Quello del risparmio è un tema che accomuna tutti, dai giovani che stanno progettando di lasciare il nido ai pensionati che vogliono gestire con cura il patrimonio accumulato in tanti anni di lavoro. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, anzi, c’è un però: se tutti vogliono risparmiare, pochi sanno come farlo in modo strutturato. Vale dunque la pena approfondire l’argomento e capire come pianificare le spese a seconda del proprio stile di vita, quanto bisogna (o bisognerebbe) risparmiare al mese e come stilare un piano di risparmio fai da te per essere sicuri di mettere da parte un capitale – grande o piccolo che sia – per il futuro.
💵 Come si analizzano le spese? | Tenendo traccia di entrate ed uscite per capire se ci sono aree di miglioramento. |
👛 Quanto bisogna risparmiare al mese? | Dipende da molti fattori come lo stile di vita, la composizione del nucleo familiare, le prospettive professionali. |
📈 L’inflazione incide sui risparmi? | Sì: con un tasso di inflazione medio del 2%, tra 10 anni 20.000 euro varranno 13.450 euro. |
Quanto risparmiare al mese? Dipende da quanto si spende
Quando si tratta di risparmio nulla è inciso nella pietra: quanto accantonare e come farlo è una scelta soggettiva e influenzata non solo dalle entrate, ma anche dall’età, dalla composizione del nucleo familiare e in linea più generale dallo stile di vita, ma il primo passo è sempre fare un’analisi razionale delle spese.
C’è chi ogni sera fa un appunto sulle spese sostenute durante la giornata, chi compila con dovizia di particolari complessi fogli di calcolo, ma c’è anche chi – e purtroppo sono tanti – non ne tiene traccia. Partendo dal presupposto che il bilancio di un individuo o di una famiglia sia meno articolato di quello di una multinazionale, è sufficiente prendere nota delle proprie spese a scadenza settimanale o mensile, segnando due dati:
- le entrate: lo stipendio o il pagamento delle fatture nel caso di un libero professionista, ma anche il premio di un’assicurazione o l’importo della vendita di un oggetto da collezione.
- le uscite: vale a dire tutte le spese suddivise per tipologia, dall’affitto alla rata della macchina, passando per le cene al ristorante e la spesa al supermercato.
Partendo da questo semplice prospetto è possibile farsi un’idea più chiara di quanto si spende e soprattutto per che cosa: potremmo scoprire, ad esempio, che l’automobile ci costa troppo in proporzione a quanto la usiamo o che l’acquisto online di beni non indispensabili incide in maniera sostanziosa, ed individuare fin da subito delle opportunità di risparmio.
La tabella del risparmio mensile: quanti soldi accantonare?
Una volta che abbiamo fatto l’analisi delle nostre spese possiamo ipotizzare degli scenari per risparmiare mensilmente una certa cifra, affidandoci ad alcune strategie semplici ma consolidate. Divide et impera dicevano i latini, e da un punto di vista prettamente economico non avevano torto: una regola molto diffusa e altrettanto efficace è quella del 50\30\20, che prevede la suddivisione delle entrate in tre parti, una delle quali sarà destinata all’accantonamento. Lo schema è il seguente:
- 50% per le spese necessarie, vale a dire tutto ciò che serve per vivere come l’affitto o la rata del mutuo, la spesa alimentare, le bollette di luce e gas, ma anche l’abbonamento dei mezzi pubblici o la benzina per chi si reca al lavoro in auto;
- 30% per le spese extra come l’abbonamento in palestra, le vacanze, l’abbigliamento;
- 20% per l’accantonamento.
Naturalmente questa suddivisione non deve essere intesa come un’imposizione rigida ma come un criterio di massima che può aiutarci ad analizzare in modo oggettivo il nostro stile di vita, restituendoci una visione d’insieme di quello che potremmo definire il nostro flusso di cassa, e ad accorgerci immediatamente se ci sono delle aree che possiamo migliorare anche con poco sforzo.
