Ieri abbiamo dovuto dire addio a Daniel Kahneman. Kahneman è stato insignito nel 2022 del Premio Nobel per l’Economia, insieme al suo collaboratore di lunga data Amos Tversky, “per avere integrato risultati della ricerca psicologica nella scienza economica, specialmente in merito al giudizio umano e alla teoria delle decisioni in condizioni d’incertezza”. È diventato un nome familiare a un pubblico più ampio dopo la pubblicazione di “Pensieri lenti e veloci”. Come potreste immaginare, i suoi scritti hanno avuto un impatto fondamentale nel mondo della finanza e della gestione finanziaria.
Vorremmo evidenziare tre punti chiave del lavoro di Kahneman che hanno influenzato – e continuano a influenzare- il nostro pensiero.
- Prospect Theory: secondo questa teoria, le persone odiano le perdite più di quanto amino i guadagni. Ha avuto un impatto su come cerchiamo di educare e rassicurare i nostri clienti durante periodi di mercato difficili, e su come costruiamo portafogli – con un focus sulla gestione del rischio. Ma siamo anche consapevoli che si può prendere tutto troppo alla lettera: la teoria della prospettiva potrebbe portare un investitore a prendere troppo poco rischio, riducendo le possibilità di raggiungere i propri obiettivi a lungo termine. È un equilibrio delicato.
- Overconfidence: Kahneman una volta ha affermato che, se avesse avuto una bacchetta magica, avrebbe fatto scomparire l’overconfidence (o “eccessiva sicurezza”, come viene chiamata nell’edizione italiana di Pensieri Lenti e Veloci). Noi non siamo così diretti, ma siamo sempre consapevoli, in qualità di team che si occupa di investimenti, della nostra incapacità di prevedere il futuro. Questo dovrebbe riflettersi nel modo in cui costruiamo e gestiamo i portafogli – ben diversificati e con una frequenza contenuta di variazioni all’asset allocation stabilita. In generale, non cediamo alla tentazione di apportare modifiche aggressive nel breve termine ai portafogli. Davvero pochi investitori riescono ad avere risultati di successo in quel modo.
- “A Failure to Disagree”: Kahneman ha collaborato con un altro accademico, Gary Klein, nello studio di diversi approcci ai processi di decision-making. È stata una collaborazione significativa perché i loro approcci sembravano inizialmente opposti. Kahneman credeva che il giudizio intuitivo fosse solitamente sbagliato. Il lavoro di Klein si concentrava su come l’intuizione esperta potesse portare a prendere decisioni efficaci e rapide.
In realtà le loro opinioni non erano così distanti. L’articolo che ne è risultato, “Conditions for Intuitive Expertise: A Failure to Disagree” è interessante per un paio di motivi. Innanzitutto, prendersi il tempo per comprendere davvero punti di vista “opposti” è una buona prassi per gli investitori. In secondo luogo, nell’articolo si sostiene che “l’intuizione qualificata si svilupperà solo in un ambiente di sufficiente regolarità” – il gioco degli scacchi viene spesso citato come un buon esempio di ciò; i mercati invece no. È un ulteriore argomento a favore dell’atteggiamento umile da mantenere quando si investe.
Richard Flax
*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.