ETF non armonizzati ed ETF armonizzati: la guida completa per il 2024


Quella tra gli ETF armonizzati e gli ETF non armonizzati una distinzione che è molto importante capire per chiunque vorrebbe investire in questi fondi. In Europa gli gli investimenti in Exchange Traded Fund (ETF) possono essere fatti in ETF armonizzati (anche detti fondi Ucits) e in ETF non armonizzati (anche detti fondi non-Ucits). Comprendere le differenze tra ETF armonizzati ed ETF non armonizzati è essenziale, a causa dei livelli di protezione e delle tutele molto diverse che queste due tipologie di fondi garantiscono agli investitori degli investitori. Un altro aspetto da tenere in grande considerazione è quello legato al trattamento fiscale associato a queste due tipologie di prodotto.

In Europa esistono due grandi categorie di fondi: i fondi Ucits, che sono armonizzati e regolamentati a livello dell’UE, e i fondi che non sono armonizzati e che sono regolamentati a livello nazionale. La struttura giuridica e l’obiettivo di investimento determineranno se un fondo è Ucits-armonizzato o non Ucits-armonizzato.

🟩 Cosa sono i fondi ammortizzati? I fondi che aderiscono alla normativa europea Ucits.
🟥 Cosa sono i fondi non ammortizzati? I fondi che non aderiscono alla normativa?
💰 Dove si pagano più tasse? Dipende dal domicilio del fondo e dallo stato fiscale dell’investitore.
🔰  Quali fondi sono più protetti? Tendenzialmente i fondi ammortizzati dovrebbero offrire un livello minimo di protezione.

ETF ammortizzati cosa sono?

Gli ETF ammortizzati sono i fondi che aderiscono alla legislazione Ucits, che è un acronimo per ‘undertakings for collective investment in transferable securities’ (che in Italiano si potrebbe tradurre “organismi di investimento collettivo in valori mobiliari”). La legislazione sugli Ucits disciplina la commercializzazione e la distribuzione di un’ampia gamma di organismi di investimento collettivo, tra cui gli Etf e i fondi comuni di investimento.

La norma di riferimento è una direttiva dell’Ue che fornisce un quadro normativo per i fondi gestiti e basati nell’Unione Europea. La direttiva è stata creata per garantire che gli investitori siano protetti da attività fraudolente e informazioni fuorvianti da parte di coloro che commercializzano i fondi. Essa si basa su  due principi chiave:

  • Il principio della migliore esecuzione, che prevede che i broker garantiscano in ogni circostanza ai propri clienti la migliore esecuzione disponibile per gli ordini.
  • Il principio della protezione degli investitori, secondo il quale gli investitori dovrebbero essere protetti da pratiche ingannevoli, manipolative o fraudolente.

Un fondo conforme alla regolamentazione Ucits può essere venduto agli investitori ordinari in tutta l’Unione Europea perché aderisce a standard comuni di gestione del rischio e del fondo, studiati per proteggere gli investitori da investimenti inadeguati. I fondi Ucits rappresentano il 75% di tutti gli strumenti di investimento collettivi presenti nei portafogli degli investitori in Europa. Sebbene l’Ucits sia un regolamento dell’UE, il governo del Regno Unito ha adottato misure per garantire che regolamentazione restasse vigente nell’Ue dopo la Brexit.

Investire in Etf Ucits è la soluzione più indicate per gli investitori causa delle garanzie che essi offrono rispetto ai fondi non armonizzati (che pur talvolta garantiscono protezioni simili). Innanzitutto, gli investitori beneficiano di una maggiore protezione dal rischio grazie a norme rigorose sulla gestione dei fondi, la diversificazione, l’amministrazione dei fornitori di servizi e la protezione degli asset.

Per aiutare le persone a salvaguardare il proprio capitale, i fondi conformi agli UCITS devono fornire un prospetto informativo semplificato, che deve essere disponibile per gli investitori prima che aprano una posizione. Il prospetto deve offrire una chiara descrizione delle attività dell’ETF Ucits, nonché dei costi e dei rischi connessi.

I fondi Ucits devono anche fornire agli investitori il Kiid (documento contenente le informazioni chiave per gli investitori) che è un documento precontrattuale con le informazioni essenziali su un fondo, che aiuta gli investitori a prendere decisioni informate sui suoi rischi.

Inoltre gli ETF Ucits devono seguire un insieme di regole che riguardano la gestione del rischio a garanzia degli investitori. I fondi, per esempio, prevedono dei limiti nella asset allocation volti a garantire la diversificazione dell’investimento: una singola partecipazione non può il 10% del Nav totale del fondo. Per gli ETF che utilizzano derivati, l’esposizione dovrebbe essere coperta da garanzie del valore del 90% del NAV e soddisfare gli standard minimi di gestione del rischio. I fondi Ucits non possono utilizzare la leva se non su base temporanea e fino a un massimo del 10% del loro Nav. La vendita allo scoperto diretta non è inoltre permessa.

Per quanto riguarda la liquidità degli ETF, la norma assicura che tutti gli investimenti devono essere a tempo indeterminato, il che significa che gli investimenti possono essere riscattati ogni volta che un investitore lo desidera.

ETF non armonizzati cosa sono?

In generale, gli ETF non ammortizzati sono tutti quei fondi che non aderiscono alla normativa europea Ucits.

