Trimestrali promettenti. Cina delude ma i mercati restano fiduciosi

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Le grandi politiche espansive, monetarie e fiscali annunciate dalla Cina a fine settembre per il momento sembrano deludere. La settimana scorsa il meeting del National Development and Reform Commission (NDRC), un’agenzia governativa in Cina che svolge un ruolo cruciale nel modellare le politiche economiche del paese, ha lasciato i mercati disorientati, e nel weekend il ministro delle Finanze ha rivelato una linea poco chiara.

Tuttavia, i mercati non hanno reagito troppo negativamente all’incertezza dei dati, perché tutto sommato il contesto macroeconomico rimane positivo. Di questo e della stagione delle trimestrali in corso negli Stati Uniti ha parlato di recente Giorgio Broggi, Quantitative Analyst Moneyfarm, a SkyTG24 (qui dal minuto 03:19), che trovi in sintesi qui sotto.

Cina

Nella conferenza del ministro delle Finanze di sabato, a mercati chiusi, ancora una volta il governo cinese non ha comunicato numeri chiari sull’entità degli stimoli che intende dare all’economia. Avremmo effettivamente potuto aspettarci un crollo dei mercati, e invece così non è stato: la Cina sta riuscendo a convincere i mercati che è pronta ad agire per supportare l’economia e cercare di rimetterla in moto.

A nostro avviso, i punti fondamentali da ricordare sono due. Innanzitutto quella cinese resta un’economia molto fragile, con fondamentali deboli, e qualsivoglia manovra fiscale deve provare di essere efficace: non bastano gli annunci.

Dopodiché non bisogna dimenticarsi che c’è tanto ottimismo già prezzato: l’indice CSI 300 è salito di oltre il 30% dopo il 24 settembre per poi aggiustarsi, ma rimane ben più alto rispetto a prima degli annunci. I mercati si aspettano tra l’1.5 e i 2 trilioni di dollari di stimoli fiscali. Se questo numero fosse più basso è verosimile aspettarsi un crollo. 

Trimestrali negli Stati Uniti

La stagione degli utili è iniziata col botto, soprattutto per JP Morgan, alla cui conferenza è stato fatto un annuncio non da poco (confortato dal loro grande accesso ai dati di spesa, di credito e quant’altro): i consumatori sono molto solidi.

Oltre a battere le attese del trimestre, quindi, JP Morgan ha delineato anche un outlook molto positivo per i prossimi mesi. È vero che nel complesso le attese di crescita anno su anno per l’indice S&P500 non sono troppo alte (4.1%) e che storicamente queste attese vengono battute, ma ci aspettiamo un’ottima stagione degli utili, con l’S&P che ha già toccato nuovi massimi grazie a JP Morgan e Blackrock. Restiamo in attesa di vedere anche le performance delle Big Tech.

Prezzo del petrolio

Al momento, il prezzo del petrolio resta influenzato più dalle dinamiche cinesi che dal conflitto in corso.

I mercati per adesso non sembrano particolarmente preoccupati della situazione in Medio Oriente, come dimostra anche l’indice Vix che ne cattura il nervosismo e che resta intorno alla soglia dei 20 punti. Se lo Stretto di Hormuz, che divide la penisola arabica dalle coste dell’Iran, diventasse un teatro di guerra allora sì: in quel caso il conflitto avrebbe un impatto sul petrolio, il cui prezzo crescerebbe significativamente.

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