Riscatto di laurea: tutto quello che c’è da sapere


In un periodo storico nel quale il tasso di disoccupazione ha raggiunto livelli molto alti e i contratti di lavoro stabili sono merce rara, la pensione può sembrare un miraggio: ecco allora che trasformare gli anni dell’università in anni contributivi può essere un’opportunità allettante per chi ha investito tempo e risorse – pensiamo a quanto costa per una famiglia mantenere un figlio fuorisede – per ottenere uno o più titoli accademici tra lauree e dottorati.
Per capire se conviene riscattare la laurea a fini pensionistici è necessario prendere in considerazione non solo i requisiti per presentare la domanda all’INPS, ma anche i costi – che, come vedremo in questo articolo, non sono propriamente bassi – e le eventuali controindicazioni.

 

📚 A cosa serve riscattare la laurea? Serve a valorizzare gli anni di studio a fini pensionistici, equiparandoli agli anni di lavoro
🎓 Come si riscatta la laurea? Presentando domanda direttamente sul sito dell’INPS
💰 Il riscatto della laurea conviene? Dipende dall’importo, ma bisogna considerare anche l’incertezza sulle riforme del sistema pensionistico

Cos’è il riscatto di laurea e come funziona?

Riscattare la laurea significa equiparare gli anni di studio agli anni di lavoro, valorizzandoli a fini pensionistici. Si tratta di un’opportunità che ha interessato molti risparmiatori preoccupati per la propria pensione (a proposito, sai già quando ci andrai e con quanto ci andrai?), e che è stata messa a disposizione già da qualche anno dall’INPS per andare incontro a tutti coloro i quali hanno investito nella propria preparazione scolastica a tempo pieno e non hanno potuto lavorare in modo continuativo.

Per capire come funziona il riscatto della laurea, il primo aspetto da prendere in considerazione è che non tutti i titoli sono validi ai fini del conteggio: come riporta il sito dell’INPS, infatti, è possibile riscattare:

  • diplomi di laurea della durata minima di 2 anni e massima di 3 anni;
  • diplomi di laurea della durata minima di 4 anni e massima di 6 anni;
  • diplomi di specializzazione post-laurea, della durata minima di 2 anni;
  • dottorati di ricerca
  • lauree triennali
  • lauree specialistiche

Sono inoltre considerati validi anche i diplomi rilasciati dagli Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale, a patto che siano relativi a corsi attivati dall’anno accademico 2005-2006 in poi. Non sono, invece, considerati ai fini del riscatto gli anni di iscrizione fuori corso e gli anni già coperti da contribuzione (è il caso di chi ha studiato e lavorato allo stesso tempo, percependo contributi).

Per quanto riguarda gli anni di studio all’estero, la questione è assai complessa e articolata: in linea generale, i titoli universitari conseguiti all’estero sono riscattabili qualora siano stati riconosciuti da università italiane o abbiano effettivo valore legale in Italia, ma le eccezioni sono moltissime e le continue circolari non semplificano la questione.

Riscatto anni di laurea: come presentare la domanda?

Per presentare la domanda per il riscatto degli anni di laurea è sufficiente collegarsi al portale dell’INPS, che ha recentemente implementato un sistema telematico accessibile da parte degli iscritti a tutte le gestioni. In alternativa, è possibile rivolgersi ai patronati fornendo le proprie credenziali.

Una volta effettuato l’accesso al sistema, e è possibile anche accedere ad un simulatore che permette di fare il calcolo del riscatto della laurea, simulando l’onere dovuto – ma si tratta di una cifra solamente orientativa: per sapere con certezza quanto ci costerà dovremo presentare la domanda e aspettare di ricevere la comunicazione ufficiale. Le tempistiche per l’elaborazione della richiesta si aggirano intorno ai trenta giorni, e sul portale è possibile consultare lo stato di avanzamento della propria domanda.

Il pagamento dell’onere si effettua utilizzando gli avvisi di pagamento Pago PA (il sistema dei pagamenti elettronici della pubblica amministrazione) direttamente online, in posta o anche attraverso l’addebito automatico, ed è inoltre possibile richiedere una rateizzazione.

Quanto costa riscattare la laurea? Come si calcola?

Veniamo ora al tema più spinoso, quello degli oneri: quanto costa riscattare la laurea a fini pensionistici? Recentemente, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha ampliato la platea di chi può presentare la domanda, lasciando aperta la strada a due modalità di richiesta: il riscatto ordinario e il riscatto agevolato.

