Il trasferimento dell’eredità comporta il pagamento dell’imposta di successione. L’importo varia in funzione del valore del patrimonio e del soggetto che eredita: aliquote e franchigie, infatti, cambiano in base al grado di parentela, come nel caso della donazione, spesso considerata un modo per evitare la tassa di successione. Esiste davvero la possibilità di eludere l’imposta o, piuttosto, si dovrebbe studiare la strategia più corretta per ridurre il carico fiscale? Vediamo come ottimizzare la fiscalità, quali tasse si pagano sugli immobili e quali sono gli strumenti finanziari che permettono di non pagare la successione.
È possibile evitare la tassa di successione? | Solo nei casi di esenzione o per rinuncia dell’eredità. |
Quante sono le tasse di successione? | Dipende dal valore del patrimonio e dalla tipologia di erede. |
La donazione consente di evitare completamente il costo della successione? | No. |
Quali sono gli strumenti fiscali esenti dalla successione? | Titoli di stato e polizze vita. |
Tassa sulla successione: cos’è?
La tassa di successione sulla casa è un’imposta da versare in caso di eredità che comporti l’acquisizione di immobili o di diritti reali immobiliari. L’imposta è applicata anche al trasferimento di altre tipologie di beni come partecipazioni e strumenti finanziari. I soggetti interessati (eredi, legatari, rappresentanti legali, esecutori ereditari, amministratori dei beni) devono presentare la dichiarazione entro un anno dall’apertura della successione.
Come calcolare il valore del patrimonio che va in successione?
In molti si chiedono se è possibile evitare (o perlomeno ridurre) la tassa di successione. Il primo aspetto da considerare per rispondere a questa domanda è calcolare l’entità del patrimonio oggetto di tassazione. Gli attivi in successione, come abbiamo visto, possono comprendere varie voci come quote di società, conti correnti e altri strumenti finanziari oltre ai beni immobiliari come terreni, stabili produttivi e commerciali e immobili residenziali. A seconda della categoria considerata si applicano modalità di calcolo distinte: mentre nel caso delle attività finanziarie si procede a sommare il valore delle diverse attività, per gli immobili si considera il valore catastale. Nel trasferimento dell’eredità si considerano anche i diritti reali immobiliari come il diritto di usufrutto, di abitazione, di uso e, nel caso dei terreni, la servitù e l’enfiteusi. Se il bene è gravato da diritti reali il valore rispettivo deve essere sottratto da quello della proprietà.
Quante sono le tasse di successione?
Il valore delle imposte dipende dal soggetto coinvolto. Nel caso dei parenti in linea diretta l’aliquota fiscale è del 4% mentre sale al 6% per i parenti fino al quarto grado e all’8% per gli altri eredi. A ogni categoria, inoltre, sono applicate franchigie diverse. I parenti in linea diretta e il coniuge sono soggetti a una franchigia di un milione di euro che scende a 100.000 euro per i fratelli. Nessuna franchigia è prevista, invece, per le tipologie di eredi diverse.
Tassa di successione: quali documenti sono necessari per il pagamento?
La dichiarazione di successione può essere presentata con l’aiuto di un intermediario e seguendo la procedura online per la domanda di voltura catastale. Tra i documenti da presentare ci sono la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, gli atti di proprietà e, nel caso di immobili e terreni, visure catastali e certificati di destinazione urbanistica oltre alla documentazione riguardante il frazionamento dei terreni, ampliamenti, condoni e altre variazioni dei fabbricati.
In quali casi non si paga la tassa di successione?
La tassa di successione non è dovuta se si verificano contemporaneamente le seguenti condizioni: l’attivo ereditario – trasmesso ai parenti in linea retta e al coniuge – non supera i 100.000 euro e, inoltre, non comprende immobili o diritti reali immobiliari. Anche se, nella generalità dei casi, non è possibile beneficiare dell’esenzione – e, dunque, evitare la tassa di successione – va considerato che la situazione italiana, dal punto di vista delle aliquote, risulta decisamente vantaggiosa rispetto ad altri Paesi europei.
Come evitare di pagare la tassa di successione?
