Abbiamo spesso parlato di contributi e pensioni in generale, ma in questo approfondimento ci occupiamo nello specifico di chi ha una carriera discontinua e dunque si trova a percepire sia contributi da dipendente sia contributi afferenti a gestioni assicurative diverse. Come noto, lo sconfinato universo della gestione INPS prevede l’assicurazione generale obbligatoria (la cosiddetta AGO), che a sua volta è suddivisa in diversi fondi destinati a specifiche categorie di lavoratori come il Fondo Pensione Lavoratori Dipendenti (FPLD), dedicato ai dipendenti del settore privato. Vediamo quindi le caratteristiche principali del fondo e cosa succede nel caso in cui un individuo, nel corso della propria carriera, non abbia svolto solamente un lavoro da dipendente.
Come funziona il Fondo Pensione Lavoratori Dipendenti
Nel momento in cui il datore di lavoro compila il modello UNILAV comunicando l’assunzione del dipendente, quest’ultimo viene iscritto automaticamente al Fondo Pensione Lavoratori Dipendenti, nel quale verranno poi versati i contributi per tutta la durata del rapporto di lavoro. Una volta ottenuti i requisiti anagrafici e contributivi previsti dalla normativa vigente il lavoratore avrà diritto a ricevere l’assegno pensionistico, calcolato secondo il sistema contributivo o misto (retributivo\contributivo) a seconda dell’anno in cui ha iniziato la propria attività.
Non solo dipendenti: la contribuzione mista
Se fino a qui è tutto relativamente semplice, cosa succede quando un lavoratore non ha una carriera, per così dire, lineare, e alterna periodi di assunzione a collaborazioni di altro tipo, magari a partita iva? Non si tratta affatto di un’eventualità rara: il mondo del lavoro è in continua evoluzione ed è possibile che una persona arrivi all’età pensionabile dopo aver accumulato contributi misti, cioè che afferiscono a gestioni diverse. Di esempi se ne possono fare molti: da chi ha iniziato come dipendente e poi si è messo in proprio a chi, una volta conclusa la carriera da dipendente, prosegue per qualche anno con attività di consulenza. In questi casi, per ottenere una prestazione previdenziale complessiva è necessario fare il cumulo dei contributi: vediamo nel dettaglio come funziona e chi può farlo.
Come funziona il cumulo dei contributi
I lavoratori che, nel corso della propria vita professionale, si sono visti accreditare contributi provenienti sia da lavoro dipendente (dunque nel Fondo Pensione Lavoratori Dipendenti) sia in una gestione speciale dedicata ai lavoratori autonomi possono usufruire del cumulo dei contributi. Si tratta di una procedura diversa dal trasferimento perché permette di sommare i contributi versati presso le varie forme assicurative al fine di ottenere un’unica pensione, che viene calcolata secondo le normative previste da ciascun fondo. Questa operazione è possibile a patto che:
- Il lavoratore non stia già percependo una pensione in una delle gestioni interessate dal cumulo
- I periodi contributivi facciano riferimento a periodi temporalmente non coincidenti nelle gestioni interessate
Il cumulo dei contributi viene effettuato automaticamente da INPS per i lavoratori che, prendendo in considerazione la sola gestione dei lavoratori dipendenti, non abbiano raggiunto i requisiti per il diritto alla pensione. Per chi, invece, ha maturato il diritto alla pensione sia nella gestione lavoratori dipendenti sia in una gestione dei lavoratori autonomi, il cumulo sarà possibile solo dopo averne fatto domanda esplicita.
Come sarà liquidata la mia pensione?
