Tra i numerosi segmenti che compongono il mercato obbligazionario ce n’è uno meno conosciuto degli altri, complice la sua relativa complessità: è quello delle obbligazioni strutturate. In questo approfondimento cerchiamo di capire quali sono le peculiarità di questi strumenti e in cosa si differenziano dalle obbligazioni ordinarie, le cosiddette plain vanilla.
Cosa sono le obbligazioni strutturate?
Borsa Italiana definisce un’obbligazione strutturata come un “titolo obbligazionario che incorpora all’interno di uno strumento di debito di tipo tradizionale un contratto derivato, solitamente di tipo opzionale”. Si tratta quindi di uno strumento ibrido, che unisce due componenti diverse: quella obbligazionaria che offre il rimborso del valore nominale a scadenza e, nella maggior parte dei casi, le cedole periodiche, e quella derivativa, che lega il rendimento finale dell’investimento a delle attività sottostanti.
Tipologie di obbligazioni strutturate
A loro volta le obbligazioni strutturate possono essere suddivise in diverse categorie a seconda del tipo di attività sottostante la componente derivata: ecco una carrellata delle principali che potreste incontrare nel vostro percorso di investimento.
Titoli legati all’andamento di indici (index linked bond)
È un titolo il cui rendimento dipende dalle performance di uno o più indici di borsa, rappresentativi di un determinato mercato o settore, geografico o merceologico. La componente obbligazionaria garantisce all’investitore il rimborso del valore nominale a scadenza (al quale si aggiungono le eventuali cedole periodiche), mentre il premio in questo caso è agganciato all’andamento dell’indice di riferimento: se è positivo si avrà diritto ad un premio derivante dalla differenza tra il valore al momento dell’acquisto e quello al momento dell’incasso.
Titoli legati all’andamento di azioni (equity linked bond)
Sono obbligazioni strutturate il cui rendimento è legato all’andamento di titoli azionari. Il premio può dipendere dalla differenza tra il valore iniziale e finale del titolo sottostante (in questo caso si parla di “equity linked plain vanilla”) oppure dalla differenza tra il prezzo medio del titolo e il suo valore iniziale (in questo caso si parla di “average equity linked bond”). Da notare, inoltre, che spesso il rendimento minimo garantito per questa tipologia di obbligazioni è pari a zero: si tratta quindi di strumenti da valutare con attenzione.
Titoli legati all’inflazione (inflation linked bond)
Le obbligazioni indicizzate all’inflazione, tipicamente emesse dai governi, sono strumenti pensato per gli investitori che vogliono proteggersi dagli impatti negativi dell’inflazione. Da un punto di vista tecnico, questi bond collegano il capitale e gli interessi al tasso di inflazione: se quest’ultimo aumenta, la cedola e il rimborso possono crescere, così da proteggere il potere d’acquisto degli investitori.
Titoli legati ai tassi di cambio (currency o forex linked bond)
La particolarità di questa tipologia di obbligazioni strutturate risiede nel fatto che pur essendo denominate in euro sono legate all’andamento di uno o più tassi di cambio rispetto ad altre monete.
Obbligazioni strutturate: rischi e opportunità
Per via della complessità di questi strumenti, i rendimenti delle obbligazioni strutturate possono essere soggetti a notevoli variazioni, perché i risultati dipendono da una combinazione di più elementi. Specie per gli investitori retail può essere difficile comprendere appieno le dinamiche che regolano la componente derivativa dell’obbligazione, che potrebbero non essere in linea con la propria propensione al rischio. Come ripetiamo spesso, non esistono investimenti adatti a tutti, ma solo soluzioni che vanno valutate caso per caso al fine di inserirle in modo efficace in una strategia di investimento.
Fatte queste dovute premesse, le obbligazioni strutturate possono rappresentare un’opportunità interessante per quegli investitori esperti che vogliono legare il rendimento dei bond in portafoglio all’andamento di specifici mercati o sottostanti, con la possibilità di trarre vantaggio in determinati scenari.
Investire in obbligazioni strutturate con Moneyfarm
Chi sta acquisendo dimestichezza con i mercati finanziari e vuole coglierne le opportunità in prima persona può affidarsi ai consulenti indipendenti Moneyfarm e alle soluzioni più evolute a disposizione. Una di queste è il Conto Titoli, che permette di scegliere direttamente i titoli da includere in portafoglio (azioni, ETF e ora anche una selezione di più di 160 obbligazioni): la piattaforma offre una visione intuitiva e aggregata dei propri investimenti, e i consulenti Moneyfarm sono sempre a disposizione per chiarire i dubbi sui prodotti e le diverse opzioni di investimento. Come tutte le proposte Moneyfarm, anche il Conto Titoli si distingue per i costi ridotti e trasparenti: zero spese di apertura, zero costi di custodia e commissioni fisse per ciascuna operazione (3,35 euro per titoli quotati su Borsa Italiana e obbligazioni, 5.95 euro per titoli quotati su Deutsche Borse ed Euronext Paris.
Domande Frequenti
Cosa si intende con obbligazioni strutturate?
Le obbligazioni strutturate sono bond che comprendono una componente di debito tradizionale e una componente derivata.
Meglio un’obbligazione ordinaria o strutturata?
Dipende dal tipo di portafoglio, dalla propensione al rischio e dalla dimestichezza con strumenti complessi. Non esistono investimenti efficaci per tutti, ma solo soluzioni ad hoc!
Da cosa dipende il rendimento delle obbligazioni strutturate?
Dipende sia dalla componente obbligazionaria (prezzo di emissione, cedole periodiche…) sia dalle performance registrate dalla componente derivativa collegata (che può essere legata a indici azionari, valute, inflazione…).
*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.