Moneyfarm Green: COP 27 e emissioni legate ai portafogli Moneyfarm (novembre ’22)

Nel primo numero di Moneyfarm Green trattiamo le ultime novità arrivate dalla conferenza COP27 e mettiamo in evidenza altre notizie e iniziative in arrivo dal mondo della transizione ecologica.

COP27: cosa è successo

La COP27 a Sharm El-Sheik, in Egitto, si è conclusa alla fine della scorsa settimana. Si prevedeva che i negoziati alla COP di quest’anno sarebbero stati condizionati dagli eventi geopolitici. Mentre temevano che la crisi energetica seguita alla guerra in Ucraina,  avrebbe ostacolato i negoziati multilaterali.

Al centro del dibattito è stato il tema delle perdite e dei danni (dovuti al cambiamento climatico) legate ai mercati emergenti. In particolare è stato trovato un accordo di massima per la costituzione di un fondo per il risarcimento fornito dai paesi più ricchi, ai paesi meno ricchi più colpiti dagli impatti (perdite e danni) del cambiamento climatico.

L’idea che debba essere pagata una compensazione per gli impatti dei cambiamenti climatici è stata sollevata per anni da varie parti, ma ha guadagnato molta più attenzione alla COP26 di Glasgow e ha finalmente raggiunto l’agenda formale dei negoziati alla COP di quest’anno.

Non è ancora noto l’elenco esatto dei paesi che contribuiranno e quelli che riceveranno il finanziamento. Gli Stati Uniti e l’Ue sono i due maggiori organismi che si sono impegnati a pagare, ma un grande punto interrogativo riguarda il ruolo di paesi come la Cina – il più grande emettitore del mondo e la seconda economia più grande economia – e altri come ad esempio le nazioni del Medio Oriente ricche di combustibili fossili.

Una condizione chiave che ha permesso di raggiungere l’accordo è stata la clausola secondo cui i beneficiari dei finanziamenti sarebbero stati i “paesi più vulnerabili”, rispetto a tutti i paesi in via di sviluppo che compongono il gruppo G77.

Sebbene l’accordo di principio sulla creazione di un fondo sia significativo, c’è ancora molto scetticismo su quanto sarà effettivamente utile, soprattutto alla luce del mancato rispetto degli impegni di finanziamento della transizione energetica presi durante la scorsa edizione di COP27.

In questo analisi spieghiamo quali potrebbero essere le soluzioni per finanziare il debito dei mercati emergenti e se sia giunto il tempo per puntare su questa asset class.

L’ascesa del litio a zero emissioni di carbonio

Il mondo è sull’orlo di una rivoluzione mineraria. Una batteria EV richiede 52 kg di grafite, 29 kg di nichel, 20 kg di rame, 8 kg di cobalto e 6 kg di litio. Estrarre questi materiali è estremamente costoso, ma una novità è in arrivo. Le industrie minerarie vogliono estrarre in modo più sostenibile sviluppando litio a zero emissioni di CO2 utilizzando l’energia geotermica per l’estrazione.

Si tratta di greenwashing?

Ci sono due scuole di pensiero quando si tratta della tassonomia della finanza sostenibile dell’Unione Europea (UE). C’è chi dice che si tratti “del regolamento sugli investimenti verdi più ambizioso del mondo, che potrebbe indirizzare ingenti somme di denaro nella lotta al cambiamento climatico”, mentre secondo altri “è un esercizio di greenwashing che mette a rischio gli obiettivi dell’Unione Europea sul cambiamento climatico”.

La tassonomia dell’UE è un sistema complesso utilizzato per classificare quali strumenti di investimento possono essere commercializzati come investimenti sostenibile. Non limita gli investimenti in attività non ecologiche, ma limita ciò che le aziende e gli investitori possono definire eco-compatibili.

All’inizio di quest’anno la Commissione europea ha proposto di aggiungere alla lista centrali a gas e nucleari se soddisfano determinati criteri. Non tutti hanno accettato questa proposta, ma sembra che la loro aggiunta andrà avanti dal 1° gennaio 2023.

Una generosa donazione per combattere il cambiamento climatico

Yvon Chouinard, fondatore del marchio di abbigliamento outdoor sostenibile Patagonia, ha deciso di donare la maggior parte dei profitti dell’azienda (98%) a un ente senza scopo di lucro per aiutare nella lotta al cambiamento climatico. Il restante 2% è stato destinato a un trust con altri scopi.

Grafico del mese: gli incendi in tutto il mondo durano sei mesi

L’immagine seguente mostra gli incendi registrati in specifiche aree geografiche del mondo tra (1 maggio 2022 e 6 ottobre 2022). Come puoi vedere, tutti i principali continenti sono stati colpiti dalla diffusione degli incendi. Ad oggi, gli incendi sono ancora presenti nella parte sud orientale dell’Africa e centro del Sud America (colore viola).

 

Portafogli Moneyfarm sotto la lente: carbon intensity

Le metriche sulla Carbon Intensity misurano l’impatto in termini di emissioni delle aziende in relazione al loro giro d’affari e possono aiutare a misurare l’esposizione di un portafoglio a società o settori ad alte emissioni di CO2. Questa efficienza può essere calcolata in termini economici (utilizzando i ricavi aziendali e come denominatore economico comune) o in termini fisici (utilizzando unità fisiche di produzione specifiche del settore).

La weighted average carbon intensity (WACI), per esempio, è una misura delle emissioni normalizzata per il giro d’affari. Essa si calcola in tonnellate di CO2 emesse/milioni di ricavi.

Poiché le entrate sono un punto di confronto tra tutti gli emittenti, la metrica può essere utilizzata per stimare l’impatto in termini di emissioni tra settori diversi o per comparare il diverso impatto ambientale di diversi portafogli di investimento. Qui di seguito puoi trovare un paragone tra la Carbon Intensity dei portafogli Moneyfarm S confrontata con il benchmark di un indice azionario globale.

Fonte: MSCI

Poiché è probabile che le società ad alte emissioni e a basso reddito siano più vulnerabili ai meccanismi di tariffazione del carbonio, la metrica è utile anche dal punto di vista dell’analisi del rischio per indicare la potenziale esposizione di un emittente alla transizione del carbonio.

Vantaggi e limiti dell’applicazione WACI

+ Facile da applicare all’analisi del portafoglio (scomposizione e attribuzione).

+ Riflette le dimensioni e l’efficienza delle singole aziende in termini di emissioni.

– La normalizzazione dei ricavi può rendere questo parametro sensibile alle fluttuazioni a breve termine dei prezzi dei prodotti.

– Sensibile ai valori anomali, in quanto la presenza di valori estremi

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