La disparità di genere rappresenta un ostacolo al pieno sviluppo della nostra società. Ci sono tante forme di disparità di genere, tutte estremamente importanti. Oggi proviamo a soffermarci su quelle più facilmente misurabili, perché legate al denaro.
In Italia, il gender pay gap, vale a dire la differenza di retribuzione tra donne e uomini a parità di mansioni ed esperienza, non solo incide sugli stipendi delle donne ma proietta la sua ombra fino alle pensioni, creando un gender pension gap difficile da colmare. Secondo un recente report dell’INPS, le donne ricevono pensioni notevolmente inferiori rispetto agli uomini, evidenziando una disparità radicata e persistente. Questo gap, alimentato da differenze salariali, minori anni di contribuzione e un’alta incidenza di lavoro part-time tra le donne, richiede un’azione immediata e mirata per garantire equità e sicurezza finanziaria.
Da gender pay gap a gender pension gap: una (amara) realtà
Lo studio dell’INPS ha messo in luce dati allarmanti: il vantaggio retributivo maschile nei redditi annuali è di circa il 40%, una cifra che si riduce a circa il 30% per le retribuzioni giornaliere, senza grandi variazioni negli ultimi 10 anni. Tale divario è, almeno in parte, frutto delle disparità che si esplicano a diversi livelli (individuale, contrattuale, settoriale, etc.). In effetti, le donne sono sovra-rappresentate in settori dove i salari sono mediamente più bassi e sono poco presenti nelle posizioni di vertice. C’è poi il tempo delle giornate lavorate e della tipologia di contratti (full-time vs part-time). Questo divario è particolarmente evidente nel settore privato, dove le donne sono spesso assunte con contratti part-time oppure si sono viste costrette a ridurre gli orari lavorativi per dedicarsi al lavoro di cura in qualità di caregiver (figli, parenti anziani o con disabilità), con un’incidenza che sfiora il 50% e in molte regioni del Sud supera il 60%.
E se andiamo a comparare lavoratori donne e uomini con stesse caratteristiche individuali e occupazionali e che lavorano nella stessa impresa, il gap delle retribuzioni annuali è pari a circa il 12% e a circa il 10% nelle retribuzioni giornaliere.
Tutto ciò si traduce poi in ulteriori disparità nel momento della pensione.
Le donne sono infatti prevalentemente rappresentate nelle classi di reddito pensionistico più basso (fino a €1.500 mensili), mentre oltre il 70% dei percettori nella classe più alta (oltre i €3.000 mensili) è di genere maschile. Questo deriva da una differenza nella tipologia di prestazione pensionistica percepita: nel 2022, il 50% degli uomini ha ricevuto una pensione anticipata, vale a dire quelle di importo più elevato in media, contro il 20% delle donne, che sono invece prevalenti nelle pensioni ai superstiti. Tali divari emergono anche considerando gli importi medi delle prestazioni, con un vantaggio maschile medio di oltre il 60% (€1.430 contro €884, nel 2022), e nel numero di prestazioni pro-capite (mediamente maggiore per le donne).
Donne e investimenti: un cambiamento in corso
Negli ultimi anni, si è assistito a un cambiamento significativo nel rapporto tra le donne e il mondo degli investimenti. Sempre più donne stanno acquisendo consapevolezza e diventano protagoniste nella gestione dei propri investimenti e risparmi.
Un’indagine condotta da McKinsey ha rivelato una marcata propensione delle investitrici a ricercare consigli finanziari nei loro istituti e intermediari di riferimento, con un’attenzione particolare verso i canali digitali, come le consulenze web-based e le app di investimenti e consulenza finanziaria. Questa apertura all’adozione di soluzioni digitali per la gestione finanziaria evidenzia una crescente consapevolezza delle donne dell’importanza dell’educazione finanziaria e del supporto specialistico. Inoltre, il 25% delle donne si è detto favorevole a ricevere consigli telefonici da un consulente dedicato, contro il 21% degli uomini. Questi dati sottolineano non solo la maggiore fiducia nei confronti della consulenza finanziaria e la rilevanza del supporto personalizzato nell’educazione finanziaria femminile ma anche la volontà delle donne di impegnarsi attivamente nella comprensione e nella gestione delle proprie finanze attraverso strumenti innovativi e consulenze esperte, segnalando un passo avanti verso l’autonomia finanziaria e l’empowerment economico.
