Il matrimonio tradizionale con addobbi a profusione e un ricevimento sontuoso è un must per molte coppie, disposte a fare grandi sacrifici pur di celebrare le nozze con tutti i crismi, secondo la tradizione. A conti fatti, tuttavia, puntare sulla sobrietà – ovvero, su un matrimonio semplice con rito civile – può essere una scelta sensata. Non c’è paragone a livello di costo: sposarsi in Comune richiede un budget minimale e, inoltre, permette di organizzare le nozze in tempo record. Vediamo quanto si risparmia e qual è l’iter da seguire.
⚭ Conviene sposarsi in comune? | Si, per minimizzare il budget e velocizzare i tempi |
💰 Qual è il costo minimo per sposarsi in comune? | Qualche centinaio di euro per le pubblicazioni e l’affitto della sala comunale |
🤑 Quanto costa affittare la sala? | 100 – 500 € per le location standard |
❓ Chi può celebrare il matrimonio civile? | Un ufficiale di Stato Civile o un cittadino maggiorenne autorizzato |
Sposarsi in comune: costi
Un matrimonio in stile classico richiede un investimento notevole, per quanto sia organizzato con largo anticipo e in modo intelligente. Mantenersi su cifre contenute è molto difficile: tante coppie, non a caso, impiegano anni prima di accantonare la somma necessaria. Non tutti sono disposti a una lunga attesa, o a concentrare tutte le proprie energie sull’obiettivo matrimonio. L’alternativa c’è: “ripiegare” su una soluzione più accessibile e sposarsi in comune. Quanto costa? In sintesi, le spese minime sono le seguenti:
- Marca da bollo da 16 euro per le pubblicazioni (se i futuri sposi risiedono in comuni diversi, ne serviranno due)
- Affitto della sala comunale, se richiesto: costo indicativo tra i 100 e i 500 euro o più per le location più prestigiose o “alternative”
A queste voci, ovviamente, va sommato il costo delle fedi e degli abiti, del fotografo, dell’allestimento floreale (o almeno del bouquet della sposa), del ricevimento e di tutti gli extra che gli sposi vorranno concedersi. Il budget dipenderà dalle preferenze personali, ma in generale sarà nettamente inferiore rispetto al costo di un matrimonio in chiesa, grazie alla possibilità di optare per abiti, decorazioni e menu più semplici e informali.
Pubblicazioni di matrimonio: cosa sono?
Oltre a essere vantaggioso (se non ci credi, sfoglia la guida per sapere quanto costa un matrimonio), sposarsi in comune conviene dal punto di vista organizzativo. L’iter burocratico consiste essenzialmente nella richiesta di pubblicazioni di matrimonio, da presentare presso il comune di residenza di uno o entrambi gli sposi. Le pubblicazioni riportano la sede – ma non la data – delle nozze e servono a “pubblicizzare” l’evento (nell’ipotesi di un’eventuale opposizione al matrimonio). Dopo aver eseguito le opportune verifiche, l’ufficiale di stato civile darà il via libera alla pubblicazione nell’Albo pretorio online. Per celebrare le nozze con rito civile bisognerà attendere almeno il 4° giorno successivo al rilascio del certificato di eseguite pubblicazioni. Una volta completate, le pubblicazioni restano valide per 180 giorni: trascorso questo intervallo, i “ritardatari” dovranno rinnovarle.
Documenti necessari
Per sottoscrivere la richiesta di pubblicazioni e il relativo questionario, i futuri sposi dovranno presentarsi entrambi – o solo uno munito di delega – presso l’ufficio Matrimoni del comune, muniti di documento di identità, atto di nascita e certificato contestuale (vale a dire quel documento che riunisce in un unico certificato diverse informazioni anagrafiche, come lo stato di famiglia o la cittadinanza). Chi è divorziato dovrà produrre coppia dell’atto di matrimonio e della sentenza di divorzio. Nel caso dei cittadini stranieri, alla richiesta di pubblicazioni andrà allegato un nulla osta rilasciato dal Consolato o dall’autorità straniera.
Celebrazione del matrimonio civile
Il matrimonio dovrà essere celebrato da un ufficiale di Stato Civile: sindaco, vicesindaco, assessore, consigliere comunale o dipendente del Comune. In alternativa è possibile delegare la celebrazione a un cittadino maggiorenne che possegga i requisiti per essere eletto a consigliere comunale: può essere un amico degli sposi oppure un familiare, ad esclusione dei parenti di primo grado.
Qualche consiglio
Se l’idea di sposarti in una sala comunale un po’ anonima non ti convince, puoi controllare la disponibilità di eventuali location autorizzate alla celebrazione del matrimonio civile. Potresti affrontare dei costi aggiuntivi, ma ne vale la pena per aggiudicarsi una dimora storica o un’area verde attrezzata per matrimoni all’aperto. Vuoi sposarti in un comune diverso dalla residenza? In questo caso ti consigliamo di muoverti in anticipo e di verificare bene le tempistiche per completare l’iter burocratico.
Conclusioni
In linea generale, organizzare le nozze con rito civile non richiede una lunga pianificazione (il discorso cambia, ovviamente, per chi vuole sposarsi all’estero). Il budget, in ogni caso, è soggettivo:
il matrimonio civile offre più flessibilità rispetto al matrimonio religioso, ma non necessariamente è low cost. Destinare i propri risparmi a un piano di accumulo può essere una scelta saggia per investire per il matrimonio dei figli o per sostenere spese ancor più impegnative, come l’acquisto o la ristrutturazione della casa. Vuoi ricavare un extra per organizzare un matrimonio raffinato e concederti qualche lusso? Puoi puntare su una prospettiva di investimento di breve periodo come Liquidità+ o su un portafoglio bilanciato, diversificato in base al tuo profilo di rischio. Prenderti cura dei tuoi risparmi attraverso investimenti strategici e su misura ti permette di accantonare un importo adeguato per coprire le spese più importanti. Iscriviti a Moneyfarm per fare una simulazione online e costruire un piano di investimento mirato con l’aiuto dei nostri consulenti.
Domande frequenti
Qual è il budget minimo per sposarsi in comune?
Oltre al costo delle pubblicazioni (una o più marche da bollo da 16 euro) è necessario considerare l’affitto della sala comunale o della location autorizzata per la cerimonia, per un costo minimo di 100-500 euro.
Cosa bisogna fare per sposarsi in comune?
L’iter burocratico per organizzare un matrimonio civile è piuttosto semplice e veloce. I futuri sposi dovranno presentare la richiesta di pubblicazioni presso il comune di residenza (eventualmente allegando copia della sentenza di divorzio e nulla osta specifici se richiesti). La validità delle pubblicazioni è di 180 giorni: se il matrimonio non viene celebrato entro questo intervallo di tempo le pubblicazioni dovranno essere rinnovate.
Chi può celebrare le nozze con rito civile e dove?
Il matrimonio può essere celebrato da un ufficiale di Stato Civile o da un cittadino maggiorenne in possesso dei requisiti richiesti. In alternativa alla sala comunale è possibile optare per una location autorizzata informandosi presso il comune di residenza.
*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.