ETF platino: la guida completa per il 2025

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Il platino è una materia prima estremamente pregiata, infatti il suo commercio, così come quello delle altre materie prime come l’oro o il gas naturale, è sempre stato di grande interesse per gli investitori che considerano questa asset class come un vero e proprio bene rifugio. Il modo migliore per investire su questo materiale è attraverso gli ETF (Exchange-Traded Fund), ossia fondi quotati in borsa, strumenti finanziari che consentono di investire in modo passivo e mitigando il rischio.

Gli ETF sulle materie prime, infatti, come ad esempio gli ETF sul gas naturale sono lo strumento più idoneo per questa tipologia di investimento, non solo perché si tratta di prodotti estremamente validi e funzionali (del resto gli ETF costituiscono una parte importante della strategia di investimento Moneyfarm), ma anche perché permettono di investire sul platino in maniera semplice e senza costi eccessivi.

Cerchiamo dunque di fare luce sugli ETF platino, per capire come funzionano e su quali conviene investire nel 2025 per diversificare al meglio gli investimenti. In Moneyfarm abbiamo sempre costruito i nostri portafogli secondo una logica multi-asset, nella quale le materie prime rappresentano un elemento chiave per bilanciare la strategia e migliorare i profili di rischio-rendimento.

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🤔 A cosa serve il platino? È un metallo utilizzato soprattutto nell’industria automobilistica.
💰 Quanto costa il platino? Oggi il prezzo supera i mille dollari all’oncia.
🌎 Dove si produce il platino? Ad oggi il più grande produttore di platino al mondo è il Sudafrica.

ETF platino: cosa sono?

Prima di entrare nello specifico degli ETF platino facciamo un rapido passo indietro per parlare dei vantaggi degli ETF. Non è un mistero che in Moneyfarm gli ETF siano strumenti molto apprezzati, non solo dai nostri consulenti ma anche dagli stessi investitori che ne hanno colto i vantaggi e apprezzato la versatilità e i costi ridotti. Per gli approfondimenti rimandiamo alla nostra guida per investire in ETF, ma intanto ricordiamo che si tratta di fondi comuni di investimento scambiati sul mercato finanziario che adottano una strategia passiva, vale a dire che replicano l’andamento di un indice azionario, obbligazionario o settoriale.

Quando si tratta di materie prime come, appunto, il platino, la scelta degli ETF permette di investire in queste commodity senza doverle acquistare, evitando quindi i problemi di stoccaggio. Si tratta di un aspetto da non sottovalutare se pensiamo, ad esempio, ai lingotti d’oro o ai barili di petrolio, avvalendosi inoltre della possibilità di fare una serie di operazioni che normalmente non sarebbero possibili come, ad esempio, utilizzare la leva (dunque avremo sia ETF platino senza leva sia ETF Platino a leva 2, a leva 3, eccetera).

In realtà, per le materie prime sarebbe più corretto parlare di ETC (Exchange Traded Commodities): a differenza degli ETF, gli ETC consentono di investire su una materia specifica perché non sono soggetti al vincolo di diversificazione: si tratta però di un’arma a doppio taglio, per questo è importante scegliere con attenzione quali prodotti inserire nel proprio portafoglio, con l’obiettivo di ottimizzare i rendimenti e ridurre al minimo i rischi.

Quanto vale il platino? Quali sono le previsioni?

Come abbiamo visto, gli ETF platino mirano a replicare l’andamento di questo metallo – esattamente come fanno gli ETF sull’oro. Tuttavia, per comprendere il suo valore sul mercato è fondamentale conoscerne le caratteristiche principali.

Il platino è un metallo particolarmente utilizzato nell’industria per via della malleabilità e dell’elevata resistenza alla corrosione, inoltre negli ultimi anni è stato oggetto di un grande interesse anche da parte del settore automobilistico che lo sta adoperando in sostituzione del palladio. Un materiale versatile, certo, ma anche di difficile estrazione: ad oggi il più grande produttore di platino al mondo è il Sudafrica, Paese nel quale il settore minerario ha subito un duro colpo negli ultimi anni a causa di scioperi e proteste dovute allo sfruttamento dei minatori e agli scarsissimi livelli di sicurezza.

Se le stime indicano che circa i tre quarti del platino a livello globale si trova in Sudafrica, altri paesi che hanno una produzione di questo metallo, benché minore, sono la Russia, lo Zimbabwe, il Canada e gli Stati Uniti. Ad ogni modo, l’incertezza geopolitica, l’aumento della domanda sul mercato e le problematiche legate all’estrazione hanno spinto al rialzo il prezzo del platino arrivato a 991 dollari all’oncia, con un aumento di oltre il 21% negli ultimi 5 anni con un picco di 1.293 dollari all’oncia raggiunto il 19 febbraio 2021. Queste condizioni rendono gli analisti cautamente positivi sul futuro.