Questa diversità di approccio è fondamentale per affrontare il gender pension gap, offrendo alle donne gli strumenti per costruire una sicurezza economica personale e indipendente.
La previdenza complementare: una soluzione al gender pension gap
La previdenza complementare emerge come soluzione efficace per contrastare il gender pension gap. I Piani Individuali Pensionistici (PIP), come quello proposto da Moneyfarm, offrono un’opportunità per le donne di incrementare il proprio montante pensionistico attraverso investimenti personalizzati e vantaggi fiscali. Questi strumenti permettono di superare le limitazioni del sistema pensionistico pubblico, fornendo una leva aggiuntiva per garantire una maggiore sicurezza finanziaria nel lungo periodo. In particolare, il Piano Pensione Moneyfarm si distingue per l’approccio personalizzato e per l’estrema competitività a livello di costi, grazie alla costruzione dei portafogli in ETF, rendendolo un’opzione particolarmente attraente per le donne che cercano di colmare il divario pensionistico.
Il Piano Pensione Moneyfarm: come funziona e perché è importante
Il Piano Individuale Pensionistico offerto da Moneyfarm si basa su un approccio di investimento personalizzato e interamente sostenibile: i portafogli sono allocati sulle diverse asset class – per esempio azioni, oppure obbligazioni – tenendo conto di stringenti criteri ambientali, sociali e di governance (ESG). Grazie all’efficienza a livello di costi e ai benefici fiscali tipici di questo tipo di strumenti, il Piano Pensione Moneyfarm rappresenta una soluzione ideale per le donne che mirano a ottimizzare i propri risparmi pensionistici. Iniziare a investire presto in un PIP può fare la differenza in termini di accumulo del capitale necessario per una pensione confortevole, un aspetto che sottolinea l’importanza della pianificazione finanziaria proattiva.
Le clienti Moneyfarm sono consapevoli dell’importanza di investire
Nell’ambito degli investimenti in Piani Individuali Pensionistici, le clienti donne di Moneyfarm dimostrano una notevole consapevolezza riguardo la necessità di affrontare il gender pension gap. Lo spiega Patrizia Franchi, Investment Consultant Manager di Moneyfarm, citando alcuni dati riferiti alla clientela Moneyfarm: “In media, le nostre clienti hanno investito quasi il 5% in più nel Piano Pensione Moneyfarm rispetto ai clienti uomini, segno di una strategia proattiva mirata a colmare le disparità pensionistiche. Questa analisi è corroborata anche dal fatto che il 33% delle clienti con un Piano Pensione ha un versamento ricorrente mensile, contro il 29% degli uomini; e che tale versamento è in media più alto di circa il 4% rispetto a quello degli uomini”.
“Si tratta di dati particolarmente significativi, anche perché in controtendenza con la media italiana, come calcolata dal COVIP, nella quale emerge una contribuzione annua media del 20% inferiore per le donne rispetto agli uomini”, ha evidenziato Franchi, precisando: “Tuttavia, un altro elemento emerge chiaro: le investitrici rappresentano solo il 20% del totale dei clienti di Moneyfarm che scelgono di investire in un Piano Pensione. Questa percentuale sottolinea che, nonostante l’impegno delle donne già attive nel campo degli investimenti, vi è un ampio margine per incrementare la partecipazione femminile a questi strumenti finanziari”.
In conclusione, osserva Franchi, concludendo: “Questo contrasto tra il maggior investimento delle donne a livello di asset investiti e la loro rappresentanza limitata sottolinea un duplice aspetto: da un lato, l’incoraggiante consapevolezza di quelle donne che scelgono di investire per il proprio futuro pensionistico; dall’altro, la necessità di estendere questa consapevolezza a un numero maggiore di donne, enfatizzando l’importanza della pianificazione finanziaria personale per affrontare il divario pensionistico di genere”.
Conclusioni
Il gender pension gap è un problema che richiede attenzione e azione immediata. La previdenza complementare, attraverso strumenti come il Piano Pensione Moneyfarm, offre una strada percorribile per le donne che vogliono affrontare questa sfida. Ogni donna dovrebbe considerare l’opportunità di investire in un piano pensionistico complementare, come passo fondamentale verso la realizzazione di una sicurezza finanziaria a lungo termine.
*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.