Risparmio mensile medio: perché non può essere uguale per tutti
Se la regola del 50\30\20 è una strategia utile per capire quanto possiamo risparmiare ogni mese, la realtà dei fatti è che, nella vita di ognuno, entrano in gioco una serie di fattori che possono influire su questa proporzione, anche in maniera importante. Basta pensare alle famiglie con più figli a carico, a chi studia e lavora allo stesso tempo, ma anche a chi vive in città nelle quali il costo della vita è estremamente alto. Non solo: il “ciclo di vita finanziario” di ogni individuo è costellato da molti cambiamenti, sia personali che professionali, e questo incide in modo considerevole sulla sua capacità di spesa, e dunque di accantonamento.
Affidarsi ad una consulenza professionale come Moneyfarm non significa solo fare investimenti, ma anche pianificare il proprio futuro finanziario (a questo proposito, è online la guida Moneyfarm Risparmiare e investire: consigli e raccomandazioni per tutte le età), proteggere i risparmi accumulati con tanto impegno e contribuire al raggiungimento dei propri obiettivi.
Investire i propri risparmi per trasformarli in rendimenti futuri
È cosa nota che gli italiani siano in genere più propensi a lasciare i risparmi sul conto corrente invece di investirli, complice una sorta di diffidenza difficile da sradicare verso il mondo del trading. Quella che ad alcuni può sembrare una scelta furba, nella realtà dei fatti si rivela una scelta antieconomica che può costare molto caro, non solo perché i costi di gestione dei conto correnti sono sempre più alti, ma anche per l’inflazione che, con il passare del tempo, fa diminuire il nostro potere d’acquisto ed erode il valore reale dei nostri soldi, che è un dato molto più significativo rispetto al valore nominale. Per rendersene conto basta un esempio molto semplice: con un tasso di inflazione medio del 2% su 10 anni, 20.000 euro varranno 13.450 euro.
È evidente quindi che, per tutelare i risparmi e farli crescere nel tempo, la strategia migliore è investirli in soluzioni su misura, in linea con il nostro profilo di rischio e gli obiettivi che vogliamo raggiungere. A questo scopo esistono molti prodotti interessanti come il PAC (Piano di Accumulo Capitale), che si basa su investimenti periodici regolari e che può essere abbinato a tutti i portafogli in Gestione Patrimoniale, o il Piano Pensione, perfetto per garantirsi una prestazione previdenziale integrativa (sai quanto ti può rendere iniziare prima con la pensione?).
La strategia Moneyfarm si basa sulla composizione di portafogli diversificati e monitorati costantemente da un team di esperti: adeguatezza, trasparenza e indipendenza sono i principi che ci guidano e che ci hanno permesso di essere premiati dai consumatori come Migliore Servizio di Consulenza Finanziaria Indipendente in Italia. Se vuoi iniziare subito a mettere a frutto i tuoi risparmi e affidarti agli specialisti della gestione del capitale compila senza impegno il form.
Domande Frequenti
Cos’è la regola del 50\30\20?
È una tecnica di risparmio che prevede la suddivisione delle proprie entrate in tre gruppi: 50% spese necessarie, 30% spese extra, 20% accantonamento.
Come si fa a tutelare i risparmi?
Lasciarli sul conto corrente non conviene quasi mai, meglio investirli in soluzioni su misura e in linea con il nostro profilo di rischio e gli obiettivi che vogliamo raggiungere, come, ad esempio, i Piani di Accumulo Capitale.
Cos’è il ciclo di vita finanziario?
Le nostre capacità di spesa e di accantonamento cambiano nel corso del tempo: in linea generale, la vita di ogni individuo si divide in una fase di accumulo (quando si lavora per costruire il futuro) e in una fase di decumulo (quando l’obiettivo è tutelare ciò che si è costruito).
*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.