Su quali ETF platino è meglio investire nel 2025?

Gli investitori che si stanno chiedendo come investire in ETF platino possono contare su una vasta gamma di strumenti: oltre ai classici ETF sul platino, infatti, esistono anche gli ETF platino short che permettono all’investitore di guadagnare quando il valore del sottostante scende, mentre gli ETF platino a leva hanno la particolarità di utilizzare un “leverage”, cioè una leva finanziaria che permette di acquistare o vendere per un ammontare superiore al capitale che si possiede, moltiplicando sia i guadagni potenziali sia il rischio di perdite.

Al giorno d’oggi ci sono diverse società di gestione del risparmio che emettono questi strumenti finanziari. Nello specifico, tra i migliori ETF ed ETC sul platino ci sono i seguenti prodotti:

  • WisdomTree Physical Platinum;
  • iShares Physical Platinum ETC;
  • Xtrackers Physical Platinum Eur Hedged ETC;
  • Xtrackers IE Physical Platinum ETC Securities;
  • WisdomTree Platinum 2x Daily Leveraged.

 

etf platino

L’immagine è puramente a scopo illustrativo

WisdomTree Physical Platinum

Si tratta di un ETC in classe 1 senza leva, emesso da WisdomTree Metal Securities Limited. Al momento in cui scriviamo è quotato a circa 81 dollari. Questo ETC sul platino ha una dimensione di 536 milioni di euro, con un costo di gestione dello 0,49%. È stato lanciato il 24 aprile 2007 ed è l’ETC più grande che replica l’indice del platino. Dalla sua creazione ad oggi ha registrato una performance di -16,51%, mentre negli ultimi 5 anni ha ottenuto una crescita del 21,77%, prestazioni in linea con l’andamento del platino sul mercato.

WisdomTree Platinum 2x Daily Leveraged

Emesso sempre da WisdomTree e negoziato in euro, si tratta di un ETC con un’esposizione giornaliera con leva 2, vale a dire che riflette una variazione giornaliera del 200% rispetto all’indice. Questo prodotto è un ETC a replica sintetica, dunque replica l’andamento del sottostante con un contratto swap. Ha una dimensione piccola di appena 12 milioni e un costo totale annuale di gestione dello 0,98%. È stato creato l’11 marzo 2008, con una performance ad oggi del -95,53% e una volatilità a 1 anno del 53,11%.

Xtrackers Physic Platinum Eur Hedged Etc

Emesso da DB ETC PLC, è un ETC scambiato nella nostra valuta che ad oggi vale 53,79 euro. Questo ETC sul platino a replica fisica è stato creato il 14 luglio 2010 e ha raggiunto una dimensione di 52 milioni, con un TER dello 0,75% (Total Expense Ratio, ossia il costo totale di gestione annuale). La sua performance sul periodo massimo è stata di -55,73%, mentre negli ultimi 5 anni ha registrato un +10,75%. L’andamento di questo ETC ha avuto una volatilità del 20,47% nell’ultimo anno.

iShares Physical Platinum ETC

Emesso da iShares (società di cui abbiamo già parlato nella guida agli ETF iShares), questo ETC è il secondo per dimensioni sul mercato con masse gestite pari a 159 milioni. Ha come benchmark il London Platinum PM Fix ed è stato creato l’8 aprile 2011, con una performance storica di -32,36% e un rendimento a 5 anni positivo pari a +23,66%. È un ETC a replica fisica con una volatilità a 1 anno del 36,19%, mentre per quanto riguarda i costi di gestione annuali ha un TER  molto basso dello 0,20%.

Xtrackers IE Physical Platinum ETC Securities

Un altro ETC platino a replica fisica è l’Xtrackers IE Physical Platinum ETC Securities, lanciato il 16 aprile 2020 con un TER dello 0,38% e una dimensione complessiva del fondo di 22 milioni. Attualmente viene scambiato a quasi 22 euro, con una volatilità a 1 anno del 20,99%. Per quanto riguarda invece il rendimento, questo ETC ha registrato una performance del 14,67% dalla data di lancio, beneficiando del buon momento in cui è stato collocato sul mercato.

Investire in ETF platino conviene? Pro e contro

Come spesso ripetiamo, non esistono investimenti vantaggiosi o svantaggiosi per tutti: il successo di uno strumento finanziario varia a seconda di quelli che sono gli obiettivi finanziari di chi investe, delle sue aspettative e soprattutto della strategia che ha scelto. Se, dunque, non possiamo dire con certezza se investire in ETF platino conviene o meno, possiamo certamente analizzarne i pro e i contro.

