Indagine Moneyfarm: educare un figlio in Italia costa sempre di più

Ve ne parliamo spesso: l’inflazione pesa (tanto) sui bilanci famigliari, sotto molteplici aspetti. Uno di questi – forse uno dei più importanti – è il costo dell’educazione di un figlio. Oggi le famiglie italiane devono spendere in media il 3,7% in più rispetto allo scorso anno per educare un figlio, dal nido all’università. Il costo medio è salito infatti da 130.000 euro a 135.000.

Lo scorso anno avevamo voluto quantificare il costo di educare un figlio in Italia, oggi aggiorniamo il nostro studio, condotto su un paniere di 160 attività educative con focus sulla città di Milano, dove per “educazione” si intende, oltre all’istruzione scolastica e universitaria, anche lo studio delle lingue straniere, le attività sportive o ludico-ricreative e l’acquisizione di abilità digitali. Insomma una formazione a 360 gradi, fondamentale per lo sviluppo di competenze trasversali che possano rispondere alle richieste di un mercato del lavoro in continua evoluzione. È bene precisare che ai fini della ricerca sono stati considerati esclusivamente i costi delle attività educative, senza calcolare i costi di mantenimento generali di un minore come vitto, spese mediche o trasporti. 

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In media il costo delle 160 attività che fanno parte del paniere monitorato da Moneyfarm è aumentato rispetto allo scorso anno del 5,6%. Per garantire a un figlio tutti gli strumenti più adeguati a rendersi indipendente e crescere professionalmente, i genitori sono disposti a uno sforzo economico notevole, ma oggi devono fare i conti anche con l’inflazione: educare un figlio nel 2023 richiede tra i 55.000 e i 730.000 euro (contro i 53-700 mila euro di ottobre 2022). Questa spesa può variare considerevolmente in base agli obiettivi e alle inclinazioni personali del figlio oltre che, ovviamente, alle disponibilità economiche di ciascuna famiglia.

Prima di guardare al dettaglio dei percorsi di studio che abbiamo preso in considerazione, vale la pena sottolineare che i genitori non dovranno affrontare tutte le spese subito, ma avranno a disposizione circa vent’anni tra l’asilo nido e l’ingresso nel mondo del lavoro del proprio figlio: questo orizzonte temporale di lungo termine dà loro il vantaggio di poter pianificare una strategia di investimento efficiente, magari affidandosi al parere professionale di un consulente finanziario, che aiuti la famiglia ad analizzare la propria situazione patrimoniale e a dare il giusto valore al tempo.

Davide Cominardi, Investment Consultant Manager di Moneyfarm, ha commentato: “È innegabile: diventare genitori capovolge le prospettive di una coppia non solo dal punto di vista emotivo, ma anche finanziario. Cambiano le priorità di spesa e quello che prima poteva essere investito in viaggi o divertimenti deve, come prima cosa, servire a costruire il futuro del proprio figlio. Purtroppo, oggi i genitori devono fare i conti anche con l’inflazione, per questo non lasciare i propri risparmi fermi sul conto corrente, ma adottare una pianificazione finanziaria di lungo termine, investendo in strumenti in linea con il proprio profilo di rischio, è fondamentale. Solo così i genitori possono essere pronti ad accompagnare finanziariamente, senza stress, il proprio figlio dall’infanzia all’età adulta”.

I quattro percorsi formativi analizzati.

Guardiamo nel dettaglio i quattro percorsi formativi che abbiamo preso in esame per il nostro studio.

