Polizze investimento capitale garantito: la guida completa per il 2024


Fino a qualche anno fa l’investimento in una polizza a capitale garantito era una scelta considerata “vintage”, ma nell’ultimo periodo questa tipologia di prodotti ha trovato nuova linfa perché, nonostante il mercato nel suo complesso offra tassi di interesse piuttosto bassi, in certi casi le polizze possono risultare profittevoli. In questo approfondimento cercheremo di capire se convenga stipulare una polizza a capitale garantito, quali rischi comporta e quali vantaggi offre.

🤔 Cos’è una polizza a capitale garantito?  È un investimento che offre la garanzia di vedersi restituita la somma investita alla scadenza del contratto.
📈 In quali strumenti investe?  Principalmente in titoli di Stato.
💰 La polizza a capitale garantito conviene? Dipende dalle necessità del singolo investitore.

Polizze a capitale garantito: cosa sono e come funzionano?

Oggi sono sempre di più i prodotti assicurativi che, oltre ad offrire la tradizionale copertura, si propongono anche di proteggere il capitale, investendolo. È il caso delle polizze a capitale garantito, veri e propri strumenti finanziari che fanno parte dell’universo del risparmio gestito: poiché esulano dal compito per così dire “primario” di un’assicurazione, prima di sottoscrivere questa tipologia di prodotti è bene comprenderli in modo approfondito. Per dirla in modo semplice, una polizza investimento a capitale garantito è uno strumento che offre una garanzia – totale o parziale a seconda della tipologia di prodotto – sulla somma investita, che verrà restituita all’investitore alla scadenza del contratto, eventualmente maggiorata degli interessi. Per offrire questa tipologia di polizza, le compagnie investono il capitale nella Gestione Separata, un fondo comune che separa il patrimonio dell’investitore da quello della compagnia, offrendo quindi una maggiore sicurezza. Gli strumenti nei quali si investe attraverso le polizze assicurative a capitale garantito sono principalmente Titoli di Stato, prodotti a rischio estremamente basso che, di contro, offrono rendimenti estremamente ridotti.

Polizze investimento a capitale garantito: quali sono i rendimenti?

Chi segue da vicino i mercati finanziari o frequenta spesso queste pagine sa bene che, se si è alla ricerca di rendimenti sostanziosi, i titoli di Stato non sono esattamente la prima scelta. Eppure, ci sono polizze di investimento a capitale garantito che assicurano ai propri sottoscrittori rendimenti che sfiorano il 2%: come è possibile? La risposta è che, spesso, i portafogli proposti da queste compagnie includono titoli di Stato che potremmo definire storici, che hanno alle spalle venti o trent’anni di vita, e che quindi offrono rendimenti più elevati della media: un’altra prova del fatto che, quando si tratta di investimenti finanziari, l’orizzonte temporale può fare la differenza. Certo è che, una volta portati a scadenza, questi titoli di Stato andranno necessariamente sostituiti con prodotti più recenti che daranno inevitabilmente rendimenti minori: possiamo quindi affermare che, per loro stessa natura, i rendimenti delle polizze a capitale garantito tendono a diminuire nel tempo.

Quali sono i costi di gestione?

Come la grande maggioranza degli investimenti a capitale garantito, anche questa particolare tipologia di polizze di investimento ha costi di gestione piuttosto elevati. Per conoscerli nel dettaglio è necessario consultare il KIID (Key Investor Information Document), ma in linea generale possiamo raggrupparli in tre tipologie:

  • Commissioni di ingresso e di uscita: si tratta dei costi da sostenere per accedere a questa tipologia di investimento e le penali da corrispondere per poter ritirare il proprio capitale prima del tempo, qualora si decidesse di farlo. Tuttavia, sono molte le società che, dopo un certo numero di anni, azzerano i costi di uscita.
  • Remunerazione del gestore: non bisogna dimenticare che siamo nel mondo del risparmio gestito, e quindi dobbiamo considerare la remunerazione di chi svolge questa attività di gestione, che viene trattenuta direttamente.
  • Costi aggiuntivi per effettuare operazioni: si pensi ad esempio all’investitore che voglia fare dei versamenti aggiuntivi rispetto a quello iniziale, o a chi voglia convertire il capitale assicurato in rendita annuale piuttosto che semestrale: in tutti questi casi potrebbero essere previste delle commissioni aggiuntive.
  • Commissioni di over-performance: non sono poche le polizze a capitale garantito che prevedono l’applicazione di una commissione di over-performance qualora il rendimento superasse una certa percentuale.