Il riscatto ordinario è dedicato a chi vuole riscattare periodi a partire dal 1 Gennaio 1996 (l’anno di entrata in vigore del sistema contributivo), e prevede l’applicazione dell’aliquota contributiva in vigore alla data di presentazione della domanda alla retribuzione degli ultimi 12 mesi. Ecco un esempio molto chiaro, riportato proprio sito dell’INPS: un soggetto che abbia presentato domanda il 31 Gennaio 2021 per riscattare quattro anni di laurea e che abbia una retribuzione lorda di 32.170 euro, pagherebbe in totale 42.464,4 euro (aliquota del 33% applicata su 32.170 euro, e moltiplicata per il numero di anni da riscattare).

Per il riscatto agevolato, invece, che pare sarà prorogato per tutto il 2023, l’importo da pagare si determina partendo dal minimale degli artigiani e commercianti in vigore nell’anno di presentazione della domanda, e applicando a questo importo l’aliquota contributiva del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti. Facciamo i conti riprendendo lo stesso esempio fatto in precedenza: per il 2021 il minimale degli artigiani e commercianti ammontava a 15.953 euro, mentre l’aliquota del 33%: il costo per riscattare quattro anni di corso con il riscatto agevolato è pari a 21.057,96 euro.

Deducibilità e detrazione

Si tratta certamente di cifre importanti, ma c’è una – seppur magra – consolazione: i contributi versati per il riscatto degli anni di laurea rientrano tra gli oneri deducibili e detraibili.

Per quanto riguarda il primo punto, l’importo versato per il riscatto è interamente deducibile dal reddito complessivo sia che si decida di pagarlo in un’unica soluzione sia che si preferisca rateizzare, e la norma ad oggi non prevede un limite massimo. Nel caso di figli a carico, invece, per il riscatto della laurea è prevista una detrazione fiscale del 19% del contributo versato, a patto che i diretti interessati non siano iscritti all’INPS o ad altra forma previdenziale.

Il riscatto di laurea conviene davvero?

Come abbiamo visto, le cifre sono tutt’altro che irrisorie, indipendentemente dalla modalità scelta: ecco perché, per capire se il riscatto della laurea convenga o meno, è necessario fare una valutazione più ampia rispetto al mero conteggio.

Se l’obiettivo di questa operazione è quello di “rimpolpare” i nostri contributi a fini pensionistici, non possiamo infatti non tenere in considerazione i continui cambi di rotta ai quali è soggetto il mondo delle pensioni in Italia: l’incertezza sulle riforme non dà alcuna garanzia sul futuro del sistema, rischiando di rendere svantaggiose sul lungo termine delle scelte che, nel qui ed ora, possono sembrare allettanti.

Proprio per far fronte a questo panorama non proprio rassicurante, sempre più italiani hanno scelto di affidarsi alla pensione integrativa, un prodotto che permette di assicurarsi una pensione più consistente di quella che si otterrebbe contando solo ed esclusivamente sul sistema pubblico. I piani pensione e la previdenza complementare danno inoltre diritto ad una serie di agevolazioni fiscali che possono risultare anche più vantaggiose rispetto alla detrazione o alla deducibilità del riscatto della laurea.

Conclusioni

Investire i propri risparmi per assicurarsi una certa tranquillità economica in futuro è una saggia decisione, indipendentemente dall’età: il riscatto della laurea è solo una delle tante soluzioni a disposizione e, considerato l’esborso non indifferente, prima di farlo vale la pena valutare tutte le opportunità presenti sul mercato.

Con Moneyfarm hai a disposizione un consulente finanziario dedicato con il quale puoi confrontarti e pianificare il futuro, e che ti guiderà nel prendere le decisioni più adatte alle tue necessità.

Domande frequenti

È possibile riscattare gli anni di studio all’estero?

In linea generale sì, a patto che i titoli di studio conseguiti all’estero siano stati riconosciuti da università italiane o abbiano valore legale in Italia.

Quanto costa il riscatto della laurea?

Sul sito dell’INPS è disponibile un simulatore per calcolare i costi, che possono variare in base al reddito attuale e alla tipologia di riscatto scelta (riscatto ordinario o riscatto agevolato).

Si possono scaricare i costi del riscatto di laurea?

Sì, l’importo versato per il riscatto è interamente deducibile dal reddito complessivo, e nel caso dei figli a carico che non sono iscritti ad alcuna forma previdenziale è prevista una detrazione fiscale del 19%.

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