In linea generale, in Moneyfarm abbiamo riscontrato che sul lungo periodo le materie prime hanno portato rendimenti positivi e hanno mostrato una correlazione negativa con le principali asset class: ecco perché, a nostro avviso, un portafoglio bilanciato, in un’ottica di diversificazione, potrebbe beneficiare di una quota di materie prime. Inoltre, gli anni della pandemia hanno fatto salire notevolmente i prezzi delle commodity (circa del 30% rispetto ai livelli pre-Covid), aumentandone il valore sul mercato.

Di contro, però, è necessario tenere in considerazione il contesto attuale: da una parte la maggior parte dei paesi sono alle prese con la transizione green, un processo che necessita di una riflessione generale sullo sfruttamento delle materie prime e che potrebbe trovare alternative al platino per lo sviluppo della tecnologia legata all’idrogeno (di cui ci sono anche gli ETF); dall’altra la complessa situazione geopolitica dei mercati emergenti come il Sudafrica, grande produttore di materie prime, che a fronte di un potenziale maggiore registra un rischio più elevato dal punto di vista finanziario.

In generale, prima di scegliere se investire in un ETF/ETC platino è opportuno considerare questi aspetti:

  • il platino è un metallo scarso e più raro dell’oro, dunque la sua offerta è limitata e può aumentare anche in modo significativo in caso di aumento della domanda;
  • questo materiale è largamente usato nell’industria grazie alle sue molteplici applicazioni, che spaziano dalla gioielleria all’elettronica fino all’automotive;
  • può essere considerato a tutti gli effetti un bene rifugio, poiché il prezzo del platino tende a salire durante i periodi di incertezza finanziaria o economica;
  • un ETF sul platino può essere utile per diversificare gli investimenti, anche scegliendo un ETF sulle materie prime più generico che permette di investire su vari sottostanti dello stesso settore;
  • rispetto all’oro il platino è meno stabile e meno liquido, per questo molti investitori preferiscono acquistare strumenti finanziari basati sull’oro e la diffusione degli ETF platino è ancora limitata;
  • a differenza di altri ETF sulle materie prime gli ETF platino hanno costi leggermente più alti, dovuti soprattutto alle dimensioni contenute di questi prodotti finanziari rispetto ad altri più popolari;
  • il prezzo del platino è influenzato da numerosi fattori che aumentano il rischio di questo tipo di investimento, come la domanda industriale, le politiche monetarie e la geopolitica.

Investire in ETF sul platino: riflessioni finali

Investire in ETF sul platino può rappresentare una scelta interessante in determinati contesti e condizioni, ad esempio in un’ottica di maggiore diversificazione o per sfruttare andamenti positivi di questo metallo pregiato sul mercato. Tuttavia, bisogna sempre valutare attentamente rischi e opportunità di un investimento sul platino tramite ETF/ETC, rivolgendosi a dei professionisti per capire veramente se si tratta dell’opzione più adatta alle proprie esigenze.

La migliore strategia di investimento è quella creata su misura sulle proprie necessità, capace di rispettare la propria propensione al rischio e – soprattutto – creare valore proteggendo i propri risparmi. In Moneyfarm verifichiamo costantemente l’andamento del piano rispetto agli obiettivi e siamo sempre pronti a operare ribilanciamenti quando necessario: affidati alla nostra consulenza indipendente, compilando senza impegno il form online per scoprire se il tuo patrimonio è investito nel modo migliore.

Domande Frequenti

Perché conviene investire su ETF sul Platino invece di acquistarlo?

Con gli ETF si può investire sul Platino e su tutte le materie prime senza doverle immagazzinare fisicamente (un problema non indifferente), e si può operare con strumenti evoluti come, ad esempio, le leve.

Quali sono i migliori ETF Platino?

Sono molti i provider che emettono ETF ed ETC sul platino, a nostro avviso i prodotti più interessanti del momento sono quattro: WisdomTree Physical Platinum,WisdomTree Platinum 2x Daily Leveraged, Xtrackers Physic Platinum Eur Hedged Etc eiShares Physical Platinum ETC.

Quanto rende il platino?

In linea generale, negli ultimi mesi le materie prime hanno registrato rendimenti positivi, complici gli aumenti di prezzo causati dalla pandemia da Covid-19 e dalla guerra tra Russia e Ucraina.

Perché investire in platino?

Uno dei motivi per investire in platino è la diversificazione degli investimenti, in quanto questo metallo ha una bassa correlazione con altri asset come obbligazioni e azioni.

Cos’è più prezioso, l’oro o il platino?

L’oro rimane più prezioso rispetto al platino, con un valore di mercato di circa 3 volte e mezza superiore, tuttavia il platino è più raro dell’oro e può aumentare rapidamente e in modo considerevole il suo prezzo in determinate condizioni.

Quali sono le previsioni per il mercato del platino?

Attualmente le previsioni per il platino sono positive, con stime di crescita potenziale nel breve e medio termine a causa del possibile aumento della domanda industriale nei prossimi anni e di una potenziale carenza di offerta.

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*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.

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