Un’assicurazione sulla vita è una polizza che si stipula con una compagnia assicurativa in cui la persona interessata paga periodicamente una certa quota e per cui, a determinate condizioni o a seguito di specifici eventi, la compagnia versa una somma di denaro ai beneficiari scelti da chi l’ha stipulata.
Questo tipo di polizza è legato alla vita di chi la stipula: in caso di decesso, invalidità o gravi malattie, i beneficiari scelti dal contraente ricevono una protezione finanziaria, utile di fronte alle spese collegate all’evento.
L’assicurazione sulla vita migliore è quella che garantisce una copertura economica per sé o per i propri cari nel caso di costi funebri, spese per il mantenimento della persona invalida e così via. Questo strumento è allo stesso tempo un investimento sul lungo periodo, perché le quote versate andranno poi a coprire eventualità come quelle viste sopra e a proteggere il patrimonio. Ma vediamo come funziona e come scegliere quella migliore nel 2025.
| Cos’è l’assicurazione sulla vita? | Una copertura in caso di decesso, invalidità o malattia del soggetto assicurato, anche per i propri familiari | 
| Come funziona? | Ci sono diverse tipologie di polizza. Si paga un premio periodico o una tantum per poi ricevere denaro liquido in caso di decesso o malattia | 
| Quali sono i costi da affrontare? | Variano in base alla tipologia di polizza, da poche centinaia di euro annui in sù | 
| Quali sono i vantaggi? | Avere una tutela per il futuro e denaro liquido assicurato in caso di decesso o invalidità, protezione del patrimonio e risparmio fiscale | 
| Quali sono i rischi? | Investire molto denaro per poi avere una rendita bassa, se non si fa attenzione al tipo di contratto | 
Come funziona un’assicurazione sulla vita
La stipula di un’assicurazione sulla vita è un investimento che va ben ponderato, perché prevede il pagamento periodico di una quota, un “premio” alla compagnia assicurativa. Di contro, quest’ultima si impegna a garantire che verrà versata una certa somma al contraente o ai suoi cari in caso di decesso o eventi particolari.
Ogni polizza di questo tipo ha caratteristiche proprie e distintive e stabilisce quali sono gli eventi particolari in cui è previsto il versamento del capitale ai beneficiari. Oltre al caso del decesso, i contratti possono prevedere un rimborso di denaro se il soggetto che ha stipulato l’assicurazione ha raggiunto un’età specifica o nel momento in cui termina il contratto. Anche in caso di invalidità o malattia è possibile percepire una somma economica, in relazione all’accordo specifico. Bisogna quindi considerare diversi aspetti:
- il tipo di polizza e il contratto specifico;
 - il premio, ovvero quanto il contraente dovrà versare e le modalità di pagamento;
 - la frequenza del pagamento, ovvero ogni quanto il contraente è tenuto a versare il denaro;
 - le condizioni per l’erogazione;
 - i soggetti beneficiari;
 - eventuali condizioni specifiche del contratto, come l’assenza di malattie pregresse;
 - modalità di recesso e riscatto;
 - tipologie di copertura e eventuali rimborsi.
 
Tutti questi aspetti vanno considerati quando si decide di stipulare un’assicurazione sulla vita, trattandosi di fatto di un vero e proprio investimento di denaro per il futuro.
Ricordiamo che il contraente è colui che stipula la polizza, quindi di fatto si impegna a pagare la quota periodicamente. I soggetti assicurati sono coloro per cui la polizza è attiva: vi può rientrare il contraente ma anche altri soggetti come i parenti prossimi. I beneficiari sono coloro che riceveranno il denaro dalla compagnia in caso di evento avverso (ad esempio i familiari). Non è necessario aver già redatto un testamento per rientrare in queste categorie.