Tassazione polizze a capitale garantito

Quello che in genere è un tasto dolente per la maggior parte degli investimenti finanziari, nel caso delle polizze a capitale garantito diventa un vantaggio: parliamo della tassazione. Proprio perché nella grande maggioranza dei casi queste polizze permettono di investire in titoli di Stato, i proventi subiscono una tassazione agevolata del 12,50%, contro il 26% che viene applicato ai proventi derivanti da tutti gli altri strumenti finanziari. Un grande vantaggio, certo, ma non è detto che quello che si risparmia con le imposte sia sufficiente a bilanciare i costi di gestione di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente, e che rimangono molto elevati.

Pro e contro: quali sono i rischi di una polizza a capitale garantito?

Da un punto di vista strettamente semantico, la definizione di “capitale garantito” può sembrare ai più estremamente rassicurante, perché dà la certezza di non perdere il proprio patrimonio neanche nello scenario peggiore. Questo è vero fino ad un certo punto, perché le polizze di investimento a capitale garantito proteggono certamente dal rischio di mercato, ma non è l’unico: i nostri risparmi rimangono comunque esposti ad altre incognite come, ad esempio, il rischio di svalutazione dato dall’inflazione – che mai come in queste settimane sta letteralmente erodendo i risparmi di milioni di persone, non solo in Italia – e il rischio di non ottenere rendimenti. Un altro potenziale svantaggio riguarda la diversificazione, che è notoriamente una delle chiavi per ottenere un investimento efficace ma che, nel caso di questa tipologia di polizze, è molto difficile da ottenere. Tuttavia, anche se non si può parlare di rischio zero – perché, come ripetiamo spesso, non esistono investimenti sicuri al 100% – le polizze di investimento a capitale garantito offrono comunque sicurezze maggiori rispetto ad altri prodotti finanziari più evoluti, e sono quindi adatte ad investitori con una bassa propensione al rischio.

Investire in periodo di crisi (inflazione): conviene nel 2023?

Considerando l’estrema volatilità che ha caratterizzato i mercati durante i mesi di pandemia da Covid-19 e di conflitto tra Russia e Ucraina, alcuni potrebbero pensare che investire in periodi di crisi sia piuttosto azzardato. Nella realtà, invece, l’investimento può essere un modo efficace per tutelare il proprio risparmio, a patto di scegliere gli strumenti più adatti. In momenti complessi la prima necessità del risparmiatore è quella di proteggere il proprio capitale dall’inflazione: se un’inflazione del 2% può svalutare il valore dei nostri soldi del 30% in appena 20 anni è chiaro che tenere i propri soldi sul conto corrente non è una scelta saggia. L’alternativa è investirli in strumenti evoluti come, ad esempio, gli ETF, fondi comuni a gestione passiva che garantiscono una diversificazione significativa a fronte di costi di gestione estremamente ridotti.

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L’opinione di Moneyfarm

I titoli di Stato sono da sempre considerati degli investimenti sicuri, motivo per il quale spesso figurano tra le prime scelte del risparmiatore poco avvezzo agli investimenti finanziari. Anche se è vero che la tassazione agevolata e la garanzia dello Stato li rendono prodotti quasi risk-free, sottoscrivere questi prodotti all’interno di una polizza a capitale garantito a nostro avviso può risultare controproducente poiché i costi elevati di gestione erodono i potenziali guadagni in modo significativo. Come sempre, il nostro consiglio è quello di partire dalle necessità personali di ogni investitore: se l’obiettivo è proteggere i risparmi dall’inflazione si può optare per prodotti che sul lungo termine hanno più possibilità di far crescere il valore dei nostri risparmi, come ad esempio un Piano di Accumulo Capitale (PAC), oppure sfruttare i benefici dell’interesse composto. Chi invece ha una discreta propensione al rischio ed è alla ricerca di rendimenti migliori potrà optare per uno dei nostri portafogli con allocazione più aggressiva come il P6 o il P7.

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Domande Frequenti

Cos’è la gestione separata?

È una sorta di fondo comune che separa il patrimonio dell’investitore da quello delle compagnie di assicurazione.

Quanto costa una polizza di investimento a capitale garantito?

Si tratta di prodotti in genere molto costosi perché spesso prevedono, oltre alla fee di entrata, anche penali per l’uscita anticipata e costi amministrativi e gestionali significativi.

Quanto sono tassate le polizze a capitale garantito?

La tassazione dipende dagli strumenti finanziari nei quali il capitale è investito, ma visto che la maggior parte degli investimenti viene fatta su titoli di Stato la tassazione è del 12,50%, contro il 26% di tutte le altre tipologie.

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*Gli investimenti in strumenti finanziari sono soggetti alla variabilità del mercato e possono determinare la perdita, in tutto o in parte, del capitale inizialmente investito.

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