

Se l’idea di sposarti in una sala comunale un po’ all’anonima non ti convince, puoi controllare la disponibilità di eventuali location autorizzate alla celebrazione del matrimonio civile. Potresti affrontare dei costi aggiuntivi, ma ne vale la pena per aggiudicarsi una dimora storica o un’area verde attrezzata per matrimoni all’aperto. Vuoi sposarti in un comune diverso dalla residenza? In questo caso ti consigliamo di muoverti in anticipo e di verificare bene le tempistiche per completare l’iter burocratico.

Conclusioni

In linea generale, organizzare le nozze con rito civile non richiede una lunga pianificazione (il discorso cambia, ovviamente, per chi vuole sposarsi all’estero). Il budget, in ogni caso, è soggettivo: il matrimonio civile offre più flessibilità rispetto al matrimonio religioso, ma non necessariamente è low cost, anzi. Destinare i propri risparmi a un piano di accumulo può essere una scelta saggia per investire per il matrimonio dei figli o per sostenere spese ancor più impegnative, come l’acquisto o la ristrutturazione della casa. Vuoi ricavare un extra per organizzare un matrimonio raffinato e concederti qualche lusso? Puoi puntare su una prospettiva di investimento di breve periodo e su un portafoglio bilanciato, diversificato in base al tuo profilo di rischio. Investire regolarmente in un piano di accumulo, d’altra parte, ti offre l’opportunità di accantonare un importo adeguato per coprire le spese più importanti. Iscriviti a MoneyFarm per fare una simulazione online e costruire un piano di investimento mirato con l’aiuto dei nostri consulenti.

Domande frequenti

Qual è il budget minimo per sposarsi in comune?

Oltre al costo delle pubblicazioni (una o più marche da bollo da 16 euro) è necessario considerare l’affitto della sala comunale o della location autorizzata per la cerimonia, per un costo minimo di 100-500 euro.

Cosa bisogna fare per sposarsi in comune?

L’iter burocratico per organizzare un matrimonio civile è piuttosto semplice e veloce. I futuri sposi dovranno presentare la richiesta di pubblicazioni presso il comune di residenza (eventualmente allegando copia della sentenza di divorzio e nulla osta specifici se richiesti). La validità delle pubblicazioni è di 180 giorni: se il matrimonio non viene celebrato entro questo intervallo di tempo le pubblicazioni dovranno essere rinnovate.

Chi può celebrare le nozze con rito civile e dove?

Il matrimonio può essere celebrato da un ufficiale di Stato Civile o da un cittadino maggiorenne in possesso dei requisiti richiesti. In alternativa alla sala comunale è possibile optare per una location autorizzata informandosi presso il comune di residenza.

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