Vantaggi e svantaggi di un’assicurazione sulla vita
| Vantaggi | Svantaggi e rischi | 
| Garanzia per il futuro | Investimento di denaro | 
| Liquidità in caso di decesso o invalidità del familiare | Complessità di alcune polizze | 
| Gestione del patrimonio e passaggio generazionale | Specifici vincoli temporali o di condizioni | 
| Tassazione agevolata | Penali previste da alcuni contratti per il riscatto | 
| Patrimonio assicurato impignorabile | Rendita inferiore all’investimento | 
Perché scegliere di stipulare oppure no una polizza sulla vita? Le motivazioni dietro a queste opzioni sono molte, ma avere ben chiaro quali sono i vantaggi e gli svantaggi consente di fare una scelta più consapevole.
Quali sono i vantaggi
Parlando di vantaggi, questo tipo di assicurazione è un vero e proprio strumento di protezione per il futuro e per la vita delle persone assicurate e beneficiarie. Questo garantisce più serenità nelle ipotesi in cui eventi avversi, come il decesso o un’invalidità, si avverino.
Un altro vantaggio sta nella gestione del patrimonio a livello familiare, consentendo ai parenti della persona deceduta o coinvolta in una malattia di ricevere subito denaro liquido per affrontare il periodo di difficoltà. Spesso questo strumento è utilizzato come tutela per il passaggio generazionale.
In alcuni casi vi sono anche notevoli vantaggi fiscali: i rendimenti su questo tipo di polizza sono soggetti ad una tassazione variabile dal 12,5% al 26%, al pari delle plusvalenze finanziarie. La spesa per l’assicurazione inoltre è detraibile fiscalmente.
Infine, il patrimonio di un’assicurazione sulla vita per legge è impignorabile, secondo l’articolo 1923 del Codice Civile.
Quali sono gli svantaggi
Guardando agli aspetti svantaggiosi di un’assicurazione sulla vita, in primis c’è l’investimento di denaro, soprattutto se questo è elevato. Il premio da versare periodicamente infatti può essere significativo, a fronte di determinate condizioni o situazioni.
La complessità di alcune polizze rende difficoltoso fare una scelta ottimale, per cui si rischia di perdere molto tempo nella selezione dell’assicurazione vita migliore e nella lettura delle varie clausole. Alcune di queste possono prevedere specifici vincoli temporali oppure escludere del tutto persone che hanno già problemi di salute (accertati tramite visite mediche specifiche effettuate per poter erogare il servizio assicurativo).
Senza contare che possono essere applicate delle penali in casi particolari, ad esempio se non viene versata in tempo una quota alla compagnia assicurativa.
Il rischio poi è che, nonostante si versi un premio in denaro elevato, il valore della rendita sia poi esiguo. Per questi motivi è necessario confrontare diverse proposte e offerte prima di scegliere.
Tipologie di assicurazione sulla vita
Non esiste un’unica tipologia di assicurazione sulla vita, ma si possono distinguere:
- polizza caso morte: questa assicurazione è la tipologia più tradizionale, che copre i beneficiari in caso di decesso dell’assicurato;
 - polizza caso vita: questo tipo di polizza si attiva se l’assicurato è in vita oltre una certa età, alla conclusione del contratto;
 - polizza mista: in questo caso il contratto è una via di mezzo tra le due forme precedenti, per cui viene garantita una copertura sia in caso di decesso che di raggiungimento di una certa età a contratto terminato.
 
Ci sono poi delle polizze che coprono l’intera vita dell’assicurato e altre con validità temporanea stabilita a livello contrattuale. Alcune assicurazioni prevedono clausole specifiche o dedicate interamente a eventi connessi a beneficiari a cui è intestato un mutuo o con un debito pregresso.
Le tariffe possono variare di caso in caso, ma generalmente le polizze miste che prevedono una copertura più ampia sono più costose. Leggi anche: “Polizza vita: come funziona in caso di morte”.
Qual è la migliore assicurazione sulla vita nel 2025 in Italia
In termini assoluti non esiste un’assicurazione sulla vita migliore di un’altra, ma tutto dipende dalle necessità particolari del richiedente, dalla situazione specifica e dalla pianificazione per il futuro.
In ogni caso è indispensabile valutare le caratteristiche di una polizza prima di sottoscriverla, tenendo conto che la migliore assicurazione è quella che garantisce un pagamento sostenibile nel tempo, che sia accessibile e che non richieda investimenti troppo esosi per la persona interessata.