Al di là delle esenzioni previste per legge, non c’è modo di evitare la tassa di successione, ad eccezione di un caso molto specifico, ovvero il rifiuto dell’eredità. Questa fattispecie può verificarsi se l’eredità è caratterizzata da numerosi debiti: in questo caso i chiamati possono rinunciare all’eredità e sono esonerati dall’obbligo di dichiarazione di successione. Un altro modo per tentare di aggirare la tassa è la donazione: se il trasferimento dei beni avviene in vita, è possibile evitare la successione con le relative pratiche e i relativi costi. Questa procedura, tuttavia, comporta adempimenti e aliquote simili, proprio per evitare i tentativi di elusione. Inoltre, l’atto di donazione deve comunque rispettare le quote di legittima. La differenza consiste nella modalità di calcolo delle imposte. Queste, infatti, sono calibrate sul valore presente del bene immobiliare. In caso di successione, invece, il passaggio di proprietà potrebbe comportare una rivalutazione del valore della casa.
Donazione con riserva di usufrutto: in cosa consiste?
Evitare la tassa di successione, generalmente, non è possibile. Esistono però delle strade legittime per risparmiare e per ridurre il carico fiscale. Una di queste è la donazione con riserva di usufrutto: cos’è e quali vantaggi offre? Questa procedura consente di trasferire la nuda proprietà del bene immobiliare, mentre il donante conserva l’usufrutto ovvero la possibilità di utilizzo del bene. Il calcolo del valore della casa viene eseguito in base al valore catastale attuale senza rivalutazione. Così facendo è possibile pagare le imposte solo sul valore della nuda proprietà.
Le polizze sono esenti dalla tassa di successione?
Alla luce delle considerazioni già fatte, il quesito di fondo non è tanto come evitare la tassa di successione, bensì come gestire al meglio il passaggio generazionale. Alcuni strumenti di investimento risultano più vantaggiosi di altri dal punto di vista fiscale. Pensiamo ai titoli di stato e ai titoli equiparati che non entrano a far parte della dichiarazione di successione. Un discorso analogo si può fare per le polizze assicurative: le polizze vita non rientrano nell’asse ereditario e non sono soggette alla tassa di successione. Le polizze vita, inoltre, rappresentano uno strumento di protezione del patrimonio in quanto sono insequestrabili e impignorabili. Ciò detto, è necessario fare attenzione alle somme versate a beneficio di un eventuale soggetto terzo che non rientra nell’asse ereditario: in questo caso, infatti, i legittimari potrebbero contestare il rispetto delle quote legittime se la polizza vita si configura come donazione indiretta.
Conclusioni
Non tutti gli strumenti finanziari offrono gli stessi vantaggi. Come detto, le polizze vita sono trasferibili e consentono di evitare la tassa di successione: da questo punto di vista, dunque, possono essere considerate un buon modo per ottimizzare la fiscalità. Se l’obiettivo è puntare a un rendimento elevato puoi orientarti su strumenti diversi, come un piano di investimento con profilo di rischio più o meno sostenuto. Iscriviti a Moneyfarm per scoprire la strategia più consona alle tue aspettative di guadagno: richiedi la consulenza di un esperto per costruire un piano di gestione patrimoniale ad hoc.
Domande frequenti
Quanto vale la tassa di successione?
L’imposta si calcola in base al valore del patrimonio e alla tipologia di erede: l’aliquota è del 4%, 6% e 8% a seconda che il trasferimento riguardi un parente in linea diretta, un parente fino al quarto grado o un altro soggetto. Anche la franchigia varia: è rispettivamente di 1 milione di euro e 100.000 euro nel primo e secondo caso e si azzera nel terzo caso.
Come evitare la tassa di successione?
La tassa di successione non è dovuta se l’eredità è trasmessa ai parenti in linea retta, non supera i 100.000 euro e, inoltre, non comprende beni immobiliari. In caso contrario, l’unica possibilità per evitare l’imposta è rinunciare all’eredità. La donazione non offre questa possibilità perché soggetta ad aliquote e franchigie simili.
Investimenti e polizze sono esenti dalla tassa?
Nel caso delle polizze vita e dei titoli di stato ed equiparati, l’investimento non rientra nella dichiarazione di successione. Tali attività finanziarie, di conseguenza, possono essere considerate dei validi strumenti di ottimizzazione fiscale.
*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.