I fondi di fondi, come suggerisce il nome sono dei particolari fondi comuni di investimento che non investono in strumenti finanziari primari (come azione o obbligazioni), ma in quote di alti altri organismi di investimento collettivo, come altri fondi comuni di investimento o SICAV.
Esistono delle regole specifiche per selezionare gli asset in cui un fondo di fondi può investire. I fondi selezionati dovranno avere caratteristiche compatibili con la strategia di investimento proposta all’investitore. In ogni caso, non è possibile allocare più del 10% del patrimonio nel caso di fondi armonizzati Ue e più del 5% nel caso di altri fondi.
Il vantaggio dei fondi di fondi è quello di offrire un discreto livello di diversificazione. La possibilità del gestore di inserire nel portafoglio varie gestioni attive offre grande flessibilità nella composizione dell’asset allocation.
Il problema dei costi per i fondi di fondi
Uno dei limiti principali di questo tipo di soluzione sono i costi. I fondi comuni d’investimento possono infatti arrivare ad avere commissioni piuttosto elevate. Secondo un’indagine condotta da Morningstar il costo medio per investire in un fondo d’investimento è di circa l’2,3%, ma il prezzo di un fondo di fondi può essere ancora maggiore. Al costo di gestione, che serve a remunerare l’attività del fondo, si va ad aggiungere il costo degli strumenti che vengono inseriti nel portafoglio.
Spesso gli investitori non fanno caso a questo particolare, anche perché i gestori non sono sempre chiarissimi su questi dettagli (fortunatamente la direttiva europea Mifid II, che entrerà in vigore dall’inizio del primo gennaio 2018, impone finalmente chiarezza sull’argomento). In realtà il costo dovrebbe essere una delle prime caratteristiche che come investitore dovresti valutare quando si tratta di selezionare uno strumento finanziario (scopri i costi della nostra gestione).
Se nel breve termine qualche decimale in più o in meno potrebbe non fare molta differenza, se si considera un periodo lungo l’effetto dei costi sulla performance diventa decisivo. I costi sono una componente certa del processo di investimento: mentre nel lungo periodo i rendimenti di diverse strategie di gestione tendono a convergere intorno alla media, i costi rappresentano invece una spesa a cui sicuramente andrai in contro anno dopo anno.
Il caso dei fondi di fondi è paradigmatico: scegliendo altri fondi all’interno della gestione i costi si ripercuotono a cascata sugli investitori, limitando in molti casi le capacità di generare profitto.
Il problema della trasparenza
Un altro problema dei fondi di fondi può essere quello della trasparenza. Si tratta di strumenti spesso molto complessi, perché può essere molto difficile per l’investitore capire cosa si trova all’interno dei fondi sottostanti alla gestione. La composizione particolare di questi fondi rendono le strategie di investimento proprie di molti di essi atipiche. Questo ovviamente non è uno svantaggio di per sé, ma talvolta rende difficile costruire un benchmark con cui paragonare la performance del fondo.
Certamente il merito dei fondi di fondi è quello di garantire un’ampia diversificazione. Fortunatamente esistono soluzioni più efficienti per raggiungere lo stesso obiettivo. Gli Exchange Traded Funds hanno costi di gestione molto più bassi (vanno dallo 0,2 allo 0,5%). Garantiscono diversificazione ma con più trasparenza: replicando un indice puoi avere un’idea di tutti i titoli che lo compongono. Infine, se associati a una consulenza indipendente ti mettono al riparo dal conflitto di interessi. Nei fondi di fondi, per via dell’alto numero di fondi comuni (e conseguenti commissioni) coinvolte, questa tentazione è più alta che mai.
*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.