Inoltre la trasparenza sui costi e sulle condizioni è uno dei fattori decisivi per la scelta della polizza giusta: eventuali commissioni, spese aggiuntive o penalità in caso di recessione anticipata devono essere chiare. Per scegliere la migliore assicurazione è anche consigliato valutarne la flessibilità: troppa rigidità nelle condizioni potrebbe comportare poi delle conseguenze negative successivamente.
In sostanza ci deve essere un buon bilanciamento tra rendimento e rischio, al pari di qualsiasi investimento. Anche valutare una situazione fiscale favorevole è un fattore da non sottovalutare.
Prima di scegliere quale assicurazione sulla vita attivare, bisogna avere le idee chiare su quando attivarla, ma anche sulla sua durata e le modalità di pagamento, che variano in base al contratto specifico.
Quando attivare un’assicurazione sulla vita
Questa scelta può essere utile quando ci sono persone che economicamente dipendono da te (prendiamo come esempi il partner, i figli, ma anche genitori o altri parenti). Attivare una polizza vita è consigliato anche se sono presenti debiti o mutui da saldare a livello familiare, per evitare che questi costi possano gravare sugli altri componenti in caso di decesso o malattia del titolare. Con l’aumentare dell’età, la scelta di attivare un’assicurazione di questo tipo può tutelare i propri cari.
Qual è la durata della copertura di una polizza vita
Questo è un aspetto spesso sottovalutato: la durata di una copertura può essere limitata ad un periodo specifico (ad esempio per 10, 20 o 30 anni) oppure valida per tutta la vita del contraente. Ci sono anche delle soluzioni intermedie con condizioni a sé stanti. Conoscere questi aspetti è indispensabile, prima di siglare una polizza.
Modalità di pagamento
Un altro aspetto da non sottovalutare è la modalità di pagamento del premio: può trattarsi di un unico versamento iniziale, oppure di una quota ricorrente a livello mensile, semestrale, annuale e così via. In alcuni casi è garantita una maggiore flessibilità, in altri le scadenze sono fisse e mancare un pagamento può comportare delle penali o la decadenza del contratto. È importante verificare questi aspetti prima di procedere.
Quanto costa un’assicurazione sulla vita
Vediamo ora qual è l’impegno economico richiesto per questo tipo di polizza. Il costo di un’assicurazione sulla vita, quindi sul premio da versare periodicamente, varia in base a molteplici fattori: dall’età del richiedente, dal suo stato di salute, dallo stile di vita che conduce, dalla durata alla tipologia di polizza. Una soluzione semplice come una copertura solo sul rischio morte generalmente comporta un investimento basso, soprattutto se si è giovani.
Aumentando le coperture, aumenta in modo direttamente proporzionale anche la spesa da sostenere. Si può andare da 200 a 500 euro annui, ma si può arrivare anche a cifre molto più alte. Nel momento in cui si stipula la polizza bisogna comunque valutare diversi tipi di costi ad essa associata:
- spese di gestione;
 - spese di entrata;
 - spese di uscita;
 - commissioni sui versamenti;
 - commissioni sulle performance.
 
Più sono contenuti questi costi, più l’assicurazione sulla vita risulta vantaggiosa e richiede un investimento sostenibile.
Cosa accade se interrompi un pagamento della polizza vita? In questi casi si attivano le clausole specifiche previste dal contratto: l’assicurazione può essere annullata o sospesa, può variare nelle condizioni, ma soprattutto, si rischia di perdere l’intero capitale versato.
Qual è la tassazione sull’assicurazione sulla vita in Italia
Un aspetto da considerare è la tassazione intorno a questo tipo di assicurazioni. Tutti i rendimenti che derivano dalle polizze sono soggetti alla stessa imposta applicata sulle plusvalenze finanziarie, per cui attualmente si parla di un’aliquota al 26%. Per le assicurazioni aperte prima del 31 dicembre 2011 invece queste somme sono tassate al 12,5%.
