Mercato orso e mercato toro, cosa sono?

In finanza non è inusuale utilizzare certe espressioni per definire alcune caratteristiche dei mercati. Una delle più comuni, e spesso più abusate, è quella di mercato orso e mercato toro. Per mercato toro si intende un periodo prolungato di performance tendenzialmente positive, caratterizzato da una sensazione di ottimismo e dall’impressione che le valutazioni continueranno a crescere nel medio periodo sia in crescita. Per mercato orso, al contrario, si intende una fase di riflusso dei prezzi, ovvero un periodo in cui l’andamento dei titoli in vari settori tendono a convergere verso livelli negativi.

I mercati orso e i mercati toro sono delle fasi del ciclo finanziario, che pertanto prescindono in un certo senso dall’analisi dei fondamentali e riguardano tutti i settori e tutte le asset class. Visto la sempre maggiore correlazione dei mercati finanziari globali, i mercati toro e orso tendono a riguardare oggi anche tutte le aree geografiche.

Di solito quando ci si riferisce a mercati toro e mercati orso, si parla dei mercati azionari ma lo stesso concetto si può estendere a numerose asset class.

Le tendenze di mercato

I mercati finanziari, vivono momenti di alti e bassi ma esiste sempre una tendenza di fondo. Tutto può assumere una forma diversa, infatti, se si cambia la propria prospettiva temporale e si osservano gli eventi dalla dovuta distanza. Se ci si concentra, infatti, sull’andamento giornaliero dei mercati, si osserverà un alternanza di giornate e positive e giornate negative per quanto riguardo l’andamento dei vari indici. Questa alternanza, se si considera un periodo sufficientemente lungo, delinea una tendenza per titoli e investimenti a guadagnare o perdere di valore.

A seconda del proprio orizzonte temporale che si prende in considerazione, la tendenza può cambiare direzione. Ci sono le tendenze secondarie, che descrivono la direzione dei mercati per periodi brevi di pochi giorni o poche settimane. Ci sono poi le tendenze primarie, quelle che durano qualche mese o qualche anno. In questi casi si parla di mercato toro e mercato orso che sono due tendenze primarie. Infine ci sono le tendenze secolari, le tendenze di crescita che durano diversi anni: all’interno di essere si possono trovare diversi mercati orso e mercati toro, ciò non preclude il fatto che esista una tendenza anche di lunghissimo periodo alla crescita o al declino.

Per quanto riguarda i mercati azionari, per esempio, possiamo dire che esista una tendenza di lunghissimo periodo alla crescita. Questo perché nel lungo periodo, le valutazione azionarie sono sempre correlate con l’andamento generale dell’economia che negli ultimi secoli è cresciuta in modo costante (seppur con delle brusche e brevi frenate). Si tratta ovviamente di una buona notizia per gli investitori di lungo termine, che hanno delle ottime prospettive di ottenere dei rendimenti.

Come difendersi dal mercato toro

Il dilemma per molti investitori è quello di trovare dei modi per difendersi dal mercato toro. Ovviamente nessuno vuole correre il rischio di entrare sul mercato appena prima dell’inversione di tendenza. Attenzione però, il fatto che ci si trovi in un momento di reflusso di mercato non vuol dire che bisogna evitare di investire. Bisogna sempre ricordarsi che l’andamento dei mercati è sempre relativo e si misura con degli scostamenti positivi e negativi rispetto alle valutazioni del giorno precedente. In generale il mercato toro può essere un buon momento per prevedere nuovi investimenti, perché si possono trovare delle occasioni vantaggiose in termini di valutazioni.

C’è poi un importante distinguo da fare in termini di strategia. Le strategie di investimento attive, quelle cioè che hanno l’obiettivo di creare valore attraverso numerose operazioni di compravendita improntate al breve termine, dovrebbero offrire più garanzia di risultato delle strategie attive in una fase di mercato negativa. Esse infatti lasciano al gestore più flessibilità rispetto alle strategie passive, che hanno l’obiettivo semplicemente di replicare l’andamento degli indici. In realtà la capacità delle strategie attive di sovraperformare il benchmark, non è scontata in fasi di mercato positive come in fasi di mercato negative.

Un altro metodo per tutelarsi in caso di mercato orso è investire in più momenti diversi, come spieghiamo in questo articolo che spiega tutte le caratteristiche (anche in termini di contenimento del rischio) di un investimento in più tranches tramite.

In generale, le fasi negative di mercato fanno parte degli investimenti, e non bisogna farsi scoraggiare da esse.

L’importante è:

  • Capire il proprio obiettivo, il proprio profilo di rischio e la propria avversione alla perdita, così da creare una strategia che trovi un bilancio esatto tra protezione del proprio capitale e contenimento del rischio.
  • Evitare di farsi guidare dalle emozioni, vendendo tutto non appena le quotazioni scendono.

Come Moneyfarm usiamo un processo molto rigoroso per indicare il giusto orizzonte rischio rendimento dei nostri clienti, che unisce l’utilizzo di un algoritmo di nostra proprietà alla valutazione di un professionista. Adottiamo inoltre una strategia semi-passiva, ovvero creiamo portafogli diversificati composti da strumenti passivi. Questo ci permette di unire i vantaggi e la convenienza di un investimento in ETF, lasciandoci la necessaria flessibilità di intervento in caso di fasi negative di mercato.

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*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.