Bear e bull, orso e toro: nel gergo borsistico capita di imbattersi in questi due animali, simbolo di due fasi opposte del mercato. Ma che cosa significa questa originale allegoria? In che modo un investitore privato può interpretare queste tendenze e trarne vantaggio? Scopriamolo insieme.
Cosa significa bear market? 🐻 | Mercato in fase di ribasso, con prezzi in diminuzione. |
Cosa significa bull market? 🐂 | Mercato in fase di rialzo, con prezzi in aumento. |
Come capire se il trend sta cambiando? 🔄 | Non è semplice capire se da una fase di toro si stia passando a orso: gli esperti possono interpretare segnali specifici, ma è sempre necessario osservare il trend sul lungo periodo. |
Bear market e bull market: definizioni
Si parla di bear market quando il mercato è in fase di ribasso e i prezzi delle azioni, dei titoli e delle materie prime sono in diminuzione. Il termine può riferirsi all’intero mercato, a un settore a un asset specifico. Analogamente, il termine bearish è usato per designare sia chi specula sul ribasso sia i segni tecnici che indicano ripiegamento.
Al contrario, il termine bull market identifica una fase di rialzo del mercato, un momento in cui i prezzi delle azioni, dei titoli e delle materie prime sono in aumento. Si definiscono invece bullish sia gli investitori nella fase di ripresa che i segni tecnici che indicano un rialzo.
Perché l’orso e il toro?
L’origine della doppia allegoria non è chiara: l’uso di bull e bear è attestato sin dall’inizio del 1700 in Inghilterra ma sulle motivazioni della scelta non c’è un consenso unanime. La spiegazione meno “mitologica” e forse più veritiera ha a che fare con le caratteristiche fisiche degli animali stessi: l’orso quando vuole attaccare una preda la colpisce con i suoi artigli con movimenti dall’alto verso il basso, come le quotazioni di un titolo che scendono, mentre il toro attacca con le corna in un movimento dal basso verso l’alto, come i prezzi che salgono.
Curiosità: a New York, accanto a Wall Street, si trova una statua di bronzo raffigurante un toro, realizzata dallo scultore siciliano Arturo Di Modica: essa è diventata un simbolo degli stessi mercati finanziari. Invece, fuori dalla Borsa di Francoforte è posizionata la statua di un orso.
Il mercato ribassista: bear market
Il bear market è caratterizzato da un clima di sfiducia e pessimismo da parte degli investitori. Questo può essere causato da una serie di fattori, come la recessione economica, una crisi finanziaria o una diminuzione della domanda di una particolare categoria di beni. In fase “orso” le persone disposte a vendere sono più di quelle che vogliono comprare, il che porta a una diminuzione dei prezzi.
l mercato rialzista: bull market
Il mercato “toro” è caratterizzato da un clima di fiducia e ottimismo da parte degli investitori che può coincidere con un periodo di forte crescita economica, con un aumento della domanda o con l’adozione di una politica monetaria espansiva. Sui mercati si evidenzia una forte domanda e una debole offerta, cosa che porta ad un aumento dei prezzi.
Come capire se il trend sta cambiando?
Prevedere l’andamento di un mercato e capire se da una fase di toro si stia passando a orso non è certo semplice: è necessario osservare il trend sul lungo periodo, senza farsi ingannare da piccoli movimenti degli indici che possono significare variazioni temporanee. Generalmente, considerando il mercato nel suo complesso, è possibile di parlare di un cambio di direzione (da bull a bear o viceversa) se diversi indici mettono a segno una variazione di 15-20 punti percentuali. Gli esperti riescono a identificare, e in alcuni casi a prevedere, i trend di mercato grazie all’analisi tecnica di indicatori come trendline, supporti e resistenze, death cross e golden cross.
Mercato toro e mercato orso: come muoversi?
In un mercato orso, caratterizzato da prezzi in diminuzione, è difficile ottenere profitti a breve termine; in questo contesto sono numerosi gli investitori che decidono di vendere i loro titoli per minimizzare le perdite. Se invece si adotta una prospettiva temporale a lungo termine, un bear market può rappresentare un’opportunità per investire a prezzi contenuti, in previsione di un futuro rimbalzo del mercato.
Come trarre vantaggio da un mercato bullish?
In una fase di bull market i risultati migliori si potrebbero ottenere “cavalcando” la crescita dei prezzi, cioè comprando i titoli o gli strumenti all’inizio del trend rialzista e vendendoli nel momento del picco dei prezzi: ovviamente, non è facile individuare il momento esatto in cui operare.
In generale, pertanto, nella lettura delle fasi di mercato è importante ragionare sul a medio-lungo termine, diversificare il proprio portafoglio per non puntare eccessive risorse su poche categorie di asset ed evitare di affidarsi troppo all’entusiasmo e alla spinta all’imitazione di altri investitori (il cosiddetto effetto gregge), che possono portare a comportamenti impulsivi e sbagliati.
Conclusioni
Come in tante altre casistiche che riguardano i mercati e i loro trend, un consiglio prezioso è quello di affidarsi ad un consulente finanziario indipendente che possa aiutare nell’adozione di una buona strategia di investimento, con la composizione di un portafoglio diversificato che possa minimizzare il rischio di perdite e massimizzare le opportunità di profitto in modo ragionato. Una consulenza può indirizzare verso le scelte più equilibrate e adatte alle necessità personali, consigliando per esempio l’investimento in ETF o spiegando come è possibile fare leva sull’interesse composto, e può dare buone basi di finanza comportamentale, quel campo di studi interdisciplinare che analizza come le emozioni influenzano le decisioni finanziarie e identifica bias cognitivi ed emozionali ricorrenti che possono portare ad errori.
Gli esperti di Moneyfarm sono a tua disposizione per guidarti nella tua pianificazione finanziaria e per suggerirti investimenti che possano soddisfare le tue aspettative di rendimento.
*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.