Inoltre la polizza vita non è soggetta all’imposta di successione quando non rientra nel patrimonio dell’eredità. Un fattore che rende questi strumenti valide soluzioni per il passaggio generazionale dei patrimoni. Questo purché si rientri nei limiti stabiliti dalla legge.
Infine, è possibile per chi ha stipulato una polizza vita detrarre fiscalmente le spese dall’Irpef al 19% dal 730, se questa copre il rischio morte o invalidità permanente almeno del 5%, secondo i limiti e i parametri previsti per il 2025. Le polizze vita vanno quindi inserite nell’ISEE quando viene percepito il riscatto.
Come scegliere la migliore polizza vita e errori da evitare
Veniamo alla pratica: come scegliere la migliore polizza sulla vita nel 2025? Questa è una decisione che parte da esigenze specifiche, a cui si affiancano vincoli particolari (ad esempio di budget o di rischi che si intende coprire). Il primo step è quello di confrontare le diverse offerte valutando i costi reali, non solamente quelli legati al premio da versare.
Quindi considerare commissioni, spese aggiuntive, clausole relative alle garanzie, penalità e così via. Leggere attentamente il contratto è fondamentale per decidere con consapevolezza, valutando la trasparenza delle informazioni.
Tra gli errori da evitare:
- focalizzarsi solo sul costo del premio senza considerare le altre spese, nascoste e poco chiare;
 - non considerare l’età: se si è giovani, aprire una polizza di questo tipo è più conveniente;
 - ignorare la flessibilità: è una componente importante quando si tratta di ipotesi sul futuro;
 - non controllare le clausole e le condizioni del riscatto anticipato;
 - non tenere conto delle imposte.
 
Per scegliere la migliore copertura quindi, bisogna prima di tutto sapere nel dettaglio cosa si sta cercando, qual è il proprio budget a disposizione per l’investimento e verificare tutte le clausole dell’accordo.
A questo proposito, Moneyfarm ti propone due soluzioni senza costi nascosti, in cui pagherai solamente le spese di gestione, senza dover sostenere spese aggiuntive di entrata o di uscita, sui versamenti o sulle performance. Puoi quindi scegliere tra:
- Sicura100 DUO: con questa soluzione puoi proteggere il tuo capitale con garanzia totale sull’investimento in caso di decesso dell’assicurato o in finestre di 5 anni;
 - Sicura&Dinamica: una soluzione ibrida che unisce i vantaggi dei portafogli Moneyfarm con quelli di un investimento assicurativo.
 
Con le soluzioni Moneyfarm puoi tutelare l’eredità scegliendo a chi affidare il patrimonio, anche all’esterno dell’asse ereditario, accedere alla tassazione agevolata e limitare il rischio dell’investimento tramite una Gestione Separata.
FAQ
Si tratta di una polizza che, tramite pagamento periodico di un premio, può essere stipulata con una compagnia assicurativa. Quest’ultima, al momento del decesso, di malattia o di invalidità del contraente, erogherà liquidità ai beneficiari secondo precisi accordi.
Stipulare una polizza sulla vita è una tutela per sé e per i propri familiari prossimi, a copertura di eventi come decesso, malattia o invalidità. L’obiettivo è proteggere il patrimonio e la stabilità economica dei beneficiari di fronte a eventi avversi di questo tipo.
Una polizza di questo tipo può costare da poche centinaia di euro all’anno a cifre più elevate: molto dipende dal tipo di accordo stipulato, dalla durata, dall’età in cui si procede e da tutte le voci di costo incluse nell’offerta. Il pagamento generalmente è cadenzato mensilmente, trimestralmente o a livello annuale.
Chiunque può stipulare un’assicurazione sulla vita, ma è particolarmente consigliata a chi vuole tutelare il patrimonio in vista di un cambio generazionale, per chi ha un debito o un mutuo attivo o per chi ha familiari a carico economico.
In caso di disdetta del contratto per l’assicurazione sulla vita, si può riscattare la polizza, anche se le condizioni dipendono dal contratto specifico. Generalmente questa operazione comporta una perdita economica, almeno per tutti i premi versati in precedenza, e si può anche incorrere in penalità di vario tipo.
*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.





