Tobin Tax e ETF

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A partire dal primo marzo, una nuova tassa sulle transazioni finanziarie –la cosiddetta Tobin Tax- sarà applicata a tutti gli scambi riguardanti azioni e prodotti derivati su azioni in Italia. La Tobin Tax è una proposta della comunità europea accolta al momento solo da Italia e Francia.

Le origini della Tobin Tax risalgono al 1972 quando fu per la prima volta teorizzata dal Premio Nobel per l’Economia James Tobin con lo scopo di ridurre la volatilità del mercato dei cambi.

Dal punto di vista operativo, la Tobin Tax colpirà gli scambi azionari allo 0,12% del loro valore di transazione. Per gli scambi su mercati non regolamentati -“over the counter”-, l’aliquota sale allo 0,22%. Inoltre da luglio, la tassa entrerà in vigore anche per i derivati su azioni con costo fisso crescente all’aumentare del valore sottostante del titolo e della sua qualità speculativa.

Riguardo agli esclusi dalla tassazione, ci sono tutte le operazioni che riguardano strumenti di società con capitalizzazione sotto i 500 milioni di euro, valute e materie prime. Inoltre, non rientra nell’ambito di applicazione di tale imposta il trasferimento di quote di organismi d’investimento collettivo del risparmio come Fondi Comuni d’Investimento ed ETF.

Riguardo agli investimenti in ETF, gli investitori non saranno soggetti alla suddetta aliquota, ma ha l’obbligo di versarla solo chi si occupa della loro gestione.  Quindi, nel caso di acquisto di azioni o di altri strumenti partecipativi da parte dell’OICR – Organismo d’Investimento Collettivo del Risparmio- conferiti poi ad un ETF, l’imposta è solamente a carico dell’OICR da versare al momento di acquisto. Ciò si traduce di fatto in un vantaggio economico per chi, come suggerisce MoneyFarm, è solito usare gli ETF per la gestione del proprio portafoglio.

La Tobin Tax è una tassa di difficile applicazione e se applicata da un singolo Paese o da pochi Paesi con aliquote differenti, un serio rischio si presenterebbe, quello di alimentare la speculazione anzichè scoraggiarla.

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*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.