  1. Percorso standard: 55.300 euro (+4,2% rispetto al 2022): Prevede, oltre all’istruzione pubblica dal nido alle superiori, anche un ciclo di 5 anni all’università statale e una quantità limitata di attività formative extra-curriculari, come lezioni di inglese online (dai 6 ai 16 anni), l’acquisto di almeno un device elettronico e attività ludico-sportive come gruppi scout (8-15 anni), teatro (5-15 anni), calcio (10-18 anni) e palestra (18-22 anni). Tra tutte le voci di costo, quella decisamente più alta è l’università, considerata qui non da fuorisede, ma a Milano e pubblica: per un totale di 22.499 euro.
  2. Percorso scientifico-tecnologico (STEM): 100.000 euro (+5,8% rispetto al 2022): Obiettivo del percorso Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics) è quello di dare una formazione improntata alle discipline scientifiche. Prevede, oltre all’istruzione pubblica dal nido alle superiori (incluso il doposcuola fino alle scuole medie), anche un ciclo di 5 anni all’università statale e diverse attività extra-curriculari come lezioni di inglese online dai 6 ai 16 anni (circa 900 euro all’anno), gruppo scout, corso di musica bi-settimanale (6-12 anni), arrampicata (6-14 anni, con una spesa di 400 euro all’anno), abbonamento in palestra (14-20 anni) e l’acquisto di un device elettronico, a cui si aggiunge un corso di informatica di base e di coding avanzato (circa 590 euro per 20 lezioni) e, una novità rispetto allo studio dello scorso anno, un corso di intelligenza artificiale e machine learning (che da solo costa 2.000 euro). Anche in questo caso l’università, statale e da fuorisede presso l’Università di Padova, rappresenta il costo più impegnativo da sostenere: 61.672 euro.
  3. Percorso “New Age”: 169.400mila euro (+2,6% rispetto al 2022): Questo percorso riflette un’idea precisa dell’educazione come apprendimento basato sull’esperienza (es. Metodo Steiner, Montessori o Reggio Emilia). Il profilo New Age prevede, dopo scuole dell’infanzia private (con rette annuali dagli 8.800 ai 15.000 euro per il nido e dai 5.325 ai 15.350 euro per la materna) un’istruzione pubblica dalle elementari fino alle superiori (incluso il doposcuola fino alle medie) e un ciclo universitario di cinque anni all’università statale (da fuorisede, all’Università di Padova). A fare la differenza rispetto al percorso standard e STEM sono soprattutto le attività extra-curriculari e, in particolare, lo studio delle lingue straniere che, con lezioni private di inglese e cinese e vacanze studio all’estero, da solo richiede un esborso di 35.000 euro complessivi.
  4. Percorso extra lusso: 730mila euro (+5,5% rispetto al 2022): Prevede un’istruzione interamente privata e internazionale, dal nido all’università, unita a un lungo curriculum di attività extra-scolastiche, tra cui un corso di inglese al British Council dai 5 ai 18 anni (con una spesa di 1.740 euro per 90 ore di lezioni), lo studio di una seconda lingua come lo spagnolo (8-16 anni), vacanze studio (6-16 anni) coronate da un intero anno scolastico all’estero: il tutto per un totale di 63.400 euro. Sul percorso complessivo pesano, seppur meno dell’istruzione, anche le attività socio-relazionali: un corso di musica (dai 5 ai 16 anni), esperienze di volontariato all’estero dai 14 ai 18 anni, uno sport individuale (5-15 anni) e lezioni private con un personal trainer dai 16 ai 20 anni, per un totale di oltre 31.500 euro. Qui la scelta accademica merita un discorso a parte: per il profilo di studi più sofisticato, Moneyfarm considera un percorso universitario internazionale presso un ateneo privato a Londra (Bachelor of Arts alla University College London e master alla London School of Economics, per un totale di 286.000 euro, inclusi vitto e alloggio) o negli Stati Uniti, dove i costi sono insostenibili per la maggior parte dei portafogli (per una laurea di quattro anni più un master di due alla Columbia di New York ci vogliono 595.000 euro, inclusi vitto e alloggio).

Mantenendo questi quattro profili e le relative voci di spesa invariate rispetto alla ricerca dello scorso anno e aggiornando i costi, Moneyfarm è riuscita a stimare l’impatto dell’inflazione in un solo anno sui vari percorsi: ad aver registrato l’aumento maggiore (+5,8%) è stato il percorso STEM, seguito da quello extra lusso (+5,5%), da quello standard (+4,2%) e, infine, da quello New Age che, forse a sorpresa, ha registrato l’aumento di prezzo minore rispetto al 2022 (solo +2,6%).

Investire per il futuro

Come dicevamo, non bisogna lasciarsi prendere dallo sconforto. L’obiettivo temporale può essere di lungo periodo, e vi è tutto il tempo per investire in vista di spese attese come quelle parte di un percorso formativo per un figlio. Immaginiamo di impostare un piano di investimento con una soluzione bilanciata: partendo da una somma iniziale di 5.000 euro e associandovi un piano di accumulo di 100 euro al mese, si potrebbero ottenere dopo 10 anni circa 25.000 euro (ipotizzando un rendimento lordo annuo del 6,45%). A seconda delle esigenze, la pianificazione finanziaria permette dunque di individuare la soluzione più adeguata, in termini di strumenti finanziari e di livello di rischio, per raggiungere l’obiettivo prefissato.

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*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.