Il ribilanciamento fatto nel mese di febbraio ha l’obiettivo di sfruttare a pieno le opportunità di mercato, riposizionando i portafogli verso un’inclinazione più orientata al rischio. Abbiamo apportato queste modifiche dopo aver considerato i risultati della dell’asset allocation strategica del 2023, che evidenzia rendimenti attesi a lungo termine estremamente positivi.
Per l’azionario, la nostra stima dei rendimenti attesi a lungo termine si attesta ad un rendimento medio annuo dell’8% per i prossimi 10 anni, migliorando notevolmente rispetto ai rendimenti attesi a 10 anni previsti nel 2019, 2021 e 2022.
Per il reddito fisso invece, i rendimenti attesi sono i più alti da quando abbiamo iniziato a eseguire questa tipologia di calcoli nel 2013. Ma facciamo un passo alla volta e concentriamoci sull’attuale contesto economico, partendo dall’inflazione, passando per la crescita economica ed arrivano alla politica monetaria.
Negli ultimi mesi i dati sull’inflazione è stato complessivamente positivo per l’economie sviluppate. A novembre, dicembre e gennaio la crescita dei prezzi al consumo ha rallentato la sua corsa negli Stati Uniti, attestandosi attorno al 6.4% anno su anno (valore più basso da novembre 2021). In Europa il contesto inflazionistico mostra un andamento simile, con numeri sull’inflazione alti ma in calo rispetto ai picchi dell’autunno scorso.
E dunque? Continuiamo a notare che l’inflazione core, al netto delle componenti piú volatili, continua a rimane estremamente vischiosa, ed é ancora presto, a nostro avviso, dichiarare vinto il mostro dell’inflazione.
Altro tema centrale è la crescita economica. Guardando nel medio termine le prospettive sembrano meno scoraggianti rispetto a poche settimane fa. I risultati della recente stagione degli utili suggeriscono che l’economia otterrà risultati migliori del previsto, rendendo la narrazione dell’atterraggio leggero – ossia un rallentamento controllato dell’economia da parte delle banche centrali- più realistica.
E infine la politica monetaria. Su questo punto ci sentiamo abbastanza sicuri nell’affermare che siamo alla fine di una prima fase di stretta monetaria, e questo dovrebbe supportare i mercati finanziari nel breve termine. Rimane molto incerto quale sarà il percorso di medio termine, e riteniamo che i mercati al momento stiano scontando una politica monetaria eccessivamente accomodante nei prossimi mesi.
*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.