Lettera agli investitori del CEO Giovanni Daprà

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Cara investitrice, caro investitore,

fasi di mercato come l’attuale mettono i nostri obiettivi – e la determinazione con cui li perseguiamo – a dura prova. Partiamo da un presupposto: raggiungere i propri obiettivi finanziari non è facile. E non è facile neanche identificarli. Entrano in gioco numerose variabili: la comprensione dei mercati finanziari, ma anche della propria emotività. La capacità di mantenere i nervi saldi e monitorare costantemente il proprio cammino. La prontezza di cambiare direzione, quando necessario.

Moneyfarm è nata per permetterti di fare tutto questo, con semplicità e accessibilità. Moneyfarm è nata con la convinzione che nessuno ti conosce meglio di te stesso – ma un nostro consulente e una strategia di investimento diversificata e a basso costo rappresentano la migliore alternativa possibile. Moneyfarm è nata per permettere a tutti di gestire i propri risparmi come fanno gli investitori professionali, con trasparenza, con un team di Asset Allocation che gestisce e monitora costantemente i loro portafogli e, naturalmente, con il nostro team di consulenti.

Oggi, tutto questo si concretizza nelle nostre gestioni patrimoniali. Ma Moneyfarm sta crescendo, si sta evolvendo, di pari passo con le tue necessità: per questo nei prossimi mesi arricchiremo la nostra offerta, per darti ancora più valore e per supportare sempre meglio il tuo percorso finanziario, mantenendo i nostri portafogli diversificati di lungo termine come base fondante, poiché siamo convinti che il tempo sia il migliore amico dell’investitore.

Nel lungo termine vi è grande valore. Per questo è la nostra stella polare, e il nostro team di consulenti ti supporta affinché lo sia anche per te. Quando gestiamo i tuoi risparmi e quelli di tutti i nostri clienti, non abbiamo l’obiettivo di battere i nostri concorrenti nel breve termine. Farlo vorrebbe dire assumersi rischi eccessivi, sarebbe incoerente con una strategia di gestione del risparmio basata sul lungo periodo. Vogliamo generare buoni rendimenti per te, nel lungo termine, gestendo il rischio di portafoglio. Infatti, l’obiettivo che ci siamo dati è quello di essere consistentemente nel primo terzile di performance: a nostro avviso, questo posizionamento coglie il giusto equilibrio tra rischi di breve e rendimenti di lungo.

A volte, ciò può voler dire rinunciare a potenziali sovraperformance nel breve termine, per tenere sotto controllo i rischi ed essere più costanti nel lungo. Se guardiamo la nostra performance a cinque anni, l’analisi di Morningstar per i portafogli italiani e il raffronto con gli indici ARC per i portafogli inglesi testimoniano il successo della nostra strategia al netto dei costi.

Nel raggiungere questi risultati, il nostro team di Asset Allocation continua a giocare un ruolo fondamentale. Faccio un esempio: con lo scoppio della guerra russa contro l’Ucraina, abbiamo deciso di ridurre il rischio nei nostri portafogli, sottopesando l’azionario europeo. A posteriori, questo ha penalizzato la nostra performance quando – fortunatamente – la situazione si è in qualche modo stabilizzata. Ma per molti versi questa penalizzazione è “voluta”, perché ci ha permesso di proteggere i tuoi portafogli da possibili esiti negativi. Non daremo mai priorità alla performance di breve termine a scapito della gestione del rischio.

Anche i costi hanno un ruolo chiave. I nostri portafogli di investimento hanno uno dei costi più competitivi della categoria, grazie all’uso della tecnologia e di strumenti efficienti come gli ETF. Basta consultare la rendicontazione MiFID per verificarlo. Questo fattore sprigiona il suo impatto positivo nel medio-lungo termine, quando si realizza l’effetto di capitalizzazione del vantaggio di costo sulla performance netta.

E poi, la tassazione. Pur essendo consapevoli che l’andamento di mercato peculiare degli ultimi due anni ha penalizzato i portafogli sottoposti al regime gestito, rimaniamo convinti che data la nostra strategia di investimento, questo regime offra vantaggi fiscali sostanziali rispetto al regime amministrato, come si evince anche da questa simulazione. Un esempio concreto può essere lo “zainetto fiscale” generato dalle perdite del 2022, che potrà compensare i rendimenti degli anni futuri.

E proprio gli anni futuri sono il nostro orizzonte temporale. Non i prossimi mesi, né i prossimi trimestri. Come detto, gli anni come il 2022 mettono i nostri obiettivi e i nostri valori alla prova. Ma i principi di investimento di lungo termine devono restare sempre il punto focale delle nostre azioni. Non crediamo che ci sia stato un cambiamento strutturale dei mercati tale da modificare le nostre attese sui rendimenti futuri. Anzi, l’aumento dei tassi di interesse e il suo impatto sulla componente obbligazionaria del portafoglio porterà benefici, vale a dire ritorni attesi superiori, per gli investitori con un orizzonte temporale lungo e che si trovano nella fase di accumulo del loro percorso finanziario.

Ringraziandoti per la fiducia, ti ricordo che il tuo consulente è sempre disponibile per aiutarti a ottenere il meglio dai tuoi risparmi, in qualsiasi condizione di mercato. Nel lungo periodo.

Giovanni Daprà