Le ultime due settimane hanno visto decisioni di politica monetaria da parte della Banca Centrale Europea, della Federal Reserve e della Bank of England. Tutte hanno deciso di mantenere fermi i tassi, tutte hanno rispettato le attese dei mercati. Ma come interpretare queste decisioni, e cosa aspettarsi nel prossimo futuro?
La decisione della Banca Centrale Europea
Nel suo ultimo meeting, il 25 gennaio scorso, l’Eurotower ha deciso di lasciare i tassi d’interesse invariati. Il tasso sui rifinanziamenti principali resta fermo al 4,5%, quello sui depositi al 4%, e quello sui prestiti marginali al 4,75%. Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm, ha sottolineato che “i dati sull’inflazione di gennaio mostrano un leggero rallentamento al 2,8%, in linea con le attese e in calo rispetto al 2,9% di dicembre. Anche l’inflazione core è scesa al 3,3% a gennaio, rispetto al 3,4% di dicembre. Questi dati segnalano come la BCE sia probabilmente più vicina a vincere la battaglia contro l’inflazione rispetto al Regno Unito, e potrebbe quindi anticipare la Bank of England in termini di taglio dei tassi”.
Federal Reserve: nessun taglio a breve
La Fed ha confermato il 31 gennaio i livelli dei tassi sui fed funds, al 5,25%-5,50%, una decisione ampiamente attesa. Il presidente dell’Istituto centrale americano, Jerome Powell, ha di fatto escluso un taglio nella prossima riunione di metà marzo, definito “non probabile“. “La Fed ha ribadito il suo impegno a far ritornare l’inflazione al target del 2%, sottolineando che è troppo presto per cambiare posizione di politica monetaria”, ha osservato Flax, aggiungendo: “se i membri della Fed precedenti avrebbero potuto tagliare i tassi prima di vedere l’inflazione al 2%, l’attuale squadra di policy maker sembra più propensa alla cautela e probabilmente aspetterà che il target sia virtualmente raggiunto prima di ridurre significativamente i tassi. Con l’economia americana ancora in buona crescita, i rischi legati a mantenere i tassi alti più a lungo sembrano attualmente limitati”.
Bank of England: Comitato di Politica Monetaria diviso
La Bank of England ha deciso il 1* febbraio di non modificare i tassi di interesse, fermi quindi al 5,25%. La decisione è stata presa con il voto favorevole di sei dei nove membri del Comitato di Politica Monetaria della BoE, con un membro che ha votato per un taglio dei tassi e due per un aumento. Flax ha osservato: “Una gamma di opinioni così ampia spiega bene le sfide che la Bank of England deve ancora affrontare“. Inoltre, “la BoE è stata più chiara della Fed nel segnalare un’apertura per un taglio dei tassi. L’inflazione nel Regno Unito ha visto un lento ma costante calo dai massimi dell’11,1% di ottobre 2022 al 4% attuale, con mercati e investitori in cerca di qualsiasi elemento che indichi un taglio dei tassi. Sebbene la BoE abbia offerto qualche timido segnale in questo senso, c’è ancora lavoro da fare“.
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