Gli ETF non armonizzati sono regolamentati a livello della giurisdizione nazionale nel quale sono domiciliaiti e generalmente non seguono le regole prudenziali dell’Ue per i fondi Ucits. Questo vuol dire che in linea di massima, sono consentite politiche e obiettivi di investimento più ampi qualora essi non fossero permessi delle norme nazionali.

Questi fondi, tuttavia, non hanno la possibilità avvalersi di alcun accordo in stile passporting e sono disponibili per gli investitori solo nello nella giurisdizione in cui sono domiciliati (non possono essere quotati sulle Borse europee). L’unica eccezione a questa regole generale sono i casi nel quale le regole di collocamento privato di un Paese europeo ne consentano esplicitamente la vendita a determinate classi di investitori.

I fondi non Ucits rappresentano circa il 25% degli investimenti degli investimenti in questa tipologia di strumenti di investimento collettivo in Europa. Un classico esempio di ETF non Ucits sono per esempio i fondi di investimento svizzeri che forniscono esposizione a materie prime o a indici di materie prime attraverso l’investimento in un metallo prezioso fisico o attraverso contratti derivati. Sebbene il concetto di fondo suggerisca in genere ampia diversificazione, le leggi svizzere permettono di avere un’esposizione concentrata verso un’unica materia prima. Va notato che ciò rientra nel contesto di un regime altamente regolamentato, a differenza di altre legislazioni che sono caratterizzate da regime prudenziali più permissive.

Fondi ammortizzati e fondi non ammortizzati: limiti dell’investimento

La regolamentazione vigente prevede dei limiti di investimento molto chiari per quanto riguarda fondi Ucits, anche nella loro possibilità di investire a loro volta in fondi non armonizzati.

In generale, i fondi Ucits possono investire fino al 30% del loro capitale in fondi non Ucits, fermo restando il limite generale di investimento del 20% in un singolo fondo. È fondamentale, tuttavia, che il fondo non Ucits in cui il fondo armonizzato investe offra un’equivalenza di protezione a un fondo Ucits: la definizione di equivalenza richiede conformati di regolamentazione su moltissimi livelli previsti dalla legislazione.

L’investitore, attraverso un mandato separato, dovrà ugualmente apprezzare la distinzione tra questi prodotti identici per assicurarsi che rientrino nei termini di questo mandato.

Trattamento fiscale variabile

Il trattamento fiscale dei fondi non Ucits è dipende da vari fattori, inclusi lo stato fiscale dell’investitore e il tipo e la classificazione fiscale del fondo sottostante. La tassazione dei fondi non ammortizzati viene anticipata al broker qualora questo sia di diritto comunitario, se invece il broker è di diritto estero esso non può fungere da sostituto d’imposta e i proventi dell’investimento devono essere dichiarati dall’investitore in sede di dichiarazione dei redditi.

Mentre la tassazione dei fondi ammortizzati viene considerata come una rendita da capitale, la tassazione dei guadagni dai fondi non ammortizzati, che vanno dichiarati in sede di dichiarazione dall’investitore, contribuisce alla tassazione sul reddito. Questo vale sia per i rendimenti distribuiti (come i dividendi), sia per i rendimenti derivati da plusvalenze.

L’aliquota fiscale finale che si applica ai fondi non ammortizzati dipende dunque da moltissimi fattori tra i quali gli investimenti sottostanti del fondo e dall’interazione dei regimi fiscali del Paese del domicilio del fondo e del Paese dell’investitori (con il rischio di incorrere in una doppia imposizione). Altri fattori rilevanti sono la possibilità di applicare il credito d’imposta alla fonte e la ritenuta d’acconto sulle distribuzioni pagate dal fondo.

Ciò rende sicuramente più ostico investire negli ETF non-Ucits, anche perché non è semplice prevedere in anticipo il carico fiscale al quale l’investimento sarà sottoposto. Generalmente la tassazione tende a essere più alta di quella applicata ai fondi armonizzati anche se le variabili possono essere moltissime. Si tratta comunque di un’area molto complessa che potrebbe rendere necessario l’aiuto di professionisti in materia fiscale per assicurarsi di effettuare l’investimento corretto e ottimizzato, anche da un punto di vista dell’ottimizzazione fiscale, rispetto alla propria situazione personale.

Fondi armonizzati e fondi non armonizzati: cosa conviene?

A Moneyfarm scegliamo di investire solamente su fondi quotati su Borsa Italiana e quindi solamente su fondi armonizzati. Crediamo che questa sia una garanzia per l’investitore, soprattutto in un’ottica di chiarezza e prevedibilità dell’imposizione fiscale, ma anche per via delle garanzie e delle tutele previste dalla legislazione. D’altra parte oggi il panorama degli ETF armonizzati è talmente ampio da garantire all’investitore un’esposizione a praticamente tutte le geografie. L’investimento in fondi non armonizzati resta un investimento dedicato a investitori più specializzati, sebbene può avere senso in determinate situazioni.

Domande frequenti?

Che cos’è la normativa Ucits?

Una direttiva europea creata per garantire che gli investitori siano protetti da attività fraudolente e informazioni fuorvianti da parte di coloro che commercializzano i fondi.

Un fondo ammortizzato può investire in un fondo non ammortizzato?

I fondi Ucits possono investire fino al 30% del loro capitale in fondi non Ucits, fermo restando il limite generale di investimento del 20% in un singolo fondo.

Come si regola la tassazione dei fondi non ammortizzati?

La tassazione dei fondi non ammortizzati dipende dalla legislazione del fondo e per questo motivo è difficile da prevedere per l’investitore.

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*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.