Chi usufruisce del cumulo dei contributi fa bene a chiedersi come sarà liquidata la sua pensione, e la risposta dipende da una serie di variabili che possiamo riassumere in queste casistiche:
- Opzione 1: ho maturato il diritto alla pensione nella gestione lavoratori dipendenti, ma non nella gestione lavoratori autonomi
In questo caso, la mia pensione sarà a carico dell’assicurazione generale obbligatoria. Una volta raggiunta l’età prevista per la pensione di vecchiaia nella gestione speciale avrò diritto ad un supplemento di pensione, che verrà calcolato sulla base dello “spezzone contributivo” relativo a quella gestione. - Opzione 2: ho maturato il diritto alla pensione in entrambe le gestioni
Si tratta evidentemente del caso più fortunato (ma anche più raro) perché posso scegliere la gestione che mi offre le condizioni economiche più convenienti. - Opzione 3: raggiungo i requisiti contributivi per la pensione solo con il cumulo contributivo
In questa casistica – più diffusa di quanto si pensi – la mia pensione verrà liquidata obbligatoriamente nella gestione speciale, e dunque non avrò la possibilità di scegliere sulla base della convenienza.
Tutelare la propria pensione con il PIP Moneyfarm
Se confrontiamo il mondo del lavoro di oggi con quello dei nostri nonni o genitori è facile rendersi conto che le carriere lineari sono sempre più rare, complici anche la frammentazione delle tipologie contrattuali e una certa fluidità del mercato stesso. Nonostante i recenti aggiustamenti, però, il sistema previdenziale italiano fatica a soddisfare le necessità di chi vuole godersi il meritato riposo dopo tanti anni di lavoro, e la situazione si fa ancora più complessa per chi sta iniziando oggi la sua carriera: l’aumento progressivo dell’età pensionabile e il gap previdenziale – vale a dire la differenza tra l’ultimo stipendio e il primo assegno pensionistico – spingono sempre più lavoratori a tutelarsi in prima persona aderendo a piani pensionistici integrativi. Il PIP Moneyfarm è uno strumento flessibile e fiscalmente vantaggioso che nasce proprio con l’obiettivo di tutelare il proprio futuro creando una rendita vitalizia che affiancherà la pensione pubblica. Chi aderisce al PIP Moneyfarm può contribuire alla propria posizione individuale sia destinandovi il TFR – scelta che dà diritto ad un bonus fiscale del 34% – sia effettuando versamenti liberi, senza vincoli di importo o frequenza – deducibili dall’imponibile IRPEF fino ad un massimo di 5.164,57 euro all’anno. Il PIP Moneyfarm si compone di 6 linee di investimento diversificate per profilo di rischio\rendimento e che rispettano i più stringenti criteri ESG (ambientali, sociali e di governance), e i portafogli sono costruiti con gli ETF per mantenere i costi sempre bassi e ottimizzare l’asset allocation.
Come Moneyfarm può aiutarti nella gestione dei tuoi risparmi?
La vita di ognuno di noi è piena di traguardi, e la pensione è solo uno di questi: per poter raggiungere tutti i nostri obiettivi con serenità è importante pianificare il futuro fin da giovani, scegliendo gli strumenti più idonei. Moneyfarm è il servizio di consulenza finanziaria indipendente che dal 2011 ha convinto più di 130.000 clienti e partner: ad ognuno affianchiamo un consulente dedicato per tutto il percorso d’investimento, così da avere una guida per navigare nei mercati finanziari e un esperto con il quale confrontarsi su ogni decisione importante. Il tutto con la trasparenza di chi non è pagato per venderti un servizio, ma per aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi finanziari con strumenti dedicati alla protezione del capitale e alla gestione patrimoniale. Se vuoi scoprire di più compila senza impegno il form online.
Domande Frequenti
Perché dovrei fare il cumulo dei contributi?
Il cumulo dei contributi può essere utile per raggiungere i requisiti contributivi necessari per la pensione.
Se ho percepito contributi sia come dipendente sia come autonomo posso sommarli?
Sì, il sistema previdenziale prevede la possibilità di cumulare i contributi provenienti da gestioni diverse, così da percepire un unico assegno pensionistico.
Posso fare il cumulo dei contributi se ho un piano pensione integrativo?
Certamente – pensione pubblica e fondo pensione privato sono indipendenti tra loro. In particolare, il PIP è uno strumento che permette di integrare la pensione pubblica con una rendita vitalizia basata sui rendimenti ottenuti con i versamenti effettuati nel fondo, compreso l’eventuale conferimento del TFR.
*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.